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Autore: sassa    28/12/2014    0 recensioni
In un mondo che segue precise e rigide regole, cosa accadrebbe se due ragazzi per legge incompatibili si innamorassero? Sfiderebbero tutto e tutti o si limiterebbero a subire e conformarsi?
Dal capitolo IX:
...-Ma le mie mani, per quanto abili, sono vuote- disse confidandole il suo dubbio.
-Non più: ora custodiscono il mio cuore-
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-”Denaro?!”- ripeté Elizabeth per assicurarsi di aver compreso la richiesta della guardia.

L'altro annuì.

-Bene, ne avrai quanto ne vuoi- Elizabeth era riuscita a trovare un Ferro che appoggiasse la sua idea, dopo aver testato la sua fedeltà ai Diamanti con una serie di domande. -Però devi giurarmi che non parlerai a nessuno della rivolta. Capito? A nessuno. O do la mia parola che, finito tutto questo, di te rimarrà ben poco.- La ragazza sapeva che quelle intimidazioni erano superflue, perché molti Ferri si vendevano per soldi, ma era meglio andare sul sicuro.

-Venite con me e vi mostrerò che non c'è bisogno di minacce. Su- la esortò -seguitemi-

Elizabeth lo fermò:-Aspetta. Chi dice che posso fidarmi e che non mi porterai da mio padre per rivelargli della rivolta?-

-La vostra stessa minaccia ne è garante- il Ferro fece un sorriso sghembo che mal celava la paura che la Diamante mantenesse la promessa.

Con un mugugno pensieroso, Elizabeth lo seguì giù per le scale.

 

-Qui è dove i Diamanti si riuniscono- sussurrò il Ferro mentre, con Elizabeth subito dietro, osservava da dietro una porta in legno la scena. -E quello è vostro padre che sta dando le ultime disposizioni ai...- si bloccò improvvisamente.

-Ai...?-

-Ai Ferri. Questo vuol dire che dovrei essere lì con loro... Ho un'idea: ascolterò ciò che Tanet ha da dire e ve lo riferirò parola per parola-

Ad Elizabeth parve una buona trovata. -E sia. Un secondo -lo trattenne prima che entrasse: -Mio padre non sospetterà di te, sapendo che hai tardato?-

-E cosa penserebbe mai? Non si aspetta un'insurrezione. Gli dirò che mi son sentito male, tranquilla-

Elizabeth non si calmò affatto: a quella vecchia scusa non credeva mai nessuno.

 

Il battito alla porta riportò la mente di Elizabeth alla realtà. Si alzò dal bordo del letto su cui si era seduta ed andò ad aprire col cuore in gola. Il Ferro entrò senza troppi complimenti.

-Allora- chiese lei -cosa ha detto mio padre?-

-Intendete il discorso che ha fatto a me per essere arrivato in ritardo o quello a tutti i Ferri sulla sicurezza durante il prossimo incontro dei Diamanti? Per quanto riguarda il primo, sappiate che me la sono cavata con poco: niente che un buon medicamento non possa guarire-

-Dove?-

-Sulla schiena. Sapete, vostro padre è uno di quei vecchi Diamanti che credono ancora che tutto gli sia dovuto e che ognuno debba anteporre la sua persona alla propria; ma che lo dico a fare: voi sarete senz'altro stata cresciuta con gli stessi insegnamenti-

Ad Elizabeth si strinse il cuore; -Tanti anni fa, quando era solo una piccola bimbetta, aveva per caso assistito ad uno dei passatempi preferiti di suo padre: egli stava punendo un Legno per aver rubato un pezzo di pane per il figlioletto. Il terrore negli occhi di quell'uomo ed il rumore dei colpi di frusta ancora la tormentavano. Immaginò che fosse toccata una sorte simile al Ferro lì davanti. -Sei una persona altruista e coraggiosa. Come ti chiami?- si stupì si non aver pensato prima a quella domanda tanto ovvia.

