Si accasciò sul divano.
Si accasciò sul divano e i singhiozzi gli scossero il corpo, la bocca impastata e gli occhi rossi di pianto.
Un’ondata di calore, indotta dalla rabbia e il fastidioso senso di nausea che gli attanagliava lo stomaco, lo pervase e scaraventò sul pavimento la vecchia coperta di lana che suo padre, ormai profondamente addormentato, aveva abbandonato sui cuscini del divano; tirò su col naso e, la gola secca, lanciò un’ultima occhiata al suo viso scarno e arrossato, riflesso nello schermo del televisore.
Perché non era possibile, non era umanamente possibile che…
«Non ci credo, Stiles. Piangi ancora per il finale di Star Wars?»