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Autore: Macy McKee    29/12/2014    3 recensioni
[Spoiler per Mockingjay]
Una notte, la principessa scorse fra le lacrime un bagliore sulla superficie dell’acqua. Si sporse dalla barca, e vide che fra le onde era comparso un sentiero scintillante, fatto di pura luce.
Seguì il sentiero con gli occhi, e vide che più avanti la attendeva, in piedi fra i flutti, la sagoma del giovane che aveva amato.
*
≪Sono difettosa, Finnick. Sono rotta.≫
≪Siamo tutti rotti, Annie. Siamo tutti incompleti.≫
Una principessa che segue una luce fra le onde, uno specchio infranto e una candela che si spegne. Annie prima, durante e dopo la sua vita con Finnick.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Note:
Storia partecipante al contest "I'm on a roller coaster that only goes up" indetto da M4RT1 sul forum.
Ero certa, certissima di non riuscire a consegnare la storia in tempo, per il concorso o di sforare con le pagine, invece ce l’ho fatta *w* *si sente potente*
Un paio di precisazioni, per chiarezza assoluta: il primo paragrafo è ambientato durante l’infanzia di Annie, ma si dovrebbe capire. Il secondo è ambientato la notte prima della partenza di Finnick, Katniss e tutta la squadra delle “Star” per Capitol City, per la missione durante la quale poi Finnick morirà (*inserire qui pianto disperato dell’autrice*). Il terzo dopo la sua morte, prima che Annie partorisca.
Appena ho visto il pacchetto per il contest, ho pensato ad Annie e Finnick. Loro sono l’emblema dell’amore ostacolato, e spero di aver reso giustizia al loro rapporto. Ho cercato di mostrare come abbiano lottato entrambi per riunirsi, come la loro storia sia stata ostacolata dall’instabilità di Annie, dalla rivoluzione, dalle tragedie personali. E, infine, dall’ostacolo più grande: la morte di Finnick (*inserire qui l’autrice che ricomincia a piangere disperatamente*)

 
 
And the lights go out
 
“Love is not consolation. It is light.” 
― Simone Weil
 
C’è uno specchio infranto nella tua camera da letto.
È appeso proprio accanto alla finestra, nell’angolo più buio della stanza. Quando la luce scivola attraverso le imposte e lo sfiora, lo specchio non la imprigiona dentro di sé. Ma quando i raggi del sole danzano sul pavimento, lui li cattura. Convergono verso la crepa, facendola scintillare nel buio. E, all’improvviso, quella non è più una crepa, ma un sentiero di luce che conduce verso l’infinito.
C’è qualcosa di surreale, in quella spaccatura.
La osservi da ogni angolazione, ma non riesci a capire cosa la renda tanto intrigante.
Vuoi scoprire il suo segreto. Hai solo otto anni, ma hai già deciso che il mondo è il mistero più affascinante su cui si possa indagare, e tu vuoi comprenderlo.
Una sera, indichi la crepa a tua madre.
≪È strana, vero?≫ sussurri, come se le stessi chiedendo di rivelarti un segreto proibito.
Tua madre sorride, scompigliandoti i capelli.
≪Lo penso anch’io. Quella crepa mi ha sempre ricordato una vecchia favola, la mia preferita≫ mormora, avvicinando le labbra al tuo orecchio. ≪Vuoi sentirla?≫
Annuisci entusiasta.
Tua madre si siede dolcemente sul tuo letto e comincia a raccontare.
≪C’era una volta una principessa bellissima. Era saggia e buona, tanto che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, nemmeno per difendere se stessa. Un giorno, però, un regno vicino dichiarò guerra a quello della principessa, e lei fu costretta a fuggire lontano per non dover combattere. Prese la sua barca e navigò sul mare per giorni e giorni, fino a quando vide in lontananza una una nave che stava affondando.
Preoccupata, la principessa si avvicinò alla nave, e trovò fra le onde un giovane uomo, tanto bello da togliere il respiro, che lottava per restare a galla.
La principessa lo salvò, aiutandolo a salire sulla sua barchetta, ma l’uomo era ferito.
La giovane si prese cura di lui, guarendo il suo corpo e la sua mente, e presto i due si innamorarono. Lui le promise che sarebbe rimasto accanto a lei per tutta l’eternità, ma il loro amore era destinato a divenire impossibile.
Un giorno, la barca passò accanto a una nave di pirati. I bucanieri, che erano avidi e crudeli, rapirono il giovane uomo e la principessa. Disperato, il ragazzo chiese ai pirati di lasciar andare la fanciulla in cambio della sua vita. Lei si oppose. Urlò e urlò, ma i pirati accettarono il patto e la costrinsero a tornare alla sua barca. Uccisero l’uomo gettandolo fra gli squali davanti agli occhi della principessa.
Disperata, la fanciulla si lasciò andare alla deriva. Niente aveva più importanza, per lei. Pianse e pianse, mentre le onde la portavano al largo.
Una notte, scorse fra le lacrime un bagliore sulla superficie dell’acqua. Si sporse dalla barca, e vide che fra le onde era comparso un sentiero scintillante, fatto di pura luce.
Seguì il sentiero con gli occhi, e vide che più avanti la attendeva, in piedi fra i flutti, la sagoma del giovane che aveva amato. Cominciò a remare verso di lui ma, ogni volta che credeva di averlo raggiunto, lui le sfuggiva. Per quanto lottasse, non riusciva ad arrivare a lui.
Il sentiero di luce la condusse fino alla terraferma. Sorpresa, la principessa si rese conto di essere tornata nel suo regno. Cercò il suo amato ovunque, ma non lo trovò. Una sera, tuttavia, si accorse che lo specchio della sua camera da letto era rotto. Osservò la crepa, e in quel momento la luce della luna colpì la spaccatura. La principessa si accorse che la crepa aveva la stessa forma del sentiero che l’aveva ricondotta a casa, e capì. Capì che, anche se non era più al suo fianco, il suo amato avrebbe vegliato su di lei per sempre. L’avrebbe sempre riportata a casa, ogni volta che lei si fosse smarrita.≫
 
