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Autore: Lily Sayuri    30/12/2014    2 recensioni
C'era poco da fare: gli piaceva Ultear Fernandes. Ryuu Dragneel ormai si era reso conto da un bel po' di tempo che quello che provava per lei non era l'affetto che normalmente si ha verso un nakama e si era messo in testa di conquistarla ad ogni costo.
Storia su una nuova generazione inventata da me. È il seguito di "Quaranta Settimane" e fa parte della serie "Nuova generazione"
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Nuova Generazione'
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Ciao a tutte/i!
Prima di lasciarvi alla storia vi volevo avvertire che questa OS è una specie di seguito di
Quaranta Settimane. Se volete leggere la precedente mi fareste molto piacere, ma se non ne avete voglia, potete sempre cliccare qui per vedere una sorta di “carta di identità” dei nuovi personaggi presenti. Inoltre, verso la fine c'è un personaggio che parla abbastanza sporco. Sappiate che sono stata posseduta da lui e costretta a scrivere quelle cose, quindi se avete il cuore debole non continuate!
Grazie a tutti quelli che non se ne sono ancora andati a leggere un'altra storia dopo aver letto questa chilometrica premessa. Ora vi lascio. Ci vediamo sotto!
Lily


 
Sorriso
 
C'era poco da fare: gli piaceva Ultear Fernandes. Ryuu Dragneel ormai si era reso conto da un bel po' di tempo che quello che provava per lei non era l'affetto che normalmente si ha verso un nakama e si era messo in testa di conquistarla ad ogni costo.
Tutto era iniziato quando entrambi erano entrati in Fairy Tail e avevano ricevuto il tatuaggio che li contraddistingueva come membri della Gilda.

Il ragazzo si mise di fronte a Master Makarov che aveva due enormi tamponi che gli uscivano dal naso a causa dell'emorragia avuta quando aveva dovuto fare il tatuaggio sul cuore di Mei Fernandes, proprio sopra al seno già prosperoso di lei. Gli porse un braccio e mentre lo marchiava, disse: «Diventerò il più grande mago di Fairy Tail!»
«Lo sarai di sicuro!» sorrise il Master.
Ryuu si fece da parte e Ultear prese il suo posto.
Quando fu finita quella specie di cerimonia tutti iniziarono a festeggiare in modo molto  Fairy-Tailiano. Ci furono tonnellate di cibo, spettacoli musicali (Gajeel ripropose il suo vecchio solo “Shooby Doo Bop” che tutti avevano già sentito almeno una volta, ma che era diventato quasi l'inno della Gilda) e soprattutto risse. Ad un certo punto della serata infatti ci fu una zuffa tra famiglie: Ryuu e Natsu picchiavano Gray e Aoi che a loro volta le davano di santa ragione a Gajeel (che era armato di una chitarra di metallo) e Tsubake. Erza intanto si era gettata nel bel mezzo del tafferuglio per far calmare tutti con una sana dose di botte. All'improvviso i giovani si allearono contro i più vecchi e quella semplice rissa diventò una lotta patricida: Evergreen e Himeko tentavano di pietrificarsi a vicenda, Akira cercava di elettrificare Mira che si era trasformata in demone e Romeo se la prendeva con Makao sfoderando delle luccicanti fiamme fuxia.
L'unica che non stava partecipando a quella specie di guerra era Ultear che era seduta ad un tavolo e fissava pensierosa le venature del legno, apparentemente senza accorgersi di tutto quello che le succedeva intorno.
Improvvisamente Ryuu si ritrovò sdraiato proprio davanti al suo tavolo, forse spinto da una Cana che, insieme a Bacchus, combatteva contro Aoi. Le si avvicinò titubante. Non era da lei restare così tanto sovrappensiero da non accorgersi del casino attorno. Quella con la testa nelle nuvole era Mei che in quel momento stava usando Meteor contro sua madre. La ragazza dai capelli blu normalmente sarebbe stata al centro della battaglia, scontrandosi con gli adulti insieme a loro.
«Che ti succede?» chiese il Dragon Slayer del fuoco svegliandola dai suoi sogni ad occhi aperti.
La maga trasalì e rivolse i suoi grandi occhi marroni verso di lui.
«Sono davvero pronta per entrare in Fairy Tail?» domandò lei di rimando.
«Cosa? Ma stai scherzando?»
Ultear lo guardò storto.
«Ti sembra che io stia scherzando? Sono assolutamente seria!»
«Ul, sei la più potente tra tutti noi! Se non sei pronta tu, allora chi lo è?»
«Ne sei sicuro?»
«Certo che sì! Comunque non sarai mai e poi mai forte quanto me, capito?»
«Ma non avevi appena detto che io sono la più potente?»
Fece un mezzo ghigno.
«Ma solo perché ti dovevo consolare! Puoi sempre essere la seconda dopo di me» fece un gesto magnanimo con la mano.
«Ah davvero? Allora facciamo una gara: chi riesce a sconfiggere più vecchi è il più forte!»
«Facciamogli il culo!» urlò il biondo iniziando a correre verso la rissa per buttarcisi dentro.
«Aspetta!» esclamò la ragazza prendendogli il polso e facendolo girare verso di se «Grazie» sorrise.
Il cuore di Ryuu saltò un battito. Possibile che non l'avesse mai vista sorridere? Si conoscevano fin da quando erano nati e non le aveva mai visto un sorriso come quello sul volto. Era un sorriso di gratitudine e affetto, un sorriso fatto di labbra e denti che la faceva sembrare così adorabile...
Quella sera il ragazzo si ripromise di farla sempre sorridere così perché sentiva che di quel sorriso non se ne sarebbe mai e poi mai stufato.


