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Autore: Frency031194    30/12/2014    0 recensioni
Tra di loro c'era un legame forte che è rimasto nel tempo.
Perchè lui può negarlo quanto vuole, ma una parte di lui era morta con lei.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Solid Snake/Old Snake, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7: It’s just an illusion
La missione procedeva bene, avevano scoperto dove poteva trovarsi il nemico, dentro ad un antico tempio maya, però il pass che gli aveva dato Huey, uno scienziato che aveva contribuito a costruire quelle pseude macchine da guerra che alla fine avrebbero portato al progetto Peace Walker, non andava.
Recuperato il pass giusto entrò dentro al laboratorio, pronto a liberare The Boss e a distruggere il Peace Walker per impedire una rappresaglia nucleare.
La speranza era ancora viva dentro lui, era sicuro che The Boss era viva… insomma era la sua voce! Probabilmente era un ostaggio, ma era impossibile che lei si fosse fatta catturare.
Troppe domande e molti dubbi, ma andava avanti, solo perché era forte in lui la speranza di poterla rivedere.
Appena entrò dentro la base, puntando l’arma pronto a sparare dall’angolo sbucò un cavallo bianco e Snake sgranò l’occhio azzurro.
Avrebbe riconosciuto quel cavallo tra mille, avrà avuto oltre vent’anni, ma ancora vedeva negli occhi del cavallo la stessa forza che aveva dieci anni fa, quando lui, dopo averla uccisa, se lo era visto arrivare.
Il cavallo aveva avvicinato il muso al braccio della sua padrona, strusciandosi piano su di esso, quasi come la stesse accarezzando e poi aveva nitrito al cielo dicendole addio.
<<  Non può essere… >>
Disse incredulo mentre il cavallo strusciava il muso sulla sua mano in cerca di carezze, ma appena Snake sentì una voce riprese l’arma in mano puntandola verso la figura.


<< A quanto pare la morte non era ancora pronta per te>>
<< Boss!?>>
Chiese in un sussurro ricordando quella frase che lei gli aveva detto appena si erano reincontrati, ma ciò che vide era solo una donna albina, con grandi occhiali scuri e un’impermeabile rosso.
<< E tu chi saresti?>>
<< Tu?... Il dottor Strangelove suppongo>>
<< Ti stavo aspettando Snake, senza gioia o piacere… Aspettavo colui che disprezzo!>>
<< Non muoverti!>> Velocemente le puntò l’arma contro, mentre la fissava.
<< “Non muoverti?”… gli uomini e le vostre armi, dite tutti la stessa cosa… suppongo che tu sia qui per distruggere la mia ricerca. Sì lo so… come so ciò che hai fatto dieci anni fa>>
Strangelove, guardò Snake con un ghigno.
<< Forza fallo. Uccidimi come hai ucciso lei.  Uccidimi come hai ucciso The Boss!>>
Ancora la sua mano tremava, come esattamente dieci anni fa, l’occhio sgranato e una goccia di sudore che gli scendeva davanti all’occhio quasi come se fosse una lacrima.
Non riusciva a premere il grilletto, troppo sconvolto per quelle immagini che ancora una volta gli si paravano davanti agli occhi, come un ciclo infinito, come la sua colpa.
<< Esattamente… cosa?>>
<< Andiamo Snake… o dovrei dire Big Boss?  Quell’ignobile titolo che ti hanno dato come ricompensa per un omicidio… Lo porti ancora con orgoglio?  Hai scelto un “paese” irreale piuttosto la guida che ti ha reso ciò che sei!  Sei la vergogna di ogni soldato nel mondo>>
Cosa ne poteva sapere quella donna di lui? Lui non avrebbe mai voluto premere quel grilletto, non avrebbe mai voluto che The Boss si sacrificasse a tal punto per quel paese, neanche lo immaginava… quella donna non poteva capire che una parte di lui era morta con lei quel giorno.
