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Autore: MyTrueColors    28/12/2014    2 recensioni
'Ciao amore mio, é un giorno scuro e mi manchi tanto. Ed è il bisogno di averti la parte peggiore. Non è l'amore che distrugge, ma la dipendenza. La consapevolezza che senza te non so stare. La loro era una necessità, un bisogno reciproco, insaziabile.'
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il freddo a Seattle e nonostante mancassero ancora molti giorni a Natale, per le vie larghe e gremite di persone si respirava un'atmosfera speciale, frizzante, come se tutta la città fosse in costante fremito e scalpitio.

Dall'alto dei numerosi grattacieli si potevano osservare centinaia e centinaia di minuscoli puntini colorati che si affaccendavano tra i negozi e i parchi; l'allegria era palpitante e tutti, da lì sopra, sembravano felici.


Amava quell'atmosfera, gli trasmetteva gioia; lo riportava a vecchi ricordi di famiglia che mai avrebbe dimenticato e grazie ai quali ancora oggi, dopo tanti anni, si commuoveva.

Scostò con un tocco leggero la tenda che copriva la grande finestra di camera sua e sorrise.


Non vedevo l'ora che arrivasse Natale, é tutto così bello ed allegro; certo é che non è più come un tempo, ma sono felice lo stesso e sono convinto che questo sarà un Natale meraviglioso.


Rimase fermo così qualche minuto, vagando tra i suoi pensieri felici e scrutando con innata curiosità il mondo che aveva sotto gli occhi.

Decise che nel pomeriggio si sarebbe dato ad un po' di sano shopping natalizio: di quel periodo ogni anno trascorreva interi pomeriggi a girovagare per tutta la città, alla ricerca dei più piccoli ed assurdi negozi dove poter acquistare centinaia e centinaia di decorazioni per colorare ed illuminare tutta casa.

Sentì bussare alla porta ed andò ad aprire, già elettrizzato per ciò che gli sarebbe aspettato nel pomeriggio. La maniglia scivolò con noncuranza sotto la sua mano e d'improvviso i suoi pensieri s'ammutolirono. Gli servì qualche istante prima che potesse raccogliere insieme qualche parola.


Un “Ehi, ciao” biascicato a fatica fu il massimo che gli riuscì.

Aspettò una risposta con gli occhi emozionati e brillanti, quasi come se questa da sola potesse cambiargli il mondo.



Ciao Spencer”.




Così i mesi erano passati, scivolati via dalle mani prima che ce se ne accorgesse, portando via con sé ricordi, abitudini, persone; era così difficile non soccombere al trascorrere del tempo, non permettergli di deturpare ciò che era stato costruito: ci voleva impegno, forza d'animo.

Passi mesi a cercare di creare involucri dentro cui nascondersi, sperando siano abbastanza massicci per reggere a costanti turbinii di emozioni, mancanze, pensieri; un bel giorno viene tutto spazzato via e ti ritrovi costretto a porre tutto sotto esame, e scopri con sconosciuta leggerezza d'animo quanto sia facile, quanto per alcuni rapporti, così profondi ed intrinsechi, sia talmente naturale esistere che non necessitano di alcuna manutenzione o riguardo; semplicemente loro sono, e saranno sempre.


Sam era rincuorata da questi pensieri; sebbene fosse ancora sulla porta di casa era già stata inondata dall'angoscia del ritorno, e fu profondamente grata a Spencer perchè non le pose alcuna domanda, ma l'abbracciò forte, proprio come faceva quando era ancora una bambina che piangeva perchè la madre si era scordata di venirla a prendere dalla sua migliore amica.

Ecco che arriva la felicità.

La sento: non sono sola, lui c'è sempre.


Si gettò di slancio addosso a lui, non curandosi delle valigie ormai cadute a terra.


Non te lo dirò mai più ma mi sei mancato da morire”


Lo sentì sorridere tra i suoi lunghi capelli biondi.


Ammettilo una volta per tutte che non hai mai smesso di essere innamorata di me”

Sei il solito idiota”

Quanto mi sei mancata”



Gli sembrava un sogno avere Sam di nuovo fra le braccia: dall'ultima volta erano passati mesi per lui interminabili.

Non ti voglio più lasciare andare, sembrava che il suo abbraccio volesse dire. Gli importava poco perchè fosse tornata a Seattle, sperava solo non le fosse successo nulla di grave, ma una grande preoccupazione d'improvviso macchiò la sua contentezza.


Sei tornata per restare?”


Sam sospirò profondamente.





Non troppo lontano da loro, un ragazzo guardava il soffitto sdraiato sul letto, un braccio poggiato sotto la nuca ed un altro piegato sul petto.

Calò lo sguardo che si pose sulla camicia che indossava: a grandi quadri blu e rossi.


Oh, accidenti. Certo che me le cerco.

Indossare questa camicia, proprio oggi, dopo tutto quello che è successo ieri.

Solito tempismo perfetto Freddie.

Temo che non mi libererò mai di te.

Ho paura di non volerlo proprio fare.

