Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |       
Autore: Margo Malfoy    28/12/2014    2 recensioni
«Maggie, no!» gridò con la voce tremante.
Mi liberai dalla sua presa e continuai la mia corsa tra le mura strette. Ancora pochi passi, e avrei raggiunto i miei due amici. So che loro sarebbero stati fottutamente arrabbiati con me, ma non potevo abbandonarli. Un Velocista non l’avrebbe fatto, e io sapevo di voler diventare come loro.
«Fermati!» di nuovo Newt.
Le sue parole furono le ultime che sentii.
Poi le porte si chiusero alle mie spalle, segno che sarebbe iniziata la fine.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'She Belongs To Him'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
35
Giorno 843 ca.
Rimasto solo nel Labirinto, mi guardai intorno un’ultima volta prima di abbandonare per sempre il luogo dove, alla fin fine, ero cresciuto. Lì avevo conosciuto le persone che mi avevano sempre sostenuto, criticato, aiutato e che erano diventate la mia famiglia, perchè di quella vera non sapevo niente e, forse, non mi dispiaceva più di tanto, perchè adoravo la mia famiglia di Radurai.
Le mura stavano cadendo a pezzi, alcuni ciottoli si sbriciolavano sulle mie spalle.
«Esci dal Labirinto!» mi ripetei un’ultima volta.
Poi corsi verso il pass e lo attraversai, lasciandomi alle spalle la distruzione del Labirinto.
 
Dall’altra parte, mi ritrovai davanti un’altra Radura, ma molto più fornita e “paradisiaca”. Tutto era più colorato e vivace e, finalmente, il sole non sembrava una luce artificiale che si accendeva e spegneva a seconda delle ore. Erano tutti riuniti intorno a Maggie, che stava distribuendo le fialette di cura ai non immuni. Era inglobata da una calca di gente, impossibile pensare di parlarle in quel momento.
«Ehi pive» mi disse Thomas mettendomi una mano sulla spalla.
«Ciao Tom» replicai.
«Allora, ce l’abbiamo finalmente fatta»
«Incredibile dirlo, ma credo sì» dissi guardandomi intorno: laghetti, boschi, casette, perfino una spiaggia. Quella era la nostra nuova casa.
«Ciao pive» arrivò anche Newt. Non sapevo dire quanto fossi felice che fosse tornato in sé e che avesse accettato di rimanere con noi; avevo davvero dato per impossibile l’opzione che quella testa di caspio venisse a prendere la cura.
«Cosa ti ha fatto cambiare idea?» gli chiesi fissando un punto davanti a me.
«Una ragazza troppo speciale» disse indicando Maggie con il capo.
«È stata lei?» gli chiesi guardandolo. Non potevo credere che la ragazza di cui probabilmente ero innamorato avesse anche fatto restare Newt. Lei era... spettacolare.
Lui annuì. «Non fartela scappare, Minho. Credo che per voi due il destino sia già scritto. Lei ti appartiene»
«Approvo» disse Thomas alzando la mano.
Mi girai verso Maggie e vidi che si era liberata. «Vado a parlarle» dissi allontanandomi dai Tommy e Newt.
Mi incamminai verso di lei, i suoi capelli biondi erano mossi dal vento che si stava alzando nella Radura. Lei era vicino alla spiaggia, seduta su una collinetta incredibilmente bella, da cui si vedeva la luce del tramonto che cambiava le sfumature del cielo. Mi fermai un attimo a guardarla, da lontano. Stava fissando un punto indistinto tra le nuvole rosee e sembrava immersa nei suoi pensieri. È così bella, pensai per la prima volta senza provare vergogna. E, con quel pensiero, mi ritornò in mente il bacio con Brenda. Mi girai per cercarla, era seduta con Jorge e sembrava triste. Speravo solo che non fosse per quello, perché quel bacio non avrebbe dovuto essere niente. Quel bacio non era niente. Pensai di dover parlare prima con lei, ma di dover dire a Maggie che cos’era successo tra me e Brenda, dovevo chiarire con lei se fossimo qualcosa, che cosa fossimo.
Dovevo dire a Maggie che l’amavo.
Ripresi a camminare e, arrivato di fianco a Maggie, mi sedetti di fianco a lei. Le passai un braccio intorno alle spalle e mi misi a guardare il cielo, come lei.
«A cosa stai pensando?» le chiesi.
«Non lo so, a troppe cose... tu sei vivo, Tom è vivo, Newt è vivo. Cioè, ce l’abbiamo fatta» credo che realizzò solo in quel momento che eravamo per davvero salvi.
«Incredibile, vero?» alzai le sopracciglia, ma entrambi continuavamo a guardare il cielo, e lei non se ne accorse.
«È tutto quello che ho pregato succedesse da quando sono arrivata al Labirinto»
«Maggie, devo dirti una cosa» dissi poi io all’improvviso. Non sapevo come iniziare, e così tolsi il cerotto tutto in una volta.
«Dimmi» replicò lei.
«È successa una cosa quando tu e Thomas siete andati alla C.A.T.T.I.V.O.»
«Che cosa?»
«Ecco, io e Brenda ci siamo baciati» dissi trattenendo il fiato.
Lei, solo in quel momento, distolse lo sguardo da ciò che stava guardando e mi spostò gli occhi verdi su di me, sgranandoli: «Come?»
«Cioè non ci siamo esattamente baciati: lei ha baciato me» spiegai fissandola dall’alto.
«E io dovrei essere gelosa?» mi chiese sinceramente dubbiosa.
