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Autore: HangelClouds    28/12/2014    3 recensioni
/Amore è penetrazione attiva dell’altra persona, nella quale il mio desiderio di conoscere è placato dall’unione.
Nell’atto della fusione io la conosco, conosco me stesso…
Conosco nell’unica maniera possibile per l’uomo attraverso l’esperienza dell’unione, non attraverso l’esperienza del pensiero.\

[...]
{YeWook}
“L’hai fatto di nuovo…”
“Si. E allora?”
Genere: Mistero, Song-fic, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ryeowook, Yesung
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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~Love The Way You Lie.


Le chiome verdi di quei folti alberi continuavano ad ondeggiare verso il basso, accompagnati da quel fresco venticello autunnale. Le foglie continuavano a cadere una ad una, posandosi così felicemente a terra dove vennero immediatamente invase da quel calore che ormai padroneggiava su quel territorio; vennero invase dal quel fuoco così mortale e così intenso. Il piccolo fiumicello continuava a scorgere per la sua retta via interrompendo, per alcuni secondi, lo scricciolo che si creava ad ogni scoccata di fuoco.
Le sue onde blu si infrangevano contro
la fredda parete del terreno come se, in un modo o nell’altro, potesse porre fine a quello spargimento di sangue.

 
Sulla prima pagina della nostra storia.
Il futuro sembrava così luminoso
.

Le fiamme colorate da quel rosso intenso continuavano a scontrarsi contro la parete in legno di quel piccolo cottage mentre dalle finestre divampavano fiamme, assumendo forme sempre più alte. L’immenso viale era ormai preda del fuoco, continuava a  bruciare ardentemente mentre dal cielo iniziarono a scendere residui di quello stesso incendio. Piccoli pezzi di cenere cadevano uno ad uno, proprio come la neve, posandosi delicatamente sul prato ormai celato mentre alcune travi di legno iniziarono a cedere sotto la forte pressione del fuoco; la vegetazione fu quasi rasa al suolo.
In quel blu oceano le stelle illuminavano quella retta via mentre la luna sorgente, e più che mai piena, accompagnata da  quel luccichio venne oscurata da una folta nube grigia. Il piccolo cottage continuava a prendere fuoco, continuava ad essere divorata dalle fiamme; quadri, fotografie, folti e minuti libri, e tutto ciò che si potesse trovare all’interno di esso, pian piano, secondo dopo secondo, iniziavano ad essere preda di quello stesso incendio.
Le lunghe tende di velluto bruciavano sbattendo violentemente contro il vetro spaccato in due, piccoli e grandi davanzali si scioglievano al sol contatto con quell’intenso calore e piccoli cocci di vetro rotto risiedevano  a terra lungo il corridoio che portava all’immensa camera da letto.

 

Poi la nostra si è dimostrata una maledizione.


Ad entrambi i lati della stanza le piccole finestre erano oscurate dal buio e bloccate dall’alta temperatura che le fiamme riuscivano a raggiungere; il pavimento iniziava  a bruciare tanto quanto la lava e piccole fiamme progredivano ai piedi del grande letto mentre una fotografia, riposta dolcemente in un’adorabile cornice, disposta su di un piccolo comò di legno iniziò ad essere divorata dal fuoco.
 
Non so perché ne sono ancora sorpreso.


La fotografia, che pian piano diventava cenere, raffigurava un collage di due giovani ragazzi dall’aria felice mentre, stretti uno nelle mani dell’altro, sorridevano all’obiettivo e si scambiavano baci affettuosi.

Il collage divenne immediatamente cenere, così come l’adorabile cornice ricamata in oro!
E sul grande letto posto al centro di quella stessa stanza vi erano stesi quei stessi ragazzi.

I loro corpi avvinghiati uno all’altro cercavano di darsi calore e nonostante l’altra temperatura che circondava il cottage la loro pelle divenne fredda e biancastra.
Il sangue all’interno delle vene pulsava debolmente mentre il torace stava dando i primi segni di cedimento; i loro volti erano sporchi e ombreggiati dal fumo e piccole scottature apparivano sulla loro pelle.

