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Autore: BlackMoon_    29/12/2014    7 recensioni
Innanzitutto Buone feste.
E se New York venisse avvolta dallo spirito natalizio? In che occasione rivedremo Alec e Magnus? Come passeranno il Natale? Diciamo che il loro sarà un finale indimenticabile!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Catarina Loss, Magnus Bane, Ragnor Fell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy New Year
 
Il Natale aveva fatto la sua apparizione; tutto il quartiere si era trasformato in un ammasso di luci colorate e brillanti, e le strade erano piene di bambini che intonavano le classiche canzoni natalizie. Dalle pasticcerie della zona uscivano dolci aromi di prelibatezze appena sfornate, i marciapiedi intasati ospitavano un fitto via vai di persone con in mano grandi regali da destinare ai propri cari, le ragazzine si tenevano per mano creando una grande catena osservando le numerose vetrine dei negozi e quell’enorme scritta “SALDI” su di esse.
Lo spirito natalizio arieggiava anche in casa Bane, dove un fantomatico stregone tutto glitter e eyeliner sembrava danzare armoniosamente attorno a un altissimo pino, sul quale gettava lunghe file di decorazioni dai colori accesi e brillanti. Uno stereo vecchio stampo suonava in varie lingue quelle convenzionali canzoncine di carattere natalizio.
Nonostante fosse contro tutto ciò che riteneva convenzionale, aveva un debole per il natale, saranno state tutte quelle lucine colorate o il fatto che la gente gli facesse dei regali, ma ogni anno puntualmente montava l’albero accessoriandolo secondo i suoi gusti, per poi farlo sparire con uno schiocco delle dita una volta giunto il tempo.
Ai piedi di quell’ammasso di rami e colori, erano poggiati in ordine quattro regali, ognuno con una carta regalo diversa. Erano bianco, verde e rosso, un piccolo pacchettino era di un azzurro così particolare che trovarlo per lo stregone fu un vero e proprio incubo. Assoggettò ogni regalo in base ai tratti cromatici dei destinatari: il pacco bianco era per Catarina, la sua migliore amica dalla pelle  blu e dai morbidi capelli bianchi, che tante volte aveva accarezzato per darle sostegno e affetto; quello verde era per Il Sommo Stregone di Londra, Ragnor, il suo secolare amico dal colorito verdognolo, sempre pronto a prenderlo in giro e criticare ogni sua mossa; quello rosso era per il suo coinquilino, il suo gatto Presidente Miao, in memoria del fiocco rosso che giorni prima cercava di infilargli al collo e che poi gettò dalla finestra; l’ultimo era per Alec.