Così era incominciato tutto e lui stava ancora cercando quel sorriso che da quella volta non aveva più visto. Per quanto facesse l'idiota e cercasse di farla ridere, riceveva in compenso soltanto dei sorrisini sarcastici.
Era passato un anno e ora stavano partendo per una nuova avventura e la ragazza stava parlando ai nakama con il suo solito contegno autoritario: «Pronti per la missione?»
«Certo che sì, tesoro!» rispose lui con un ghigno mettendole il braccio sulle spalle.
Lei sbuffò contrariata e se lo scrollò di dosso.
Ryuu sospirò senza farsi notare dai compagni. Comportandosi così non faceva altro che infastidirla: doveva cambiare approccio.
Per sfogare il suo malumore diede un pugno sul braccio di Tsubake, iniziando così l'ennesima rissa con lei.
Nessuno sapeva di ciò che provava per Ultear tranne la Dragon Slayer del ferro. Era stato naturale andare da lei appena si era accorto dei suoi sentimenti, anche perché la considerava alla stregua di una sorella. Quando glielo aveva detto la ragazza gli aveva urlato contro che era un cretino e che quelle cose troppo romantiche le davano il voltastomaco, ma poi si era rivelata una preziosa alleata.
La maga delle spade si alzò per andare a cercare Mei e Akira e il biondo fissò la sua corta e spettinata zazzera di capelli blu scomparire, inghiottita dal buio del secondo piano (a quell'ora della sera non ci andava mai nessuno). Si ricordava ancora quando se li era tagliati. Prima li aveva sempre portati lunghi, legati per comodità in una treccia, ma poi un giorno, quando erano in una delle loro prime missioni, mentre stavano abbattendo un enorme troll che aveva terrorizzato una città, lei se li era tagliati con un netto colpo di spada, dicendo che così le intralciavano meno i movimenti.
Quando ritornò con i due innamorati fuggitivi, spiegò la missione a tutti: «Dobbiamo andare nella città di Ayame per dare la caccia ad un famoso mago fuorilegge, Taichi Yoshida, e ai suoi quattro compagni.»
«Sono tutto un fuoco!» urlò Ryuu.
«Ovviamente Ayame è abbastanza lontana» continuò Ultear come se niente fosse «Quindi prenderemo il treno»
Tsubake e il Dragon Slayer del fuoco sospirarono affranti: tutti e due, come i genitori, si sentivano sempre male su qualsiasi mezzo di trasporto.
«Ho detto tutto. Andiamo» fece la ragazza.
Salutarono i genitori (Lucy strinse il figlio in un abbraccio stritolacostole e gli diede uno zaino pieno di cibo che sarebbe bastato per un esercito intero) e partirono.
Il biondo correva per primo insieme alla giovane dagli occhi rossi, poi venivano Aoi e Himeko che cercavano di riparare tutti i danni che facevano, dopo c'erano Akira e Mei che camminavano sognanti, nella loro piccola nuvoletta rosa e per ultima c'era Ultear.
Ryuu si fermò di colpo facendosi quasi travolgere da Tsubake che gli gridò superandolo di corsa, che era un idiota. Il ragazzo tornò indietro e si mise a fianco della maga dai capelli blu.
«Ul-chan!» disse cercando disperatamente un argomento con cui attaccar bottone «Come va?»
Lei lo guardò stranita.
«Direi bene... perché questa domanda?» chiese perplessa.
«No niente» fece un gran sorriso «Pensavo solo che parliamo poco di recente»
«Davvero? A me non sembra» lo squadrò indagatrice «Stai tramando qualcosa?»
«Ma io sono innocente!» si indignò lui.
«Coda di paglia, eh?» fece un ghignetto.
No non andava ancora bene. Per quanto adorabile fosse con quel ghigno, doveva sorridere.
«E va bene! Sono stato io a coprire Tsu-chan quando ha fatto cadere il secchio pieno d'acqua addosso a Laxus, ma per il resto non ho fatto niente!»
«Sei sicuro di non aver fatto qualcos'altro?»
«Giuro!» esclamò con aria ferita.
«D'accordo!» sbottò lei «Ti credo! Ora muoviti che dobbiamo arrivare in tempo per prendere il treno!»

Quando arrivarono alla stazione, Ryuu iniziò a lamentarsi.
«Mi sento già male! Ul-chan aiutami!» disse aggrappandosi al suo braccio.
Lei lo ignorò.
«Ma se non siamo neanche saliti sul treno, idiota!» rise Tsubake.
Il ragazzo sbuffò infastidito e iniziò a trascinare i piedi.
«Tu lo sai perché lo faccio!» sibilò alla mora, immusonito.
«Guarda che se fai così non ti filerà mai, manco di striscio!» replicò lei senza curarsi di abbassare la voce e guadagnandosi così un altro pugno sulla spalla.
Poco dopo si sistemarono in una carrozza del treno e quando partì, allora sì che il biondo si iniziò a sentire male per davvero.

