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Autore: Lady_R    04/01/2015    0 recensioni
Fanfiction dedicata alle controparti di Germania e Italia del Nord.
L’italiano osservò la scena disgustato, fu tentato di distogliere lo sguardo ma quando notò una certa somiglianza con colui che lo aveva invitato a quel squallido locale, per poco non gli cadde la mascella in terra, era per questo motivo che aveva insistito tanto perché lui andasse proprio lì quella sera?
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Doccia veloce dopo il lavoro, indumenti da civile, chiavi della macchina in tasca insieme al portafoglio, giubbotto, sciarpa e poi via, verso un locale notturno dove l’amico tedesco lo aveva invitato pochi giorni prima, che poi si chiese perché lo abbia fatto? Aveva detto che voleva mostrargli qualcosa, la curiosità non stava di certo uccidendo l’italiano, anzi, andare fino a quel locale lo irritava parecchio, essendo abbastanza lontano, avrebbe preferito rimanere a casa a lucidare i suoi amati coltelli, oppure andare da Feliciano a torturarlo un po’, tanto per passarsi il tempo, ma no, doveva andare in quel fetido buco.

Passò una bella oretta e mezza prima che il rosso arrivasse al luogo dell’appuntamento.
Parcheggiò  l’auto, scese da essa e dopo aver inserito l’allarme, osserva la facciata dell’edificio, una bella insegna luminosa rosa con scritto “night club” e tre “X” rosse, non gli prometteva nulla di buono.

Decide finalmente di entrare: le luci sono soffuse, della musica da discoteca gli assorda le orecchie e un forte odore di nicotina mescolato a quello degli alcolici gli stordisce l’olfatto, vicino la porta d’ingresso un uomo dietro ad uno sportello, con addosso solamente un gilet che mostra le braccia muscolose chiede i documenti al ragazzo e i soldi per poter entrare, gli dona i propri documenti ma non ha alcuna intenzione di pagare. Quando questo lesse il nome gli diede il permesso di passare, era stato raccomandato, sicuramente era stato il germanico a fare in modo che potesse entrare senza alcun problema.
Lascia il giubbotto e la sciarpa ad un ragazzo che porta il tutto al guardaroba.

Cammina lungo il corridoio il quale sui muri sono stati appesi dei poster di uomini seminudi, ma dove diavolo lo ha fatto andare il biondo?
Quando finalmente arriva alla sala principale rimane scioccato nel vedere dei ragazzi ballare su dei palchetti con al centro dei pali o per alcuni uomini seduti a delle poltroncine, strusciandosi su di loro. Ci sono pure delle donne che strillano e lanciano banconote nemmeno fossero dei semplici coriandoli, una di loro ha persino un velo bianco fermato ai capelli da una tiara, sicuramente un addio al nubilato.

Dopo aver superato lo shock di trovarsi in un streep club per donne o per uomini di certe “tendenze”, cerca con lo sguardo il volto dell’amico, sperando di trovarlo il prima possibile, ma niente, proprio non riesce a visualizzarlo.
Si avvicina al bancone del bar dove dietro ad esso ci sono due uomini a petto nudo, con addosso solamente un papillone, due polsini, un paio di boxer nero molto aderenti e ovviamente scarpe da tennis nere. L’italiano chiede della semplice acqua minerale, vuole essere sobrio per quando picchierà a sangue l’ex alleato, che spera arrivi il prima possibile, vuole andarsene via da quel squallido postaccio, non si trova a suo agio, non è un luogo adatto ad uno come lui, si troverebbe meglio a farsi un bagno nel sangue, invece che tra questi “depravati”.

D’un tratto la musica si arresta, una voce rimbomba nella sala, i ballerini fermano il loro numero per lasciare spazio a quello di qualcun altro, lasciando che anche i clienti ammirino lo spettacolo che è stato riservato loro per quella sera.

 

E finalmente, dopo tanta attesa, ecco arrivato il momento che tanto aspettavate… lasciatevi dominare dal NAZISTA!


La musica ricomincia, le tende del palco si aprono e mostrano un uomo con addosso un cappello da nazista nero in similpelle, un collare in pelle nero con borchie, polsini lunghi quindici centimetri fatti dello stesso materiale del collare, anch’esso con borchie, il petto è completamente nudo, a coprirgli le gambe, dei pantaloni in ecopelle aperti sulle parti intime, molto aderenti e un paio di anfibi lunghi fin sotto il ginocchio, a coprirgli i genitali un semplice slip sempre di colore nero.

L’uomo comincia a camminare a passo sicuro sulla passerella, in mano ha un frustino, si avvicina al palo e comincia a ballare, muovendosi sinuosamente, muovendo il bacino contro l’asta di metallo.

