Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: MaxB    30/12/2014    3 recensioni
[...]- Sai... - sussurrò Rebi contro la guancia del compagno. - Saresti un ottimo padre.
Lui si bloccò in mezzo alla strada, scioccato. Che cosa voleva dire quella frase? Voleva forse un figlio? Ma erano ancora troppo giovani! E lui sarebbe stato all'altezza? Sarebbe stato un maschio o una femmina? E quando sarebbe nato? Magari era incinta e aveva paura di dirglielo?
[...]
One-shot tratta dalla fanfiction La nostra vita insieme. Cosa scoprirà Levy dall'approccio di Gajeel con i bambini?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La vita privata di una splendida coppia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo tratto dalla fanfiction La nostra vita insieme, capitolo 18. I nomi dei personaggi sono mantenuti esattamente come in originale, in giapponese. 


Non disponibileMissione bambino

 
Il lavoro di quel giorno era andato alla grande. Avevano dovuto intrattenere gli amici di un bambino ricco sfondato che festeggiava il suo compleanno. Si erano esibiti all'aria aperta, nell'immenso giardino della villa del committente, il padre del ragazzino. Rebi aveva usato la sua magia per far divertire i bambini: caldo, freddo, farfalle, palloncini, gelato. Aveva scritto qualsiasi cosa i marmocchi desiderassero, ricevendo un sacco di acclamazioni ammirate e occhioni brillanti di adulazione. Si era divertita tantissimo e le bambine le si erano radunate attorno chiedendo i fuochi d'artificio o una fatina. Quando aveva scritto “fairies” nell'aria, si erano materializzate decine di piccole figure evanescenti con ali da libellula, alcune con la coda e altre senza: era così che Rebi se le immaginava. Quelle fatine ricordava moltissimo il simbolo della gilda. Era come se lo stemma avesse preso vita, smussato i propri contorni e iniziato a volare. Ma nessuno sapeva se quelle figure mitologiche avevano o no la coda.
Ririi aveva dato sfoggio della sua bravura con la spada, usando varie sciabole insieme e inscenando diverse tecniche di combattimento nella versione originale di Edoras. Poi, nelle dimensioni di un gatto normale, aveva combattuto con i bambini, con delle spadine di legno. Aveva insegnato loro i rudimenti del combattimento con la katana, o, come gli piaceva chiamarla, l'arte della spada. Alla fine non aveva resistito e si era lasciato coccolare da decine di manine premurose ed entusiaste. Aveva iniziato a fare le fusa perdendo ogni traccia dell'aggressività che lo aveva contraddistinto durante l'esercitazione.
Gajiru era quello che se l'era cavata peggio. O meglio, a seconda dei punti di vista. Le bambine erano attirate da Rebi, i maschietti da Ririi, e i monellacci da lui. Avevano voluto vedere il suo corpo ricoperto da scaglie metalliche, il suo braccio tramutato in spada, il suo ruggito distruttore. Gli avevano fatto domande sui piercing, sul suo passato, sui combattimenti, sui nemici, su Natsu anche. Gli avevano chiesto di trasformare qualche parte del corpo, di mangiare il metallo davanti a loro, di esibirsi con una canzone! Persino di creare dei kunai e tirarli addosso a qualche volontario coraggioso, beccando il muro e non la carne, ovviamente. Lo aveva anche fatto, per accontentarli, ma si era ritrovato sbattuto a terra da un pugno di solid script dopo un solo tiro. Rebi non aveva approvato, e glielo aveva fatto capire in quel modo.
Nel giro di poco era diventato l'attrazione principale. Essere un mago di Fairy Tail significava acquisire fama e notorietà. Del resto, era la gilda più forte. Anche Ririi e Rebi si erano messi ad osservarlo, dato che aveva rubato i loro spettatori. La ragazza, in particolare, aveva constatato stupita che Gajiru ci sapeva davvero fare con i bambini. Era portato. Si era chinato sui talloni, in equilibrio, per ascoltarli. Aveva il volto serio come sempre, ma non era arcigno o innervosito, e questo aveva attirato anche i più piccoli. E le femminucce lo avevano guardato come se fosse un principe. Del resto, le brave bambine sono sempre attirate in qualche misura dal ribelle di turno. E chi meglio di Gajiru, pieno di piercing e fama da sanguinario, rappresentava meglio quel ruolo?