<< Hai usato il pretesto di una missione per uccidere una vera eroina! Questo è ciò che tu chiami fedeltà? Rispondimi!>>
Guardava la donna ancora sconvolto, le sue parole facevano male, per il semplice fatto che alla fine aveva fatto il gioco di quello sporco paese, ma era inevitabile, si era trovato di fronte ad una situazione in cui non aveva avuto scelta.
<< Cos’hai da dire in tua difesa?>>
<< Ha tradito l’America, ha rubato un David Crockett e poi ha disertato passando al nemico, ha usato un’arma americana per attaccare il territorio sovietico, l’unico modo per Washington di provare la sua innocenza a Mosca era eliminare il traditore, la morte di Boss è stata l’unica cosa che ha impedito una guerra nucleare.>>
Disse quelle parole come se fosse un copione imparato a memoria, neanche lui sapeva perché continuava a nascondersi dietro a quelle parole false.
<< Questo è ciò che tu chiami “verità”?>>
<< E’ la verità per come mi è stata raccontata>>
<< Così la verità è che tu hai disonorato la reputazione della tua guida, la donna a cui più tenevi al mondo prima di seppellirla?>>
Sì.. in fondo con quel gesto, non le aveva tolto solo la vita, ma anche la dignità, perché ora tutti la ricordano come una traditrice.
<< Era la mia missione>>
<< Dunque è questa la conclusione che hai raggiunto per vivere in pace con te stesso?>>
Lui non sarebbe mai vissuto in pace, probabilmente non la sfiorerà mai, aveva deciso il suo destino già quando era entrato nei berretti verdi.
Andando avanti con la conversazione, Snake scoprì che Strangelove era molto legata al The Boss, probabilmente l’amava davvero tanto e ora si trovavano faccia a faccia, lei disposta a tutto per sapere la verità.
<< Noi due siamo uguali… siamo morti che camminano.. Ti piacerebbe incontrarla?>>
Tenendo ancora la pistola puntata verso la donna, a quella domanda il suo cuore perse un battito.
<< The Boss è morta>> disse quella frase in un sussurro, quasi come se lo dicesse a se stesso, perché pian piano la speranza dentro di lui si stava affievolendo.
<< Non correre, ti piacerebbe incontrarla vero? Posso organizzare la cosa. Tu le hai preso la sua vita e io gliel’ho ridata>>
<< Tu cosa?>>
Era possibile che Strangelove abbia salvato The Boss dalla morte? Poteva davvero rivedere la sua amata mentore e redimersi dal suo peccato?
Strangelove mise del tabacco sulla sua mano e chiese a Big Boss di sniffarlo, visto che non c’era niente da fumare e visto che lei non aveva niente da offrirgli da fumare gli voleva far sniffare del tabacco.
Lui si inginocchiò e le sniffò il tabacco, era pronto anche ad umiliarsi in quel modo pur di vedere se ciò che la donna diceva era la verità.
Entrarono dentro all’hangar costruito esattamente dentro il tempio maya, davanti a Snake si presentò un cilindro metallico da cui usciva la melodia che spesso sentiva provenire dalle macchine da guerra che già prima aveva affrontato da quando era iniziata la missione.
Da quel cilindro venne fuori una voce, la sua voce.
<< C’è qualcuno qui>>
Disse la voce e lui sgranò l’occhio, era strano che un cilindro meccanico, fatto di circuiti, potesse avere la voce di lei, così come se fosse imbambolato si avvicinò ad esso.
<< Un  uomo… un soldato>> disse la voce meccanica di The Boss.
<< Boss.. sei tu?>> Chiese Snake con voce tremolante.
In quel momento Strangelove con un ghigno sul volto prese a parlare.
<< Io lo chiamo il Pod Mammifero, in cambio della mia partecipazione al progetto, ho preteso di aver accesso ad ogni informazione su The Boss. Tutto ciò che la CIA aveva.