*
 
C’è uno specchio infranto nella vostra camera da letto.
Fai scorrere le dita sulla crepa, e il vetro è così freddo sotto la tua pelle da farti rabbrividire.
Un istante dopo, braccia calde si avvolgono attorno al tuo petto, stringendoti con dolcezza.
Sorridi, lasciandoti cullare dal calore del corpo di Finnick che invade il tuo piccolo mondo.
Sei felice.
È così bello sentire il suo corpo contro il tuo. Così giusto.
Così perfetto da non sembrare vero.
Così rassicurante da sembrare un addio.
Un altro brivido ti scuote, e tu non riesci a placarlo. Le tue mani tremano, e quando le sue dita afferrano le tue ti aggrappi a lui per non andare alla deriva.
La tua mente è in tempesta.
Perché sembra un addio? Ti sta lasciando indietro ancora una volta? Ti sta abbandonando di nuovo?
Non può abbandonarti. Hai lottato, per lui.
Hai combattuto contro il mondo intero, per lui.
≪Stai andando via?≫ mormori, e la tua voce è tanto debole quanto tu lo sei.
Tremi fra le sue braccia, e ti senti così infranta. Come lo specchio.
Ti senti sbagliata, Annie?
Ti senti rotta?
C’è una crepa nella tua mente, come nel vetro lucido?
Affondi le dita nella spaccatura dello specchio, e immediatamente la tua pelle si taglia. I tuoi polpastrelli si tingono di rosso, rosso come il colore delle fiamme che divorano i tuoi pensieri quando abbassi la guardia.
Finnick allontana le tue mani dallo specchio e ripulisce pazientemente il sangue. Un’espressione così preoccupata annebbia i suoi occhi, e tu ti senti di nuovo infranta.
Perché non puoi essere integra e forte, Annie? Perché continui ad andare in frantumi fra le sue dita?
Perché continui a ostacolare la vostra vita insieme, a fare a brandelli la vostra felicità con le tue stesse mani?
Perché sei così incompleta, Annie? Perché sei spezzata?
Senti che le tue guance si fanno calde, e una nebbia di lacrime appanna il tuo mondo.
≪Non piangere, Annie. Sono accanto a te≫ bisbiglia Finnick. Senti le sue labbra posarsi sui tuoi capelli, le sue braccia stringerti più forte, e non capisci. Non capisci perché la sua mano non lasci mai la tua, perché le sue labbra asciughino le tue lacrime.
≪Perché?≫ domandi in un sussurro.
Lui si china, sfiorando il tuo viso con il suo.
≪Perché sei l’unica cosa che abbia senso nella mia vita.≫
≪Sono difettosa, Finnick. Sono rotta≫ mormori, e vorresti coprirti il volto con le mani e non abbassarle mai più. Vorresti nasconderti, per non vedere l’espressione che si dipinge sulle labbra di Finnick. Per un attimo, lui sembra così distante, più smarrito di quanto tu lo sia mai stata. Vorresti tuffarti fra i suoi pensieri e portarlo in salvo a riva.
≪Siamo tutti rotti, Annie. Siamo tutti incompleti.≫
≪Tu non lo sei.≫
≪Lo sono, Annie, ma a te non importa. Tu riesci ad aggiustare tutti, nella tua mente. Riesci a trasformare ogni crepa in una storia a lieto fine.≫
≪Come la principessa≫ bisbigli a te stessa. Finnick ti rivolge uno sguardo interrogativo, ma tu scuoti la testa, sorridendo debolmente.
≪Non dire mai più che sei difettosa, Annie. Tu sei tu, e ti amo. Amo tutto ciò che sei, e lo amo con tutto ciò che sono io. Come lo specchio: ogni curva, ogni spigolo, ogni crepa. Ogni imperfezione che diventa perfetta[1], su di te, Annie. Ogni cosa.≫
Il tuo sguardo scivola sul vostro riflesso. Ci sei tu, tu che affondi nella sua stretta, tu che premi il tuo corpo contro il suo fino a non avere più contorni, fino a non avere più limiti.
Ma la crepa è ancora lì, immobile fra le vostre teste. Vi separa, squarciando lo spazio fra voi. E, all’improvviso, hai paura di nuovo.
≪Non andrai via, vero?≫
Finnick non risponde, e senti le sue labbra appoggiarsi alla tua fronte.
≪Non andrai via.≫
≪Devo andare, Annie.≫
E il mondo crolla di nuovo di fronte a te. Scivoli fuori dal suo abbraccio, indietreggi, incespichi. La realtà vortica, s’infrange, si dissolve davanti ai tuoi occhi.
Sola, sola, sola.
Rimarrai di nuovo sola.
Sei la principessa che cerca sul sentiero di luce il suo amato che le sfugge, senza raggiungerlo mai. Sei la fanciulla che strappa il giovane alle grinfie della morte, ma che non riesce a tenere insieme i frammenti di un amore impossibile.
Avreste potuto essere felici.
Avreste potuto stringere fra le mani il mondo intero. Avreste potuto avere tutto.
Ma lui sta andando via, e il vostro amore scivola fra le tue dita.
Non sarete mai felici.
≪No! No, no≫ urli, seppellendo la testa fra le braccia. ≪Non puoi tornare in battaglia, no. E se non tornassi? Devi tornare. Devi stare qui. Devi… devi…≫
≪Tornerò. Tornerò, tornerò da te. Annie, calmati. Non ti lascerò. Non ti lascerò mai sola.≫
Il mondo è lacrime e dolore e il tuo petto che lotta per conquistare ogni respiro, ma la sua voce fa breccia nella tua mente.
≪Davvero?≫
≪Davvero.≫
Ti lasci cadere sul letto. All’improvviso sei così stanca, così vuota.
≪Perché devi andartene di nuovo?≫ domandi flebilmente. Non hai più la forza per lottare. Non hai più la forza per opporti.
Ti senti vuota. Vuota e spezzata.
 ≪Hanno bisogno di me. Non posso tirarmi indietro, non ora. Devo combattere, Annie. Per noi. Per quello che Snow ci ha portato via.≫
≪Non devi farlo per forza.≫
≪Devo.≫
Scuoti la testa.  Capisci, ma non vorresti. Non vorresti comprendere, non vorresti vedere la determinazione che brucia nelle sue iridi. Non vorresti sentire il desiderio di riavere indietro la sua vita vibrare nella sua voce, né il bisogno di porre fine alla disperazione, alla guerra, al massacro, che riecheggia in ogni parola.
≪Perché non possiamo essere felici insieme, Finnick?≫
Si siede accanto a te, invitandoti ad appoggiare la testa sulla sua spalla. Quando la tua pelle tocca la sua, il mondo sembra di nuovo integro.
≪Possiamo. Un ultimo ostacolo, Annie. Un ultimo ostacolo e saremo insieme. Tornerò da te.≫Non riesci ad evitare di pensare che questa potrebbe essere l’ultima promessa che ti farà.
 