-Manfredi, mia signora-

-Chiamami pure Elizabeth. Comunque sia, dove eravamo rimasti?-

-Sì, vostro padre ha dato ordini precisi ai Ferri: la riunione sarà di massima importanza, quindi bisogna proteggere al meglio il luogo designato-

-Mi stai dicendo che il piano terra e quello superiore troveranno sguarniti?-

-Ecco, ho fatto questo- e srotolò una planimetria del castello.

Elizabeth rimase stupita per l'eccezionale precisione. -Hai detto di averlo fatto tu...-

Lui annuì.

-Sicuro di essere dell'Essenza giusta?-

Il Ferro ridacchiò nervosamente, poi cambio argomento. -Le guardie dovranno quindi disporsi nell'aria interessata, ma senza presidi stabiliti. Ah, Elizabeth, non credo lo sappiate, ma tutti coloro ad Ersal, uomini e donne, con l'Essenza di diamante dovranno partecipare-

-Quindi anche io- osservò lei. -Devo trovare il modo per dirlo agli altri-

 

 

 

 

 

-Quindi tu saresti Manfredi...- disse Leonard al Ferro che si trovava davanti. -Allora, fammi capire bene, vieni a Pelsat dicendo che Elizabeth ha cose urgenti da comunicarci e ti presenti tu stesso all'incontro fissato-

-Esatto. Bel posticino, questo- guardò gli alberi che li circondavano. -Il grande bosco di Pelsat. Famoso in tutto il regno, sai?!-

-Ovviamente; conosco questo bosco meglio di me stesso, ma non siamo qui per parlare di alberi, giusto?- il Legno aveva assunto un tono impertinente nei confronti del Ferro, lo riconosceva, ma l'idea che Elizabeth avesse mandato qualcun altro a parlare con lui non gli piaceva.

-Giusto-

-Bene, sorvolando su questa considerazione ovvia, come so di potermi fidare di te?-

Il Ferro sorrise. -Sai, Elizabeth mi ha parlato molto di te ed ero sicuro che mi avresti fatto una domanda simile: potrei portare al fallimento del piano e alla conseguente strage della tua gente e, se non ho capito male, non sei il tipo da desiderare che accada una cosa simile. Ecco a te la prova- si tolse la maglia di ferro -davanti ad Elizabeth non ho potuto certo fare una cosa simile, perciò la mia tortura è rimasta una mera descrizione, ma non credo che tu ti faccia problemi simili.-

Il sole rendeva tutto più reale: lasciava che i suoi raggi filtrassero attraverso la vegetazione, batteva sui capelli biondo grano di Leonard e su quelli del medesimo colore, ma quasi totalmente radi del Ferro e fece risplendere di rosso acceso il sangue rimasto sulla schiena di Manfredi quando egli si voltò verso il pittore.

-Ecco, questo è ciò che prova che sono dalla vostra parte. Ho tardato alla riunione con Tanet solo per accordarmi con la tua Elizabeth, e questa è stata la conseguenza. Andiamo, Leonard ti puoi fidare-

Il Legno tacque.

-Bene. Ora ti piaccia darmi ascolto, perché ciò che ti sto per rivelare è decisivo per la riuscita del piano-

 

Il Ferro non tralasciò nulla di ciò che aveva sentito dal Diamante, ma si limitò a rispondere con poche parole quando il Legno le chiese di Elizabeth: “ti aspetta”.

Per Leonard ciò valse più di mille parole.

 

 

 

 

-E questo è tutto- spiegò Leonard alla cittadinanza riunita appositamente; -non mi ha detto altro-

-Sicuro di non scordare qualcosa?- chiese Fred, in piedi lungo la prima fila.

-Nulla- confermò il pittore. Si rivolse all'uditorio:-Se qualcuno volesse assistere o aiutare, tra un paio d'ore decideremo come agire-

I presenti si allontanarono uno dopo l'altro con un mormorio lasciando Leonard, Fred e Raphael lì ad aspettare l'ora prestabilita.

