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Autore: MadDreamerr    27/12/2014    7 recensioni
Breve one-shot sequel di Dungeons e Jason.
Jason cerca di portare Nico ad un tipico appuntamento.
Di questa ff mi appartiene solo la traduzione in italiano.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Game Session'
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Note traduttrice
betsib è stata felice del successo di Dungeons and Jason ed ecco qui la traduzione di Roller Coaster, il seguito nel quale vediamo Jason e Nico alle prese con il loro primo appuntamento, spero vi piaccia.


-So che hai detto che volevi andare ad un appuntamento appropriato.- disse Nico -Ma davvero, un parco di divertimenti? Che tipo di film guardi?-
-Oh, andiamo. Ti piacerà.- disse Jason, gettando casualmente un braccio intorno alle spalle di Nico. Il ragazzo si irrigidì un po', ancora non abituato ad essere toccato in pubblico -Rilassati, è un appuntamento, ricordi?-
-Lo so, lo so. Ma non potevi scegliere un luogo con meno gente?- chiese Nico, guardandosi intorno nella folla con un cipiglio sul suo volto.
-Sopportalo per un po', va bene?- disse Jason –Se tra mezz'ora continuerai ad odiarlo torneremo a casa.-
-Bene.- concordò Nico -Cosa vuoi fare?-
Jason sorrise e strinse delicatamente la spalla -Che ne dici delle montagne russe? Mi sono sempre piaciute. Sembra di volare.-
-Dopo di te.- disse Nico, non suonando terribilmente entusiasta. La fila per le montagne russe per fortuna andò veloce, e ben presto si sedettero uno accanto all'altro sulla macchina. Mentre erano in attesa che la corsa iniziasse Jason notò che Nico era pallido, e si aggrappava così forte alle sicurezze da avere le nocche bianche.
-Stai bene?- chiese Jason, mettendo una mano sulla testa di Nico.
-Non mi sono mai piaciute queste cose.- mormorò Nico.
-Potevi dirmi qualcosa prima. Non avrei ... - disse Jason, poi sentire il treno cominciare a muoversi -Dai. Tienimi la mano.-
Nico gli diede una risata nervosa, ma fece come Jason gli aveva suggerito. Mentre il treno partiva, strinse la presa, rendendola quasi dolorosa. Il giro fu veloce e pieno di curve e giri della morte, e Jason si era quasi vergognato di quanto gli fosse piaciuto, nonostante il disagio di Nico. Quando uscirono dalla macchina Jason osservò che le gambe di Nico tremavano un po', così lo portò ad una panchina vicina.
-Spero ti sia piaciuto, perché non lo farò di nuovo.- dichiarò Nico mentre si sedeva.
-Mi è piaciuto, in realtà.- disse Jason, sbattendo scherzosamente le loro spalle -Perché non mi hai detto che non volevi andare?-
Nico si strinse nelle spalle -Perché volevi. E non era un grosso problema.-
-Sembravi piuttosto scomodo.-
-Come hai detto tu, sembra di volare, giusto?- disse Nico –Preferisco avere i piedi per terra.-
-Questo è un po' strano, dal momento che guidi una moto e tutto.- sottolineò Jason.
-Non è la stessa cosa. Sono a terra quando guido, non sto viaggiando attraverso giri della morte insensati supportato da una costruzione che sembra stia per crollare da un momento all'altro.- disse Nico, scuotendo la testa -E prima che tu dica qualsiasi cosa, lo so che è sicuro. Semplicemente non mi sento come se lo fosse.-
Jason annuì –Nient’altre montagne russe, quindi.- concluse, guardandosi intorno per qualcos'altro da fare -Vuoi che vinca per te un animale di pezza?-
-Stai scherzando.- rise Nico -Perché dovrei volere un animale di pezza?-
-Beh, quel cane grande e nero è piuttosto carino,- Jason sorrise -vieni, andiamo a vedere se siamo in grado di vincere.-
Come scoprirono, potevano. Dovevano lanciare delle palle da tennis su un mucchio di lattine per vincere, e Jason non era il capitano della squadra di calcio per niente. Jason sorrise ampiamente e porse il peluche di grandi dimensioni a Nico.
-Siete così carini insieme.- disse onestamente, mentre Nico faticava a trovare un modo ragionevole per portare il cane, visto che era grande quasi quanto la parte superiore del suo corpo. Nico fece una smorfia.
-Che cosa dovrei fare questa cosa?- chiese -Non possiamo esattamente portarlo con noi su tutte le corse.-
-Beh, non ti piacciono le corse in ogni caso, giusto?- disse Jason, mettendo un braccio intorno a lui di nuovo -Non c'è alcun senso ad andare a meno che non ci divertiamo entrambi.-
Nico posò lo sguardo a terra, non incontrando i suoi occhi -Mi dispiace. Non è molto per un appuntamento, vero?-
-Potrebbe esserlo.- disse Jason, guidandolo gentilmente fuori dal parco -C'è una gelateria appena fuori. Suona bene?-
Nico annuì, sorridendo leggermente -Sembra perfetto.-
Finirono a un tavolo ad angolo nel giardino della gelateria, ombreggiato da un grande ombrellone viola. Il peluche che avevano vinto era su una sedia a parte. Jason aveva appena finito il suo gelato alla fragola e stava guardando Nico mangiare il suo al cioccolato. Lo stava mangiando piuttosto lentamente, e cominciava a sciogliersi. Jason avrebbe voluto commentare, ma decise di non farlo. Nico lo stava effettivamente mangiando, dopo tutto. Inoltre, guardarlo mettere lentamente il cucchiaio in bocca e tirarlo fuori di nuovo era abbastanza intrigante. Dopo un po' Nico gli lanciò uno sguardo irritato.
-Mi stai fissando.- disse. Jason sorrise.
-Lo so. Stavo pensando a quanto sono fortunato ad averti.- disse, facendo arrossire Nico.
-Come riesci a dirlo con quella faccia seria?- chiese, tentando un cipiglio, ma era troppo agitato per riuscirci.
-Perché lo penso.- disse Jason, allungandosi attraverso il tavolo per accarezzare la guancia di Nico. Il ragazzo arrossì ancora di più a quello e borbottò qualcosa di incomprensibile. Jason sorrise più ampiamente, si alzò dalla sedia e camminò intorno al tavolo per essere in grado di dargli un bacio. Nonostante fossero in pubblico, Nico non lo spinse via. Invece rispose al bacio, sapeva di cioccolato.
Il bacio potrebbe essere durato leggermente di più di quanto fosse strettamente necessario, e quando si separarono Jason notò che avevano un po' di pubblico. Non gli importava davvero, ma sapeva che per Nico era il contrario.
-Vieni, torniamo a casa.- disse Jason, con un braccio intorno Nico e l'altro intorno al cane nero.
Nico annuì e lo seguì fuori, ma esitò una volta scesi in strada -E l’appuntamento?- chiese -Voglio dire, lo so che avresti voluto averne uno appropriato.-
-Penso lo sia stato.- disse Jason, chinandosi per dargli un bacio leggero sulla palpebra. -Inoltre, non ci sono regole secondo le quali non possiamo continuarlo a casa, se vuoi.-
Nico sorrise -Sì, penso che mi piacerebbe.-

 
  
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