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Autore: Hypnotic Poison    03/01/2015    5 recensioni
“Freddo, freddo, freddo!” Ichigo corse su per le scale, avvolgendosi le braccia intorno al petto e dandosi dei piccoli colpetti per riscaldarsi.
Quella tempesta di neve era arrivata all'improvviso e il riscaldamento del Caffè ancora non era riuscito a rendere la temperatura interna un po' più mite. [...] “E' il mio maglione quello?”

Possibile seguito di Heat Wave , dedicata a Ria, per affetto e per ricatto. ;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sweater weather










Freddo, freddo, freddo!” Ichigo corse su per le scale, avvolgendosi le braccia intorno al petto e dandosi dei piccoli colpetti per riscaldarsi.
Quella tempesta di neve era arrivata all'improvviso e il riscaldamento del Caffè ancora non era riuscito a rendere la temperatura interna un po' più mite.
Il suo turno era finito, ma nei due minuti in cui si era tolta la divisa per infilarsi i suoi vestiti, era congelata ancora di più. Forse non era stata una idea geniale quella di mettersi solo un cardigan di cotone grosso sopra al vestito...
Passò davanti alla camera di Ryo – la porta era aperta, e l'armadio proprio di fronte a lei. Era più o meno a conoscenza del suo contenuto, ormai passava ogni giorno in compagnia del biondo, e sapeva che aveva una tale collezioni di maglioni di lana, lui che tanto decantava l'inverno newyorchese... e lei stava davvero ghiacciando.
Si guardò furtivamente intorno, poi entrò zampettando nella stanza, cercando di fare meno rumore possibile. Il profumo familiare del ragazzo, unito ad un vago ricordo di detersivo e anti-tarme (sicuramente un'idea di Keiichiro), l'investì quando aprì le ante dell'armadio. Una pila soffice e colorata la chiamava invogliante da un ripiano alla sua destra.
Oh, sì.

***

Ryo salì le scale dal seminterrato, borbottando qualcosa contro il gelo che pervadeva il laboratorio - sì, capiva che era meglio per i computer, ma era davvero necessario non avere nemmeno una stufetta?
Marciò dritto verso la cucina, da cui sentiva provenire le voci di Ichigo e Retasu, desiderando un caffè bollente, ma non appena aprì le porte bianche, si bloccò sulla soglia, rischiando che il legno gli si schiantasse contro il naso.
Ichigo era seduta al tavolo, con indosso uno dei suoi maglioni di lana – quello blu di cachemire, il suo preferito – che la infagottava tutta, coprendole fino a metà coscia e facendole scomparire le mani dentro le larghe maniche.
Oh boy. Era arrivato Babbo Natale?
Oh, Shirogane-kun!” la rossa gli rivolse un sorriso smagliante, saltando giù dallo sgabello “Spero non ti dispiaccia se ho preso uno dei tuoi maglioni, ma avevo davvero freddo e...”
La sua voce si perse nella mente del biondo mentre lui tentava di deglutire, osservando quelle forme rotonde avvolte dal tessuto blu che le lasciava scoperte solo le gambe toniche.
Uhm, no, no... it's fine.” si schiarì la gola “C'è del caffè?”
Retasu gli riempì una tazza con il solito sorriso gentile. “Akasaka-san sta scaldando l'auto e togliendoci un po' neve per riportarci a casa.”
Fammi indovinare, Minto ha preso il taxi, Zakuro aveva l'autista, Purin non ha voluto sentire ragioni ed ha rotolato ridente nella neve fino a casa?”
Le due ragazze risero, e Ichigo rabbrividì appena quando il profumo di Ryo, che le si era seduto accanto, si mischiò ancora di più a quello che le solleticava il naso dalla manica che teneva premuta contro il viso.
Ragazze, siamo pronti!” Keiichiro aprì di uno spiraglio la porta esterna della cucina, infilando solo la testa dentro così da evitare che ulteriore vento freddo entrasse “Vi aspetto in macchina!”
Loro saltarono giù dagli sgabelli, recuperando borse, sciarpe e berretti dal ripiano sul quale le avevano appoggiate.
Ichigo si bloccò prima di infilarsi il piumino, voltandosi verso Shirogane e aprendo la bocca per dirgli qualcosa; lui, però, fu più veloce e scosse la testa.
Puoi tenerlo,” le disse “Me lo puoi riportare domani.”
Lei sorrise, salutandolo con un gesto della mano: “Grazie, a domani!”

