Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: laFangirl    29/12/2014    4 recensioni
Victoria, Morgan, Fedez.Tutti a casa di Mika, in un colpo solo. E poi, un bacio, delle prese in giro. Non voglio rappresentare i reali caratteri dei personaggi,anzi, ne ho un po' enfatizzati alcuni aspetti
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era limpido e senza alcuna nuvola, il sole entrava dalla finestra della cucina. Era a Milano, e aspettava che arrivassero i suoi colleghi per andare a fare le prove di X-Factor: Marco, Victoria e Fede dovevano raggiungerlo lì,per poi andare tutti insieme agli studi. Nell'attesa, Mika stava guardando una stupida sit-com in italiano sdraiato sul divano; c'era il rischio che il suo vestito bianco si stropicciasse, ma non gli importava più di tanto, poichè ci avrebbe comunque pensato Vicky a farlo apparire desiderabile: nel senso, quella donna lo riempiva di complimenti ad ogni nuova puntata. Mika cominciava a chiedersi se le fosse chiaro che era gay: sicuramente le dispiaceva non poterci provare con lui, ma doveva mettersi in testa che non poteva baciarlo quando e dove voleva. Lo aveva già fatto una volta in trasmissione, e aveva poi replicato dietro le quinte; Mika ci giocava, scherzava su questa specie di storia folle e impossibile, la toccava e le sorrideva, quando lo aveva baciato, aveva risposto, ballavano, uscivano insieme, ma finiva lì, un gioco provocatorio di sguardi e tocchi. Non che non fosse attraente, certo, era una bella donna, e, anche Mika, da gay, lo riconosceva, ne era attratto. I due della sit-com erano di nuovo di fronte alla macchinetta del caffè, Mika cominciava a chiedersi se lavorassero, ogni tanto, quando il campanello suonò. Melachi cominciò ad abbaiare, e l'uomo si alzò dal divano: -Shut up, Mel!- disse, rivolto al cane; poi si stampò un sorriso in volto, ed aprì la porta. Morgan si infilò in casa, la sigaretta in bocca accesa, i capelli scompigliati: appariva trasandato, come sempre. Entrò in casa senza nemmeno salutare, si guardò intorno e commentò, sarcastico: -I colori abbondano, qui dentro- alludeva alle pareti, bianche candide, in tutta la casa. Mika lo guardò, un sopracciglio alzato, sbuffò e si girò per accogliere gli altri ospiti. Fedez fece un cenno con la mano: -Ehilà Mika, come andiamo zio? -Yo Fede, tutto bene fra', te come butta?- lo canzonò Mika.-Ma dai, parla bene, parlo meglio io di te. -Eddai zio, sono un rapper, è il linguaggio di strada, questo. -Qui siamo in casa mia, infatti.- rispose Mika, con un cipiglio da madre arrabbiata, le mani sui fianchi, la fronte aggrottata, più per prenderlo in giro che per vera rabbia. -Ok, ok, permalosetto l'inglesino...- rispose Fede, allontanandosi dalla porta. -Manco mio padre...- aggiunse poi a mezza voce. -Porta rispetto per il tuo finto padre!- gli intimò Marco, pesantemente sarcastico. Ricevette un'altra occhiataccia da parte di Mika, a cui rispose con uno smagliante sorriso. I due uomini si avviarono verso il soggiorno, lasciando Mika solo con l'ultima ospite. Ma lei non era davanti alla porta, e non era nemmeno già entrata. -Vicky! Dove sei?- la chiamò; uscì dalla porta, per cercarla sul pianerottolo: magari aveva dimenticato qualcosa ed era tornata in macchina, e ora le serviva aiuto per portarla in casa. Ma, appena messo piede fuori, la donna gli saltò addosso, buttandoli a terra entrambi. E tanti saluti al vestito bianco immacolato e senza pieghe. -Sorpresa! Come sta il più figo della città?- urlò Victoria, comodamente adagiata sopra ad un Mika incredulo e leggermente seccato: quando gli era saltata addosso, aveva pensato fossa caduta o inciampata e aveva cercato di prenderla al volo, di salvarla, non che avesse deliberatamente cercato di ucciderlo, per cadergli in braccio e poi fargli i complimenti. -Starebbe meglio se una donna non gli si fosse appena buttata sopra. -Dai Mika, un po' di vita!- e gli diede un dolce bacio sulle labbra. Il terzo, da quando si erano incontrati; e infatti: -Non c'è due senza tre- sussurò lei sulle sue labbra -questo era il nostro tre, ma un quattro non mi dispiacerebbe.- Era a metà fra il malinconico e il malizioso, a Mika dispiaceva ferirla, se ne rendeva conto ogni volta che lei faceva qualcosa di strano o tipicamente da "mi piaci" nei suoi confronti -Uella! Guardali, Morgan, i nostri piccioncini! Alla faccia del gay!- rise Fedez, materializzatosi sulla porta. -Lasciali pomiciare in pace, che ne avevano voglia da un po', lei in particolare.- commentò Morgan dal soggiorno: voleva sembrare svogliato e poco interessato all'argomento, ma si sentiva dalla nota divertita nella sua voce che, in realtà, adorava prenderli in giro. "Tutte questo, solo per un bacio, o due. Forse tre." pensava Michael, a proposito dei continui canzonamenti dei suoi colleghi uomini. Si rendeva conto, però, che Victoria ci sperava davvero, e Mika non voleva farla soffrire per lui. -Me ne dai un altro? Uno solo, un bacio solo, cosa ti costa?- chiese Vicky. -Dai, dagliene un altro, Mika- la prese in giro Fedez, piagnucolando. Poi scoppiò a ridere. Mika e Vicky erano ancora a terra, sul pianerottolo, a subire le prese in giro di Fedez. "Maledetto il giorno in cui ho accettato di fare questo programma" pensò Michael, esasperato. A Mika dispiaceva far soffrire Victoria; ma quella volta avrebbe ignorato i suoi sentimenti, solo una volta. A pensarci bene, non gli dispiaceva neanche così tanto. Ehm...nulla, non odio Victoria o Morgan o Fedez, anzi. Grazie a chi è arrivato fin qui, allontanatevi dal computer per vomitare
   
 
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