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Autore: Ofeliet    02/01/2015    0 recensioni
Occhi nocciola che la squadravano con interesse all’altezza del ripiano della cucina. Kagami se ne accorge presto, seguendo con la coda dell’occhio i movimenti della propria figlia. Questa si muove con scatti impazienti a destra e sinistra, rimanendo comunque dentro la circonferenza che si è disegnata da sola nella propria mente.
A ben guardare, Kuroko ha ragione. Naomi-chan le assomiglia un poco.

{ KaKuro | OC | genderswap | What if? Universe | accenni a un argomento delicato }
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'Giochi delle tigri e delle ombre'
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Occhi nocciola che la squadravano con interesse all’altezza del ripiano della cucina. Kagami se ne accorge presto, seguendo con la coda dell’occhio i movimenti della propria figlia. Questa si muove con scatti impazienti a destra e sinistra, rimanendo comunque dentro la circonferenza che si è disegnata da sola nella propria mente.
A ben guardare, Kuroko ha ragione. Naomi-chan le assomiglia un poco.
E’ energica, un po’ guerrafondaia, e a detta di sua madre le assomiglia molto quando aveva la sua età. Taiga corruccia sempre la fronte, perché i capelli corvini di Naomi sono troppo lisci ed è molto più estroversa. Non le sembra di vedere questa grande somiglianza. Probabilmente avrà preso dal padre naturale.
Quel pensiero un po’ punzecchia la giovane chef. Ha avuto quella bambina in una maniera così innaturale – così sbagliata – che certe volte si sveglia la notte in preda ai rimorsi. Ha imposto anche a Tetsuna quel suo capriccioso desiderio di maternità, anche se questa non se n’è mai davvero lamentata.
Le piccole dita di Naomi, allora, si aggrappano al ripiano della cucina con decisione, segno che quel che covava nella sua testolina di quattro anni stava per essere espresso.
« Kā-san non sta bene. » pronuncia, con fare tanto serio che Taiga per un attimo smette la propria attività. Il giorno precedente, complice la stagione delle piogge, Kuroko era tornata a casa zuppa di acqua che grondava persino dal suo intimo. La febbre era stava un male inevitabile, e la professoressa di letteratura era stata costretta a letto. « Voglio aiutare kā-san. Mi aiuti, kā-chan? »
Nel vederla così seria e imperiosa, la donna si trova costretta a trattenere una risata per non ferire il fragile orgoglio della propria ed unica prole. Questa è in attesa, la giovane mente che frulla come un vortice in attesa di una sua risposta. Gli attimi, per lei, durano un’eternità.
« Prendi lo sgabello. » nonostante le rimostranze di Kuroko, Taiga adorava quando Naomi la aiutava in cucina. Le dava sempre mansioni semplici – sbucciare le uova, impastare, scegliere le forme dei dolci – stando ben attenta perché non si facesse male.
La bambina trotterella felice per la grande cucina, la stanza più grande dell’intero appartamento, per poi portarsi accanto alla propria mamma. Questa la avvicina a sé, affidandole il mestolo con cui mescolare il riso. Una salutare zuppa di riso è quello di cui Tetsuna aveva bisogno, in quel momento.
La bambina, sentendosi orgogliosa per quel compito così importante, si dedica con attenzione al suo incarico distogliendo l’attenzione dal resto del mondo. Kagami, allora, si pulisce le mani nel grembiule e si dedica alle verdure che ha intenzione di aggiungere.
Questo finché non si accorge di Kuroko alla soglia, l’aria stanca ma almeno non più febbricitante.
« Tetsuna! » esclama, allora, con aria di rimprovero. Anche Naomi si gira, tanto sorpresa che il mestolo le cade quasi di mano. L’insegnante, allora, lancia un’occhiata di disappunto allo sgabello sul quale è la figlioccia – « Un giorno finirà per cadere e farsi molto male, Kagami-san. » le diceva, appellandola con il cognome per mostrarle la propria irritazione – prima di intercettare l’occhiataccia della compagna che le intimava di sedersi.
« Kā-san! » esclama allora Naomi, brandendo il mestolo come un’importante cimelio. « Dovresti riposare! Sto cucinando una cosa che ti farà stare bene, torna a letto! » le due donne si scambiano un’occhiata complice, che spinge Tetsuna ad abbozzare un sorriso.
« D’accordo, Naomi-chan. Torno a letto. » e detto questo, dopo un’altra occhiata di Taiga, Kuroko si ritira nella camera da letto sotto lo sguardo serio della bambina. Questa, allora, torna alla sua occupazione originaria dedicandosi ad essa con ancora più serietà di prima.
« ...di sicuro. Kā-san guarirà di sicuro. » la sente poi borbottare Kagami. La tigre prende un sospiro, tornando a tagliare le verdure.
Naomi è sua solo per metà. Le assomiglia poco. Eppure sente, dentro di sé, che lei e Kuroko la stanno crescendo nella migliore maniera possibile.





Ahem.
Ventesima storia su KuroBasu. Un piccolo record e un traguardo che, credevo, non avrei mai raggiunto.
Questa piccola sciocchezza mi è venuta in mente una settimana fa, dopo aver cucinato una torta insieme a mia madre ed essermi conficcata un coltello nel pollice perché sono distratta. *sic* Questa storia, però, non ha mutilazioni. Grazie al cielo, altrimenti Kuroko avrebbe chiesto il divorzio (!).
Naomi è un OC creato per una storia che, un giorno, spero di poter completare. Nel frattempo, è finita a fare la figlia di questa coppia che, dai, la tratta come una piccola principessa. Inoltre, "kā-san" e "kā-chan" significano entrambi "mamma", ma il primo è più formale e rispettoso, il secondo più confidenziale, per sottolineare i sentimenti della bambina nei confronti delle due donne. Inoltre, i lavori delle due sono presi dall'ultimo fanbook (credo si chiami così) dove Fujimaki li ha rappresentati in queste vesti - e io ho voluto provare. E perdonate il titolo, non sapevo proprio cosa metterci. ç_ç
Tra l'altro, qui niente Omega!verse, qui Kagami si è sottoposta all'inseminazione artificiale (ma non ha voluto sapere chi fosse il donatore). Per il resto, questo è un pezzetto idilliaco che tratta di un episodio che ogni famiglia amorevole presenta.
   
 
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