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Autore: Chizu_chan    27/12/2014    4 recensioni
Ciao a tutti^^
Tra l’entusiasmo della folla ho deciso di lanciarmi da un burrone scrivendo (per la seconda volta) questa long.
Prometto che questa volta la finirò (in qualche strano modo eheh ^^”)
I primi capitoli saranno uguali, magari con qualche piccola modifica ^^
In ogni caso, vi lascio all’introduzione e vi annuncio che dovrei pubblicare una volta a settimana (giorno variabile XD)
Byebye e buona lettura!
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Levy McGarden è una di quelle ragazze particolari.
Nulla si fa strada nella sua vita, se non le storie dei romanzi che legge sempre.
A scuola non ha amici, isolata.
Esclusa da tutto quello che riguarda le uscite, gli amici, i vestiti, i ragazzi.
Ma Levy non è la classica secchiona, una ragazza con vestiti da vecchia e altro.
E’ il suo passato che la isola, anni scolastici terrificanti, che le hanno stampato in faccia un etichetta e ce l’hanno lasciata, ancora è perseguitata da esso.
Cosa succederà all’inizio del secondo anno alla Fairy Tail, la sua scuola?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era il 15 settembre, e in un appartamento alla periferia di Magnolia i raggi del sole si infiltravano nella stanza di una ragazza.
Il sole accendeva ancora di più il colore arancione della sua camera da letto, e faceva comparire splendidi riflessi sui capelli del color del cielo di quella ragazza quasi sedicenne.
Le sue palpebre tremarono un momento alla luce del sole, e si spalancarono quando furono colte di sorpresa dal suono irritante della sveglia che indicava le 6:30.
Poiché abitava in periferia e non prendeva l’autobus o il taxi o qualsiasi mezzo di trasporto con un motore, ma si recava a scuola in bicicletta (ben 15 minuti di pedalata), si doveva alzare presto, nonostante andasse a dormire tardi.
Si alzò con calma, guardando la sua figura riflessa nell’alto specchio a muro della sua stanza.
I capelli celesti un po’ arruffati dai movimenti nel sonno e i grandi occhi castani assonnati le davano l’impressione di essere appena tornata da una missione pericolosa dopo mesi e mesi senza dormire.
Iniziò a spogliarsi del pigiama rosso con le scritte “LoVe” in nero e si infilò sotto alla doccia calda, che le fece tornare l’abbiocco.
Stava quasi per addormentarsi di nuovo sotto il getto rilassante d’acqua calda, quando le venne l’illuminazione.
Era il primo giorno di scuola!!
Finì di farsi la doccia in fretta e furia, corse nella sua stanza a indossare prima l’intimo blu notte e poi la divisa della scuola.
Le calze nere fino al ginocchio, poi la camicia bianca a maniche lunghe, la gonna blu scozzese, il maglione color panna con i bordi verdi e infine la cravattina blu.
Dopo essersi fatta un caffè per restare in piedi fino almeno a mezzogiorno, stava per uscire di casa con le chiavi, lo zaino, i vestiti, ma sentiva mancarsi qualcosa.
“Umm.. Penso di aver scordato qualcosa.. MA COSA DANNAZIONE?!?”
Con le mani nei capelli si disperava cercando di capire cosa diavolo avesse dimenticato, poi toccandosi bene i capelli…
“LA FASCETTA, MA CERTO!”
Dopo essersi data della scema mentalmente per milioni di volte, andò verso il garage sentendosi completa, con una fascetta arancione tra i capelli.
Pedalava tranquilla tra le strade di Magnolia, per così dire.
Quello era l’orario peggiore: autobus, taxi, auto, moto, motorini, ci mancava solo un aereo e sarebbe stato tutto perfetto!
Levy era partita alle 7:20 da casa sua, con la sua bella bicicletta rossa col cestino davanti, dove aveva riposto lo zaino, e già da più di dieci minuti era per strada, respirando smog e gas di scarichi vari, quando arrivò finalmente all’inizio della salita per la scuola.
