Dal trambusto che posso sentire pare che Cesare sia tornato.

Ormai sono passati giorni da quando sono rinchiuso in questa torre,o meglio, lo sarebbero passati se non fosse sempre le 17 e 02 del 22 aprile.

Sento dei passi,le porte si aprono,sono due guardie venute a prendermi dice una delle due. Mi trascinano giù per la torre e lungo i corridoi,fino ad arrivare da lui, Winston Churchill, seduto dietro una grande scrivania che mi guarda con occhi indagatori.

lo sento girarsi ,alzo lo sguardo e con un lieve sorriso sulle labbra gli rispondo , dopo di che il mio sguardo involontariamente cade su una cameriere bionda ,rimasta in disparte ad ascoltare e subito con la mente viaggio a quel momento quando tutto è iniziato.

Eravamo su quella riva,ad aspettare la mia fine,quando ad un certo punto una luce abbagliante si libera e ci circonda tutti,ed il secondo dopo ero in mezzo ad un parco di Londra,ma una Londra diversa da quella che conoscevo,ci sono macchine sospese in aria,una ferrovia che percorre tutti i grattacieli,anch'essa sospesa, e in più i dinosauri che volano spensierati.

Non mi ci volle molto a capire che quella non era La vera Londra,ma un paradosso,la storia sembrava ripetersi tutta in una volta, ed il tempo fermo,in stato di quiete.

Subito,involontariamente i miei pensieri volarono verso di lei e quel suo meraviglioso sorriso,e se una versione di lei fosse lì?,ancora in quel appartamento,insieme alla madre, ed ancora prima di formulare per esteso quel pensiero mi ritrovai a correre verso di lei.

Ed eccomi lì,davanti a quella porta,spaventato e ansioso come un bambino al suo primo appuntamento,senza pensarci troppo bussai a quella porta. I minuti passavano e nessuno sembrava arrivare,così feci per andarmene,quando ad un istante dopo la porta si aprì e lei,o meglio una versione più adulta di lei mi aprì.

< chi è?,come posso aiutarla?>rimasi fermo in mobile ad osservarla , ,non riuscì a finire la frase che lei mi fermò,il cellulare prese a squillargli e velocemente se lo portò all'orecchio, ,con rabbia chiuse il cellulare e se lo mise in tasca,poi come se si fosse appena ricordata della mia presenza mi guardò, rimasi in mobile,era lei,la mia Rose, quella vera,non solo una copia non riuscii a dire altro,ma bastò per fagli capire ,oh lei era sempre stata così intelligente mi osservò per qualche minuto, ed un secondo dopo me la trovai stretta al collo,io non potei fare altro che abbracciarla,l'odore dei suoi capelli mi circondò,dio come era buono quel profumo,feci un respiro profondo e mi sembro di respirare dopo anni di apnea.

Rimanemmo lì fermi abbracciati per diversi minuti, poi la scostai un po',presi il suo viso fra le mani e sorridendo gli sussurrai ,lei allora fece una cosa che non mi aspettai,mi baciò,un bacio veloce,sulle labbra,spensierato,come se fosse normale,come se fosse un abitudine; io gli sorrisi,un po' in imbarazzo ,misi a posto il cravattino e con uno sguardo profondo dissi a quel punto lei sorrise e mi diede una piccola botta sulla spalla destra si fece seria poi gli strinsi forte una mano e dissi ,lei mi sorrise a sua volta e senza neanche chiudersi la porta alle spalle scappò con me.

Ed eccoci qui,ora nell'ufficio di Churchill ad indagare come se gli ultimi anni non fossero mai trascorsi

, ,Rose mi strinse il braccio con fare affettuoso,ma io non ci feci molto caso,mi guardai in torno istintivamente mi guardo il braccio, e ci trovo proprio quello che pensavo,un segno nero,il silenzio è qui.

Rose preoccupata si avvicina a me ,gli mostrai il braccio, e lei subito caricò la proprio arma, sussurrò in fine.

, , sentii Rose ridere dietro di me,ma non mi girai. <è come se ci stessimo difendendo> sul braccio di rose, erano spuntati tre segni neri, la guardai dritta negli occhi , ,un rumore si fa più forte degli altri,guardo in terra,una bomba; prendo Rose per un braccio e urlo .

C'è fumo ovunque,sento delle voci,sembrano dei soldati del silenzio,ma poi la sento,Amelia Pond, rido dalla felicità,la mia amica è qui,anche se ha un interfaccia oculare,o no! ,poi mi spara e l'ultima cosa che riesco a sentire è l'urlo di Rose che chiama il mio nome.

Quando mi sveglio la sento ridere,pare che stia parlando con Rose, mi alzo e massaggiandomi le tempie cerco la loro attenzioni entrambe subito si avvicinano a me poi si gira verso di Rose che anche lei sembra d'accordo con,,,subito sposto il mio sguardo verso Rose ,ridono di me e io con loro,poi abbraccio Amy,e dietro di lei vedo dei disegni,sembrerebbe che i volti,almeno quelli più importanti gli erano rimasti marchiati a fuoco nella mente,e l'unico modo per liberarsene era quello di disegnarli.

Rose ad un certo punto spunta da dietro le mie spalle,in mano ha un vestito,il mio vestito!.

Rimesso a nuovo iniziamo a parlare,lei mi chiede se tutto quello che lei ricordava fosse vero e Rose sorridente ascoltava delle nostre avventure. entrambe ridono di me.

Ad un certo punto il treno si ferma e qualcuno bussa alla porta ed eccolo lì Rory,il vero Rory e non quello dei suoi disegni> istintivamente mi giro a guardare Rose e la vedo che anche lei come me stava ridendo la mora con sguardo interrogativo la osserva ,lasciamo cadere lì il discorso e seguiamo Rory lungo i vagoni e poi all'esterno.

Non appena usciamo Rose a bocca spalancata mi guardò e se un secondo prima era emozionata quello dopo era stranamente irritata e a braccia conserte mi osservava ridendo porto le mani sul volto Amy che ci osservava in disparte si mise a ridere entrambi scoppiammo a ridere e lasciammo cadere il discorso.

Dopo essere entrati all'interno di una delle piramidi e essere scesi di diversi piani fummo circondati dalle creature del silenzio, disse Rory porgendocene due,gli chiese Rose ,,tutti al mio passaggio incominciarono a muoversi ed emettere dei rumori, affermò Rory , poi si girò verso Amy non potei fare a meno di sorridere nel vedere che se pur non si ricordi di lui rimaneva sempre protettiva nei suoi riguardi ,.