La sua storia personale, documenti militari, dati fisiologici, corrispondenza, i file di ogni missione in cui lei ha partecipato, ogni decisione che lei ha preso in ogni situazione.
Ciò che ha preso e ciò che gli altri hanno preso da lei, il suo dolore e il suo piacere, la sua gioia e la sua sofferenza, la sua vita e la sua morte.
E sì anche tu.>>
Ascoltava la donna quasi distrattamente, mentre lo sguardo era fisso sul macchinario, quel macchinario che aveva come intelligenza artificiale la mentalità di The Boss, lei viveva dentro a quella macchina.
<< Perché… Perché lo hai fatto? >>
<< Coldman cercava un IA basata sulla teoria della distruzione mutua assicurata, che avrebbe condotto un attacco di rappresaglia, contro il bersaglio più indicato per un attacco nucleare da un ipotetico avversario. Un dispositivo senza pilota che agisca da deterrente e capace di prendere decisioni e compiere azioni che un umano non sceglierebbe di fare.
Aveva bisogno degli schemi decisionali della mente più razionale in grado di pensare su scala globale, di soppesare sia passato che futuro e di prendere la decisione migliore, non importa quanto sia dolorosa.>>
<< Ed è per questo che hai richiesto tutto quanto avessero su The Boss?>>
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Che cazzo di risposta era?  Per Snake quello era un ulteriore sfruttamento della dignità di The Boss, perché almeno non potevano lasciarla riposare in pace? Persino nella morte, sfruttano la sua grande abilità di poter pensare sul campo e agire essendo consapevole delle conseguenze delle sue azioni.
<< Conoscevo solo una persona a cui avrei affidato il destino dell’intera razza umana>>
<< Ma qual è il tuo vero obbiettivo?>>
<< Riabilitare il suo nome! Perché un’eroina è stata costretta a tradire il suo paese? Perché era destinata ad essere assassinata da te il suo allievo più amato? Io voglio la verità, l’ultima volontà di The Boss!>>
<< No.. No ha abbandonato il suo paese, ci ha abbandonato tutti… >>
Ancora una volta cercava di nascondere a la verità, dicendo ciò che in realtà non pensava, perché così era andata, così lui sapeva che The Boss avrebbe voluto… anche se in quel momento era pieno di dubbi.
<< Pensi davvero di comprendere i suoi sentimenti?>>
Quella domanda fu una pugnalata al cuore, nella sua vita non era mai stato così restio o così perso, quelle sensazioni che aveva provato alla sua morte.. pensava che gli incubi fossero una giusta punizione per quello che era costretto ad affrontare, invece no, ora si trovava a doverla uccidere di nuovo, in un’altra maniera.
<< Stai cercando di ricreare l’ultima volontà di The Boss non è vero?>>
<< Perché non glielo chiedi tu stesso… Jack?>>
<< Jack>>
A sentire quel nome la macchina si riattivò, sussurrando a sua volta il nome di Snake, lui si avvicinò mentre il contenitore dove c’era il cilindro venne chiuso rinchiudendolo dentro.
Ora lui si trovava davanti alla sua IA e mentre la macchina ripeteva incessantemente “ Vai a casa, non sono più il tuo Boss!” lui tirava fuori velocemente le schede di memoria, sperando così di poterla salvare, senza doverla distruggere completamente come l’ultima volta, ma subito dopo ci fu una grande luce che lo accecò e fu tramortito da un colpo alla testa.
Si risvegliò fuori dal tempio, in mezzo ad un cespuglio di fiori bianchi, esattamente come aveva lasciato The Boss.
Fece appena in tempo a vedere l’IA di The Boss che veniva portata via, che subito un’altra macchina costruita da quella donna lo attaccò, questa volta era il Chrysalis.
Questa volta fu più difficile sconfiggerlo, ma mentre guardava il veicolo esplodere, sentì la voce di Kaz alla radio.
