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Autore: nuvolerapide    29/12/2014    1 recensioni
Gou Matsuoka ama i punti esclamativi. Li mette ovunque, sia nelle locandine che distribuisce ai compagni di scuola per invitarli al club di nuoto, sia nei temi di giapponese in classe.
Sono come i muscoli degli atleti per lei: belli, perfetti e sorprendenti. Se dovesse compilare un questionario per l’università, nel paragrafo delle passioni scriverebbe sicuramente “muscoli e punti esclamativi”.
Con circa cinque punti esclamativi dopo, ovviamente.
[Rin/Haru]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gou Matsuoka, Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Punti esclamativi

Gou Matsuoka ama i punti esclamativi. Li mette ovunque, sia nelle locandine che distribuisce ai compagni di scuola per invitarli al club di nuoto, sia nei temi di giapponese in classe. A volte ne mette anche più di uno per volta, beccandosi segni rossi su quei fogli pieni di trattini lunghi e puntini, con note di demerito da parte del professore.
I punti esclamativi sono come i muscoli degli atleti per lei: belli, perfetti e sorprendenti. Se dovesse compilare un questionario per l’università, nel paragrafo delle passioni scriverebbe sicuramente “muscoli e punti esclamativi”.
Con circa cinque punti esclamativi dopo, ovviamente.

Gou -detta anche Kou da quasi nessuno- Matsuoka è la manager del club di nuoto del liceo Iwatobi e questo comporta molte responsabilità. Tuttavia, a Gou piace tantissimo lavorare per i ragazzi (e per i loro muscoli) e svolge i suoi compiti con estremo piacere.
Ma per la prima volta in vita sua, la ragazza dai capelli rossi e il cuore palpitante non riesce a mettere i punti esclamativi. E’ disperata da questa situazione, perché proprio non può premere la punta della penna contro la filigrana per scriverne.
La professoressa Amakata le ha assegnato un incarico e Gou non può proprio sfuggire: deve descrivere i suoi compagni di club durante tutta la giornata. Le loro emozioni, i loro sentimenti, tutto ciò che provano quando sono in squadra. Alla giovane brillano gli occhi.
Per il suo club farebbe persino muovere le stelle, per cui non chiede nemmeno spiegazioni: semplicemente scappa via per recuperare carta e penna il più presto possibile. E’ una scheda di valutazione per osservare i ragazzi più da vicino e per capire cosa non va e cosa sì durante gli allenamenti. Per cui Gou può inserire tutti i punti esclamativi che vuole.

Ma ad un certo punto si blocca. Porta la penna alla bocca, iniziando a morderne nervosamente il tappo. Lo sguardo è puntato su quella carta a righe, su cui sono già scritte molte parole. Nagisa, Rei, Makoto e Haruka sono scritti in grassetto e sotto ogni colonna c’è lo spazio per le loro caratteristiche.
La piccola della famiglia Matsuoka è seduta, appoggiata alla rete metallica davanti la piscina della Iwatobi. Alcuni fogli sono sparsi per  terra mentre altri sono fermi sulle sue ginocchia. Li guarda pensierosa e inizia ad allarmarsi perché non ci sono abbastanza punti esclamativi.
Nella colonna di Nagisa e di Rei ce ne sono a bizzeffe, talmente tanti che quasi fanno male alla vista (ovviamente non a quella di Gou, che fanno esaltare il suo cuore invece). Anche in quella di Makoto ce ne sono abbastanza, non troppi, ma quanti bastano.
Ma in quella di Haruka non ce n’è neanche uno e Gou -labbra macchiate d’inchiostro- Matsuoka si dispera.

Sbuffa nervosa, alzandosi da quella posizione scomoda e raggiunge Rei, che ha appena finito una 100 metri e si sta asciugando.
Determinazione!! Precisione !! Spirito di squadra!! è quello che ha scritto per ora Gou nella colonna del ragazzo occhialuto. Ma con Rei è facile scrivere, ogni emozione che prova trapela dal suo viso, quindi la rossa scrive tutto ciò semplicemente leggendoglielo in faccia. “Rei-chan!” inizia la ragazza, attirando la sua attenzione. “Secondo te cosa sta provando in questo momento Haru-chan?”
Rei la guarda perplesso, sistemandosi meglio gli occhiali per poi voltarsi verso la piscina.
Haruka sta nuotando -come sempre-, ma tra una vasca e l’altra, quando il suo visto è fuori dall’acqua, non lascia trapelare alcuna emozione.
Rei si massaggia il mento pensieroso, poi scuote la testa. “Non lo so, Gou” dice, e suona sbagliato tra le labbra di Rei -detto lo studioso- Ryugazaki. “Ma se vuoi posso studiare tutti i libri sulle emozioni e farti sapere”.  Gou, nel dubbio, aggiunge anche Impegno!!! alla colonna di Rei.