Dopo qualche interminabile ora, arrivarono ad Ayame e si sistemarono in un albergo malfamato, perfetto per non dare nell'occhio.
«Io voglio stare in stanza con Ul-chan!» strillò il Dragon Slayer del fuoco.
«Quante volte ti ho già detto che i ragazzi stanno in una stanza e le ragazze nell'altra?» rispose la maga con i capelli blu.
Ryuu mise su il broncio.
«Ma io...»
«Niente ma! Ora andate a posare le vostre cose che tra poco usciamo per andare ad investigare.»
Ecco, quella era la parte che il ragazzo odiava di più: investigare. C'era troppa poca azione e troppo ragionamento per i suoi gusti. Bisognava essere cauti, diplomatici e pazienti, qualità che lui di certo non aveva, ma che erano possedute (fortunatamente) da Ultear.
Quando entrarono in stanza, Aoi e Akira gli furono subito addosso.
«Idiota! Lo sai benissimo che non puoi stare in camera con lei!» esclamò Akira sogghignando.
«Avanti dillo che ti piace! Ormai lo abbiamo capito tutti!» aggiunse Aoi sorridendo.
«C-cosa?» chiese il biondo impallidendo «Lo sapete tutti? Oh cazzo! Per favore ditemi che lei...»
«No, lei non sa niente. È così scema che non l'ha ancora capito anche se era palese» rispose il Dragon Slayer dei fulmini.
«Davvero era così palese?» domandò lui iniziando ad offendersi.
«Andiamo! Le vai dietro come un cagnolino che segue la padrona!» rise il ragazzo dai capelli blu.
«Non è vero!»
«Vi volete dare una mossa?» urlò Ul attraverso la porta.
«Uscite fuori! Tanto sappiamo che state facendo un mega orgione di gruppo!» li raggiunse la voce maliziosa di Tsubake.
I tre si guardarono con gli occhi spalancati. Davvero la ragazza pensava quelle cose su di loro?
«Ma cosa stai dicendo?!» rispose infatti la ragazza dai capelli blu.
«E se poi è la verità? E se quando entriamo li vediamo nudi come mamma li ha fatti e in atteggiamenti intimi
«Beh io sono sicura che il mio Akira non è gay. Però gli altri due...» replicò Mei con la voce smorzata dal legno.
«Magari Aki-chan sta con te soltanto per nascondere la sua relazione con gli altri!»
«Non è vero!» urlarono i tre ragazzi e la maga delle stelle.
«E allora uscite!»
Ryuu, Aoi e Akira uscirono immusoniti dalla camera trascinando i piedi.
«Tsu-chan sei proprio una pervertita!» si lamentò il ragazzo con i capelli candidi.
Lei alzò le spalle come per dire: “Che vuoi farci?”
«Oh ma dobbiamo andare?» chiese una voce dalla camera delle femmine. Himeko Strauss era sulla porta con solo un corto asciugamano stretto attorno al corpo. Le curve sinuose dei suoi fianchi e dei suoi seni, coperte soltanto da un sottile strato di stoffa, fecero restare a bocca aperta i ragazzi.
«Io ho appena finito di farmi la doccia...» disse.
«Ecco vedi che non erano gay?» sussurrò Ultear all'orecchio di Tsubake.
«Peccato. Quasi quasi ci speravo...» rispose lei.
Mei scoccò uno sguardo severo al Dragon Slayer del fulmine.
«Akira!» lo ammonì minacciosa «Cerca di non mangiare con gli occhi la tua stessa cugina, grazie. Ti devo forse ricordare chi è la tua ragazza?»
«Mmh» mugolò lui in risposta senza smettere di fissare la bionda.
«Vi dobbiamo per caso pulire il sangue dal naso?» li prese in giro la Dragon Slayer del ferro «Hime-chan per favore vatti a vestire che se no questi non ragionano più.»
«Ma prima mi devo asciugare i capelli!»
«Allora tu resterai qua a guardare i nostri bagagli, non si sa mai che tipo di gente gira in queste bettole» disse la maga dai capelli blu «Noi intanto andiamo a raccogliere informazioni. Dividiamoci a coppie.»
«Io voglio stare con Akira!» esclamò la rossa attaccandosi al braccio del ragazzo come un piccolo koala.
«Allora io sto con Aoi e Tsu-chan sta con Ryuu?»
«No!» si impuntò la mora «Io voglio stare con Aoi!»
Un rossore si propagò sul viso pallido del Devil Slayer del ghiaccio, facendolo sembrare una fragola troppo matura.
«Ok! Allora io sarò con Ryuu. Ora andiamo, ci ritroveremo qua stasera per fare rapporto. State attenti e state sempre in coppia, questi banditi potrebbero essere dappertutto!»
Si levò un coro di assenso e tutti si prepararono ad uscire.
Mentre stava varcando la porta, Tsubake si girò e sillabò verso Ryuu: «Buona fortuna!»
Lui le sorrise e rispose: «Anche a te!»
La ragazza lo guardò stranita non capendo che cosa volesse dire, ma poi Aoi la prese per un braccio e la portò via con sé.

Era strano vedere Ultear così. Quando cercava delle informazioni da qualcuno diventava improvvisamente amichevole e sì, qualche volta pure flirtava neanche tanto velatamente, con gli uomini da cui voleva sapere qualcosa. Ogni volta che Ryuu vedeva il suo finto sorriso quando si apprestava a parlare con qualcuno, il suo cuore iniziava pian piano a sbriciolarsi.
In quel momento la maga stava parlando con un bel ragazzo sulla ventina in una via affollata di Ayame.
«Per caso hai visto dei tipi strani qua in giro?» fece lei sbattendo le ciglia e protendendosi verso di lui.
«Che genere di tipi strani?» rispose lui sorridendole.
«Come che genere di tipi strani? Sono strani e basta!» arricciò il labbro.
«Beh se vieni a mangiare un gelato con me ti posso raccontare di tutti i tipi strani che ho incontrato» le fece l'occhiolino, si passò la mano tra i folti capelli corvini e lei ridacchiò arrossendo «A proposito, come ti chiami?»
«Yuuka...» disse usando il suo “nome da investigazione”.
«Yuuka? È un bel nome»
«Gra...» cercò di replicare lei, ma Ryuu la interruppe.
«Basta così» ringhiò «Questo idiota vuole soltanto un appuntamento. Andiamocene»
La prese per un braccio e la portò via sotto lo sguardo sorpreso del ragazzo.
«Che cazzo hai fatto?» sibilò la maga delle spade.
«Quello stronzo voleva soltanto uscire con te!» urlò di rimando il Dragon Slayer del fuoco.
«E allora? Potevo avere delle informazioni in più! Perché lo hai fatto?»
«Perché...»
Perché lo aveva fatto? Era forse geloso? Non lo era mai stato, anzi! Sapeva che non aveva nessun diritto di ingelosirsi anche perché non era il suo ragazzo, ma allora che cos'era quella rabbia che gli cresceva in corpo ogni volta che pensava alla faccia idiota di quel tizio? Si era sentito così soltanto una volta in vita sua... era per caso gelosia anche quella volta?

