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Autore: hogvwartss    27/12/2014    4 recensioni
The Scorch Trials | 777 words | Rat Man/Janson!Centric | Family | Missings Moments | What if? |
Dal testo:
L’uomo alzò gli occhi dal libro e scrutò il ragazzino che non doveva avere meno di diciotto anni. Aveva dei lunghi capelli biondi ed era molto magro. Il cuore dell’uomo fece un balzo appena lo vide. Sapeva esattamente chi era.
Genere: Angst, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Newt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non pensare. Non pensare a cosa sta viaggiando dentro di te.
Un sorriso caloroso era stampato sul viso dell’uomo. Stava per iniziare la seconda parte della prova ed era emozionato di poterne fare parte in modo così diretto. Aveva aspettato molto tempo per vedere quei ragazzi finalmente all’opera.
“E’ pronto, Janson?” chiese una collega.
Smettila di pensarci. Andrà tutto bene.
“Pronto.” rispose mentre iniziava a camminare attraverso il Portale che lo avrebbe portato dai Radurai.
Appena arrivato nel luogo d’incontro c’era una grande scrivania di legno con un libro sopra e una borsa con delle scorte di cibo.
L’uomo si sedette e iniziò a leggere il suo libro finchè un ragazzo non gli si presentò davanti.
Smettila, non puoi farla vincere. Puoi sconfiggerla.
“Chi sei?”
L’uomo alzò gli occhi dal libro e scrutò il ragazzino che non doveva avere meno di diciotto anni. Aveva dei lunghi capelli biondi ed era molto magro. Il cuore dell’uomo fece un balzo appena lo vide. Sapeva esattamente chi era.
“I-io non posso dire nulla.” disse Janson cercando di riprendere il controllo su sé stesso. “Non finchè non sarò pronto. Intanto tieni questo, è per voi.” concluse porgendo la borsa al ragazzo. Lui la prese titubante e la aprì scoprendo il cibo all’interno e chiamando gli altri ragazzi.
Janson lo guardò andarsene via, come aveva fatto molto tempo prima quando era dovuto entrare nel Labirinto. L’uomo ricordava quando, nel suo primo giorno lavorativo, lo aveva osservato a lungo dietro uno schermo. Quel giorno il ragazzo si buttò dalle mura del Labirinto. Come aveva potuto lasciare che andasse in quel posto?
Non pensare a lui, la malattia lo sa che è il tuo punto debole.
 
A tempo debito tutti i ragazzi erano seduti per terra e lui, che ormai tutti chiamavano Newt, era seduto vicino a Thomas, praticamente il membro più importante di tutto quel gruppo. Janson sapeva che il ragazzo si sarebbe avvicinato a lui, e aveva fatto bene. Lo avrebbe salvato alla fine. Almeno lui si sarebbe salvato.
Lui è là davanti a te. Non guardarlo. Non pensare a lui.
L’uomo smise di leggere e appoggiò il libro sulla scrivania. Indietreggiò con la sedia per avere una visuale migliore su uno dei cassetti, poi lo aprì e si mise a frugare dento di esso. Alla fine tirò fuori un raccoglitore con dentro un sacco di carte messe alla rinfusa.
“Ah eccolo.” iniziò l’uomo. “Grazie per esservi riuniti qui in modo disciplinato così potrò dirvi quello che ho ricevuto istruzione di dirvi. Per favore, ascoltate con attenzione.”
Janson si sentiva nervoso. Stava per dire un sacco di frottole a quei ragazzi. Ma lui iniziò a parlare comunque. Parlò della CATTIVO, delle Prove, delle Variabili. I ragazzi stavano ad ascoltarlo con facce stupite e terrorizzate. Alla fine, prima di pronunciare le ultime parole guardò tutti i Radurai.
Non guardarlo. Lei si impossesserà di te. Lo sta già facendo.
Si fermò per troppo tempo su Newt. Guardò i suoi lineamenti così simili a quelli della madre. I capelli erano dello stesso colore e anche gli occhi.
“Il Labirinto era una parte delle Prove. Non c’è una sola Variabile a cui siate stati sottoposti che non si sia rivelata utile per la nostra raccolta degli schemi di violenza. La vostra fuga. La battaglia contro i Dolenti. Il supposto salvataggio e il successivo viaggio in pullman. L’omicidio di Chuck. Tutto. Parte delle Prove.”
A sentire il nome di Chuck, Thomas si alzò in piedi. Al suo fianco Newt si alzò e lo prese per le spalle e lo tirò giù. Era lo stesso ragazzo che aveva visto crescere, così premuroso e gentile con tutti, pronto a tutto per aiutare. Era come se gli importasse quasi più degli altri che di sé stesso.
Smettila di ricordarti di lui. Finirai per odiarlo.
Prima di continuare l’uomo fissò a lungo Newt. Voleva solo salutarlo, dirgli chi era. Ma sapeva che non avrebbe mai potuto.
Janson abbassò lo sguardo e ricordò come Newt arrivò alla CATTIVO la prima volta, come teneva la sua mano tremando. Come prima di entrare da quelle porte disse: “Ti renderò fiero di me.” E lo aveva reso davvero fiero.
L’uomo aveva cercato lavoro alla CATTIVO solo per poterlo vedere ogni giorno, per poter sapere come stava e cosa gli stava accadendo. Aveva tanto voluto quel lavoro, solo per poterlo vedere dopo anni e anni. L’ultima volta che lo aveva visto davvero era solo un bambino tremante e ora era praticamente un uomo.
Janson si sentiva la persona più fortunata del mondo. Era il padre di uno dei ragazzi che avrebbe salvato tutti dall’Eruzione. Forse perfino lui.
Il suo ricordo ti sta distruggendo. Lo odi già.
 
 
Angolo autrice: Ciao a tutti!
Questa cosa non so come sia uscita, ve lo giuro. All’inizio doveva solo essere una drabble su Janson, poi piano piano è diventata ciò che è. E scrivendo questa cosa ho iniziato a shippare Janson e Newt in modo assurdo anche se qui sono parenti.
Cioè rendetevi conto di quanto è malata la mia mente.
Spero che non sia troppo OCC, ma io penso che Janson fosse un uomo diverso prima dell’Eruzione e che sia stata quest’ultima a cambiarlo.
Alla prossima,
 
thesecondjumper
  
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