Nessuno sarebbe felice dovendo fare una salita in bicicletta o a piedi, ma a Levy piaceva, perché quella strada tranquilla era percorsa solo da pullman e, nonostante odiasse i pullman, i cespugli di ortensie ai lati della strada e gli alberi di pesco le davano una sensazione di pace infinita, facendola rilassare prima dell’inizio dell’inferno: la scuola.
Arrivata all’ingresso si cambiò subito le scarpe, si assicurò di avere ancora tutto e si diresse in segreteria, dove Polyushka, una donna di mezza età con i capelli rosa e dritti come spaghetti, controllava sul computer vari dati non di sua conoscenza.
La salutò con un timido sorriso per poi andare verso la sua classe.
Come tutte le seconde, era al quarto piano del maestoso edificio quale era la Fairy Tail School, per tutti EfTiEs.
Finita la salita dei peschi, ci si trovava davanti a un enorme edificio in pietra, con quattro torrette e un paio di edifici separati, sempre in pietra, ma dall’aspetto moderno, come il resto.
L’edificio più grande aveva cinque piani, al quinto le prime, al quarto le seconde e così via; le torrette spiccavano solo per essere quattro zone limitate con un piano in più, il sesto piano.
In una torre vi era la biblioteca, più grande dell’appartamento di Levy, che è circa 100 mq; in un’altra la mensa; poi un aula musicale e nell’ultima la sala dei professori.
Gli edifici separati erano la palestra, quello più grande, che all’esterno aveva anche una piccola pista di atletica e una piscina, mentre l’altra costruzione, molto più piccola della prima, era il deposito attrezzi per la palestra, dietro al quale erano situati dei lavabi per bere dopo gli allenamenti.
Il luogo che Levy amava, anzi i luoghi, erano due: il tetto della scuola, le permetteva di farsi accarezzare il viso dal vento fresco e di riposarsi le orecchie dopo il trambusto delle lezioni; poi il giardino, ma non tutto, un piccolo posto in particolare.
Quando voleva leggere o rilassarsi andava sempre lì: sotto a un pesco che era stato piantato per sbaglio all’interno del giardino, ma che nessuno aveva voluto togliere per la sua bellezza e grandezza, sotto non vi erano panchine o posti su cui sedersi, per questo Levy teneva nel suo armadietto delle scarpe una borsetta con dentro una salvietta, una di quelle da spiaggia colorate, per sdraiarsi sul soffice prato sotto al pesco godendosi uno di quei romanzi che tanto amava.
Perché si, a Levy piaceva leggere, le piaceva studiare, e per questo le era stata appiccicata in fronte un’ etichetta: secchiona che non sa divertirsi, asociale, apatica.
Anche se lei non era così, in realtà avrebbe tanto voluto farsi parecchi amici e trascorrere intere giornate con loro, come nei libri che adorava.
Ma il suo passato la perseguitava, dall’inizio delle medie era stata perseguitata, era vittima del bullismo, come anche durante il primo anno delle superiori.
E capì che sarebbe stato così anche per il secondo anno, quando sentì due voci a lei note.
-Ci divertiamo con te anche quest’anno, piccoletta.- disse un ragazzo alto leccandosi le labbra.
-Oh si, magari anche più dell’anno scorso, ti va?- la voce maliziosa di un altro ragazzo dai capelli corvini.
Le bastarono due frasi, per capire che non l’avrebbero lasciata in pace.
 
 
Angoletto:
Salve :3 sono Chizu e ho già scritto una Gale, ma mai una long su FT, quindi eccomi qui a cimentarmi in questa roba… stramba. Si è strana questa storia. Non ho idee su come continuarla quindi vedrò cosa fare, inoltre non so quando aggiorno, ci saranno volte dove aggiornerò il giorno dopo, altre anche dopo due settimane perché non avrò ispirazione. Chiedo umilmente scusa in anticipo per il disagio causatovi(?).
Insomma, spero che leggiate questa ff e che sia anche di vostro gradimento, perché no?
Bye♫
Chizu <3 
  
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