Il problema fondamentale è che i punti esclamativi esprimono emozioni e Haruka sembra quasi non averne. Gou potrebbe scrivere emozioni a caso, ma sarebbe come mentire perché Haruka ciò che prova quando nuota lo mostra solo all’acqua, e quindi in realtà la rossa non lo sa qual è il sentimento che viaggia nell’anima di Haruka, senza disfare le valigie perché va subito via non appena il ragazzo esce la testa dalla piscina. Lo guarda ancora immergersi e Gou inizia quasi ad odiare l’acqua e come avvolge il suo compagno, nascondendolo da tutto il resto. Scuote la testa, senza dare una risposta a Rei e si allontana per raggiungere Nagisa.
Gou -adesso arrabbiata- Matsuoka non può mica scrivere Acqua o Sgombro, nella colonna di Haruka-senpai. E per giunta senza punti esclamativi! Sarebbe un oltraggio alla sua persona.

Neanche Nagisa è d’aiuto.  Divertimento!!! Entusiasmo!!! Felicità!!!!!! sono le cose che scrive Gou nei fogli riguardo al giovane biondo. Con lui è semplicissimo perché tutto ciò che prova lo esclama a voce alta, quindi è più un lavoro di trascrizione.
“Cosa pensi se ti dico Makoto?” chiede Gou, cercando di trarre informazioni da quel giochino che già stava facendo esaltare Nagisa.
“Serenità” (Gou se l’appunta pure, per portarsi avanti con il lavoro)
“Cosa pensi se ti dico Rei?”
“Amicizia” (Nagisa arrossisce, e Gou lo annota pure)
“Gou?”
“Muscoli” (Questa volta è Gou ad avvampare)
“Haruka?”
“Rin”.
Gou si ferma, sorpresa da quella risposta, mentre Nagisa le sorride e va a buttarsi in acqua, lasciandola a bocca aperta a bordo piscina. Sbuffa, incolpa mentalmente Nagisa -burlone- Hazuki di non aver capito il gioco e inizia a scrivere Inutile!!! sotto il suo nome, ma poi lo cancella perché in fondo vuole un mondo di bene al biondo.

Haruka è appena uscito dalla piscina, e i suoi capelli brillano sotto il sole. Gou lo osserva da lontano cercando di carpire qualche prezioso dettaglio, ma il suo volto è impassibile e l’apatia lo avvolge esattamente come quelle gocce d’acqua che percorrono il suo corpo in perfetta forma. Disegnano un manto invisibile toccandolo lievemente e accompagnandolo in tutti i suoi movimenti. Haru si passa una mano tra i capelli e li asciuga con una tovaglia, in assoluto silenzio, mentre Rei parlotta con lui su qualcosa riguardo le bracciate e le gambate.
Gou ha voglia di buttarsi in acqua adesso. Non sa nuotare, ma ha voglia di farsi rivelare tutti quei segreti su Haruka. L’Acqua è viva, e conosce Haruka meglio di chiunque altro.
Persino meglio del suo migliore amico? La rossa ha un’illuminazione. Bisogna chiedere a Makoto.

“Haruka è di buon cuore, è gentile ed è un buon amico” gli spiega Makoto, appoggiato al bordo della piscina con il corpo ancora in acqua. Gou piega la testa, appuntando quelle cose. Ma non è una cosa che Haruka prova durante gli allenamenti, quindi è fuori contesto. La giovane sa che brava persona è Haru, ma non sa quello che gli passa per la testa e non sa di conseguenza come riempire la sua colonna. “Ma cosa prova quando è in squadra? Quando fate la staffetta? Quando è in acqua?” chiede tutto d’un fiato, con gli occhi lucidi di speranza.
“So che lo fa sentire bene, ma non so dirti nient’altro, non si apre mai con noi.” spiega Makoto, osservando da lontano il suo migliore amico. Assottiglia gli occhi per osservarlo meglio e un velo di sofferenza inizia a coprire il suo volto. Gou lo nota, perché è palese a tutti quello che prova Makoto, ma nessuno l’ha mai detto a voce alta.  Nella sua colonna c’è scritto Serenità!! Pace!! Affetto!!. Per Haru, per la squadra.
“Perché non lo chiedi direttamente a lui?” le propone il ragazzo dagli occhi verde smeraldo, sorridendole dolcemente e distraendosi dai suoi pensieri.
Gou -che non si arrende mai- Matsuoka fa una smorfia. Sa già cosa le risponderà Haru.