Vorrei che questa camicia avesse ancora il tuo profumo, il profumo di quando mi hai detto ti amo; era meraviglioso, me ne riempivo i polmoni mentre ti stringevo forte, terrorizzato dall'idea di lasciarci.

Ancora mi chiedo il perchè, perchè l'abbiamo fatto Sam?



Per quanto non sentisse altro che un profondo vuoto dentro sè, Freddie s'accorgeva di sorridere ogni volta che pensava a lei, a loro due insieme.

Sentì una lieve vibrazione; il telefono era poggiato sul letto a fianco a lui da ore, ma dopo la telefonata con Sam non s'era più azzardato a prenderlo in mano, ne era quasi intimorito, ma la scritta sul display lo rincuorò e gli infuse coraggio.

É Gibby.

Grazie a Dio non sono solo.

Quando gli ho raccontanto cos'è successo ieri mi ha detto semplicemente che io e te siamo irragionevoli ed incorreggibili, e che per quanto possiamo ostinarci a fare gli orgogliosi e a tenerci lontani come possibile non ci riusciremo mai realmente.

Voi siete nati così, già era deciso che sareste stati insieme; che senso ha opporsi a qualcosa di così naturale? Non lo potrete cambiare mai per quanto ci possiate provare!”

Mi ha fatto un po' strano sentire queste cose, sai Sam?

Alla fine neanche lui, ai tempi, era poi così contento che stessimo insieme; ma poi cosa dico, avevamo praticamente tutti contro, anche noi stessi.

Eppure ancora adesso continuo a rivolgermi a te come se tu fossi qui.

Come se tu avessi ancora le mani aggrappate saldamente alla mia camicia, come la notte in cui ci siamo lasciati. Come l'ultima volta in cui ci siamo baciati.


Freddie si sentì sollevato nel leggere di come Gibby si preoccupasse per le sue condizioni.


'Ehi Freddie, tutto bene? Non ti sei fatto più sentire... Va meglio?'


'A dirla tutta ho bisogno ancora di un po' di tempo. Averla sentita per telefono da una parte mi ha sollevato e dall'altra mi ha destabilizzato di nuovo, mi sento come quando era appena partita... Perso.

Però grazie davvero Gibby, sono contento che tu ci sia, è importante per me'


'Sono qui apposta'


Sì, Freddie era fortunato ad avere un amico così.

Si decise ad alzarsi dal letto, a cercare di dare un senso a quella giornata che non fosse osservare ad occhi spenti il soffitto.

Ecco, voleva ridere, aveva un disperato bisogno di essere felice, di divertirsi.

Sapeva dove doveva andare; lui era lì, a due passi da lui, davanti alla sua porta.

Non vedeva l'ora di vederlo, raccontargli tutto per sfogarsi un po' e poi lasciarsi trascinare dalle risate, dalle sue battute e dalle sue idee confuse, strampalate, che sapevano sempre strapparti un sorriso.

Freddie sapeva di poter contare su Spencer, così aprì la porta a cuor leggero.




Ma Spencer quel giorno non era solo.











Questa ff è un'epopea ormai: dopo secoli e secoli sono riuscita ad aggiornare!

Cerco di non dilungarmi sui motivi della mia assenza (sarebbe inutile, potete arrivarci benissimo senza che io ve lo dica), ma sono veramente contenta d'essere tornata, vorrei solo che questo ritorno potesse durare di più che il tempo prima del ritorno a scuola! :((

Prometto che m'impegnerò a sfornare capitoli (per quanto possibile) sia per quanto riguarda questa mia amata serie sia per quanto riguarda altre storie (ed anche altri fandom)!

Sì, l'idea iniziale è nata PRIMA di Natale quindi l'inizio rimane tale nonostante il Natale ormai sia passato (me molto triste); le parti in corsivo ovviamente sono i momenti di riflessione/pensieri e il grassetto è per i dialoghi (e i messaggi, in questo caso).

C'è qualche riferimento alla serie (la camicia indossata da Freddie nell'episodio 5x04, il rapporto particolare di Sam con sua madre che ho vagamente menzionato durante l'abbraccio con Spencer) che cito affinchè chi non li avesse colti possa capire meglio.

Lo so, dovrei scrivere (finalmente!!!) dell'incontro fatale, ma nonostante io riesca a pubblicare molto saltuariamente ci tengo che le varie parti del testo siano trattate a fondo: per me il rapporto con Spencer (così come la sua figura) è fondamentale, di conseguenza deve avere il giusto spazio nella storia (non si può scrivere solo ed esclusivamente di Sam e Freddie come se il resto del mondo non esistesse se si vuole mantenere la verosimiglianza con la serie che io cerco disperatamente).

So di aver descritto questo incontro e quindi questo rapporto in un modo che lascia libero spazio all'immaginazione riguardo la sua natura, ma io l'ho sempre interpretato così, ed è bello proprio nella sua particolarità.

Non temete, il momento clou è più vicino di quanto possiate immaginare! ;))

Vi ringrazio tanto se mi leggete, se mi seguite, se apprezzate oppure no, se recensite,

grazie per tutto insomma, e tantiiiissimi auguri di Buone Feste!

La sempre più logorroica MyTrueColors
(pardon)














  
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