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Autore: doubleinfinity    28/12/2014    0 recensioni
piccolo viaggio nella mente e nei pensieri di Clarke nel periodo natalizio, ho cercato di renderla più veritiera possibile, ma non mi sono riuscita a trattenere dall'inserire una piccola soddisfazione per chi, come la sottoscritta, shippa fieramente i Bellarke.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Griffin, Bellamy Blake, Clarke Griffin, Raven Reyes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della vergogna:
Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa su The 100 e finalmente, complici le lucine dell’albero di natale in salotto che trovo ‘belline e vagamente ipnotiche , è nata questa one shot. La storia si colloca nella seconda stagione, indicativamente tra gli episodi 2x05 e 2x07. Se volete recensire (siate clementi), sappiate che leggo sempre con interesse i vostri pensieri, grazie dell’attenzione e buona lettura.
 
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Pur abitando nello spazio, non abbiamo mai rinunciato alle tradizioni della terra. Abbiamo sempre mantenuto vive le feste, anche se hanno perso il loro carattere religioso, e qualche volta il consiglio ha persino litigato con il Cancelliere in carica nel tentativo di animare un po’ l’Arca e risvegliarla dal suo torpore.
Mio padre, quando ancora era vivo, adorava soprattutto il Natale, anche se né io né mia madre abbiamo mai capito perché, ma ci piaceva guardarlo nel periodo natalizio, con quella luce negli occhi che ti faceva venire voglia di credere tu stessa, alla magia di questa festa, nonostante il grigiore dell’Arca. Quando ero più piccola, papà mi raccontava delle tradizioni dei suoi antenati, nella speranza che le incamerassi per raccontarle a mia volta ai miei figli e mantenere un legame con la tradizione, ma come ho già detto, il Natale non fa per me, o meglio, non faceva..
 
Dopo essere scappata dal Mount Weather, ho ritrovato mia madre, Raven, Octavia e persino Finn e Bellamy, ma ad ogni cosa positiva sulla Terra ne corrisponde una tre volte più negativa e a dimostrazione di questo fatto, appena fuori dal nostro campo, si sta preparando una guerra. A volte penso che la pace non esista, o che sia solo un momento di non-guerra o non-odio, ma in questi momenti di sconforto, in cui mi permetto di lasciarmi un po’ andare e smettere di avere il controllo di tutto ciò che accade intorno a me, ritrovo fiducia nell’amore. Mi basta guardare mia madre, che nonostante le incomprensioni, i litigi e le diverse vedute su qualsiasi cosa, è la persona più cara che mi sia rimasta; mi basta guardare Octavia e Lincoln, due anime che si sono trovate e si sono innamorate nonostante l’odio che li circondava, ma soprattutto, mi basta guardare Bellamy.
Mio padre citava spesso un sacco di libri, ma devo ammettere che lo ascoltavo raramente, però di uno di quei libri di cui non ricordo il titolo* mi è rimasta impressa la trama. Ricordo che era la storia di una donna e di un uomo che all’inizio della loro conoscenza si odiavano, ma che alla fine si rendono conto di essere innamorati e di essere degli spiriti affini. Ecco, tra me e Bellamy funziona esattamente così, tranne che per la parte del ‘vivere per sempre felici e contenti’. Appena arrivati sulla Terra non potevamo sopportarci, probabilmente perché siamo entrambi troppo orgogliosi, troppo testardi e fin troppo inclini alla disobbedienza, mentre la nostra situazione attuale è indecifrabile, proprio come lui. Ricordo l’esatto numero di passi che mi hanno portato tra le sue braccia quando l’ho visto rientrare dal cancello e gli esatti punti in cui percepivo i suoi bicipiti contro il mio corpo e tutte le volte che guardo di sfuggita il suo profilo perfetto, per un millesimo di secondo mi manca il respiro, ma purtroppo non sono sicura che i suoi sentimenti combacino con i miei.
 
“ehi gente, ma oggi è Natale!”
Wick** interrompe il discorso che sto facendo con mia madre, alzando gli occhi dai suoi fogli, tutti sparsi sul tavolo che condivide con Raven.
“Non posso crederci che l’abbiamo quasi dimenticato!”
“Dobbiamo fare qualcosa per risollevare un po’ gli animi.. Wick, Raven, pensate di riuscire ad allestire qualcosa di luminoso per movimentare un po’ la cena di stasera e ricordare a tutti che è Natale?” So che non ama particolarmente il Natale, ma apprezzo che mia mamma metta da parte i suoi sentimenti personali per fare qualcosa di giusto per tutti gli altri, dato che ora è lei il Cancelliere. “Clarke, tu e i ragazzi radunate tutti quanti, stasera si festeggia, alle nostre disgrazie penseremo domani.”
Dopo la cena, in cui finalmente si sono visti più sorrisi che lacrime, decido di restare ancora un po’ sveglia per rivivere nella mia testa, i momenti migliori della serata e dopo aver salutato Raven e mia madre, mi siedo sulla porta. Bellamy mi raggiunge dopo un po’ e si siede di fianco a me. Per un po’ tace, poi mi prende il polso per controllare l’orologio di mio padre.
“manca ancora qualche minuto a mezzanotte, quindi ho ancora tempo”
“tempo per fare cosa?” gli chiedo, vagamente curiosa
“questo” mi risponde, per poi sollevarmi delicatamente il viso e appoggiare un bacio sulle mie labbra.
Quando si stacca e nota la mia espressione confusa, alza gli occhi e finalmente mi accorgo del rametto di vischio che pende sopra di noi.
“Buon Natale, Principessa”, mi sussurra con un sorriso che gli va da orecchio a orecchio, prima di baciarmi di nuovo. 


*: il libro in questione, nonchè uno dei miei preferiti, è Orgoglio e Pregiudizio (scusami Jane)
**: nel caso qualcuno non se lo ricordi, Wick è l'ingegnere, quello che, per intenderci, costruisce il tutore per la gamba di Raven.  
  
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