~~                                                                                 Still Kidrauhl

Capitolo 1

Era arrivato il momento della partenza. Io e la mia famiglia ci saremmo trasferiti dall’Italia in Canada, più precisamente a Stratford.
Io non vedevo l’ora ma ero anche molto triste a dover lasciare le mie amiche, amo sempre le lacrime agli occhi…volevo piangere.
-Abigail, scendi dobbiamo partire.-
Mi affrettai a scendere, quando mia madre vuole una cosa…deve ottenerla subito.
Scesi le scale di quella casa per l’ultima volta e diedi la mia valigia a mio padre.
-Sei felice di partire piccola mia?-Mi chiese.
Incrociai le braccia e guardai il pavimento.
-Papà non lo so, amo il Canada, amo Stratford ma…le mie amiche, mi mancherà tantissimo questa casa. È sedici anni che vivo qui e…-Scoppiai a piangere e mio padre mi abbracciò.
-Cucciola stai tranquilla, troverai nuove amiche. La scuola inizia a Settembre, hai ancora tre mesi per conoscere qualcuno.-
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi diressi verso la macchina dove mia madre mi attendeva impaziente.
Mi asciugai le lacrime e riguardai la casa. Era una casa nemmeno tanto grande, ma io eri cresciuta lì e lasciarla mi faceva stare male.
-Su entra in macchina.-Mi disse la mamma.
Buttai la mia borsa sul sedile posteriore mentre io mi sedetti davanti.
I miei salirono in macchina subito dopo di me e…partimmo per l’aeroporto.
-Abigail, togli quel muso per favore.- Mi disse la mamma.
Mi girai verso di lei mezza arrabbiata.
-Mamma dimmi una piccola cosa…come faccio a essere felice se devo lasciare tutte le mie amiche e la casa dove sono cresciuta?.-
Si stupì della mia reazione e sbuffò.
-Pensavo che ti piacesse il Canada.-Disse.
Sbuffai arrabbiata, mio padre mi vide e si mise a ridere.
-Francesca, lasciala stare.-Disse mio padre alla mamma.
Gli feci un mezzo sorriso e tirai fuori il cellulare e le cuffie.
Arrivammo all’aeroporto più velocemente di quanto pensassi, misi subito il telefono in modalità aereo e scesi dalla macchina.
-Tieni la tua borsa.-Mi urlò la mamma arrabbiata.
Presi la borsa e poi la mia valigia.
Ed era arrivata l’ora di partire, l’ora di lasciare la mia vecchia vita alle mie spalle.