“Io nuoto solo a stile libero” e Gou sospira.

Gou e Haruka sono gli opposti, per questo la ragazza si trova in difficoltà davanti quel lembo di carta bianca. Lei è esattamente come suo fratello: un libro aperto per tutti. Nel suo volto rabbia, imbarazzo, felicità sono come parole in una lingua comprensibile a tutti. Forse non piange e arrossisce tanto quanto Rin, ma le sue emozioni sono proprio dei fari luminosi.
L’allenamento è finito e Gou è visibilmente Triste!!! Così avrebbe scritto se ci fosse stata anche una colonna per lei. Si morde il labbro inferiore e poi si riprende: per fortuna c’è ancora tempo prima della fine della giornata. Tutta la squadra ha deciso di andare a prendere Rin all’aeroporto, di ritorno da una breve vacanza in Australia. Gou è eccitata perché anche se non lo ammetterebbe mai, suo fratello è la sua roccia, la sua più grande forza e le è terribilmente mancato.
Cammina per strada saltellando, insieme a Nagisa che urla eccitato e gli altri tre al seguito. Gou si gira un attimo verso Haruka, ma anche questa volta non riesce a percepire nulla: il ragazzo cammina a testa bassa guardandosi i piedi. Gou -stanca di Haruka- Matsuoka sbuffa.

All’aeroporto non fanno in tempo neanche ad entrare che Rin è già lì, seduto sulla sua valigia ad aspettarli. I capelli rossi gli cadono dolcemente sul volto leggermente annoiato, ma che si illumina comunque alla vista dei suoi amici. “Siete in ritardo” vorrebbe esclamare, rimproverandoli, ma non termina nemmeno la frase perché Gou lo sta già soffocando con un abbraccio.
Se ci fosse una colonna per Rin, che purtroppo frequenta un altro liceo, sarebbe piena di punti esclamativi, perché Gou lo conosce troppo bene e sa che cosa significa ogni piccolo movimento dei muscoli del suo volto. Non può vederlo in questo momento perché ha affondato il viso sulla sua spalla, ma è sicura che Rin stia sorridendo come un bambino.
Il maggiore la prende per i fianchi e con i suoi forti muscoli la solleva in aria facendola girare ed è lì che si accorge che qualcosa è cambiato.

E’ un attimo solo, fugace e ribelle che scappa via immediatamente, ma Gou lo coglie. Mentre è in aria per un secondo guarda Haru, dietro di loro. E nei suoi occhi si legge davvero un’emozione. Sono lucidi, increspati come le onde dell’oceano, sono luminosi.
Gou è disorientata, sia dal giro che da Haruka, perché non sa che emozione è quella, ma sa che è un’emozione. Ha bisogno solo di definirla e poi può aggiungere i suoi amati punti esclamativi perché l’ha vista e il suo compito è quasi giunto al termine. Ma che nome ha quell’emozione? Che cos’è che è appena passato nella testa di Haruka -nuoto a stile libero- Nanase?
Ma Gou è troppo presa dalle sue preoccupazioni per i punti esclamativi da non accorgersi che la risposta ce l’ha proprio davanti agli occhi. Con il suo stesso colore di capelli, per giunta.

