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Autore: Nian    29/12/2014    1 recensioni
Il tempo è passato inesorabile e quelli che sembravano solo pochi giorni di lontananza si sono trasformati in settimane e poi mesi… Mesi in cui mi sono chiusa in casa, uscendo solo per lavorare o fare la spesa. Non mi prendevo cura di me, non avevo vita sociale, non mi interessava di niente e di nessuno…Volevo solo lui. Il mio Amore.
Ma lui non c’era. [...]
Il passato non si cambia… Ma si può cambiare il futuro ed era quello che volevo fare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Derek Sheperd, Meredith Grey
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Prima stagione
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Piccola storia nata in un momento di noia....
I personaggi secondari mi sono sempre piaciuti, soprattutto se non sono neanche ben amati dal pubblico per il ruolo che ricoprono. Ho cercato come sempre di immedesimarmi nel personaggio, cercando di descrivere il suo punto di vista il più possibile.
Spero che vi piaccia <3
Nian








 
La partita è ufficialmente aperta




 
Scarpe, giacca, pelliccia…  Ho tutto quello che mi occorre.
Ricontrollo di nuovo il mio riflesso nello specchio appeso di fronte la porta di ingresso. Il trucco sembra intatto, così come i capelli rossi che ricadono in morbidi boccoli sulle mie spalle. Osservo minuziosamente il rossetto rosso sulle mie labbra per controllare se ci siano sbavature. Nulla. Perfetto.
Prendo la borsa e senza voltarmi indietro esco di casa.
Salgo sul taxi che mi sta aspettando già da venti minuti e gli do indicazioni per l’aereoporto.
Ora è troppo tardi per ripensarci… Sto per partire.
 
Non so come, ma dopo venti minuti sono già in volo, seduta al mio posto, con una cintura in vita strettissima e il finestrino alla mia destra. Ironia della sorte,  vicino a me sono seduti una coppietta innamorata. Sicuramente si saranno appena sposati.
Non conoscono ancora l’enorme responsabilità che questo impegno comporta e le tanti difficoltà che dovranno affrontare sia come coppia che come persone a se stanti.
Distolgo lo sguardo da quel quadretto romantico cercando di non pensare al mio di matrimonio… Purtroppo fallisco miseramente… Lui è sempre nei miei pensieri.
Ricordo tutto di quell’uomo che conquistò il mio cuore tanti anni prima. Lui era il mio sole, il mio mondo, la mia ragione di vita… E lo è ancora anche se le cose ora sono leggermente diverse.
Tutti ci invidiavano, desideravano una vita come la nostra, piena di amore,  di complicità sia a casa che sul lavoro, di sintonia fatta di poche parole ma di sguardi che dicevano tutto…
Quegli anni erano stati i più belli della mia vita: Sapevo che io e lui saremmo rimasti insieme per sempre. Eravamo destinati l’uno all’altro. E cosa c’è di più forte del Destino? Nulla, mi ripetevo, nulla…
Sospirai sentendo quel macigno sopra il mio cuore affievolirsi un po’ dandomi la possibilità di respirare a pieni polmoni e permettermi pensieri positivi e incoraggianti.
Potevo farcela… Dovevo farcela… Stavo affrontando un viaggio lunghissimo solo per lui, per  il nostro amore, e di certo non mi sarei fermata davanti niente e nessuno… Lui era mio e io ero sua per sempre.
Quasi involontariamente toccai la fede che avevo al dito che mai aveva lasciato il posto che gli spettava di diritto. Sorrisi ripensando alla piccola discussione che avevamo avuto riguardo la grandezza di quell’anello: io volevo qualcosa di più sottile ed elegante, lui preferiva invece qualcosa di più spesso. “Tutti devono sapere che ci siamo sposati. Devono vedere l’anello anche da metri di distanza” usava ripetere sempre per convincermi.
Ma alla fine, avevo vinto io… Lui mi aveva accontentata come sempre, inclinando leggermente la testa di lato e regalandomi quel sorriso magnifico che solo lui aveva…
Il suo sorriso era stata la prima cosa di cui mi ero innamorata.
Solo dopo essere usciti un paio di volte mi resi conto che non avevo davanti solo un uomo bello e un medico eccezionale, ma anche una persona buona, dai sani valori e saldi principi. Una persona che come me si era fatta da sola e che da sola aveva conquistato tutto quello che aveva. E si sa… Quando le cose te le sudi, tutto è più bello e ogni cosa ha un sapore diverso…
“Signora… Signora mi scusi, ma sia arrivati”
Un hostess bionda e decisamente imbarazzata mi risveglia dai miei pensieri. Solo adesso mi rendo conto che sia atterrati e che tutti i passeggeri stanno scendendo…
MIO DIO… Sono davvero già qui…
 