Quel giorno si era alzato presto ed era andato alla Gilda. Toccava a lui scegliere la prossima missione e quindi se voleva prendere la migliore, doveva arrivare prima di tutti gli altri nakama.
Come al solito, fece il giro più lungo per passare davanti a casa Fernandes: sperava sempre di avere un colpo di fortuna e riuscire ad andare alla Gilda insieme ad Ultear. Da una finestra si poteva vedere la camera da letto delle ragazze e Ryuu si mise a spiarle da fuori. Mei era in centro alla stanza che stava dicendo qualcosa alla maga dai capelli blu, che era davanti ad uno specchio. Il Dragon Slayer riusciva solo a vederle la schiena, ma sembrava stranamente preoccupata.
“Dovrei andare a vedere che cosa succede?” si chiese.
Poi le due ragazze uscirono dalla camera e scesero le scale, parlando concitatamente.  
“E se stanno venendo qui? Forse è meglio che mi nasconda!” pensò guardandosi intorno. Si infilò in un vicolo a lato del palazzo proprio mentre la porta della casa si aprì. Le due ragazze uscirono fuori discutendo animatamente.
«Ti ho appena detto che stai bene!» esclamò Mei infastidita.
«E se poi a lui non piace?» chiese la maga delle spade ansiosa.
Lui? Chi era questo lui?
Ryuu sbirciò oltre al muro e vide uno spettacolo che lo lasciò a bocca aperta. Ultear, la stessa Ultear che portava i pantaloncini neri da quando era nata, indossava un vestito bianco con dei fiori rosa, palesemente prestato dalla sorella. Ma la cosa che gli fece spalancare ancora di più gli occhi fu il fiocco fuxia che portava tra i capelli blu e il fatto che si era truccata. Sembrava un confetto! Al ragazzo quella visione faceva venire voglia di vomitare. Non era la solita Ultear! Perché si era conciata così?
«Penso che ad Ichiro-kun piacerà tantissimo, vedrai!» disse la rossa con un sorriso rassicurante «È la prima volta che uscite insieme quindi è normale che tu sia nervosa»
Aspetta un attimo. Aveva appena detto “uscire insieme”? Chi usciva insieme a chi?
«Non mi sento per niente comoda in questi vestiti!»
«E certo! Non fai altro che indossare quegli orribili pantaloncini! A proposito, dove andrete?»
«Non lo so. Ci incontriamo in piazza alle 10.30»
«Allora muoviti, che se no sarai in ritardo!»
«Vado. Ciao!»
«Ciao!»
Si salutarono e una andò verso la Gilda mentre l'altra prese la direzione opposta, diretta alla piazza principale di Magnolia.
Quando si furono allontanate, Ryuu uscì dal suo nascondiglio.
Non ci poteva credere! Ultear usciva con qualcuno!
“E quel qualcuno non sei tu” rimuginò con amarezza.
Senza neanche pensarci un attimo, il Dragon Slayer del fuoco la seguì, dimenticandosi completamente della missione.
Arrivò nella piazza trafelato, cercando con gli occhi la zazzera blu che conosceva fin troppo bene.
“Per fortuna il tizio non è ancora arrivato!” pensò tirando un sospiro di sollievo e iniziando a fissare la maga delle spade che era seduta sul bordo di una fontana.
Poco dopo, un ragazzo dai corti capelli castani la raggiunse e iniziò a parlare con lei. Era lui? Sì a quanto pare sì. Dopo un po' i due si allontanarono e ovviamente Ryuu continuò a seguirli, cercando di ascoltare quello che si dicevano e intanto uccidere con lo sguardo il moro.
Entrarono in un bar e si sedettero ad un tavolo davanti alla vetrina, proprio davanti alla panchina dove c'era il biondo.
Ultear prese un gelato (cioccolato, nocciola e panna, il suo preferito), mentre il ragazzo ordinò una brioche e i due incominciarono a parlare.
Ad un certo punto, lui prese il cucchiaino dalle mani della ragazza, lo affondò nella crema soffice e se lo portò alla bocca. Ryuu sentì l'improvviso desiderio di ammazzarlo. Ma come si permetteva? Di solito se una persona provava anche solo ad avvicinarsi al gelato della maga dai capelli blu, si ritrovava pieno di lividi e con qualche arto in meno in un batter d'occhio. Il Dragon Slayer sogghignò: ora lo avrebbe conciato per le feste. Invece, Ultear arrossì come un peperone e il moro le sorrise.
Il biondo fece forza su sé stesso per non andarlo ad uccidere, possibilmente con un bel po' di effetti splatter.
“Appena Ul se ne va, giuro che lo massacro” pensò.
La mattinata passò molto lentamente per Ryuu: vedere la ragazza con un altro era un dolore quasi fisico. In più il moro (che scoprì che si chiamava Ichiro) la trattava come lui non aveva mai potuto fare: la prendeva per mano, la portava al parco, ma soprattutto lei gli sorrideva!
Dopo aver girato un po' per Magnolia, i due ragazzi si ritrovarono di nuovo nella piazza principale con il mago del fuoco li osservava con sguardo truce da un vicolo.
Si sedettero sul bordo della fontana e iniziarono a chiacchierare. Lei si protendeva verso Ichiro e si passava le mani tra i capelli, segno di nervosismo. Lui intanto si avvicinava sempre di più e sempre di più. All'improvviso entrambi smisero di parlare e si guardarono negli occhi. Lui era decisamente troppo vicino per i gusti di Ryuu. Stava proprio per intervenire (non poteva lasciare che la baciasse!), quando qualcuno li interruppe.
«Ciao! Tu chi sei?» chiese Tsubake squadrando il moro con sospetto.
«Lui è Ichiro» fece Ultear a disagio «Beh lui è...» lo guardò in cerca di aiuto.
«Noi stiamo uscendo insieme» sorrise lui «E tu sei?»
«Tsubake, la sua migliore amica a cui non aveva detto niente di tutto questo» rispose la Dragon Slayer guardando in cagnesco la nakama.
La maga delle spade le mandò uno sguardo di scuse e disse: «Beh forse è meglio che io vada...»
«Va bene. Rifacciamolo una volta!» replicò Ichiro.
“No, voi non rifate proprio un cazzo!” pensò Ryuu arrabbiato.
Le due ragazze salutarono il moro e se ne andarono verso la Gilda.