I loro occhi immobili, gelidi e privi di qualsiasi colore vivo si persero tra quell’infinito che si ritrovarono davanti!

Tra il piccolo e gracile corpo del primo ragazzo a quello forte e possente del secondo si faceva strada un esteso campo di sangue è in effetti il morbido tessuto con cui il letto era stato coperto fu macchiato da una visibile macchia rossa. Il sangue colava a piccole gocce per poi poggiarsi dolcemente sulla stoffa mentre il coltello dalla lunga e affilata lama, infilato violentemente nella carne del più giovane, lacerava la sua delicata pelle. Il coltello affondava sempre più volte; un colpo dietro l’altro squarciava la sua tenera membrana, colpendo sempre più ferocemente l’interno del suo corpo.
Eppure quella stessa mano che tendeva il manico di quello stesso coltello era ormai ferma da più di qualche minuto ma lui, seppur consapevole, continuava a sentire quelle violente frecciate nel petto.
Continuava a sentire quella fitta al cuore e quella dolenza che gli colpiva l’anima.
Continuava a sentire il bruciore delle fiamme che gli invadevano il braccio.

Continuava a sentire quel dolore.
Un dolore che le persone giunte alla fine della loro vita non dovrebbero sentire!

 
Anche gli angeli hanno i loro progetti malvagi.
E tu li porti agli estremi.
Ma sarei sempre il mio eroe.
Anche se hai perso la testa!

“L’hai fatto di nuovo…”
“Si. E allora?”

Ryeowook si irrigidisce, le sue mani iniziano a tremare e il volto viene invaso dalle lacrime.
Il silenzio cade su entrambi i corpi colmando la distanza. Un sospiro emerge dalle sue labbra.

“Perché lo fai?”

Yesung apre gli occhi, ormai colmi da evidenti occhiaie nere, e posa delicatamente il bicchiere contente il liquido alcolico sul piccolo tavolo di legno dinanzi a lui; appoggia i gomiti sulle ginocchia, incrocia le mani e le porta all’altezza della testa, massaggiando lentamente la fronte. Assapora il liquido giallognolo rimastogli in bocca e lambisce delicatamente ogni angolo della bocca.
La luce del sole entra di sottecchi attraversando lo spesso vetro della finestra illuminando i riflessi dei capelli di quel colore nero pece e nel frattempo continuava a massaggiare delicatamente la fronte per poi spostarsi ai lati delle tempie.
Un sospiro.

“Aiutami….”
“Sarebbe inutile.”

Il suo sguardo è rivolto al pavimento mentre, dolcemente, con il palmo della mano si asciuga le lacrime che stanno ormai rigando la sua delicata pelle. Quelle guance bagnate e così fredde.
Accidentalmente una delle maniche si bagna, una piccola goccia lentamente scorre su tutta la lunghezza del braccio e Ryeowook può sentire chiaramente quanto siano ghiacciate quelle lacrime; tanto quanto la sua anima!


 
Te ne starai li a guardarmi bruciare.
Ma va bene perché mi piace il modo in cui fa male!


“Come puoi dire questo?”

Yesung respirava pesantemente, le mani premute ancora contro le tempie mentre assumeva un’espressione disperata. Il suo sguardo fu catturato da un piccolo mazzetto di banconote verdi disposte sul tavolo; la sua espressione si sciolse e una brezza d’aria mattutina, accompagnato dal cinguettio di un usignolo, si fece strada dietro le sue spalle. Un sorriso malato emerse dalle sue labbra.

“Sarebbe inutile.
Perché alla fine l’avrai sempre vinta tu.”
“Non questa volta. Ti prego, aiutami!”

Ryeowook sbuffa, cerca di nascondere le lacrime, cerca di rimanere impassibile e distaccato.
Cerca in tutti i modi possibili di non cedere, non di nuovo!

“Prometto di smetterla.
Prometto di . . .non farti più del male e. . .”

Yesung si blocca.
Il respiro affannato, la fronte sudata e la temperatura del corpo che si alza a dismisura; i suoi occhi persi nel buio più totale e il suo corpo che cede ormai ad ogni colpo. Inspira amaramente l’odore dei soldi.
Una falsa bugia riaffiora dalla sua bocca.