Passano due ore prima di rendersene davvero conto. Gou nota di nuovo quell’emozione negli occhi di Haruka. Ma non si accorge che lui ha quell’espressione perché durante la camminata per strada la sua mano e quella di Rin si sono sfiorate in un tocco delicato, come un fiore di ciliegio sulla pelle. E se Gou fosse ancora più attenta, noterebbe anche che il volto di Rin è completamente rosso e imbarazzato per quel contatto. Ma la giovane ha deciso di concentrarsi solo su Haruka per non perdersi nulla. Fallendo ovviamente.
Anche al ristorante, per un nuovo attimo, ad Haruka brillano gli occhi. E non è perché a tavola è appena arrivato il piatto di sgombro, ma è perché Rin ha appoggiato la sua mano sulla coscia del moro, sfregando i polpastrelli in una dolce carezza, senza mai staccarsi e tenendo vivo quella piccola connessione.
E Gou continua a non cogliere tutto ciò perché nella sua mente c’è solo un groviglio di parole, di emozioni che vorrebbe associare all’espressione di Haruka, ma non ci riesce.
Ma poi ci arriva. Perché Gou lo sta salutando con la mano per dargli la buonanotte ma lui neanche la degna di uno sguardo.
Haruka sta guardando dietro di lei, verso Rin.
Con quell’emozione negli occhi e l’anima piena. Gou, ovviamente, l’anima di Haruka non la può vedere, ma attraverso gli occhi capisce che quell’emozione lo sta riempiendo e nutrendo nel profondo.
Forse quando nuota, lo sguardo di Haru è proprio così, ma non può vederli a causa della distanza dalla piscina e degli occhialini.
Gou sorride, nonostante Haruka non l’abbia completamente considerata.

E’ in camera sua, seduta alla scrivania davanti tutti quei fogli. E’ talmente presa da quel lavoro che non si accorge che Rin è alle sue spalle.
“Che fai?” le chiede curioso, cercando di sbirciare su quei fogli.
“Rin-chan..” inizia la più piccola, dondolandosi sulla sedia. “Cosa prova Haruka quando nuota?”
La domanda lascia spiazzato per un attimo il ragazzo, perché davvero non sa da dove iniziare questo discorso.
“Lui si sente libero. Non pensa a tutto ciò che c’è fuori dall’acqua, si concentra solo su se stesso” Rin si siede sul letto dalla coperta rosa e si passa una mano tra i capelli, facendo perdere lo sguardo nel vuoto. “Entra in simbiosi con l’acqua, non si oppone, la accoglie e soprattutto si fa accogliere da lei. E’ un vero e proprio abbraccio.”
Sorride, mentre pronuncia quelle parole. E arrossisce.
Gou scrive Libertà!! nella colonna di Haruka-senpai, ma non è abbastanza. Ha bisogno di descrivere quello che ha visto in aeroporto, per strada e al ristorante. Ha bisogno di un’altra parola almeno. Altrimenti che figura avrebbe fatto con la professoressa?
“I suoi occhi brillano mentre nuota?” chiede ancora al fratello.
Rin alza un sopracciglio, pensieroso. “Gou, i suoi occhi brillano sempre” afferma perplesso dalla domanda della giovane.

E Gou capisce cosa deve scrivere.
Perché gli occhi di Haruka brillano sempre in presenza di Rin, per questo lui li vede sempre luminosi. La rossa sorride, anche se odia dar ragione a Nagisa, che aveva capito tutto fin dall’inizio. Scrive qualcosa, accanto a Libertà!!.
Rin alza lo sguardo e la vede, quella parola. Apre bocca ma Gou l’ha già buttato fuori dalla stanza perché adesso vuole dormire, è stata una giornata faticosa per tutti.  Firma il suo lavoro, Gou Matsuoka!, e poi si mette sotto le coperte.
Si addormenta subito, per cui non sente che nell’altra stanza Rin è al telefono con Haruka e non sente nemmeno la domanda che gli pone: “Perché mia sorella ha una tabella con i vostri nomi? E soprattutto perché sotto il tuo nome c’è scritto il mio?”

Il giorno dopo la professoressa non capisce quella scheda. I punti esclamativi le fanno male agli occhi, e tutto sommato è ben fatta, ma non capisce l’ultima parte.  C’è scritto:

Haruka Nanase: Libertà!! Rin.

Gou sorride, ma non dice nulla e scappa via. Non può mica spiegarle che l’emozione più grande di Haruka è Rin stesso. Perché è lui l’unico che gli fa brillare gli occhi in quel modo e non ci sono altre parole per spiegare quel sentimento, perché Gou non l’ha mai provato e soprattutto non l’ha mai visto in nessun altro. Forse è un misto di amore, ammirazione, felicità e quant’altro. Ma il migliore modo per spiegarlo è proprio con il nome “Rin” e un punto fermo, perché non serve aggiungere punti esclamativi.
Ci pensano già gli occhi di Haruka e il nome di Rin sulle sue labbra a racchiudere tutte quelle bellissime emozioni.
  
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