Il passo dall’aereoporto all’ospedale è breve… Molto breve.
Mi fermo proprio lì, davanti l’ingresso principale, torturandomi le dita e mordendomi il labbro inferiore. All’improvviso tutta la mia sicurezza è svanita…
Cosa accadrà? E soprattutto cosa potrò mai dirgli? Il tempo è passato inesorabile e quelli che sembravano solo pochi giorni di lontananza si sono trasformati in settimane e poi mesi…
Mesi in cui mi sono chiusa in casa, uscendo solo per lavorare o fare la spesa. Non mi prendevo cura di me, non avevo vita sociale, non mi interessava di niente e di nessuno…Volevo solo lui. Il mio Amore.
Ma lui non c’era. Se ne era andato subito in una serata di pioggia, sbattendo la porta e prendendo solo qualche vestito dall’armadio… Non potevo biasimarlo… Non potevo neanche giustificarmi…
Come potevo? Era stato un errore, uno sbaglio commesso in un momento di debolezza. Si lo so che questa cazzata la dicono tutti, ma per me è stato davvero così. Io amo mio marito e se potessi  rimettere le lancette dell’orologio indietro non avrei mai commesso un errore simile.
Purtroppo questo succede solo nei film o in qualche telefilm di fantascienza, e quindi non c’era nulla che potessi fare per rimediare.
Il passato non si cambia… Ma si può cambiare il futuro ed era quello che volevo fare.
Armata solo del mio coraggio e di una borsetta della Gucci, feci un passo avanti sulle mie scarpe alte per entrare in Ospedale.
Neanche il tempo di fare il passo successivo, che mi blocco sul posto.
Dalle vetrate dell’ospedale vedo un uomo seduto con un pc portatile poggiato sulle ginocchia.
Ha capelli neri e indossa una camicia bianca con un maglione bordeau da sopra.
E’ lui… Mio marito.
Sorrido, pensando alla sorpresa che gli farò non appena mi vedrà varcare la soglia…
Purtroppo quella sorpresa risulto essere io.
All’improvviso una donna, dai capelli biondi e  vestita con jeans e maglia viola si avvicina a lui.
Lui le sorride e i suoi occhi si illuminano come se avesse appena avuto una visione… La guarda in adorazione e lei… lei forse neanche se ne accorge, ma gli sorride gentile, sussurrando qualcosa che non riesco a comprendere.
Una rabbia incontrollabile mi assale, spazzando ogni buon proposito, ogni discorso gentile, ogni tentativo di riconciliazione.
Chi è quella donna? E come si permette di avere questa confidenza con mio marito?
Non può sorridergli in quel modo, o poggiargli la mano sul braccio in una carezza delicata… E assolutamente lui non può aiutarla a indossare il cappotto e aggiustarle il colletto sfiorandole i capelli.
Chiudo gli occhi e Immagino che lui la mandi via o che la saluti freddamente… E invece, quando li riapro accade proprio il contrario.
E allora capisco… capisco… e le lacrime sono sul punto di scendere dai miei occhi e la voglia di scappare e urlargli in faccia tutto il mio odio mi assale…
Ma non posso… Non voglio… E non lo farò.
Io non sono così. Io lotto, lotto e lotto finchè quello che voglio non è nelle mie mani.
Varco spedita l’ingresso a testa alta, ergendomi in tutta la mia eleganza e senza esitazione mi dirigo verso loro due. Lui non mi ha ancora visto, troppo occupato a guardare lei…
E’ bella… Molto bella. Giovane, attraente, bionda, slanciata… E nonostante gli strati di trucco, la messa in piega dei capelli, la gonna attillata e la pelliccia che indosso, mi sento piccola, vulnerabile, insignificante… perché è così che appaio ai suoi occhi…Lui non mi ha mai guardato così.
Finalmente mio marito si gira a guardarmi. La sua espressione cambia: da felice e spensierata, diventa preoccupata e orribilmente ostile. Le sussurra qualcosa che non capisco ma non importa. Ora sono in ballo e non me ne vado…
“Addison, cosa ci fai qui?” La sua voce è roca, profonda, ma fredda come il ghiaccio. Non mi vuole qui. Se potesse farmi scomparire lo farebbe senza pensarci due volte.
E la mia rabbia cresce, ma la nascondo sotto una facciata di indifferenza e impertinenza.
“Beh, se tu ti fossi degnato di rispondere alle mie chiamate lo sapresti”. Colpito e affondato.
Ma adesso, il mio interesse è rivolto a lei. La bella Dottoressa…
“Ciao. Addison Shepherd”  le dico, porgendole la mano e stringendola tra le mie.
“Shepherd?”  sussurra lei, confusa e spaesata.
Si Tesoro. Shepherd…
 Volevo farle male, ferirla, mandarla via per sempre. Schiacciarla come se fosse un insetto pericoloso.
 
“E tu devi essere la donna che scopa con mio marito.”
 
Uno a zero per me tesoro…
 
 E la partita è ufficialmente aperta.
 

 
 
  
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