“E. . prometto di amarti”!

Le ultime parole vengono quasi mormorate, muoiono in gola, e si perdono nel tragitto per arrivare a Ryeowook che nel frattempo si appoggia dolcemente con le spalle al muro. Si lascia lentamente cadere a terra, la schiena slitta contro la calda parete in legno, si accascia sul pavimento e amaramente volta gli occhi al cielo.
I raggi del sole gli colpiscono la vista e i capelli colorati da un elettrizzante rosso si accendono emettendo vari riflessi; pian piano incrocia le gambe, le stringe a se, viene invaso da un possente calore e il suo braccio quasi brucia ma non esita a spostarsi. Non esita a sorridere amaramente al cielo azzurrino che gli si affaccia dalla piccola finestra, non esita a incassare il duro colpo che gli trafigge il cuore!

“Te l’ho detto…
E’ inutile.”

Yesung si volta e incontra i suoi occhi rossi e pieni di lacrime.
Le sue mani tremano e sempre più volte le sbatte violentemente contro il bordo del tavolo;  il piccolo tavolo si muove, sobbalza, il bicchiere cade, si frantuma in tanti piccoli pezzi, e rovescia il liquido a terra e l’anello posto sul suo pollice incide ancora una volta un segno evidente sul materiale in legno e le banconote cadono sul pavimento, una dietro l’altra. La sigaretta posta dolcemente su di un posacenere cade e una piccola macchia di bruciatura nera si evidenzia sul tavolo di legno.
Ryeowook intreccia le sue mani ai capelli.
Li strattona, li tira, cerca di strapparli, senza un valido motivo.
Sbatte ripetutamente la testa contro la parete alle sue spalle e dagli occhi nascono nuove lacrime!

 

Te ne starai li a sentirmi piangere.
Ma va bene perché amo il modo in cui menti.


“Te l’ho detto!
Ti avevo detto di non farlo.”

La sua voce tremante si fa strada all’interno della stanza, colma il silenzio, e le sue grida colpiscono in piena faccia Yesung!

“Menti.
Menti in modo così spudorato, Yesung.
Non farti del male.
Non farmi del male. Risparmiatelo….”
“Te lo prometto.
Questa volta sarà diverso…”

Ryeowook abbandona ogni speranza.
Si lascia andare e ancora una volta si lascia andare a quegli incubi viventi.

Lentamente lascia la presa ferrea sui suoi capelli, la mano scivola sul torace e il battito del cuore è ancora li.
Si chiede perché; perché quello stupido cuore ha ancora il coraggio di battere. Perché non finirla subito.
Stringe la maglia, stringe forte quella parte del corpo che ricopre l’organo di quell’amore malato; la gola è secca, il cuore gli duole, inspira ed espira mentre cerca di riprendersi bevendo quelle lacrime che ormai cadono anche sulle labbra.
Yesung si aggrappa alla testa e affonda le dita in quei folti capelli neri.

“Io. . .”

 
Amo il modo in cui menti.
Amo il modo in cui menti…


Si incontrano, di nuovo.
I loro occhi si incontrano, si perdono e …si rilassano a quella vista familiare.

 
Adesso c’è ghiaia nelle nostre voci.


Ryeowook sorride e china leggermente il capo all’ingiù.
Il contatto visivo viene spezzato.

“Te l’avevo detto, no?
E’ inutile.”

 
Il vetro è in frantumi a causa dei nostri litigi.


Yesung si alza, inciampa, barcolla a destra a e manca per sviare i piccoli pezzi di vetro del bicchiere rotto.
Il suo volto è rigato dalla lacrime che, sulle sue guance, hanno formato una scia rossa.
Ryeowook sogghigna e il sole si rispecchia ormai sul pavimento, bollente!

Un sospiro pesante viene fuori dalle sue labbra.

“Hai vinto!
Hai vinto, Yesung.”

 
In questo tiro alla fune, vincerai sempre.
Anche quando ho ragione.