 Era riuscito a memorizzare quasi tutti i loro nomi e aveva ridacchiava quando una domanda gli era piaciuta particolarmente. Rebi si era sentito quasi invidiosa di quei ragazzetti che attiravano così tanto la sua attenzione. Poi aveva sogghignato di fronte a quei pensieri irrazionali.
Una bambina aveva alzato la mano e aveva chiesto, quando Gajiru l'aveva interpellata: - Ce l'hai la ragazza?
Lui era arrossito e Rebi si era messa a ridere. L'aveva guardata di sottecchi, e lei aveva pensato che fosse ancora più bello. E che sarebbe stato un padre eccezionale. Era estremamente paziente, qualità insospettabile visto che in gilda scattava come una molla ad una minima provocazione. Ma non era sempre premuroso con Wendy, Romeo e Asuka? Specialmente con quest'ultima, tanto che a volte la faceva giocare con attrezzi metallici inventati da lui. E forse era così dolce con Rebi perché gli ricordava una bambina.
Finalmente la ragazza aveva capito anche come mai aveva rubato a Lucy la missione sull'addestramento magico dei bambini quando era appena entrato a Fairy Tail: era portato per interagire con loro.
- Non capisco cosa c'entri con la mia magia - aveva replicato Gajiru alla bimbetta.
- Era per sapere se la tua fidanzata sente il gusto del metallo quando ti bacia.
Ma da quando i bambocci erano così svegli? Avranno avuto quanto, undici anni? Che cavolo ne sapevano dei baci?
Se possibile, il ragazzo era arrossito ancora di più, come la sua partner, che però aveva riso.
- Prossima domanda? - borbottò lui.
Fu il festeggiato ad alzare la mano. - Perché non rispondi alla domanda?
L'aveva incastrato. Non poteva non rispondere al quesito posto dal figlio del committente.
- La tua felicità dipende da questo? - aveva replicato, senza sarcasmo nella voce.
- Sì! - avevano gridato tutti i bambini ridendo.
Gajiru aveva mugugnato improperi, ma alla fine non aveva potuto sottrarsi a quella domanda. - Sì, mi ha detto di sì. E dice che quando lo mangio le sembra di baciare ferro fuso. È una rompiscatole.
Un altro pugno di solid script gli era stato scagliato contro, mandandolo al tappeto.
- Perché gli hai fatto male? - aveva chiesto un bimbo sull'orlo delle lacrime.
Rebi era spiazzata. - Non deve insultare la sua fidanzata. È una santa a sopportarlo!
- La conosci? - aveva domandato una ragazzina.
- Sì, siamo amiche...
- E com'è? Se si lasciassero avrei qualche possibilità?
La maga era avvampata. Doveva preoccuparsi delle bambine, ora?
Gajiru si era messo a ridere ed si era alzato, ammiccando a chi aveva posto la domanda.
Rebi aveva gonfiato le guance rosee e aveva passato la patata bollente al compagno, sotto allo sguardo divertito di Ririi. - Perché non dici tu com'è la tua compagna, Gajiru-san?
Il Dragon Slayer era rabbrividito di fronte allo sguardo di sfida lanciatogli dalla fidanzata. - Non parlo della mia vita privata...
- Dai! Fallo per i bambini! Su! - lo aveva rimbeccato ghignando.
- Sì Gajiru-sama! Sì! - avevano esultato questi.
- È bella? - aveva chiesto allora una fanciulla.
- Sì...
- Tanto?
- Sì.
- Ma quanto bella, Gajiru? - aveva chiesto Ririi battendo il cinque alla nakama.
Il ragazzo aveva ringhiato. - È bellissima!
- Che aspetto ha?
- È magra e bassa.
- Tutti sono bassi rispetto a te!  - aveva esclamato Rebi, punta sul vivo.
- E gli occhi di che colore sono? - era intervenuto un marmocchio.
- Hanno un colore tutto loro... - aveva farfugliato. - Con il sole diventano ambra, con la pioggia sono color cioccolato. Quando è felice sono nocciola e sono grandi grandi. Ha gli occhi più belli che abbia mai visto.