«Perché...» Ryuu decise di dirle tutta la verità, ormai non ce la faceva più a mantenere i suoi sentimenti segreti «sono innamorato di te»
Ultear all'inizio sembrò non capire che cosa stesse dicendo, ma dopo qualche secondo spalancò gli occhi.
«C-cosa? Stai scherzando, vero?» chiese lei.
Il cuore del ragazzo andò completamente in frantumi. Pensava stesse scherzando.
«No. Sono innamorato di te»
Lei si accartocciò su sé stessa senza fiato.
«Io... non avevo idea!»
«Lo so» rispose il biondo chinandosi su di lei per farla alzare.
«Io... ho bisogno di un po' di tempo per pensare»  
«Va bene»
«Per favore mi lasceresti un po' sola?»
«Cosa? Ma è pericoloso! Quei banditi potrebbero essere dappertutto!»
«Ti prego!» lo implorò lei «E poi so difendermi da sola.» Sorrise debolmente.
«Ok» sospirò il Dragon Slayer «Ci vediamo all'albergo»
«Grazie»
Gli girò le spalle e iniziò a camminare verso il tramonto. Ryuu fissò la sua schiena fino a che non scomparve nella luce del sole calante.
Dopo qualche minuto, il ragazzo si incamminò sospirando verso l'hotel.
“Gliel'ho detto!” pensò, ancora scosso “Non ci posso ancora credere! Me lo dovevo aspettare però che rispondesse così. Alla fine per lei sono come un fratello, non avrà mai neanche pensato che io mi potessi innamorare di lei. È come se Tsu-chan si dichiarasse a me! Impossibile! Beh almeno non mi ha detto subito di no. Ma probabilmente l'ha fatto solo perché le faccio pena e non vuole farmi soffrire”
Con questi cupi pensieri, il ragazzo entrò in albergo e si sedette al bar.
«Del sakè, grazie» ordinò depresso.
«Problemi d'amore?» chiese il barista baffuto impassibile, posando sul bancone un boccale sudicio.
Il ragazzo bevve il sakè tutto in un sorso e sbatté il bicchiere sul piano di legno.
«Ancora» disse roco.
«A quanto pare sì» fece l'uomo imperturbabile, versando il liquore.