Una volta finita la sua opera d’arte si lasciò sprofondare sul divano morbido e si mise a pensare al suo cacciatore. Non avrebbe mai pensato di poter definire suo un nephilim, tantomeno un Lightwood, ma oramai era troppo preso da quel giovane ragazzo che rapì da subito la sua attenzione, così come il suo cuore in brevissimo tempo. Si sentiva così stupido, si stava innamorando di un nephilim come mai aveva fatto in vita sua, gli aveva preso persino un regalo nonostante si stessero frequentando da poco. Avrebbe tanto voluto averlo accanto a sé a scartare i regali e brindare per le feste e il futuro anno nuovo, ma sapeva che non sarebbe stato possibile: nessuno sapeva della loro frequentazione fatta eccezione di alcuni eletti come Catarina, Ragnor e la sua compagnia di pettegolezzi che lo riguardavano, il fastidiosissimo succhiasangue Raphael Santiago; purtroppo in questa lista non comparivano i nephilim, totalmente contrari ai legami con i nascosti, per non parlare di quelli tra due uomini. I giovani Lightwood avrebbero raggiunto i propri genitori a Idris per le feste natalizie, e di conseguenza sperare nella presenza di Alec era come sperare che la neve scendesse in pieno agosto, senza incentivi da parte di qualche stregone. Per fortuna c’erano i suoi amici a tenergli compagnia.
Quando finalmente fu natale la città era in festa, tutti erano impegnati nei loro grandi banchetti e nello scarto dei regali. Ragnor e Catarina bussarono alla porta del loft di Magnus ed entrarono.
«Cosa diavolo hai combinato a quell’albero? E’ un pugno nell’occhio Magnus» coomentò subito Ragnor non appena mise piede nell’appartamento.
L’altro si fece scivolare addosso l’offesa dell’amico e li fece accomodare sul divano ricoperto di seta rossa. Catarina gli si avvicinò e lo cinse in un abbraccio « Buon Natale Magnus» fece, solleticando con il suo fiato caldo il collo dello stregone. Quasi dimenticandosene, andò a prendere i due regali per i suoi ospiti e glieli porse.
«Sai è stato difficile trovare una carta regalo del colore della tua pelle. Non in tutti i negozi si trova quel verde così nauseabondo.» lo prese in giro Magnus, cercando di ricambiare l’offesa di poco prima. Lo sguardo dell’amico si incupì. «Dai non fare così, lo sai che amo fare battute sulla tua pelle» aggiunse ridendo tra i baffi, facendo ridere anche Catarina.
La ragazza guardò in direzione dell’albero e notò un piccolo pacchetto azzurro abbandonato a sé stesso.
 «E quello per chi è?» chiese incuriosita.
Anche Magnus rivolse lo sguardo a quel pacchettino e con fare malinconico rispose brevemente con il nome del suo nuovo compagno. Ci fu un attimo di silenzio, però poi il padrone di casa si mosse verso il forno e vi cacciò un grosso pollo dorato, cotto alla perfezione. Tutti si accomodarono a tavola e incominciarono con i festeggiamenti, che finirono allegramente con una sana bevuta e una consecutiva sbornia da parte di tutti.
I giorni passarono e la mancanza di Alec diventava un peso sempre più pesante sul petto dello stregone; lì, a Idris, i telefoni e altre aggeggi elettronici non funzionavano, avrebbe solo dovuto aspettare che tornasse, quando sarebbe tornato e se avesse avuto ancora intenzione di rivederlo. Erano così imprevedibili gli shadowhunters, e forse anche poco coerenti. L’idea che Alexander Lightwood si fosse stancato di lui, lo demoralizzava, e non poco.
Senza nemmeno che se ne accorgesse arrivò l’ultimo giorno dell’anno, ma a differenza del natale, l’avrebbe passato da solo con il Presidente Miao. Nonostante avesse centinaia di conoscenze a New York, l’unica persona che desiderava al suo fianco era lontanissimo da lui, e anche se il suo gatto era un gran coccolone, non si era mai rivelato una gran compagnia.
Passò la serata sul suo divano, guardando telenovelas e sorseggiando un vino pregiato. La trasmissione si interruppe e iniziò il countdown.
“10”
 Mancava veramente poco alla fine dell’anno.
“9”
Si sentivano forte le voci delle famiglie vicine che contavano i pochi secondi che li separavano dall’anno nuovo, ricco di speranze e di progetti futuri.
“8”
Tanto valeva mettersi comodo e accogliere l’anno nuovo così come sarebbe arrivato.
“7”
Sul pianerottolo qualcuno stava correndo con passo pesante.
“6”
Qualcuno bussò alla porta con violenza.
“5”
Magnus si alzò dal divano e andò ad aprire.
“4”
Sulla soglia comparve Alec, si appoggiò con un braccio allo stipite della porta e cercò di riprendere fiato. Era stanchissimo, tutte le metropolitane erano chiuse e l’unico modo per raggiungere il loft era correre.
“3”
Lo stregone era chiaramente sorpreso.
«Ti prego dimmi che sono ancora in tempo» fece ansimando il cacciatore . Le guance erano rosse per il freddo e gli occhi resi ancora più azzurri dal vento.
“2”
Magnus sembrava non capire. « Cosa?» chiese stordito un po’ dal vino e un po’ dalla sorpresa.
“1”
Alec lanciò uno sguardo alla televisione accesa che trasmetteva il countdown. Mancava un solo secondo e l’anno corrente sarebbe finito.
Non fece in tempo a rispondere che afferrò il viso dello stregone e lo baciò.
“0”
Tutta la città era in festa; i fuochi d’artificio viaggiavano alti  verso il cielo per poi espandersi in una moltitudine di scintille colorate e scendere lentamente a terra. Nel caos generale, i due ragazzi assaporarono a pieno quel momento.
Il loro fu un bacio appassionato; lo stregone inizialmente confuso, si abbandonò poi all’enfasi di quel momento e, con un movimento rapido, afferrò il cacciatore per i passanti dei pantaloni e lo attirò con forza a sé. Lo avvolse con le braccia e affondò le dita tra i suoi capelli corvini scompigliati dal vento e dal freddo. Era un momento magico; in quei giorni il suo unico desiderio era averlo con sé, ed ora finalmente erano insieme! Le loro labbra si staccarono, Alec arrossì.
«Alexander» lo chiamò dolcemente lo stregone.
«Buon anno nuovo» sussurrò piano l’altro preso dalla vergogna. Mai avrebbe pensato di fare una cosa del genere.
Magnus lo strinse ancora più forte baciandogli la fronte «Oh Alexander, mio dolce Alexander. Ti ho desiderato così tanto in questi giorni» gli scappò . Appena Alec sentì quelle parole si irrigidì e si distaccò dall’abbraccio e lo guardò . «Cosa hai detto?» gli chiese esterrefatto.
Oramai essere sinceri era l’unica cosa da fare, gli prese una mano fra le sue e iniziò a parlare. «Mi sei mancato tanto in questi giorni. Ho capito che non sei un semplice amico, una compagnia, qualcuno con cui divertirmi. Per me sei molto di più. Ti prego dimmi che anche io per te sono più di questo.»
«Magnus» Alec era rimasto immobile «Mi stai chiedendo se provo qualcosa per te?». L’altro annuì.
«Pensi che mi sarei buttato nel primo portale disponibile da Idris e sarei venuto qui di corsa , se non provassi niente per te?» domandò un po’ più rilassato. Magnus che intanto aveva smesso di respirare, emise un profondo sospiro e baciò nuovamente il cacciatore.
«Ah, a proposito, prima che mi dimentichi» fece Magnus una volta staccati dal bacio, si mosse verso l’albero e prese il regalino .
«Buon Natale» fece infine porgendoglielo. «La carta regalo è esattamente il colore dei tuoi occhi, è difficile dimenticarsi qualcosa che hai puntualmente in testa.». Alec sembrava sorpreso e lusingato, iniziò a scartarlo. Era un buono per una serie di servizi gratuiti da parte del Sommo stregone di Brooklyn. Sembrava divertito, ma appena si accorse che non aveva niente con cui ricambiare avvertì un leggero imbarazzo.
«Ma io non ho nessun regalo qui con me» fece.
«Non mi interessa» rispose lo stregone «Adesso ho tutto ciò che desideravo».

 
   
 
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