***

Il pomeriggio successivo, quando Ryo riemerse dal bagno dopo aver passato le ultime due ore in palestra, trovò sul letto, accuratamente piegato, il suo amato maglione blu.
Imponendo con un certo tono al suo cervello di non pensare al fatto che Ichigo fosse sgattaiolata in camera sua mentre lui era di là dal muro, sotto la doccia, si frizionò i capelli con l'asciugamano e prese in mano il golf.
Come pensava, su di esso era rimasta una piacevole traccia del dolce profumo della ragazza – chissà quanto l'aveva tenuto addosso perché accadesse e no, non doveva pensare nemmeno a quello – e decise che sarebbe stato meglio per lui non indossarlo, in quel momento.
Con un accenno di sorriso, scosse la testa e si rivestì, scegliendo un altrettanto confortevole maglione rosso, e afferrando quel pacchetto che aveva accuratamente nascosto in caso si fosse ripetuto l'avvenimento del giorno prima.
Quando scese al piano di sotto, la sala era già vuota e le voci delle ragazze s'infrangevano in saluti dalla porta principale.
Ichigo, ovviamente, era l'ultima ad uscire dallo spogliatoio, e lui la intercettò in due passi.
Tieni,” le disse con il suo solito modo brusco, allungandole il pacchetto “Consideralo un regalo di Natale in anticipo. Così non dovrai più rubarmi le cose.”
Lei arrossì, ma replicò con una linguaccia. “Antipatico.”
Scartò velocemente il regalo e sorrise contenta, gli occhi brillanti, quando sfiorò con le dita il soffice tessuto di cachemire blu notte. “Shirogane-kun, non dovevi!”
Invece sì, se devo proteggere i miei averi.”
La rossa affondò il viso nella lana, sospirando contenta, però arricciò il naso contro l'odore impersonale del maglione.
Ryo intercettò quello sguardo un po' deluso, e si corrucciò: “C'è qualcosa che non va?”
No, è solo che...” Ichigo scosse la testa, abbassandola un po' così che la frangetta le coprisse il volto “L'odore.”
L'odore?”
Sì...” lei annuì “Questo non... profuma come te.”
Un colpo, o forse un infarto, bello morire d'infarto a diciott'anni, fece fermare per un istante il cuore di Shirogane. Poi, probabilmente fu colto da un momento di pazzia, perché iniziò a blaterare senza pensarci.
Ichigo, tu mi vuoi morto, vero?” si passò una mano tra i capelli “Prima ti metti i miei vestiti, poi... poi...!”
Ti da fastidio che mi metta i tuoi vestiti?”
No, scemotta, appunto.”
Ooh.”
Oh.”
Lo stava forse prendendo in giro? Perché lui in quel momento non era decisamente dell'umore giusto per essere preso in giro riguardo certi argomenti, la sua pressione era talmente alta che era certo sarebbe morto nel giro di due minuti.
Be', allora... grazie per il regalo.” Ichigo si sollevò in punta di piedi, gli schioccò un velocissimo bacio sulla guancia, poi corse fuori dal locale stringendo il pacchetto contro il petto, rossa quanto il maglione di lui.
Ryo esalò, appoggiando la testa al muro e sfregandosi gli occhi con un polso.
Diceva, riguardo la pressione alta?

