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Autore: RomeoGiulietta98    28/12/2014    0 recensioni
Mags, la vecchia dolce Mags. Vi siete mai chiesti cosa pensasse e provasse proprio lei che non aveva voce per raccontare?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Mags
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~I 74 Hunger Games. Un altro anno. Un’altra edizione.
Sono passati così tanti anni ormai dal quel giorno maledetto. Quanti? A volte non lo rammento più ma sono sempre certa su una cosa, sono molti.
E anche quest’anno l’orrore si ripeterà.
Il palazzo di Giustizia è situato in una grande piazza davanti al mare e proprio lì è riunita tutta la popolazione del distretto 4. Pescatori segnati da troppe tempeste e bambini che presto faranno la fine dei loro genitori. E poi loro, i giovanissimi agnelli sacrificali di questa punizione troppo lunga.
Annie al mio fianco emette un gemito soffocato e spero vivamente che non stia per avere un’ altra crisi perché non farebbe altro che ricordare ai vincitori le loro misere esistenze e a spaventare ancora di più quei bimbi terrorizzati. Ma so che non è colpa sua.
I Giochi ti scavano dentro, ti pugnalano l’anima tutte le volte che senti il rimbombo di quel maledetto cannone. E poi anche se vinci, anche se sopravvivi l’inferno i terra è ancora presente. Lo sarà sempre. Incubi, paure e ,ciò che è peggio, l’esposizione mediatica. Noi “vincitori” non vorremmo altro che tornare alle nostre case e distruggergi da soli, in silenzio ma loro vogliono assistere alla nostra distruzione e godere per essa.
I primi anni cercavo di far tornare a casa quei ragazzini poco più piccoli di me ma poi mi resi conto che era meglio sperare che morissero e incominciai a cercare la morte anche io. Quando l’inctus arrivò alcuni anni fa, sperai che finalmente la pace fosse arrivata e invece no, ne uscii se possibile ancora più misera di prima.
L’unica luce sono i miei piccoli Finnick e Annie. La mia luce si trova in altre tenebre, questa è pura follia ma ormai mi resta solo quella.
Finnick con parole delicate come la sottile nebbiolina salata che si trova sulla spiaggia all’alba è riuscito a calmare la sua amata e ora le accarezza i capelli color corallo per infonderle una sicurezza che neanche lui possiede.
Trilly Purpleplum, la stagionata emissaria di Capitol, si alza dalla sua sedia sorridendo e scuotendo i boccoli irregolari color mattone. Secondo i miei calcoli dovrebbe avere circa mezzo secolo ma neanche una ruga circonda gli occhi da gatta o le labbra dello stesso colore improbabile dei capelli.
Con l’accento stridulo tipico dei capitolini saluta il cupo auditorio e gongola come una bambina alla fine dell’inquietante filmato che spiega la nascita della nostra morte.
I rumore dei suoi tacchi a spillo risuona come il tamburo del boia nelle mie orecchie mentre si dirige verso la teca che contiene i nomi dei tributi maschi. Ne pesca uno a caso- tanto per capire quanta importanza ha per lei la nostra vita e…
“ Marcos Howard”
Un urlo straziante e poi Marcos viene sospinto verso il nostro imponente palco. Capelli ricci e un età troppo bassa, 12 anni appena. Guardo Finnick e nei suoi occhi leggo quello che sicuramente è  scritto nei miei. Spacciato.
La voce di Trilly blatera a caso mentre si dirige verso la boccia delle ragazze.
“Katarina Jackson”
Invece dell’urlo di dolore si leva un ululato di gioia. Il padre i Katarina è uno di quei viscidi esseri umani che , pur non avendo partecipato ai Giochi, vedevano i essi una grande occasione di gloria.
Squadro da capo a piedi la ragazza. 17 anni, carina, niente di che poi mi ricordodi aver letto qualcosa su di lei. Ragazza semplice, scarsa personalità. Anche lei non ha molte più speranze del piccolo Marcos. In lontananza il rifiuto umano continua ad esultare e vorrei solo ricoprirlo di insulti con la voce che non ho. Ma non si rende conto che non rivedrà più la figlia? Per mia fortuna nel 4 vivono delle gran brave persone che ovviano alla mia impossibilità di parola con grande ardore. Nel frattempo Katarina è salita sul palco e stringe la manina paffuta di Marcos. Io vorrei solo dire: “ Benvenuti all’inferno, piccoli” ma so che dalle mie labbra uscirebbero solo biascichii incomprensibili così mi limito a guardarli Marcos e Katarina Katarina e Marcos Tributi, anzi cadaveri. Poi all’improvviso una brezza delicata proveniente dal mare muove all’indietro i miei capelli argentei e finalmente lo sento, dopo tanti anni. La scintilla è stata accesa.
  
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