*
 
C’è uno specchio infranto nella tua nuova casa.
Ogni notte, accendi una candela e la appoggi di fronte alla sua superficie.
Ti perdi nel fuoco che danza sul vetro, dipingendo sulla crepa i colori del mare incendiato dal tramonto.
Cerchi un sentiero di luce nell’oscurità che divora la tua mente.
Sei rimasta sola, Annie.
Sola fra le tenebre.
Ti aveva promesso che sarebbe rimasto accanto a te, ma si è dissolto nel buio.
Sei sola, così sola. Una nuova vita si agita dentro di te, nel tuo grembo, e tu non sei mai stata così sola.
Come spiegherai a tuo figlio che suo padre non gli terrà la mano quando muoverà i suoi primi passi?
Cosa risponderai quando ti chiederà perché lui l’abbia abbandonato?
Non vedrà mai suoi figlio.
Non vedrai mai più l’uomo che ami.
“Un ultimo ostacolo”, aveva detto. Tutta la vostra vita è stata ostacoli e barriere e sventura. Avete combattuto, lottando per il vostro diritto di esistere. Vi siete conquistati il privilegio di sorridere, amare, vivere.
“Un ultimo ostacolo”, aveva detto, ed è stato l’ultimo ostacolo che lui abbia affrontato.
E tu, Annie? Tu che sei sola, abbandonata fra le onde di un Oceano sconfinato, senza nessuno che ti indichi la strada di casa, quanti ostacoli potrai affrontare prima di spezzarti?
La lingua di fuoco sottile della candela danza sulla crepa, ma non la illumina.
Non c’è più luce, per te.
Soffochi la fiammella con le dita.
Non c’è più luce sul tuo cammino.
Senza di lui, tutte le luci si spengono.
 
 
[1] Passaggio ispirato completamente alla citazione “cause all of me loves all of you: all your curves and all  your edges, all your perfect imperfections”, tratta dalla canzone “All of me”.
   
 
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