La cosa più difficile era riuscire a rassicurare Delia, convincerla che non le stava raccontando frottole giusto per tenerla buona.

E il compito era reso ancora più arduo dal fatto che la conversazione avvenisse per telefono, senza che il suo sguardo sincero potesse dare fiducia alla sorellina.

"Vuoi che parli io con Delia?"

Si era offerta Nina ma Ephram aveva declinato quella gentilezza. Sapeva che solo sentendo da lui la verità la piccola Delia vi avrebbe creduto.

"Papà andrà dalla mamma?"

Aveva chiesto con più di un'esitazione quella vocina titubante dall'altro capo dell'apparecchio.

"Oh no Delia. Papà non va da nessuna parte."

"E se dovesse succedergli qualcosa, cosa faremo Ephram?"

"Papà tornerà presto a casa ma se, malauguratamente, dovesse capitargli qualcosa ci sarò sempre io con te. Non ti lascerò mai, ricordalo!"

Era difficile accettare una simile eventualità per una bambina che aveva da poco perso la mamma ma quel tono conciliante sembrò far svanire tutte le sue insicurezze.

"Puoi dare un bacio a papà da parte mia e dirgli che verrò presto a trovarlo insieme ad Edna?"

Ephram aveva sorriso sollevato in quel corridoio di ospedale.

"Sicuro. Papà sarà felice di abbracciarti e, quando tornerà a casa, ci prenderemo insieme cura di lui."

Era seguito un silenzio poi prima di riattaccare Delia aveva aggiunto:

"Ti voglio bene, Ephram!"

Anche il ragazzo aveva riagganciato con un sorriso tenero dipinto sulle labbra quando, voltandosi, si ritrovò di fronte Amy Abbott.

"Cosa ci fai qui?"

Chiese stupito.

"Beh ho fatto da baby-sitter a tua sorella e vivi ad Everwood da abbastanza tempo da sapere che non ci sono segreti. Ho saputo dell'incidente di tuo padre."

"Bene ma non hai risposto alla mia domanda: cosa ci fai qui?"

Amy sorrise e fece ondeggiare i suoi lunghi capelli biondi.

"Ephram dopo tutto il tempo che hai speso insieme a me per venire a Denver a far visita a Colin credi che ti lascerei solo in un momento come questo? Volevo solo sapere se stai bene e starti vicina."

Lui sembrò rinfrancato e ricambiò il sorriso, abbandonando quel suo mettersi sulla difensiva.

Ora doveva compiere il passo più difficile: chiedere perdono a suo padre.

Grazie di cuore a chi segue le mie storie. Buon 2015 a tutti voi.