La distanza è colmata.
Si guardano, si studiano; cercano invano di fuggire da ciò che li ha sempre attesi.
Yesung si china, sbatte violentemente con le ginocchia a terra creando una leggere ventata d’aria che smuove quei capelli neri come le tenebre, le mani a penzoloni mentre i suoi occhi vitrei sono rinchiusi in quella visione.
Ryeowook freme. Inizia ad agitarsi e non riesce a capacitarsi del perché si faccia distruggere in quel modo.
Si lascia distruggere da Yesung, senza nemmeno provare a fare rumore….per non disturbarlo!
Yesung si avvicina sempre di più, gattona per pochi centimetri, e finalmente si ritrova faccia a faccia con lui; dai suoi occhi continuano a sgorgare piccole lacrime che, fiondandosi a terra, lasciano una piccola macchia d’acqua, sorride amorevolmente e dolcemente tende una mano verso Ryeowook.

“Non ho vinto nulla…
Non ho affatto vinto nulla se accanto non ho te!”
“Non dirlo!
Non pronunciare parole che non puoi giurare.”

Ryeowook schiaffeggia violentemente la mano tesa da Yesung.
Il suo sguardo diventa di ghiaccio mentre Yesung rimane immobile dinanzi a quell’atteggiamento inaspettato; scuote leggermente la testa per riprendersi.

 
Perché mi nutri di frottole con la tua mano.
Con parole violente e giuramenti vuoti.


“Perché ti ostini a non credermi?”
“Perché io…”

Il silenzio ricade su entrambi.
Ryeowook esita, comincia a fissare le dita poggiate dolcemente sul suo grembo mentre inizia a torturarsi mortalmente il labbro inferiore, fino a farlo sanguinare. Yesung cerca di riprendere fiato, poi lo fissa.
Fissa quei lineamenti perfetti che ha anche quando è sottopressione, fissa quel piccolo e adorabile visino dalla morbida e delicata pelle biancastra; fissa quelle labbra così piccole ma allo stesso tempo così carnose e invitanti.

La schiena di Ryeowook sbatte violentemente contro le travi di legno alle sue spalle, la testa viene protetta dai pronti riflessi e dalle mani di Yesung che stringe sempre più forte la presa; i loro volti a pochi centimetri di distanza. Entrambi riescono a sentire impercettibilmente l’eco dei loro respiri; quello caldo e bollente di Yesung contro quello freddo e ghiacciante di Ryeowook che all’unisono si scagliano contro il loro collo.
Le ciocche dei loro capelli si intrecciano, formando un unico colore, mentre le loro fronti si scontrano.
Un piccolo sorriso emerge su entrambi i volti.

 
Ed è pazzesco che tutte queste battaglie,
Siano le cose che mi rendono soddisfatto.


Esitano; si ritraggono, si stringono, si riavvicinano.
Le loro bocche si sfiorano mentre le mani si cercano e si stringono.
La distanza viene colmata e le loro bocche possono ritrovarsi.

 
Quindi sono un masochista.


Il corpo brucia, le labbra scottano e il sapore del veleno viene assaggiato dalle loro lingue che invano cercano di mollarsi; si cercano, si rincorrono, si ritrovano e si mordono a vicenda.
Ryeowook può assaporare nuovamente l’amara sconfitta che gli invade il corpo; può riassaporare tutto il veleno di quelle bugie non dette, di quelle verità celate chissà dove: le mani si attorcigliano e si stringono e i vestiti vengono strappati a morsi.
La bocca di Yesung scende sul petto di Ryeowook e la schiena si inarca leggermente; il petto inizia a farsi di fuoco, il torace si alza e si abbassa mentre le sue mani accarezzano i morbidi capelli neri. Il loro respiro è pesante e irregolare e a malapena riescono a trascinarsi fino alla camera da letto: i passi si susseguono, uno dietro l’altro, i corpi si avvinghiano  e si abbracciano, qualcosa tocca terra e si spacca in tanti piccoli pezzi di vetro.

 
Cerco di fuggire, ma non me ne vorrei mai andare.

