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Autore: Zrittuk    13/11/2008    4 recensioni
beh....non è un granchè...anche se come una delle prime fanfic mi hanno cosigliato di pubblicarla...una bellissima(davvero?o.o) MattxMello....vi dico solo che è abbastanza malinconica ç.ç Buona lettura^^
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo delle pallottole

Eravamo soli.

L’unica cosa che ci faceva compagnia era il fruscio del vento.

Lui era sdraiato sul letto mentre io ero seduto sul divano.

 Fissavo le stelle da una piccola finestra rotta,erano le stesse stelle che guardavo ogni sera prima di addormentarmi.

Ad un tratto mi voltai perché sentendo un piccolo fruscio ebbi la sensazione che si fosse svegliato,ma non era così.

Non dovevo temere visto che era così stanco da dormire per almeno tre giorni e tre notti di fila senza essere svegliato nemmeno dalle cannonate,ma il mio sguardo era incollato alla sua immagine.

Non mi sarei mai stancato di guardarlo.

Lo fissavo per imprimere il suo viso beato nella mia mente anche se sapevo che l’avrei rivisto la sera dopo…e così fino alla morte di uno di noi…

Non lo avrei mai abbandonato …altrimenti quello che avevo ottenuto con tanta fatica sarebbe andato perso e non avrei mai più avuto uno scopo.

Solo lui è riuscito a donarmi la gioia di vivere…o almeno quel poco che mi restava…

Lo sentivo sospirare nel sonno.

Era meglio della brezza leggera che tirava in quella calda notte.

Mi avvicinai e piano mi sdraiai sul letto di fianco a lui postandogli la nuca all’altezza delle sue labbra.

Il suo respiro mi invadeva…era profondo e caldo.

Così caldo da farmi sudare…no…forse era l’emozione di averlo più vicino del solito…così vicino che per un attimo mi era passata l’idea di sfiorarlo…solo per un istante,ma rinunciai.

Stringeva un cuscino un po’ rovinato tra le mani…proprio come un bambino.

Iniziò a scalciare e caddi dal letto,ma cercando di atterrare con delicatezza per non svegliarlo,il tonfo lo avrebbe infastidito.

Mi misi in piedi appoggiandomi alla porta…sfilai lentamente il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans e ne presi una…la portai alle labbra e presi l’accendino che era a terra.

Me lo aveva lanciato per scherzare poche ore prima di dormire.

Appena alzai il coperchio di metallo mi scivolò di mano.

Lo afferrai a stento…ma almeno ci ero riuscito.

Piano mi passò la voglia di fumare e ripresi a fissarlo…non potevo resistere…era più forte di me.

Mi avvicinai senza far rumore e gli misi una mano sul viso..lui sobbalzò e accostò la sua sul mio petto come per allontanarmi dicendo di aver avuto un incubo.

Io rimasi in silenzio a guardare mentre si alzava dal letto.

Dopo un po’ mi chiese perché ero ancora sveglio,ma io non seppi rispondere e rimasi con lo sguardo abbassato e in silenzio.

Si accorse che in me qualcosa non andava quella notte e si avvicinò con cautela.

Mi accostò alla porta e iniziò a baciarmi il collo accarezzandomi l’addome.

Lo pregai di smettere,ma niente.

Era eccitatissimo…o forse si era solo accorto che lo fissavo da più di un’ora?

Beh…a questo ancora non ho trovato risposta,ma ricordo come le sue labbra erano calde e le mani erano leggere come piume sul mio corpo.

Le fece scivolare lentamente giù e mi sbottonò i pantaloni con una sola mentre con l’altra mi accarezzava l’inguine che sudava sotto la stoffa.

Gli occhiali mi caddero e io mi lasciavo trasportare sempre più.

Cosa dovevo fare?Non sapevo se reagire o lasciarlo fare ancora in silenzio finche non mi avrebbe fatto scoppiare.

Fece risalire le mani e delicatamente mi alzò la maglia a righe,quella che indossavo sempre,fino a sfilarmela definitivamente.

Mi baciò il petto…mi mossi per il fremito che  procurava quella piacevole sensazione.

Cos’era?

Un fuoco iniziò ad ardere dentro di me mentre lui massaggiava nelle mutande…volevo ribellarmi,ma il suo tocco era irresistibile e ad ogni tentativo di fuga da quella dolce tortura era un suicidio per la mia mente…se si fosse staccato da me sarei morto,almeno era quello che volevo.

Morire in quell’istante non sarebbe stato male….sicuramente meglio delle fredde pallottole conficcate nel petto…

Era fantastico…a dir poco meraviglioso.

Si fermò d’un tratto e mi fissò…una sola cosa mi chiese…”Mi ami?”

Io feci un cenno con la testa…valeva come un “Si”anche se nel mentre non potevo non deglutire.

Riprese a massaggiare con più forza ed io ero ancora lì…a sopportare senza muovermi,potevo soltanto mugolare.

Mentre aprivo le gambe leggermente sentì subito la sua lingua toccare la mia e in un istante mi persi in quel bacio arduo e pieno di passione.

Prese le mie spalle tra le mani e mi spinse sul letto.

Io mi lasciai cadere sul morbido materasso e lui si mise a cavalcioni su di me.

Si sfilò la maglia nera lanciandola lontano e fece scendere la cerniera dei suoi pantaloni lentamente mentre la saliva mi solleticava la gola.

Ero in preda all’eccitazione…lui si abbassò,iniziò a sfilarmi i pantaloni e con essi le mutande.

La mia erezione era così evidente che lui rimase quasi stupito,ma non tanto da bloccarsi e proseguì.

Mi fissò per alcuni secondi,poi abbasso la testa portandola all’altezza dell’addome.

Sentivo il suo respiro tra le gambe e iniziai nuovamente a fremere con qualche goccia di sudore che scivolava giù per il viso.

Sentivo il cuore che stava per esplodermi in petto,ero felice,ma allo stesso tempo avevo paura…paura che quel momento potesse cambiare tutto.

Ma davvero lo volevo???

Mi feci coraggio,ispirai fino a riempire i polmoni e feci forza con le braccia sul letto per alzare il busto.

Lui cadde a terra battendo violentemente il fondoschiena.

Mi inginocchiai di fianco a lui per vedere se si era fatto male e mi mollo uno schiaffo…

Faceva male…anzi…malissimo…a quel punto pensai di rimanere lì a piangere come un bambino e invece gli afferrai i polsi e gli chiesi urlando con tono deciso se si fosse rimbambito da un giorno all’altro.

  
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