Il mattino dopo Ryuu si svegliò con un gran mal di testa. Il sole filtrava fastidiosamente attraverso lo sporco che incrostava le finestre e gli faceva lacrimare gli occhi. Era ancora seduto sullo sgabello dove si era addormentato la sera prima, con la testa appoggiata sul bancone. Mugolò infastidito. Che cosa era successo? Non si ricordava niente. Ma all'improvviso la consapevolezza lo colpì come un martello: Ultear. Si alzò in fretta e corse verso le scale che portavano alle loro camere. Non aveva fatto che pochi passi che ebbe un capogiro: si era alzato decisamente troppo in fretta.
Aspettò che la vista si schiarisse e poi si precipitò al piano di sopra per bussare con forza sulla porta della stanza delle ragazze. Doveva parlare con Ultear per chiarire tutto, magari dicendole che era solo uno scherzo. L'avrebbe picchiato, ma non poteva permettersi di rovinare quell'amicizia: ci teneva troppo.
Da dentro provenne un urlo frustrato.
«Chi cazzo sei? Ma sai che cazzo di ore sono? Vai a controllare l'orologio invece di cercare di buttare giù la porta di una camera alle sei e mezza di mattina!» gridò Tsubake aprendo di scatto la porta.
«C'è Ultear?» chiese il ragazzo ignorando le sue proteste.
«Ryuu!» esclamò Mei sorpresa «È successo qualcosa?»
«Sì... no... cioè... voglio solo trovare Ul, dannazione! Mi potete dire dov'è?»
«Qui non c'è!» mugugnò Himeko, avvolta in un bozzolo di coperte.
«Cosa?»
«Stanotte non è tornata»
Ryuu si sentì crollare il mondo addosso.
«E allora dov'è?» chiese debolmente.
«Noi pensavamo fosse con te!»
Panico.
«No, ieri l'ho lasciata in città!»
«COSA? MA COME TI VIENE IN MENTE DI LASCIARE SOLA UNA RAGAZZA IN UNA CITTÀ SCONOSCIUTA CON DEI DELINQUENTI IN GIRO?» strillò Mei.
Era decisamente spaventosa. Fortunato, Akira!
«M-ma me l'ha chiesto lei...» balbettò il ragazzo.
«Che cosa è successo?» domandò Tsubake mortalmente seria (forse per la prima volta nella sua vita).
Ryuu sospirò. Alla fine doveva proprio dirlo a tutti.
«Le ho confessato che cosa provo e lei mi ha chiesto di lasciarla un po' sola. Come potevo dirle di no?»
Le ragazze lo guardarono con tanto d'occhi.
«...cazzo» mormorò la Dragon Slayer del ferro «Cazzo, cazzo, cazzo!»
«Hime-chan, alzati dal letto e vai a chiamare i ragazzi, dobbiamo andare a cercarla» disse Mei, prendendo le redini della situazione, all'improvviso autoritaria quasi quanto sua sorella «E tu, Ryuu, va a lavarti la faccia perché puzzi!» fece storcendo il naso.
Mentre la ragazza usciva dalla stanza, il biondo rimase fermo al suo posto, come congelato.
«Forza! Devi lavarti! Puzzi di alcol! Scommetto che ieri sera ti sei sbronzato!» esclamò Tsubake portandolo in bagno e ficcandogli a forza la testa sotto l'acqua.
Poco tempo dopo i maschi entrarono nella camera tutti più o meno vestiti (Aoi era in mutande, non una novità per i ragazzi).
«Cosa è successo?» chiesero.
«Non troviamo più Ul. Ieri sera Ryuu l'ha lasciata girare da sola in città e lei non è più tornata in albergo!» disse la rossa.
«Oh cazzo!» rispose Akira.
«E ora che facciamo?» chiese il Devil Slayer del ghiaccio.
«Ora si va a cercarla» replicò una voce dal bagno. Ryuu uscì dalla stanza seguito dalla maga dagli spettinati capelli corvini.
«E come vuoi fare?»
«Dimentichi che noi Dragon Slayer abbiamo un olfatto al di sopra della norma. Datemi qualcosa di suo da annusare.»
Himeko prese a caso un capo dal suo letto e lo porse al ragazzo.
«Non mi metterò mai ad annusare questo!» fece lui tenendo un paio di mutandine tra pollice e indice, il più lontano possibile dal suo corpo, come se fossero infette.
«Dillo che in realtà lo vuoi!» sghignazzò Tsubake.
Lui la guardò scandalizzato.
«Non lo farei mai!» sibilò.
«A volte mi sorprende che tu possa essere così tanto pervertita» disse Akira scuotendo la testa.
«Datemi qualsiasi altra cosa! Andiamo, non è possibile che si sia portata solo biancheria intima!» esclamò Ryuu disperato.
«Quindi un reggiseno non va bene?» chiese la ragazza dai capelli candidi, ingenua.
«Ma certo che no
«Te l'ho mai detto che sei un cretino di proporzioni cosmiche?» buttò lì la Dragon Slayer del ferro.
«Eccoti una sua maglia. Ora possiamo andare?» domandò Himeko.
«Sì» rispose lui annusando a fondo il vestito «Andiamo»