Le morbida lenzuola rinfrescano quel bruciore che cerca di trapanare il corpo.
Le vene pulsano violentemente e il cuore non smette di colpire ripetutamente contro la gabbia toracica; l’aria che fuoriesce dalla bocca di Yesung viaggia e si scontra contro la bocca di Ryeowook che invano cerca di trattenere, finchè i polmoni non bruciano e iniziano a reclamare nuovo ossigeno.
La candida schiena si appoggia dolcemente sul freddo tessuto delle lenzuola e l’aria fredda e pungente gli penetra il corpo. Una mano di Yesung gli accarezza amorevolmente il petto pallido finchè non scende, fino a stringergli un fianco, mentre le dita lo sfiorano in uno dei punti più sensibili; lui volta la testa e col cigolare delle molle del letto, un piccolo ma adorabile peluche, con al collo un fiocco rosa, cade quasi a rallentatore, fino a toccare terra.

 
Fino a che le mura sono alte tra il fumo dei nostri ricordi.

“Ryeowook….
Dimmelo; amo sentirtelo dire!”

Yesung mormora, la voce impastata dagli ansimi mentre le spinte aumentano di velocità.
Il peluche continua a stare a terra, fermo e immobile, con il viso quasi schiacciato al pavimento e sulle labbra di Ryeowook si forma un piccolo sorriso mentre una piccola goccia di sudore, caduta dai capelli di Yesung, gli inumidisce il volto; percorre i piacevoli lineamenti di quello stesso volto, delicatamente ne delinea le forme e alla fine muore, schiantandosi contro il tessuto delle lenzuola.

 
Sembriamo due psicopatici a cui non importa con quanti coltelli
pugnaliamo nella schiena dell’altro.

“Yesung, io….
Io ti amo!”

Borbotta e Yesung gli si china leggermente per poterlo baciare; Ryeowook respira pesantemente, coglie la sua intenzione e  gli stringe i capelli neri alla base del collo per spingerlo a sé finchè le loro labbra non sono di nuovo unite.

“…Te lo prometto.
Ti prometto che non lo farò mai più.”

Le parole vengono mormorate dolcemente nell’orecchio di Ryeowook.
Il loro torace si scontra e all’unisono iniziano a respirare, uno contro l’altro, la fronte si scontra e piccole goccioline di sudore vengono condivise; piccoli raggi di sole si schiantano contro la gelida parete della finestra, riscaldando a malapena i loro corpi sudati e la loro pelle scivola quando, aumentando le spinte, si scontrano.

 
Sappiamo che avremo sempre l’un l’altro,
sappiamo che siamo davvero fortunati.
Ma insieme, vivremo per sempre, abbiamo
trovato la fonte della giovinezza.

“Promettimelo ancora una volta…
Ancora una volta, ti prego!”
“Te….lo prometto….”

Il cigolio delle molle del letto aumenta di intensificazione e non passa molto tempo prima che si aggiungano anche le voci, ansimi, gemiti e frasi sconnesse.
Ryeowook sa che nel profondo quella non è altro che una bugia; un’altra da aggiungere alla lista.
Il suo viso viene rigato dalle lacrime, strizza gli occhi, cerca di scacciare quel pensiero avvelenato e si lascia trasportare dalle mani di Yesung che stringono con forza i suoi fianchi; il pollice incide violentemente un segno marchiato col sangue su di un fianco mentre piccole carezze e piccoli baci vengono lasciati sul suo corpo.

"Credimi…
Credimi Ryeowook; non oserò mai più fare pazzie.
Mai più!”

 
Il nostro amore è folle, siamo matti, ma ho
rifiutato ogni consiglio.


E mentre pronuncia quelle parole Yesung lascia piccoli e delicati baci sui lineamenti perfetti del viso di Ryeowook; ne lambisce ogni angolo, se ne prende cura, asciuga tutte le lacrime e lecca via ogni ferita.
La realtà viene distorta e i corpi prendono fuoco.

“Non oserò mai più tradirti…”

Ryeowook si rilassa, vaga alla ricerca di quegli occhi neri e profondi in cui, dopo esser stati trovati, ci si perde; ci naviga dentro, proprio come un marinaio, si lascia trasportare dalla corrente tenebrosa, ci affonda e ci muore; portato via da quella stessa corrente.

 
Questa casa è troppo grande, se te ne vai la
brucerò tutta.