Io non sapevo cosa dirle, in effetti non sapevo quale fosse la nostra relazione. «In effetti avrei voluto parlarti anche di questo»
«Okay, dimmi» disse lei tornando a guardare il cielo.
«Quando ho discusso con Brenda per il bacio lei mi ha fatto capire che io non ti ho mai fatto sapere come mi sentivo e come mi sento con te. Che non ti ho mai fatto sapere i miei sentimenti...»
«So che non sei bravo in queste cose, non devi farmi sapere cosa provi per forza» mi disse.
«Ma tu sei la prima che mi ha fatto provare qualcosa da quando ho memoria, io voglio farti sapere che cosa provo. Voglio farti sapere cosa provo per te» dissi convinto.
Allora lei si allontanò un po’ da me, e ci mettemmo di fronte. «Allora ti ascolto»
«Okay. Da quando sono arrivato alla Radura ho sempre pensato solo a me stesso. Non avevo priorità, a parte salvarmi il culo dal Labirinto e dai Dolenti, gli altri erano solo amici o conoscenti. Certo, c’erano Alby, Newt, Ben, Thomas e Chuck che significavano qualcosa di più, ma non mi ero mai posto il problema di chiarire quale fosse il mio rapporto con loro: loro erano i miei più fidati amici, loro erano la mia famiglia. Quindi, anche se i miei sentimenti non erano chiari neanche a me, non avevo confusione in testa. Ma poi sei arrivata tu, e hai incasinato tutto. E all’inizio cercavo di trattarti come tutti gli altri, e credo anche di esserci riuscito, ma, cacchio, quando sei entrata nel Labirinto mi si è riempito il petto di panico e paura e il mio cuore ha iniziato a battere a ritmi spropositati e quando sei stata ferita dal Dolente è peggiorato tutto e lì ho capito che dovevi essere diversa. Insomma, non mi ero mai preoccupato per gli altri, mai. E poi abbiamo trovato il tuo tatuaggio e lì sono stato obbligato a salvarti, ad averti come priorità. Io non avevo idea di come fare, ma mi promisi che tu ti saresti dovuta salvare qualsiasi cosa sarebbe successa. E poi, caspio, ci siamo baciati e io avevo troppa adrenalina in corpo quando è successo, avrei voluto andare molto più avanti, ti ho voluto come non mai in quel momento, Maggie.
E poi è successo tutto in una volta, la Prova 2, la Zona Bruciata, gli Spaccati, il Gruppo B, la C.A.T.T.I.V.O., Denver, Gally, il Braccio Destro, Newt e di nuovo il Labirinto e adesso sono qua con la testa ancora più incasinata di prima. Ma quello che voglio dirti è che non voglio smettere di baciarti come ci baciavamo prima, non voglio che tu smetta di essere mia, voglio che noi due siamo qualcosa. Voglio che tu continui a essere la mia priorità. E tutto questo te lo sto dicendo perché sto cercando di dirti una fottutissima cosa che non riesce a venire fuori da questa caspio di bocca» sputai quelle parole fuori come un segreto che si trattiene da una vita.
Maggie mi guardò sorridendo. «Cioè?» mi chiese.
«Ti amo, Maggie» dissi.
«Credo di amarti anche io» disse lei accavallando le gambe sulle mie e avvicinandosi alla mia bocca.
«Credi?» alzai le sopracciglia fingendomi offeso.
«Scherzo, pive» rise lei.
«Certo, certo» dissi io.
«Ti amo, Minho» ripeté lei con il suo solito sorriso.
«Meglio» dissi iniziandole a toccare le labbra con le mie, intrecciando la mia lingua alla sua.
Non era stato poi così difficile, ero riuscito a dire alla ragazza che amavo che l’amavo.
Lei si alzò in piedi e iniziò trascinarmi verso le casette. Oltrepassò, continuando a baciarmi, la soglia di una stanza, che non sapevamo nemmeno se fosse nostra, e ci lanciammo sul letto. Lei mi tolse di nuovo la maglietta. Io le sbottonai di nuovo la camicia, questa volta completamente e poi continuammo a baciarci, pelle su pelle, labbra su labbra, sorrisi su sorrisi.
Eravamo arrivati nella nostra nuova casa. Eravamo arrivati insieme, come ci eravamo promessi. Newt e Thomas erano con me. Maggie era con me. Avevamo i tatuaggi. Avevo Maggie e senza di lei non avrei potuto fare niente. Non avrei potuto ricominciare realmente una nuova vita, senza di lei non sarebbe stato lo stesso. Lei era il mio lato positivo. Lei era la mia priorità. Lei era la mia Velocista, la mia motivazione, il mio obbiettivo, la mia felicità, la mia pive, la mia Fagio. Lei era il mio sorriso, la mia passione, la mia ragione, lei mi apparteneva.
E per quanto odiassi quelle teste di caspio che ci avevano mandato nel Labirinto, gli ero grato di aver mandato anche Maggie.
Lei era tutto per me e la amavo e ce l’avevamo fatta.
 
PENULTIMO CAPITOLO, ODDIO.
EHM, SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO E CHE VI SIANO PIACIUTE LE MODIFICHE CHE HO FATTO AI LIBRI DEL DIO DASHNER.
DOMANI POSTERO' L'ULTIMO CAPITOLO, NON CI CREDO :(
COMUNQUE, COME AL SOLITO, CRITICHE O APPREZZAMENTI SONO BEN ACCETTI, FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE :)
UN BACIONE, A PRESTO PIVE :*
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: Margo Malfoy