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Autore: Angy_Sunny    04/01/2015    3 recensioni
O-S per inaugurare il 2015 ^^
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Era stata una lunga giornata, una settimana difficile un mese complesso e un anno disastroso.
Mille cose andate storte, progetti falliti, ambizioni sfumate via, sogni bruciati.
Al 2014 era rimasto davvero poco tempo per dimostrarle che non la odiava.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano  appena le 22:30, ma Laney Penn- che forse avrebbe preferito fare volontariato in una casa di riposo piuttosto che essere lì quella sera- era già impacchettata nel suo abito nero luccicante, approvato con grande entusiasmo dai suoi amici, Kin e Kon Kijura.
“Vieni con noi alla festa, ti divertirai di sicuro!”
L’avevano assillata con quella frase per tre giorni interi, finché la giovane donna non aveva accettato, sempre e comunque riluttante all’idea di festeggiare il Capodanno in mezzo a una mandria di damerini con il papillon e di ochette con chili di fondotinta sulla faccia (che poi non erano che i suoi colleghi d’ufficio).
Come se quella sottospecie  di imposizione non fosse già abbastanza dolorosa per lei, i fratelli le avevano anche preso un vestito.
“Non puoi mica presentarti con i tuoi jeans e le tue camicette da mercato” aveva replicato l’occhialuto- ovvero Kin- con aria arrogante da grande esperto di moda.
Erano pressappoco le 23 quando gli amici della rossa lasciarono l’appartamento del terzo piano, diretti ad un locale in fondo alla via per un aperitivo pre-evento.
Laney decise di approfittarne per rilassarsi un po’.
Fregandosene di fare attenzione alla sua messa in piega, si buttò sul divano del piccolo salotto e lasciò che il vento freddo che penetrava dalla finestra le accarezzasse le spalle scoperte.
Era stata una lunga giornata, una settimana difficile un mese complesso e un anno disastroso.
Mille cose andate storte, progetti falliti, ambizioni sfumate via, sogni bruciati.
Al 2014 (n.d.A. Sì, fate finta che nel 2014 i nostri personaggi siano già adulti) era rimasto davvero poco tempo per dimostrarle che non la odiava.
Quando l’orologio della sua sveglia- che chissà perché si trovava lì sul tappeto- segnò precisamente le 23:10, Laney abbandonò quelle riflessioni e si decise ad alzarsi.
Prese la giacca leggera e la borsetta e uscì di casa, chiudendo bene la porta.
Si diresse frettolosamente verso l’ascensore (quei tacchi erano troppo alti, avrebbe rischiato di fratturarsi le caviglie se avesse preso le scale) e premette il tasto di chiamata.
Quando le porte si aprirono, la venticinquenne si ritrovò davanti l’inquilino del quinto piano, al quale non aveva mai dato troppa confidenza.
-Ehi, ciao sorella!- la cosa però non era reciproca.
-Ciao- lo salutò freddamente, entrando.
Selezionò il pulsante del piano terra, ma dopo qualche secondo ci fu uno scossone e tutto si fermò.
-Ma cosa…?- la rossa  schiacciò ancora una volta il dito sul numero 0, ma fu invano.
-Si è bloccato- disse il ragazzo lì accanto.
-Questo l’avevo capito- bofonchiò sottovoce Laney, mentre alla cieca sbloccava lo schermo del suo smartphone.
Nessun segnale.
-Accidenti!-
Il suo “compagno d’ascensore”, con il volto coperto da alcuni ciuffi ribelli di capelli blu, sorrise.
-Beh, visto che siamo intrappolati qui, tanto vale presentarsi- gli occhioni verdi della ragazza vennero catturati da quelle parole.
-Io sono Corey, quinto piano-
-Io Laney, terzo- rispose con una risatina.
Il blu si appostò in un angolo e cominciò a guardarsi intorno con aria pensierosa- o persa, chissà.
-Meno male che non ho impegni per stasera- disse, più che altro a se stesso.
-Tu invece?-
Laney sgranò gli occhi, ricordandosi del suo appuntamento (incredibile come un ragazzo carino possa farti perdere la testa).
Kin e Kon mi linciano stavolta. E poi dopo mi faranno uno di quei sermoni infiniti sulla socialità e cazzate varie, aiuto!
Al solo pensiero le veniva sonno…
-Dalla tua faccia sembra proprio di sì- commentò Corey divertito.
La rossa sbuffò e scivolò sulla parete argentea dell’ascensore fino a toccare il freddo pavimento.
L’altro si sedette accanto a lei, a gambe incrociate.
-Ti aspetta il tuo ragazzo per il bacio di mezzanotte?- chiese, stranamente serio.
Laney gli lanciò uno sguardo assassino, che però si addolcì appena vide che non c’erano ghigni a sostenere quelle parole.
-A dire il vero sono single- disse, le guancie rosse dall’imbarazzo.
-Il fatto è che ho promesso ai miei migliori amici che sarei andata con loro alla festa aziendale e non mi va di deluderli- spiegò tenendo lo sguardo basso.
-Capisco- il blu annuì.
-E tu? Non hai proprio nulla in programma?-
Corey sembrò agitarsi, come se gli avessero posto una domanda scomoda.
-Ehm, veramente avrei il turno in pizzeria anche se starei volentieri chiuso qui dentro- rispose un po’ impacciato.
-Quindi non è vero che non hai impegni-
-Nella mia fantasia no-
-Cucini?-
-No, sono un fattorino sottopagato che si annoia a morte- sospirò.
-Beh, fare il grafico pubblicitario non è molto meglio…-
-Colleghi odiosi?-
-Sì, e un capo anche peggiore-
Entrambi scossero la testa, con gli occhi pieni di delusione.
-E pensare che a 16 anni volevo diventare una rockstar- confessò il blu, con il sorriso nostalgico di chi rispolvera i propri ricordi dopo tanto tempo.
-Non sei l’unico. Io a 16 anni suonavo il basso e sognavo una vita di tour con la band e stadi pieni di fans-
-Ma poi ho rinunciato a tutto- completò la frase Corey, come se potesse leggere i pensieri della ragazza.
I loro sguardi si incontrarono ed entrambi, per quella frazione di secondo, provarono la strana sensazione di aver ritrovato qualcosa.
Quel contatto non resse molto però, dato che quasi subito i due ritornarono a concentrarsi sul proprio rettangolo di pavimento.
Cominciarono a parlare e parlare, di tutti i loro sogni adolescenziali e delle rispettive esperienze- e delusioni- in campo musicale.
Passò un bel po’ di tempo, ma a nessuno importava sapere quanto.
-E’ questa la cosa triste del 31 dicembre, ci ricorda che abbiamo sempre meno anni per rimediare ai nostri errori- disse ad un certo punto Laney, con una vena poetica che non sapeva di possedere.
-Hai così ragione-
Calò il silenzio, un silenzio che sapeva di rimpianto e che rese densa l’aria.
-Ehi Laney- la chiamò Corey, risvegliandosi dalla sua trance di tristezza.
-Dimmi-
-Sai cantare?-
La ragazza rimase sorpresa da quella domanda.
-Diciamo che me la cavo- sorrise timidamente.
-Allora mi canteresti qualcosa?-
Laney lo guardò stranita.
-Ti pregooo- il blu esibì una faccia da cucciolo.
-E va bene- si arrese.
Alla rossa vennero subito in mente le note di una precisa canzone, che, nella penombra di quella scatola di metallo, iniziò a cantare.


