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Autore: CHAOSevangeline    01/01/2015    2 recensioni
{ Newtmas | AU | SPOILER di Death Cure }
Se c’era una cosa che ormai Thomas era abituato a fare era sognare. Una cosa comune, certo, ma per lui era diverso: i suoi sogni gli davano quasi la sensazione di essere stati reali in un qualche passato, per quanto assurdi potessero sembrare.
Era come se vivesse una vita parallela all’interno della quale non poteva decidere le proprie azioni, come se stesse semplicemente ricordando.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Not a bad ending
 
 
 

Se c’era una cosa che ormai Thomas era abituato a fare era sognare. Una cosa comune, certo, ma per lui era diverso: i suoi sogni gli davano quasi la sensazione di essere stati reali in un qualche passato, per quanto assurdi potessero sembrare.
Era come se vivesse una vita parallela all’interno della quale non poteva decidere le proprie azioni, come se stesse semplicemente ricordando.
Era sempre stato molto geloso di quei sogni, Thomas. Credeva che le persone non avrebbero capito e dopotutto aveva senso, perché non li capiva nemmeno lui.
C’erano dei momenti in cui aveva creduto di essere diventato pazzo, altri in cui si era accontentato di pensare che quei sogni fossero tutti scherzi del suo cervello e altri ancora in cui aveva passato la rimanente parte della nottata, insonne per colpa di un ricordo particolarmente cruento, a elaborare delle teorie che sarebbero state capaci di rendere reali quelle immagini.
Ma Thomas non era mai riuscito a giustificare quegli avvenimenti, probabilmente perché non voleva riuscirci: non voleva pensare che quelli che sembravano in tutto e per tutto dei frammenti di una qualche sua vita, seppur incredibili per certi aspetti e plausibili per altri, fossero reali.
Non voleva credere di aver provato, in passato, sensazioni tanto forti da portarlo a odiare il mondo, sé stesso, il proprio rimanere in vita.
C’era un sogno, in particolare, che portava completamente via a Thomas la voglia di dormire e di capire. Uno dei pochi che gli aveva fatto visita più volte, forse perché capace di terrorizzarlo particolarmente.
Gli risultava più offuscato, quella notte. Non vedeva praticamente nulla.
 
“Uccidimi!”
 

Sentì qualcosa di freddo stretto nella mano e vide qualcuno di fronte a sé. Capì subito che avrebbe vissuto di nuovo quegli attimi terribili.
 
 “Per favore, Tommy. Per favore.”
 

Sapeva chi era l’unica persona a chiamarlo così e sapeva anche che era l’ultima che voleva gli chiedesse una cosa del genere.
Thomas sentì il cigolare del grilletto.
Gridò nella propria testa. Gridò che non voleva che accadesse, ma l’altro lui non lo ascoltava.
Si rese conto che, forse, aveva gridato davvero. Non troppo forte, ma abbastanza da svegliarsi e da puntellare i gomiti sul materasso in tutta fretta.
Il respiro era affannato, gli occhi guizzavano da una parte all’altra della stanza per capire dove si trovasse. Alla fine ricordò: ricordò che quello era solo l’ennesimo incubo che faceva. Forse più vivido, più doloroso, ma non il primo. Ricordò che non esisteva nessuna CATTIVO e, soprattutto, ricordò che Newt era esattamente lì accanto a lui quando lo sentì sollevarsi con la sua stessa rapidità.
Thomas sapeva quanto si preoccupasse ogni volta e odiava che accadesse, ma non poteva evitarlo.
« Tommy » lo chiamò. « Va tutto bene. »
Glielo confermò lui, perché chiedergli se stesse effettivamente bene sarebbe stato sciocco: ovviamente non era così, ma Thomas avrebbe probabilmente cercato di dirgli qualcosa in grado di rassicurarlo e Newt non voleva; sapeva di dover essere lui a calmarlo in un momento del genere e se era l’unica cosa che poteva fare per aiutarlo, allora gli stava bene così e non voleva essere ostacolato.
« Lo so. » Thomas aspettò un po’ prima di rispondere e ripeté quelle due semplici parole un paio di volte, prima più forte e poi più piano. Si convinse davvero che era così. « Mi dispiace. »
« Non è colpa tua. »
Newt non aveva la minima idea di cosa Thomas avesse visto, di cosa fosse stato in grado di farlo impallidire tanto e per quanto masochistico, gli sarebbe piaciuto che fosse il contrario: avrebbe voluto sobbarcarsi parte di quel peso enorme per non fargli affrontare tutto da solo. Però, forse proprio perché non sapeva, il ragazzo era sempre stato capace di dire la cosa giusta per risollevarlo. Era così da quando si conoscevano: ogni gesto, ogni parola di Newt era in grado di riscaldare il cuore di Thomas e di farlo calmare. Per questo quando lo vide sorridere e si sentì arruffare i capelli cortissimi tornò a sdraiarsi.
Aveva ricevuto la prova tangibile che si trovava lì, che andava tutto bene, che quelli che faceva erano solo incubi.
Forse la CATTIVO era esistita davvero e forse anche quel mondo terribile e quella malattia che faceva impazzire le persone. Forse tutto quello che nei suoi sogni faceva odiare a Thomas la vita era esistito, da qualche parte. Ma non era lì, non si trovava vicino e questo gli bastava, perché non avrebbe più fatto loro del male.
Mai più.



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La cosa esilarante di questa storia è che la sto scrivendo prima di aver effettivamente letto il terzo libro della saga di Maze Runner. Sfortunatamente ho avuto la malaugurata idea di sperare che tumblr non mi facesse brutte sorprese spoilerandomi e quindi... beh, è come se l'avessi già letto, in pratica.
Appena ho visto questa coppia me ne sono innamorata e ho voluto scriverci qualcosa il prima possibile, anche per consolarmi un pochino, diciamo.
Spero che mi vengano altre idee per AU che riguardano Maze Runner - perché fatico veramente a scrivere qualcosa di non alternative universe, visto che l'autore dice praticamente tutto - e magari di sviluppare meglio questa ideuzza dove sia Newt che Thomas stanno bene.
In tutto questo spero che la storia vi sia piaciuta e che eventualmente vi vada di dirmi cosa ne pensate: è la mia prima fanfiction in questo fandom e ho cercato di fare del mio meglio. Spero di non aver combinato pasticci ;_;"

CHAOSevangeline
   
 
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