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Autore: formerly_known_as_A    04/01/2015    2 recensioni
Il primo compleanno che Ai e Rin passano insieme.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il compleanno di Aiichirou capita poco prima della fine delle vacanze di Natale e quasi esattamente un mese prima quello di Rin.

Il nuotatore lo scopre qualche settimana prima di Natale, mentre parlano di regali. Ai gli confessa che non ne riceve mai tanti perché il suo compleanno è vicino e il cervello del suo compagno di stanza non smette, da allora, di ritornare sulla questione.

Rin ha preso sul serio la propria missione di rendere felice il compagno di stanza, di, in qualche modo, riuscire a ripagarlo per tutto il tempo che ha passato accanto a lui, il Rin stressato e demoralizzato, quello che si lamentava ed era tutto tranne che un'ottima compagnia.

Se già l'idea di dovergli fare un regalo per Natale l'aveva tenuto sveglio per più tempo di quanto desiderasse, l'improvvisa notizia del suo compleanno non contribuisce sicuramente a calmarlo.

Il regalo fisico a dire il vero non è un problema. Instaurare un dialogo con lui, dopo il relay con Iwatobi, è bastato a conoscerlo. Ad Ai piacciono le cose carine, come le papere e i gattini. Ha una passione per i peluche in ogni forma ed una collezione inconsapevole di mucche.

La sua passione più grande però rimangono gli animali marini e per capirlo è bastato riordinare la sua scrivania e ritrovarci mille appunti di biologia su argomenti che sa non essere in programma.

E poi, sì, ci sono gli squali. Come ignorare tutti i libri sull'argomento, i peluche, il modo in cui i suoi occhi hanno brillato quando ha visto la pubblicità di un acquario e c'era proprio uno squalo in fotografia.

Quando parte a parlarne, Rin è sicuro che il discorso durerà anche un'ora, prima che si scusi ed arrossisca per il proprio entusiasmo eccessivo.

A Rin non dispiacciono questi momenti. Sì, a volte la sua voce diventa insopportabilmente acuta, a volte parla troppo e a sproposito, ma per la maggior parte del tempo, quei discorsi infiniti sugli squali sono interessanti.

Essere paragonato ad uno squalo non gli sembra più tanto male.


Ha cominciato a pensare al suo regalo di Natale a metà novembre.

Si era ricordato degli acquari di piccoli crostacei che alcuni suoi compagni di classe in Australia avevano. All'epoca gli era sembrato interessante per un giorno o due, ma guardare gamberetti minuscoli che nuotano non era tra i suoi interessi.

Pensandoci bene, alla luce dei propri sedici anni, probabilmente era il regalo perfetto per lui.

Il problema era sorto quando si era ritrovato a pensare ad un secondo regalo. Non c'era stato tempo per comprarlo su internet ed aveva abbandonato google quando si era ritrovato a cercare “cute gift for boy” e, tra l'imbarazzo e l'esasperazione, aveva trovato solo risposte sulla falsa riga di “fagli toccare le tette”.

Aveva cancellato la cronologia due volte, per sicurezza.


Ha finito per invitarlo a passare la giornata insieme. Il che è esattamente quello che Aiichirou gli aveva chiesto per Natale, ma è anche estremamente imbarazzante.

La città è quella di Ai, il che significa che Rin si è perso due volte prima di riuscire ad arrivare nella piazza che l'altro ragazzo gli aveva indicato.

Non è riuscito a dormire, l'idea di perdersi, arrivare a mani vuote ed affrontare la sua delusione che lo rendeva troppo nervoso, al punto che è uscito prima di casa per comprare un biglietto di auguri.

I gattini sul biglietto sono adorabili, almeno.

Guarda lo schermo del cellulare, in cerca di messaggi. L'ultimo è del suo compagno di stanza, una foto di una bestiola un po' sfocata, distorta da una lente di ingrandimento e risalente al mattino stesso.

Senpai! ☆*:.. o(≧▽≦)o ..:*☆

Stamattina c'erano altri piccoli, ma Tamago-kun è grandissimo! (≧∇≦)

Ho fatto tantissimi video, devi vederli! (*≧ω≦)

Ha presto imparato che la quantità di kaomoji che accompagna i messaggi di Ai è indice del suo entusiasmo. Quando si sono schiuse le uova dei gamberetti gli ha mandato un'intera pagina di simboli ballerini, facendolo ridere fino alle lacrime.

È una parte buffa di Ai, questa, una di quelle che lo fanno sorridere anche senza che lo voglia.

“Senpai!”

Alza la testa dal telefono per incontrare il viso sorridente di Aiichirou un leggero rossore sulle sue guance, gli occhi blu luminosi di una felicità per niente celata.