-Possibile che nessuno se ne curi?- chiese Fred -Sono stanco di vedere tutta questa gente svogliata e inebetita lasciar perdere quando tutto questo riguarda anche loro. Davvero, ragazzi, tutto ciò non è possibile!-

-No, infatti- concordò una voce femminile dall'uscio del vecchio capanno; -è ora di mettere fine a questa passività. Fred, ragazzo mio, il mondo non cambia con la tua opinione, se ti limiti ad esprimerla e non la metti in atto-

-Zia Madge?!- chiese il pittore nel veder comparire la formosa donna.

-Cosa c'è, Leonard, è anche la mia rivoluzione-

Il giovane sorrise nel vedere la determinazione della cara signora.

-Vi ho portato questo: ho pensato aveste fame- sorrise mostrando un filone di pane -credo che abbiate qualcosa da metterci dentro. In caso contrario, stanno arrivando altri abitanti, qualcuno avrà di certo del cibo

-La cittadinanza ha risposto?!- chiese incredulo Raphael.

-Perché tanta meraviglia, nipotino mio? Nessuno a Pelsat ha mai pensato di abbandonarvi, ma sosterrà le vostre decisioni-

Leonard non aveva considerato questo aspetto: -E lasciare che gli altri mettano la loro vita nelle nostre mani?-

-Se per te è tanto difficile da concepire, una volta deciso come agire, spiegherai ai cittadini il piano... ma saranno sicuramente tutti d'accordo con voi-

-Vedremo-

La donna si avviò verso l'uscita. -Ci vediamo a decisione presa-

Raphael accese una candela per contrastare l'oscurità e chiuse la porta.

-Mi sono fatto mandare da Manfredi una copia della planimetria del castello- e srotolò la pergamena sul tavolo intorno al quale erano riuniti.

-Cosa c'è, non sei abbastanza capace da farne una tu, fratellino?- ridacchiò Raphael.

-Mai visto il castello- si giustificò lui.

-Non è il momento di discutere, ragazzi. Muoviamoci, perché non c'è molto tempo da perdere e siamo solo noi tre-

-Noi quattro. Siamo solo noi quattro- lo corresse Manfredi uscendo dalla penombra.

I tre parvero confusi.

-Sono con... lei- e si scostò indicando Madge.

-Zia Madge?- chiese ancora Leonard.

-Su, ragazzo mio, ci siamo già passati, o sbaglio. Questo giovanotto ha qualcosa da dirvi-

Il nuovo arrivato sospirò. -Ho parlato con Elizabeth ed abbiamo deciso in questo modo: il padre vuole che lei partecipi alla riunione dei Diamante, quindi fingerà un collasso, per evitare di presenziare. Purtroppo Tanet lascia raramente la figlia da sola, visti i...- a questo punto squadrò Leonard: -precedenti; per questo motivo, mi offrirò per accompagnarla dal medico di corte-

-E così vi unirete a noi!- concluse il Legno; -Che piano geniale!-

Il Ferro sorrise.

-Ma... Madge, non sappiamo ancora perché sei tornata- cambiò argomento Fred.

-Vediamo... quattro uomini intorno ad un tavolo. La cosa non vi sembra un po' discriminatorio?-

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mio piccolo angolino felice:

Buon Natale passato a tutti,

spero che le vostre feste stiano andando bene.

Alloooora, eccoci qua col dodicesimo capitolo di “T.E.”. Cosa ne pensate? Ho alcuni dubbi per il seguito, ma un giorno di questi, penna alla mano, troverò il modo di continuare.

Meglio tardi che mai, abbiamo fatto la conoscenza di Manfredi; Cosa vi suggerisce questo personaggio? I nostri fanno bene a fidarsi di lui? E Sophie? Che ne pensate, è davvero scomparsa nel nulla?

Che altro? Ah, sì, LEI: penso che Madge prenderà il posto della Goldman come mio grande idolo.

Beh, nient'altro da aggiungere.

Spero di ricevere le vostre recensioni,

Sally

 

  
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