<< Snake… >>
<< Mi ha fregato alla grande>>
<< Non pensarci, le recupererai. Almeno finchè avrai la volontà di farlo.>>
<< Io non mollo>>
<< Molto bene allora, Huey mi ha confermato il luogo, la base per il collaudo del Peace Walker è a circa 24 chilometri a nord del laboratorio, camuffato da una miniera, dovrai distruggerla>>
<< Bene>>
<< Snake puoi distruggerla vero?>>
<< Sì>> Rispose per niente convinto.
<< Tutti noi abbiamo i nostri limiti, azioni che vanno oltre le nostre capacità>>
<<  Non preoccuparti, questa volta non fallirò>>
<<  Tu sei colui che ha ucciso The Boss. Distruggere quell’ IA significa rivivere quel ricordo>>
<< E’ solo una macchina>>
<<  Snake, sono preoccupato, per lo stesso motivo per cui la CIA ha affidato il lancio nucleare a un IA, un uomo può condannare un gruppo di criminali alla pena capitale se è pronto ad assumersi quella responsabilità, ma chi tra noi può fare lo stesso per migliaia di civili innocenti?  Chi può ridurre in cenere centinaia di anni di storia dell’uomo in un solo istante? Può un essere umano in carne ed ossa prendere una decisione del genere? Non esiste. Nessun uomo potrebbe sopportare il peso di un genocidio totale. E’ ciò che ha permesso alla nostra codarda specie di sopravvivere tutto questo tempo, ma per una macchina non è un problema>>
<< Cosa stai cercando di dire Kaz?>>
<< Tu sei un eroe Snake, ma non sei una macchina>>
<< Pensi che non possa distruggere quell’affare?>>
<< Quella macchina non è il problema, il problema è che The Boss è ancora viva dentro di te>>
<< Sciocchezze!>>
<< Lei è morta, Snake.  E’ ora di accettarlo>>
Snake sbuffò in risposta, dentro di lui sapeva che Kaz aveva ragione, ma erano dieci anni che lui non riusciva a dimenticare quello sparo e le parole dentro al nastro di Eva.
<< Guardala in un altro modo, hai lasciato tutto alle spalle, il tuo paese, la tua identità, i tuoi ideali, ma c’è ancora una cosa che non hai lasciato andare… non l’hai ancora dimenticata.  Ecco perché sei così spaventato di scoprire la verità su di lei ed è ciò che ti sta trattenendo dal tuo futuro, per quanto ancora vuoi vivere come un fantasma?>>
<< Kaz, pensavo di sapere tutto su di lei>>
Era la prima volta che si confidava apertamente con lui, aveva paura e non sapeva dove avrebbe trovato la forza per distruggere quella macchina, anche se avrebbe dovuto farlo.
Non era mai riuscito a comprendere perché The Boss avesse accettato di morire per mano sua, ha dovuto mentire a tutti, come si è sentita sapendo di dover morire per poter salvare il culo agli Stati Uniti? Non si era ribellata, aveva accettato ogni cosa e lui non si spiegava il perché.
<< Perché ha scelto me?>>
<< Vuoi sapere la verità?  Non cambierà il passato, la vuoi ancora sapere?>>
<< No.. ho accettato questa missione per una bambina che credeva nella pace>>
Ora avrebbe compiuto quella missione per la bambina, sperando che la sua illusione di rivedere The Boss viva, non intralciasse il suo intento.
Avrebbe scoperto la verità? Forse sì o forse no, in questo momento doveva svegliarsi dall’illusione e proseguire.
 
Angolo Autrice:  Alla fine ho anche postato abbastanza presto! Incredibile, ne sono davvero felice *^* Ammetto che questo non è uno dei miei capitoli migliori, ma questo momento di Peace walker era davvero importante e non potevo non mettere i dialoghi.
Nel prossimo ci saranno più riflessioni e meno dialoghi perchè io ovviamente cerco sempre di far capire i sentimenti e i pensieri di Big Boss! Ringrazio tutti come sempre, lettori silenziosi e alla prossima!
  
  
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