L’italiano osservò la scena disgustato, fu tentato di distogliere lo sguardo ma quando notò una certa somiglianza con colui che lo aveva invitato a quel squallido locale, per poco non gli cadde la mascella in terra, era per questo motivo che aveva insistito tanto perché lui andasse proprio lì quella sera? Da quanto tempo lavora come spogliarellista? Perché non glielo aveva mai detto? Perché ha voluto farglielo sapere in quel modo? Molte domande invasero la mente del fascista, domande a cui spera di avere risposta una volta che il germanico avrà finito con lo spettacolino che tanto sta odiando ma a cui non riesce a non rivolgere la sua totale attenzione.
Deve ammettere che ci sa fare, sa che al ragazzo piace il sesso, che ha una vita sessuale attiva ma non credeva che sarebbe arrivato al punto di mettersi in certi panni, ne che si sapesse muovere in quel modo, e molti, come lui, sono ammaliati da quei movimenti sensuali e provocatori.

Ogni tanto il biondo fa scoccare la frusta nell’aria, facendo così riecheggiare il rumore nella sala, e quando sente quel suono è come se lo sentisse veramente colpirgli la pelle, talmente la sua mente è coinvolta in quello che sta guardando.

Durante il ballo del tedesco, parti del suo costume volano per la sala, come il cappello e i pantaloni che strappò di netto ad un tratto, rimanendo così con addosso il collare, gli anfibi e lo slip, per tutta la durata dello spettacolo tenne gli occhi incollati all’italiano, questo si sentì abbastanza in soggezione ma soprattutto attratto da lui, attratto come non mai, deglutisce quando lo vede avvinghiato al palo, il bacino che si muove contro di esso, sta sudando, ha le palpitazioni, perché si sta sentendo in quel modo? Il suo sguardo seducente lo fa sentire impotente e lui non riesce a distogliere il proprio, non riesce a spostare gli occhi da un’altra parte, è come se fosse una calamita.
Lo sta dominando, lo sente, è come se quell’asta di metallo fosse lui e il biondo il suo dominatore, colui che riesce a farlo mettere in ginocchio solo con uno sguardo.
Riesce a sentire il suo respiro caldo sulla pelle, i suoi tocchi delicati ed eccitanti toccarlo in punti sensibili, sente il suo corpo caldo avvinghiarsi al proprio.
Ad un certo punto avrebbe giurato di aver visto le labbra dell’ex alleato muoversi come se stesse componendo una frase, assottiglia lo sguardo e cerca di capire cosa stia dicendo.

Sei mio!

E quando riuscì a leggere il labiale, avvampò, divenne più rosso di un pomodoro, arrossì dalla testai fino ai piedi, non credeva che potesse fargli un effetto del genere, soprattutto quelle due semplici parole.
Il respiro si fece leggermente affannoso, il tempo sembrava non fisse mai, sembrava che quel ballo fosse destinato a durare tutta la notte.

Passò mezz’ora quando finalmente arrivò la fine, appena il tedesco lasciò il palco sotto gli applausi dei presenti in sala, l’italiano si sentì come se si fosse svegliato da un sogno, uscito da una sorta di trance.
Batté più volte le palpebre e si guardò attorno, come se stesse cercando di capire dove fosse e cosa fosse successo.
Tutto tornò come quando era entrato, ordinò al barista un bicchiere di whisky, lo bevette tutto d’un fiato e corse dietro le quinte, doveva assolutamente vedere l’amico, i buttafuori gli diedero l’occasione di entrare solo perché il germanico lo aveva raccomandato.
Chiese ad alcuni uomini dove si trovasse il camerino del nazista, questi glielo indicarono e lui si diresse verso di esso.

Senza nemmeno bussare, entrò nella stanza, dove trovò un ghignante Lutz con in mano la frusta che tenne in mano durante lo spettacolo, lo stava pazientemente aspettando.

-Hallo, Luciano… piaciuto il numero?-

Una risata gutturale risuonò nella stanza, l’italiano ghignò a sua volta, e chiuse lentamente la porta dietro di se, girando la chiave, in modo che nessuno li potesse disturbare mentre questo mostrava all’amico quanto gli fosse piaciuto lo spettacolo.


 

FINE

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Salve bella gente, e dopo anni d'assenza, eccomi tornata, so di avere delle storie incomplete da finire ma mi manca l'ispirazione.
Non credo che le mie fiction usciranno con la stessa frequenza di una volta, adesso lavoro e molte volte non ho ne il tempo e ne la voglia nemmeno di pensare a delle fiction.
Per chi mi conosce sa benissimo che io non sopporto la GerIta, che mi viene l'orticaria e l'istinto omicida solo a sentirla, ma ultimamente mi sono fatta prendere dalla versione 2P, non ci vado pazza, odio ancora questa pairing ma diciamo che questa versione non mi dispiace.

Chiedo scusa per la punteggiatura ma purtroppo mi è rimasto questo handicap, mi scuso anche per eventuali errori di qualsiasi genere, capitemi, dopo anni che non scrivo c'ho un pò perso la mano ed è già tanto se sono riuscita a scrivere una cosa del genere.

Spero che questa piccola One-Shot vi sia piaciuto, programmo di farne uscire altre, magari un pò più lunghe, altre forse più corte, ma chi lo sa, dipende dalla voglia e dal tempo che ho.
Grazie per aver letto e mi scuso con chi mi seguiva una volta.

 

Auf Wiedersehen

  
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