Ultear aveva un odore fresco: profumava di tè alla menta (il suo preferito), di aria d'inverno e degli abeti della foresta in cui si andava ad allenare.
Ryuu seguì quella traccia che stava piano piano svanendo, fino a che si trovarono in una piazzetta nella parte più malfamata della città.
«Qui il suo profumo si mischia con l'odore di altre persone. Che sia stata attaccata?» disse il ragazzo fermandosi.
«Hai detto profumo?» sorrise maliziosa Tsubake.
Il biondo diventò paonazzo.
«Non è il momento! Dobbiamo andare a salvare Ul!» esclamò.
«Ehi, ragazzi! Venite a vedere che cosa ho trovato qui!» fece Mei prendendo qualcosa da terra.
I cinque le si fecero attorno. Nella mano teneva un piccolo oggetto scintillante.
«È il suo piercing! Quello dell'orecchio!» disse Himeko.
Era un orecchino semplice, un cerchio  d'argento con una piccola pietra rossa incastonata.
«Credete che sia successo qualcosa?» chiese Aoi.
«Ne sono più che sicuro» affermò Ryuu «Andiamo! Dobbiamo trovarla prima che sia troppo tardi.»
Continuarono a seguire il suo profumo e piano piano uscirono dalla città, per addentrarsi nelle campagne circostanti.
«L'odore scompare qua dentro» sussurrò il Dragon Slayer del fuoco indicando una caverna «Entriamo?»
«Va bene ma facciamo con cautela. Non sappiamo che cosa potrebbe aspettarci lì dentro» rispose Mei.
Entrarono e si inoltrarono nella grotta. All'improvviso sentirono qualcuno parlare: «Bene, ragazzina, quindi stavi cercando proprio noi? A quanto pare il cacciatore è diventato la preda!» ci fu un coro di risa sguaiate
Ryuu, che era in testa al gruppo, sbirciò oltre la parete di pietra e vide quattro uomini seduti intorno ad una Ultear legata e ad un tizio che quasi certamente era il loro capo. Si costrinse a restare fermo a guardare.
«Non mi sembra proprio, brutto scimmione» rispose lei serafica.
«Mmmmh che lingua affilata! Chissà se serve anche a fare certi lavoretti...» le accarezzò il viso con poca gentilezza e poi iniziò a far passare le mani sempre più giù «Magari questi pantaloncini nascondono qualcosa di interessante...»
Non finì neanche di parlare che una furia bionda e fiammeggiante si catapultò su di lui urlando: «BASTARDO!»
Subito fu seguito dagli altri ragazzi che iniziarono a combattere contro i banditi rimanenti.
Ultear spalancò gli occhi sorpresa. Non poteva credere che fossero già lì.
Tsubake le si avvicinò di corsa e tagliò le corde che le legavano i polsi.
«Va tutto bene?» chiese.
«Sì, grazie. Ragazzi, non posso crederci! Siete già qui!» rispose la ragazza.
«Ringrazia Ryuu che ha seguito il tuo odore fin dalla città»
«Oh» mormorò sorpresa lei «Beh adesso posso finalmente usare tutti i miei poteri» disse con un ghigno decisamente inquietante «Togliti! Lui è mio!» urlò al Dragon Slayer del fuoco che stava combattendo contro lo scimmione.
Il biondo lasciò subito il posto alla maga. Era molto imprudente stare tra lei e il suo obbiettivo, soprattutto se doveva consumare una vendetta.
Ultear evocò una cinquantina di pugnali e li fece avvicinare minacciosamente all'uomo, che impallidì vistosamente. Ecco questo era esattamente il motivo perché le persone la chiamavano “Signora dei pugnali”. Per lei, minuta come era, sollevare le spade era uno sforzo che le faceva sprecare troppe energie (non che non ne fosse capace, comunque) quindi la sua arma preferita era diventata il pugnale che era piccolo, veloce e molto utile nella lotta corpo a corpo. Quando aveva un paio di pugnali in mano, dire che era inquietante era decisamente un eufemismo.
Ryuu si incantò a guardarla danzare con le lame, rispondendo agli attacchi disordinati dello scimmione che impugnava uno spadone.
«Ryuu, attento!» urlò lei parando un colpo.
Il biondo si girò giusto in tempo per vedere un uomo tentare di attaccarlo da dietro la schiena.
“Ma questo tizio l'ho già visto!” pensò mentre rispondeva all'attacco.
«Stronzo! Chi sei?» sibilò quando riconobbe quel volto. Era il ragazzo del gelato, quello che l'aveva fatto litigare con Ultear e l'aveva spinto a dichiararsi!
Il moro ridacchiò beffardo mentre schivava i suoi colpi.
«Era la tua fidanzata quella? Ci credo ti sei incazzato quando faceva la puttanella con me! Non deve essere un bello spettacolo. Invece le sue tette sì che sono un bello spettacolo! Me la presti per una notte?» chiese con un sorrisetto.
«STAI ZITTO!» urlò Ryuu infuriato continuando a tirargli pugni che lui schivava. Ma come si permetteva di chiamarla in quel modo?
«Con una troietta così nel letto ci sarà da divertirsi! E che ne dici anche delle altre zoccole? Le rosse mi sono sempre piaciute e poi quella là» disse indicando con il mento Tsubake che stava combattendo contro uno dei banditi «Mi sembra anche abbastanza porca»
Il sangue ribolliva nelle vene del biondo. Possibile che non riuscisse a colpirlo? Per adesso aveva soltanto schivato i suoi pugni e non aveva ancora attaccato. Era dannatamente veloce!
All'improvviso un pugnale passò vicinissimo al viso del Dragon Slayer del fuoco e si infilzò nella mano del ragazzo, bloccandolo contro la parete di roccia.
«Con tutte le sconcerie che dici dovresti lavarti la bocca» disse gelida Ultear camminando verso di lui. Aveva sconfitto lo scimmione ed era venuto ad aiutarlo.
«Oh ecco la mia puttanella preferita. Allora, lo vuoi ancora quel gelato?» rispose il moro sempre ghignando.
La maga digrignò i denti.
«Forse non ti è chiara la situazione» sibilò togliendo il pugnale dalla sua mano e puntandoglielo alla gola scoperta «Ora sei tu la preda»
«Dimentichi però che anche io sono un mago» replicò lui iniziando a cambiare forma.
La ragazza fece un balzo all'indietro e gridò agli altri che ormai avevano sconfitto tutti i fuorilegge: «State attenti! Lui è Taichi Yoshida!»
Quando il bandito ebbe terminato la sua trasformazione, alzò il muso in aria e lanciò un urlo: era diventato una Viverna!
«Cazzo! È un Mago della Viverna!» imprecò Ryuu, indietreggiando.
«Ragazzi, tutti fuori! Aoi, Akira, sapete che cosa fare!» urlò Ultear.
«Non ce ne andiamo senza di voi!» strillò in risposta Mei.
«Se restate qua ci sarete solo di impiccio!»
«Mei, andiamo» disse Ryuu prendendola per un braccio «Dobbiamo fidarci di loro»
«Ma io...»
Il ragazzo non le diede neanche tempo di finire di parlare che la tirò fuori dalla grotta insieme a Tsubake e a Himeko.
Intanto la ragazza dai capelli blu si era messa a correre verso la bestia e le aveva dato un colpo con uno spadone (che aveva appena ex-quippato) per stordirla e aveva gridato: «Ora!»
Aoi allagò la grotta (avendo cura prima di tirare fuori la maga) e Akira rilasciò i suoi fulmini.
Da dentro la caverna si sentirono le urla di dolore della Viverna e quando l'incantesimo svanì, trovarono Taichi Yoshida svenuto per terra, di nuovo umano.