Il silenzio era calato sui presenti e Rebi lo aveva guardato con amore. Quando voleva era un gran romanticone.
- Ha le tettone? - aveva chiesto il festeggiato, interrompendo il silenzio.
- Ehi! - era sbottata la ragazza, facendo ridere i nakama. - Non fare lo sporcaccione.
- Non ce le ha - aveva risposto Gajiru ridendo, osservando la reazione della compagna: era arrossita brutalmente.
- E ti piace lo stesso? - aveva replicato il riccastro.
- Certo - aveva detto placidamente il Dragon Slayer. - L'aspetto è superfluo quando ami ciò che una persona ha dentro. E poi... - aveva aggiunto in tono confidenziale, - ...ha altre doti.
- Gajiru! - aveva urlato Rebi, paonazza, facendo sbellicare Ririi.
Avevano capito tutti e due che si riferiva al suo lato B, tanto amato dal compagno.
- Non è forse vero, Ebi? - aveva allora chiesto ghignando, posandole volutamente una mano sui fianchi.
- Ma... è lei la tua ragazza! - aveva urlato allora la bambina che gli aveva chiesto se era fidanzato.
Era esploso un boato mentre tutti chiedevano un bacio dei due innamorati, travolti dalla fiumana di bimbi.
Ci avevano impiegato vari minuti a calmarli, e per evitare un bacio in pubblico erano stati costretti a giocare al principe guerriero che salvava la bella principessa. Ririi era il cattivo e i bambini maschi l'armata al fianco del nemico. Le ragazzine invece facevano cose da donne insieme alla principessa Rebi, in attesa del salvataggio, portato a termine da Gajiru.
A fine giornata si erano divertiti un sacco. Rebi aveva visto Gajiru così soddisfatto, appagato e rilassato solo quando stava con lei. I bambini lo riempivano di vita, gli davano energia. Tiravano fuori il meglio che aveva da offrire. E la ragazza sapeva che aveva molto da donare. Il suo cuore puro era stato macchiato da atti orribili commessi quando ancora stava con Phantom Lord. Ma ora aveva espiato le sue colpe.
 
 
- Vado a lasciare il resoconto alla gilda - annunciò Ririi tirando fuori le ali.
Gajiru grugnì un consenso e Rebi si sciolse le spalle. Aveva tenuto le braccia in alto tutto il giorno per usare il Solid Script. Scrivere in aria in continuazione diventava estenuante dopo un po'.
Gajiru se la caricò in spalla per evitare di vederla ruzzolare per terra inciampando nei suoi stessi piedi. Era distrutta.
- Noi andiamo a casa - esordì. - Ci vediamo dopo. Fai presto.
I due si separarono dal nakama diretto a Fairy Tail, mentre Gajiru si diresse a casa in silenzio.
- Sai... -  sussurrò Rebi contro la guancia del compagno. - Saresti un ottimo padre.
Lui si bloccò in mezzo alla strada, scioccato. Che cosa voleva dire quella frase? Voleva forse un figlio? Ma erano ancora troppo giovani! E lui sarebbe stato all'altezza? Sarebbe stato un maschio o una femmina? E quando sarebbe nato? Magari era incinta e aveva paura di dirglielo?
- Gajiru? Tutto bene?
- Cosa intendi dire? - chiese pacatamente, spaventato.
- Nulla, solo che ci sai fare con i bambini.
- Tutto qui?
- Be', sì...
- Ah.
Riprese a camminare come in trance. Arrivati a casa Rebi disse che aveva un po' di nausea e si diresse in bagno per rinfrescarsi il viso.
Nausea. Lui sapeva solo una cosa della gravidanza: la donna aveva la nausea.
- Rebi non mentirmi! - esclamò terrorizzato fiondandosi in bagno.
La ragazza si stava lavando la faccia per rinfrescarsi e lo guardò con perplessità prima di afferrare un asciugamano.
- Perché, sto mentendo?
- Sei incinta! Lo sapevo! Cavolo, ecco perché Ririi ha preso quella missione con i bambini: per vedere come mi sarei comportato. È stato tutto un piano, eravate in combutta! Da quanto lo sai? In gilda lo sanno? È maschio o femmina? E se non fossi adeguato? Insomma io... - sparò a raffica Gajiru. Era spaventato come non mai.