***

Purin, chiudi quella finestra o ti scortico viva!”
Ma Minto onee-chan, è così bella la neve!”
E' fredda. E poi sta entrando tutta dentro!”
Tanto secondo te chi è che la deve spazzare? Non fai mai nulla, contessina dei miei stivali!”
Avvicinati se hai coraggio, Ichigo, o miagoli solo senza graffiare?”
Ragazze, per favore!”
Ryo e Keiichiro si scambiarono un'occhiata complice e divertita, ascoltando i soliti battibecchi di fine turno dal tepore della cucina.
Dici che devo intervenire?”
Il biondo scosse la testa, sorseggiando del caffè: “Nah, lascia che si sfoghino prima del Natale. Se si comportano male diremo a Saint Nick di non portare loro nulla.”
L'amico lo guardò con un sorrisino soddisfatto. “Qualcuno però ha già fatto un regalo ad una certa principessa, o sbaglio?”
Ah-ah. Not funny.”
Ichigo, non so dove tu sia finita ma io me ne vado!” la voce di Minto riusciva sempre a raggiungere livelli notevoli “Arrivederci a tutti!”
Keiichiro si alzò anche lui, riponendo il grembiule in un cassetto. “Be', io vado a farmi una doccia. Per favore, potresti ricordarti di spegnere il forno tra mezz'ora? Altrimenti il nostro pollo per stasera si brucia.”
Ryo annuì, rimanendo però concentrato sul suo computer.
Shirogane-kun, sono qui le mie chiavi, vero?” Ichigo entrò con impeto pochi secondi dopo che Kei se n'era andato.
Guarda nella solita ciotola, Ichigo.” fu la laconica risposta del biondo, ormai abituato a quella domanda, gli occhi sempre fissi sullo schermo.
Il riflesso della ragazza, però, catturò la sua attenzione più della puntata di Lost che stava riguardando; con uno scatto, si sedette dritto e la fissò, interrompendo le chiacchiere continue di lei.
E' il mio maglione quello?”
Ichigo sembrò irrigidirsi appena, le braccia alzate, le mani coperte dalle maniche blu come due giorni prima, ed arrossì mentre rispondeva tranquilla: “Già.”
Ryo alzò un sopracciglio, alzandosi lentamente ed intimando la sua gola di non seccarsi e ai suoi occhi di non scendere lungo le gambe di lei. “L'hai... fatto apposta?”
La ragazza annuì: “Già.”
La sequela di volgarissime esclamazioni in inglese che gli sciorinò il suo cervello non fu abbastanza per distrarlo, né per permettergli di pensare in modo razionale.
E perché l'avresti fatto apposta?”
Ichigo alzò lo sguardo per incontrare il suo, con una spavalderia che di solito era abituato ad incontrare solo quando litigavano. “Tu ti sei sempre divertito a provocarmi.”
Porca vacca, sarebbe morto.
La prese per mano, la tirò piano verso di sé mentre osservava la sua figura nascosta dal maglione blu. Il suo maglione blu. Su Ichigo. Che se l'era messo apposta, sapendo. O tra poco sarebbe uscita una crew televisiva gridando allo scherzo più crudele del mondo, o Natale era davvero arrivato in anticipo.
Shirogane-kun?” Ichigo lo scrutò con aria impensierita “Ti senti bene?”
Lui inspirò profondamente. Poteva sentire il profumo della ragazza mischiato ad un vago sentore del suo. Lei aveva spostato una mano per appoggiarla sulla sua spalla in un gesto preoccupato, ma nel fare ciò si era avvicinata ulteriormente. Non gli arrivava più il sangue al cervello. May Day.
Ichigo. Tu mi vuoi morto.”
La rossa ridacchiò, mordendosi il labbro inferiore e scuotendo la testa. “Adesso è freddo, Shirogane-kun.”
In realtà per lui in quel momento faceva un caldo infernale, ma capiva che fuori la temperatura era davvero gelida, e lei era sempre stata sofferente agli sbalzi di temperatura e... wait, what?
Adesso era freddo.
Una scena che nella sua testa si era ripetuta almeno un migliaio di volte in quell'ultimo anno si riaffacciò prepotentemente alla memoria. Questa volta, però, al diavolo l'autocontrollo.
Afferrò Ichigo per la vita, chiudendo il pugno attorno al caldo tessuto di quel maglione che ancora non aveva realizzato pienamente fosse suo, data l'estrema assurdità della situazione, e annullò in una frazione di secondo quei miseri centimetri che erano rimasti tra di loro, mentre lei avvolgeva le braccia al suo collo per stringersi ancora di più a lui.
Un bacio vero. Non indotto dagli strani e crudeli scherzetti del loro DNA, magari tampinato da qualche “amica” che giocava a far Cupido, ma vero, agognato e conquistato, e thank goodness we're alone, this sweater is really bugging me right now.

***

Immagino che quel segno sul collo non derivi dal tuo tentativo di salvare il nostro pollo dalla carbonizzazione.”
Ryo evitò accuratamente di voltarsi verso Keiichiro, ma si schiarì la gola e si tirò più in alto il colletto della felpa. “Uhm... sorry?
Potevi almeno proporre di invitarla a cena, razza di sciagurato. Non ti ho insegnato proprio niente.”
Ma tanto si era bruciato tutto, e dopo Ichigo si sarebbe lamentata che era tutta una scusa per far sgobbare lei, e...”
Kei lo guardò con un sorriso trionfante: “Io non ho mai fatto il nome di Ichigo.”
Ryo chiuse la bocca, arrossì, e gli lanciò un''occhiataccia tale da valere la fatica di preparare tutta la cena da capo.




Ma buongiorno, e buon 2015! :D Com'è andato il Capodanno? Il  mio è stato parecchio gelido ed all'insegna del carboidrato ^_^

Vi avevo scritto che avevo quasi finito un'altra fic, che poteva essere un seguito di Heat Wave, ed alla fine eccola qua :) Non so se sia proprio un seguito vero, ma i riferimenti sono decisamente più forti che in Catnip. So anche che un po'  assomiglia a Baby, it's cold outside, ma il freddo e l'essermi ormai arresa alla lana fanno questo effetto. Ovviamente, non è bella come Heat Wave, e me lo dico anche da sola, ma è perché non mi verrà mai altro come Heat Wave xD

La frase che pensa Ryo in inglese, by the way, significa "Grazie al cielo siamo da soli, questo maglione sta cominciando a darmi fastidio adesso" - sapete il perché , ovvio ahah Ma la pensa in inglese perché immagino che nei momenti di distrazione il suo cervello torni naturalmente alla sua lingua madre xD

Questa fic è dedicata, per l'anno nuovo, a Ria, che tempo fa aveva espresso il bisogno di qualcosa di fluffy, e più fluffy di una fic che riguarda maglioni di lana e sbaciucchiamenti vari non c'è, e perché così magari la convinciamo a pubblicare tutto quello che deve pubblicare (come ho detto, sono passata al vile ricatto! ahah <3).

Spero di sentirvi presto, ancora auguri di un buon 2015. Bacioni a tutte!!





   
 
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