“Ai.”

Lo vede esitare un momento, prima di allungare la mano e prenderlo per la manica del cappotto. La stringe tra indice e pollice, tirando appena come per attirare la sua attenzione, poi la lascia andare.

“Grazie per avermi invitato.” mormora, dandogli quasi subito le spalle ed obbligandolo a seguirlo. “Devo assolutamente farti vedere una cosa!”

Il suo tono cambia in un attimo, tornando l'allegro Ai che conosce. È rassicurante come possa essere rilassato in sua presenza, come Rin riesca a sentire di non essere soltanto un idolo da ammirare.

Si rende conto di aver trattenuto il respiro solo quando i polmoni gli fanno male.

Scuote la testa e lo segue, cercando di tenere il passo.

L'area del centro è piena di negozi ed alcuni ancora sono illuminati dalle luci natalizie. È strano, come trovarsi in un momento di pausa tra il viavai delle feste e la calma piatta dei giorni normali. Ai sembra attratto da tutte le lucine e si ferma spesso a guardarle e Rin non può fare a meno di osservarne i tratti, la tranquillità della sua presenza che scaccia via qualsiasi nervosismo abitasse in lui prima di quel momento.

“Guarda, guarda! Mamma mi ha detto che l'hanno aperto da pochissimo, mi sono trattenuto fin'ora perché volevo andarci con te, hanno una sezione per il nuoto!” esclama il ragazzo, puntando il dito verso una vetrina piena di libri.

Una libreria sportiva.

Che Ai abbia aspettato di essere con lui per visitarla lo rende allo stesso tempo felice ed imbarazzato e si lascia sfuggire una risatina nervosa.

“Ai. Non c'era bisogno di aspettarmi.” mormora, scuotendo la testa.

Soprattutto considerando che gli ha regalato proprio quello, per Natale: libri sul nuoto.

“Dovevo! Devo osservare attentamente ogni tua mossa ed individuare i prossimi regali!” ribatte Ai, poco serio. Gli ha confessato di essere un po' nervoso, ad avergli regalato quel genere di libri. Non voleva che pensasse che non lo conoscesse affatto o che considerasse soltanto Rin come un nuotatore.

È stato... dolce, in qualche modo, il suo modo di fargli un regalo perfetto e nel frattempo scusarsi di conoscerlo così bene. E i libri li ha divorati, per inciso.

“A proposito, mi sono piaciuti.”

Ai sembra illuminarsi, un sorriso enorme ad adornargli il volto. Annuisce due o tre volte e ridacchia.

“Ho imparato un sacco di parole inglesi mentre li cercavo.” confessa, le guance rosse mentre entra nella libreria.

“Non avresti dovuto, in giapponese li avrei letti lo stesso.”

“Ah, ma ti sono piaciuti, no? Ne è valsa la pena.” ribatte, scorrendo i titoli negli scaffali.

Ai gli da' le spalle e Rin si imbroncia, tirandogli un pezzo di sciarpa. “Non c'entra niente, questo, ehy!”

Il kohai ride di nuovo, facendo un passo indietro e tornando a guardarlo.

“Non dirmi che tu non hai cercato per più di dieci minuti il mio regalo!”

Rin sbuffa, voltandosi verso lo scaffale e fissando intensamente il primo volume di "Il nuoto a farfalla per piccoli bruchi".

“Due minuti.”

Ai scoppia a ridere e lui cerca di sembrare offeso, ma non ce la fa.

Non è più abituato alla compagnia, non si considera piacevole. Eppure fa ridere Ai. E tutto quello che Ai voleva per Natale era stare insieme un pomeriggio, proprio con lui.

Lo fissa con incredulità, poi scuote la testa.

“Ok, forse ci ho messo un paio di giorni. Ma l'idea c'è sempre stata.” ammette, tornando seriamente a scorrere tra i titoli.

C'è un libro sull'allenamento di resistenza che sembra interessante, ma costa troppo. Lo rimette tra i suoi simili prima che ad Ai venga in mente di comprarglielo.

“Anche per me c'è sempre stata l'idea. Vedi? Nessun disturbo.”

“Sì ma...”

“Niente ma. Ho trovato il tuo prossimo regalo.”

Si volta, tra le mani uno spesso volume con un tizio enorme e muscoloso, l'abbronzatura rossastra che lo fa sembrare un granchio deforme.

Rin scoppia a ridere senza potersi fermare in tempo.

È liberatorio.


Quando escono dalla libreria, a mani vuote, ha ripreso a nevicare e un vento freddo per poco non li riporta nel negozio.

Ai lo guida fino ad un caffè poco distante, un locale vecchiotto e poco affollato, il tipo che non pensava potesse davvero piacere al ragazzo.