Rebi, invece, era sconvolta. Non lo aveva mai visto, mai, agitato in quel modo. - Gajiru... - lo chiamò pacatamente per attirare la sua attenzione.
- ...non sono in grado! Non ne so nulla di bambini! Com'è potuto accadere? Dai, sono bravo, quindi quando ho sbagliato? Non che questo sia negativo, un figlio... sì, mi piacerebbe, ma è anche presto. Però sarebbe...
- Gajiru...?
- ...bellissimo avere un figlio insieme. Cavolo, Ebi, un figlio! Sarò papà e tu sarai mamma! Sarà fortissimo e bellissimo, diventerà il più forte della gilda e poi... la pancia! Lo senti calciare? - chiese con affanno posando una mano sul ventre piatto della compagna. - E se non lo senti cosa significa? E se invece...?
-Gajiru! - urlò Rebi. - Smettila! Sei ridicolo. Non sono incinta!
- Come fai a saperlo? Hai anche la nausea!
- Ho mangiato troppa torta alla festa - rivelò placidamente.
- Ma potrebbe benissimo essere...
- No. Non sono incinta!
- Però potresti sbagliarti e allora...
- Gajiru! - sbottò la ragazza prendendogli il viso fra le mani e scrollandosi le sue mani dalla pancia. - Smettila! Non. Sono. Incinta. Punto. Ho solo detto che sei bravo con i bambini, volevo farti un complimento!
- Sicura? - mormorò fissandola intensamente.
Rebi sbuffò. - Sì. Sicurissima. Ci metterei la mano sul fuoco.
- Mmh... ok - farfugliò per poi uscire e andare a sdraiarsi sul divano.
La sua compagna lo guardò con espressione divertita, appoggiata allo stipite.
Poi lo raggiunse e si sistemò fra le sue gambe, appoggiando la testa al suo petto. Sentì immediatamente la mano del fidanzato raggiungere i suoi capelli e accarezzarglieli. Immersi nel silenzio, si immaginarono la stessa scena: Rebi seduta sul divano con un bimbo sulle gambe. Aveva i capelli corvini come quelli del papà, ma gli occhi erano suoi. Aveva una tutina da leopardo, calda e morbida. Mangiava uno yogurt reclamando l'attenzione della mamma tirandole una ciocca di capelli. Rebi, invece, seppur attenta al figlioletto, chiacchierava con la figlia maggiore riguardo ad un libro letto da entrambe. Aveva ereditato il fascino del papà e la dolcezza della mamma, dalla quale aveva preso gli occhioni. Il colore di capelli era un misto: dal nero e dal celeste era venuto fuori un magnifico blu lucente. Alle loro spalle si vedeva Gajiru che aveva appena finito di cucinare e si stava dirigendo a tavola con due vassoi di cibo. Sorrideva, felice e soddisfatto. Dopo aver posato tutto a tavola, si vedeva Ririi uscire dal bagno e dirigersi verso il bambino, che si illuminava. Gajiru e Rebi si guardavano senza bisogno di parlare. Non ce n'era bisogno per due genitori come loro.
Gli occhi dei due innamorati si incontrarono anche nella realtà, ed entrambi capirono di aver immaginato la stessa cosa.
Si baciarono dolcemente pregustando il loro futuro come famiglia.
Intanto, quella situazione era un piccolo pezzo di felicità. E i due non potevano desiderare nulla di meglio.
Finché Gajiru non chiese: - Che dici, piccola? Mi fai vedere come si fa un bambino?
Rebi ridacchiò e ricominciò da dove il bacio era interrotto.
In quel momento preciso, non poterono davvero chiedere di più.
Avevano tutti ciò di cui c'era bisogno.
 
 
MaxBarbie’s
Eccomi qui! Al limite anche oggi! Ci tengo ad essere puntuale^^ O meglio… a farcela per il rotto della cuffia ahahah.
Be’, questa os è legata al capitolo 18 della ff, ho sonno e dormo. Già… che bell’angolino pieno di gioia.
Buonanotte a tutti^^
MaxBarbie
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: MaxB