Dopo aver catturato i banditi, li avevano portati in città e consegnati nelle mani della giustizia e poi erano ritornati all'albergo dove si stavano godendo un meritato riposo.
Appena arrivati, andarono nel bagno della camera delle ragazze per medicarsi le poche ferite che avevano ricevuto e Tsubake aveva accampato una scusa per portare via tutti gli altri ragazzi dalla stanza per lasciare Ryuu e Ultear da soli per chiarire. Purtroppo però erano entrambi troppo a disagio per parlare ed era sceso su di loro un silenzio imbarazzante.
Il biondo stava mettendosi un cerotto sul graffio sulla guancia, quello che si era fatto quando la maga dai capelli blu aveva lanciato il pugnale contro Yoshida.
Sollevò lo sguardo quando la sentì sbuffare infastidita. Stava cercando di fasciarsi un polso senza muovere troppo le due mani e ovviamente era troppo orgogliosa per chiedere un qualunque aiuto. Alzò gli occhi al cielo e andò da lei senza dire una parola. Prese la garza e iniziò ad arrotolarla attorno al suo polso esile. La sentì gemere quando strinse troppo forte.
«Scusa» disse allentando la fasciatura.
Lei lo guardava con i suoi grandi occhi marroni spalancati, ma Ryuu tenne lo sguardo ostinatamente basso sul segno rosso che la corda le aveva fatto sul polso. Non era troppo profondo, ma doveva bruciare.
Chiuse la fasciatura, si fece dare l'altro braccio e iniziò a bendarlo con delicatezza, sempre tenendo gli occhi bassi.
«Ehi...» sussurrò Ultear.
Il ragazzo non le rispose.
«Riguardo a ieri... ti avevo detto che ci dovevo pensare, no? Ebbene sì, ci ho pensato e...» continuò la maga.
«Non importa» la interruppe lui.
«Cosa?»
«Fai finta che non ti abbia detto niente. Tanto sarebbe stato un no, giusto? Non voglio più questi silenzi imbarazzati quindi facciamo come se non sia mai successo niente»
«Cosa?» ripeté lei, disorientata.
«Te l'ho detto» sorrise amaro «Fai finta che non sia successo niente! Tanto sarebbe impossibile! Tu mi consideri solo come un fratello»
«Idiota!» esclamò dandogli uno scappellotto poco gentile sulla testa «Almeno fammi finire di parlare no? Non ti fasciare la testa prima di colpirla! Magari ti stavo per dire di sì!»
«Mi stavi per dire di sì?» il ragazzo sgranò gli occhi.
«Non è vero!» fece Ultear imbronciandosi.
«Mi stavi per dire di sì!» fece un sorrisone che andava da un orecchio all'altro.
«Ti ho detto di no!» sbuffò.
«E allora cosa mi stavi per rispondere?» replicò lui, improvvisamente serio.
La maga spalancò gli occhi stupita.
«Beh... io... ti stavo per dire...» si fece coraggio «Ti stavo per dire di sì»
«Vedi che te l'avevo detto che mi stavi per dire di sì?» ghignò il Dragon Slayer.
«Ma ti sembra il modo di rispondere?» strillò stizzita.
«E come dovrei rispondere? Dovrei forse fare questo?»
La avvicinò a sé e le diede un bacio a stampo. La ragazza, colta di sorpresa, arrossì come un peperone.
«E-ecco...» balbettò lei.
«O forse è meglio così?»
Posò le labbra sulle sue e diede inizio ad un bacio passionale. Ultear restò immobile un momento per la meraviglia, ma poi passò le dita fra i capelli di Ryuu e iniziò a scompigliarli.
Lui invece le accarezzò la schiena mentre posava l'altra mano sulla nuca per tenersela più vicina.
Quando entrambi restarono a corto di ossigeno, si staccarono.
«Ti sembra il modo di farlo?» urlò la ragazza infuriata tirandogli un altro scappellotto sulla testa.
«E in che altro modo avrei dovuto farlo? Ti dovevo mandare una richiesta scritta?» gridò il biondo di rimando, massaggiandosi la parte lesa.
«Mi hai colto di sorpresa!» fece il broncio.
«Beh ti ci devi abituare» sogghignò il Dragon Slayer dandole un altro bacio a stampo.
Lui iniziò a camminare verso la porta: non vedeva l'ora di dire tutto a Tsubake!
«Ehi, Ryuu» disse Ultear prendendogli la mano e facendolo girare verso di lei «Grazie»
Sorrise.
“Ecco questo sì che è il sorriso che volevo!” pensò il ragazzo sorridendole di rimando.





Angolino di Lily:
Ciao a tutti/e!
Sì lo so che dovevo postare questa ff molto prima ma giuro che ce l'ho scritta e pronta da secoli, ma ho avuto alcuni problemi con il betaggio e la scuola.
Avete visto? Ho creato una serie (che comprende anche Quaranta settimane) per le storie della mia nuova generazione e continuerò a postare OS o mini-long su di loro.
Passiamo alla storia: spero vi sia piaciuta! Ryuu è troppo ksdbhabdvcdhj *^* È veramente pucciosissimo *^*
Volevo chiarire una cosa: Ultear, da quando è uscita quella volta con quel ragazzo, è cambiata ed è solo per questo che è riuscita a flirtare con Taichi.
Grazie mille per essere arrivati fino in fondo!
Per favore lasciatemi un vostro commento, anche piccolo! Per qualsiasi cosa io sono qui pronta a rispondere alle vostre domande.
Domani posterò una OS di Capodanno sempre sui miei bimbi.
Ciao
Lily

P.S.: Un grazie speciale a Kyt e Lu-chan che hanno betato questa storia <3


P.P.S.: (questo è l'ultimo) Qui c'è il link per il mio account facebook dove ci saranno spoiler e curiosità sulle prossime storie e qui c'è di nuovo il link per il mio blog.
  
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