“Venivo sempre qui a prendere una cioccolata calda, quando ero alle medie, gli studenti più grandi dicono che anche il caffè è buonissimo.” spiega, sedendosi accanto a Rin e tirando fuori il cellulare. Le sue dita sono rosse ed intirizzite nonostante i guanti e Rin ha l'istinto di farle sparire tra le proprie.

Ai ha un'espressione concentrata mentre preme i tasti alla velocità della luce, fino ad arrivare ai video.

“Questo è quando le uova si sono schiuse, Tamago-chan è questo qui più grande.” gli spiega, indicandogli un puntino minuscolo che si muove contro lo sfondo del muro della sua camera. “Speravo si schiudessero tutte insieme, ma ora stanno recuperando in fretta!”

Il suo entusiasmo lo diverte e si sforza a guardare tutti e tre i minuti del video. D'altronde è un suo regalo.

“A proposito, grazie per aver tradotto le istruzioni!”

Capire le istruzioni non è stato poi tanto complicato, piuttosto lo è stato capire come potesse funzionare il processo di schiusa delle uova con solo acqua e buste di materiale misterioso.

“Era semplice.”

“Avrei capito solo la metà.”

Rin si nasconde la parte inferiore del viso e il rossore che l'ha invasa, tentando di far passare quel gesto per indifferenza. Riesce male, lo capisce dalla risatina soffocata di Ai e dal modo in cui gli punzecchia la guancia con l'indice.

“Sei gentile.”

Cerca di non alzarsi e fuggire, ma il complimento più che imbarazzarlo gli manda in palla il cuore. È sincero, non una lode per farlo felice, qualcosa che Ai dice credendoci e non si aspetta nulla in cambio.

Sta imparando come funziona il ragazzo e più lo capisce, più si chiede come sia possibile che sia davvero suo amico, tra tante possibilità più allettanti.

“Non pensare troppo.”

Sobbalza e guarda altrove, ma la cameriera interviene in quel momento per prendere l'ordine.

Ai ordina una fetta di torta ed una cioccolata calda e Rin sembra ricordarsi che è il suo compleanno. Tira fuori dalla tasca della giacca la busta con il biglietto di auguri e il regalo vero e proprio e lo posa davanti al ragazzo, distogliendolo dal telefono.

Ai apre la busta e spalanca gli occhi, la sorpresa che si scioglie in uno sguardo tenero rivolto ai gatti sul bigliettino di auguri.

“È adorabile.” mormora, sfiorando con le dita uno dei musetti. Lo apre e sembra di nuovo illuminarsi per la felicità mentre prende i biglietti per l'acquario che gli ha regalato.

Rin non si aspetta certo di essere travolto in un abbraccio. Sì, sono amici, ma questo non significa che... Dannazione.

Ricambia l'abbraccio stretto, sorridendo come un idiota, contento di averlo reso felice.

Andranno all'acquario vicino alla Samezuka, un weekend di questi. In un altro finiranno in una nuova libreria e in un altro andranno a mangiare dolci.

La realizzazione allarga il suo sorriso e si nasconde tra i capelli di Aiichirou per non farsi vedere.

“Buon compleanno.”

Ai scioglie l'abbraccio e guardarlo da tanto vicino non lo mette in agitazione come dovrebbe.

“Grazie.” aggiunge e sul momento sembra rispondersi da solo. Ma Ai non lo prende in giro. Lo guarda soltanto, meravigliato e scuote la testa.

Rin vorrebbe ringraziarlo ancora per un milione di cose. Per essergli stato vicino, per averlo spronato quando tutto era nero, per essergli accanto ora. Scusarsi, anche.

“Il regalo è per me!” esclama finalmente il ragazzo, alleggerendo l'atmosfera. Si siedono composti, sorpresi per l'improvvisa presenza del loro ordine sul tavolo. Ai ride, coprendosi le labbra come quando è un po' imbarazzato. “Chissà cos'avrà pensato la cameriera.”

Il rosso sprofonda tra le mani, lasciandosi sfuggire soltanto un lungo lamento.

Dura poco, però, perché quasi subito spia l'espressione di Ai alle prese con la torta, un sorriso rilassato nascosto dalle dita.

Non c'è più bisogno di scuse. Rin sente che sono finalmente alla pari, pronti a ricominciare da questo momento ed essere amici per davvero. Sa di potergli dimostrare di esserlo solo attraverso le proprie azioni. Gli sembra giusto, non una catena al collo che lo trascina a fondo, qualcosa che lo blocca e non gli permette di essere se stesso.

In fondo Ai non è altro che l'amico che, più di tutti, l'ha reso libero.

   
 
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