Alice e Rosemary
Sebbene le sorelle Hall
avevano due caratteri completamente opposti, spesso l’una
trovava nell’altra
una cara amica con la quale confidarsi e una buona consigliatrice. Ma
entrambe
erano giustamente consce della differenza delle loro
personalità, che non si
distinguevano solo nell’apparenza che lasciavano intendere
agli amici, ma
spesso anche nelle idee, per questo i bisticci e le offese in casa Hall
non
mancavano, come d’altro canto era giusto che fosse.
Nonostante
ciò, il potente vincolo che le
legava, era più forte di quanto credessero, e quando una
veniva ingiustamente
accusata, come accadeva in quel momento, l’altra era sempre
pronta a correre in
aiuto della sorella.
La maggiore, Alice,
era una ragazza di
diciotto anni, considerata giustamente da tutti, una fanciulla elegante
e
pacata. Non era una bellezza, almeno secondo i canoni di quei tempi, ma
comunque reputata dalla maggioranza, graziosa e obbediente, due
qualità ottime
in una ragazza come lei, in piena età di matrimonio.
Ovviamente c’era molto più
di una ragazza graziosa e obbediente dietro a quel visetto vagamente
triangolare e dietro i folti capelli castano scuro e agli occhi
nocciola: Alice
era una ragazza intelligente, ma come le era sempre stato insegnato,
tendeva a
nasconderlo. Tra i suoi libri preferiti nella fornita biblioteca di suo
padre,
c’erano principalmente trattati di filosofia e sociologia, ma
anche saggi
politici e ogni tanto qualche giallo per distrarsi.
Rosemary, la
minore, dal conto suo era una ragazza di sedici anni, ma la critica che
le
veniva più spesso affibbiata era che ne dimostrasse molti di
più di cervello.
Infatti era molto intelligente, quanto sua sorella, ma a differenza di
quest’ultima, non aveva problemi a mostrarlo, anzi spesso ne
faceva un vanto.
Era perciò considerata una fanciulla ancora immatura, troppo
sfrontata e
arrogante. Di fatto si mostrava spesso indifferente verso le regole che
le
venivano imposte, e non rispettava diligentemente il galateo. Come
Alice,
Rosemary, era un assidua frequentatrice della biblioteca del signor
Hall, e per
quanto cercasse di nasconderlo, la ragazza era una sognatrice, e tra i
libri di
suo padre favoriva i romanzi degli scrittori europei, e le raccolte di
poesie e
sonetti, che leggeva e rileggeva fino a saperle a memoria. Era
considerata una
delle signorine più belle della contea di Travis, famose per
la delicata pelle
candida, per i ricci neri e per gli occhi verdi senza venature color
nocciola,
ma nonostante questo, la sua fama la precedeva, e le signore per bene,
vietava
ai loro figli di farle la corte.
Quindi era risaputo
che le sorelle Hall erano due fanciulle intelligenti ed istruite, acute
ammiratrici dell’arte della letteratura.
- D’altro
canto che cosa ci si può aspettare da figlie di europei?-
sussurrò il signor
Pym all’orecchio di suo figlio Edgar, riferendosi al signor
Hall, che sebbene
fosse un gentiluomo a tutti gli effetti, i pregiudizi sulle sue origini
anglosassoni lo avevano perseguitato da quando era sbarcato quasi
trent’anni
prima in America.
Il tono
degradante e scettico con cui furono pronunciate queste parole, giunse
alle
orecchie di Rosemary.