(n.d.A. Vi consiglio l’ascolto di “I remember you” degli Skid Row)
 
Woke up to the sound of pouring rain
The wind would whisper and I'd think of you
And all the tears you cried, that called my name
And when you needed me I came through

I paint a picture of the days gone by
When love went blind and you would make me see
I'd stare a lifetime into your eyes
So that I knew that you were there for me
Time after time you there for me



Si unì anche Corey, che aveva riconosciuto la melodia.


Remember yesterday, walking hand in hand
Love letters in the sand, I remember you
Through the sleepless nights and every endless day
I'd want to hear you say, I remember you

We spent the summer with the top rolled down
Wished ever after would be like this
You said I love you babe, without a sound
I said I'd give my life for just one kiss
I'd live for your smile and die for your kiss

Remember yesterday, walking hand in hand
Love letters in the sand, I remember you
Through the sleepless nights and every endless day
I'd want to hear you say, I remember you

We've had our share of hard times
But that's the price we paid
And through it all we kept the promise that we made
I swear you'll never be lonely

Woke up to the sound of pouring rain
Washed away a dream of you
But nothing else could ever take you away
'Cause you'll always be my dream come true
Oh my darling, I love you

Remember yesterday, walking hand in hand
Love letters in the sand, I remember you
Through the sleepless nights and every endless day
I'd want to hear you say, I remember you



Si spensero così quelle ultime parole e I due si ritrovarono a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro.
Sorrisero.
Erano le 23:59.
In lontananza si sentivano già le urla della gente entusiasta per l’imminente arrivo del nuovo anno.
10…9…8…
Sempre più vicini.
…7…6…5…
-Buon anno ragazza del terzo piano-
-Auguri anche a te, tipo del quinto-
…4…3…2…
Le loro labbra si sfiorarono…
…1…
…E poi si unirono teneramente.

L’ascensore riprese improvvisamente a funzionare e in men che non si dica li portò al piano terra.
-Allora magari dopo passo in pizzeria- disse Laney con un punta di malizia, mentre salutava il blu sulla soglia del portone principale.
-Chissà, magari sarò io a fare un salto a quella festa-
Risero felici.
Forse quel 2014 era riuscito a rifarsi con gli ultimi minuti, ma in fondo quella era solo l’inizio.
Il resto della storia era affidato ormai al 2015.
 
 
 
 
Buon anno!
 
 






Angolo Angy
Forse sono in ritardo per Capodanno, ma volevo comunque farvi gli auguri di buon 2015 con questa O-S, che trae ispirazione da una scena del film “Capodanno a New York”  ^-^
Spero - e lo spero davvero- che questo sia un anno pieno di felicità e che anche voi, come Corey e Laney, possiate trovare il vostro “pezzo mancante” :)
Passando alle news, a breve dovrei aggiornare con i nuovi capitoli delle mie due long.
Vi voglio avvertire che con The Peaceville High School siamo arrivati quasi al termine, mentre con On the road ne avrò ancora per un po’.
Ho anche altri progetti in cantiere, ma non voglio rovinarvi del tutto la sorpresa c;
Adesso vado
Alla prossima e grazie mille per esserci stati durante questo 2014!
Angy
  
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