E il piccolo peluche ancora a terra che inizia a bruciare; il fiocco rosa inizia a diventare cenere e i piccoli occhietti neri pian piano si sciolgono al sol contatto con l’alta temperatura. Il davanzale posto in alto cade, sbattendo violentemente a terra, i colori del quadro vengono rasi al suolo e il vetro della finestra si spacca, esplodendo in tanti piccoli pezzi mentre delle alte fiamme iniziano a dirigersi verso il centro della stanza, colpendo la schiena di Yesung.
Piccole bruciature si formano sulla sua pallida pelle e piccoli lividi si formano alla superficie di quelle scottature.
Un sospiro accompagnato da un onesto sorriso si forma sul volto di Yesung e piccole ciocche di capelli nero pece gli coprono la vista, oscurando momentaneamente quei suoi lineamenti; Ryeowook chiude gli occhi, lacrime di cristallo percorrono la guancia arrossata e le sue mani si agganciano alle spalle di Yesung.

Un coltello dal manico dorato si infilza dolcemente nel petto di Ryeowook.

“Te l’ho promesso.
Ryeowook, te l’ho promesso….”

Un sorriso amaro emerge dalle labbra di Yesung che seppur respirando affannosamente stringe il manico del coltello, infilzandolo sempre più dentro, sempre più profondo.
Li guarda, li studia, si perde negli occhi ormai vitrei di Ryeowook per poi accasciarsi su di esso.

 
E non potrai farci niente,
con te sono ancora nella mia fottuta testa, senza
di te, sono fuori.

Il mattino, accompagnato costantemente dai raggi del sole, risveglia i ragazzi da un eterno sonno.
Gli colpisce il viso mentre si risvegliano nella distruzione più totale mentre una leggere brezza mattutina, accompagnato dal dolce suono dello scorrere del fiume, si fa strada tra i loro corpi addormentati.
Parlano piano e si ripetono “mi dispiace”.

E un piccolo peluche, posto su di un comò, li saluta entrambi rivolgendo loro un enorme sorriso disegnato su di esso con una grande linea nera; un collage di fotografie posto alle sue spalle ricorda ad entrambi i momenti in cui senza l’altro era inutile continuare a vivere e una piccola lettera, avvolta da un fiocco rosa, sfocia della lunga e pelosa braccia del peluche.
Ryeowook allunga lentamente una mano verso di essa, la apre amorevolmente, senza fare nessun rumore, e ne libera il contenuto; inizia a leggere, sussurra le prime parole, ricevendo in risposta qualche mugolio da parte di Yesung che nel frattempo dormiva, distesogli dolcemente accanto.

“Tesoro senza di te non sono niente, sono perso, abbracciami.
Dopo mi dici quanto sono cattivo, ma che mi amerai sempre e comunque.
E dopo gli strascichi del patto distruttivo che abbiamo firmato;  insieme muoviamo montagne.
Quante volte avrò potuto colpirti, tre? Ho perso il conto.


Siamo due psicopatici. Amiamoci!”

Si blocca e le ultime parole gli muoiono quasi in gola.
Il respiro affannato, le mani che iniziano a tremare e un piccolo ma dolce brivido gli percorre un fianco.
Sospira, si volta e lo vede!

“Yesun-“
“Abbracciami, idiota!”
Hangel's Notes. . ]
HangelClouds torna ancora una volta; *--*

e come sempre prega e spera che questa nuova one shot piaccia a tutti.
Concludo dicendo che: ebbene si, per tutto il tempo, leggendo la storia, vi ho preso per i fondelli. LOL
Pensavate davvero che la YeWook sarebbe morta carbonizzata (?)
Ebbene no, rincuoratevi perchè non è ancora giunto il loro momento.
In tutto ciò, a mia discolpa, ammetto che sono stata introspettiva scrivendo la storia; vi ho fatto immaginare cose che in realtà sono accadute solo nella mente del nostro povero Wookie.

Chi dovete ringraziare? Semplice, la canzone di Eminem e Rihanna :°D [Love The Way You Lie - Second Part] che potete tranquillamente trovare cliccando sul titolo il alto.
Passo & chiudo! Chu
~





 
   
 
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