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Autore: Regina Acqua    05/01/2015    1 recensioni
I pensieri notturni di Inghilterra quando deve affrontare una sua vecchia amica...
A chi chiederà conforto?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!Ho trovato l'ispirazione per scrivere questi versi su Arthur e Francis,siccome è la mia prima FrUk ho deciso di non cimentarmi in cose troppo complicate,anche se ammiro questa coppia. Grazie a chi leggerà


Arthur aprì lievemente gli occhi e si ritrovò al buio,segno che era ancora notte e che lui si era svegliato quasi di soprassalto di nuovo,a causa degli incubi. Non era la  prima volta (e sicuramente non sarebbe stata l’ultima)della sua lunga vita. Era una nazione,aveva fatto cose che l’avrebbero perseguitato fino alla fine dei suoi giorni. Aveva ucciso e combattuto,appoggiato pratiche barbare per compiacere i suoi sovrani.  Tradire,mentire e versare sangue.
Nel passato era abituato a diverse pratiche disonorevoli,ma  ora è tutto diverso,lui si sente cambiato,maturato?Non può dirlo con certezza.
Una cosa però se la sente di dirla. Era solo. Completante solo.
Lo è sempre stato e vive dei momenti estasiandosi della sua solitudine. A volte,quando prende il the o passeggia per i parchi di Londra,non desidera alcuna presenza accanto a sé , gli basta se stesso,avvolto nell’impermeabile e col giornale sotto al braccio o seduto tenendo fra le mani una fragile tazzina di porcellana. Quando ascolta la pioggia è solo e lui la ama ,da secoli ama le lacrime del cielo,così caratteristiche di casa sua,perché ormai non ha altra soluzione che amarle quelle gocce.
Ma ci sono volte in cui ucciderebbe per avere del conforto. Come adesso,se ne sta lì,seduto sul letto;troppo presto per alzarsi ma troppo tardi per riprendere sonno,non ci riuscirebbe comunque dopo quello che ha sognato….anche se non se lo ricorda,ormai non ci fa nemmeno caso a cosa sogni la notte ,lo sapeva ,lo aveva saputo da sempre ,c’era un prezzo da pagare  per definirsi  Pirata Imperatore del Mondo intero,ma quel pagamento era esagerato e infinito. Non  aveva ancora finito di soffrire?Erano passati secoli dalla sua età d’oro e ancora la notte,quasi tutte le notti ,pagava pegno…. Si sarebbe dovuto rassegnare a vivere in quel limbo notturno da solo.      
-Se tu ne parlassi con qualcuno…magari…    Tentò debolmente una fatina notturna,accorsa in suo aiuto.
Arthur l’analizzo’,un piccolo bagliore blu simile agli occhi dell’unica persona che aveva provato a farlo stare meglio ma come poteva parlarne con qualcuno….che avrebbe potuto dire?
Come sotto una sorta di incoscienza recupererò il cellulare,la luce atona del display per poco non lo accecò , dandogli fastidio agli occhi. Cercò di fretta il suo nome nella rubrica,come se stesse gareggiando contro un avversario  ,come se rischiasse di essere scoperto in fragrante da qualcuno e si fermò mormorando un nome:
-Francis…..
Ma no ma no!Che stava facendo? Non poteva certo chiamare quella rana nel cuore della notte per parlargli,per dirgli cosa poi?Via via sicuramente l’altro era in giro a fare le sue porcate,con donne o uomini e non avrebbe di certo risposto alla sua chiamata,figuriamoci poi la sua faccia nel leggere il nome dell’inglese sulla schermata .Si sarebbe fatto una bella risata e l’avrebbe di certo preso in giro a vita.
Con uno scatto di rabbia e impazienza lasciò perdere ,lanciando il cellulare lontano o lasciandolo cadere…il suo sguardo si posò sulla finestra bagnata da leggere gocce di pioggia che si univano e si lasciavano cadere sulla superficie liscia del vetro. Non c’era alcun suono ,era solamente una spruzzatina di acqua notturna ma la nazione si alzò e con passo incerto si avvicinò al vetro.
Il pavimento freddo,a contato con i suoi piedi nudi lo fece sussultare eppure quando toccò  la finestra non poté che essere attratto da quel fresco , poggiandoci la fronte lasciò che i singhiozzi si liberassero dalla sua gola,le spalle cedettero e sussultarono. Le lacrime calde scesero prima pian piano e poi sempre più veloci ,come un fiume in piena.
Arthur aveva paura del buio?
Sì,il grande Impero britannico aveva paura del buio.
 
 
 
 
-Bonjour Angleterre!Dormito bene?
Arthur roteò gli occhi ,fissi sulla strada che stava percorrendo ,alla sua sinistra. Il francese si era materializzato accanto a lui,diamine con tutte quelle persone che affollavano la via per forza lui aveva scelto di disturbare?
-Tks sono un  adulto sai?Non ho bisogno delle balie. Rispose  seccamente ignorandolo
-Oi oi,è solo che sta notte ,verso le tre di mattina ho ricevuto una tua chiamata, beh era più uno squillo …. e Arthùr??
Il ragazzo si era fermato di colpo,coprendosi gli occhi con un braccio e stringendo i pugni,mai un’altra nazione avrebbe dovuto vederlo in quello stato mai mai e poi mai!Era bastata una notte di debolezza a renderlo schiavo di quel turbine di emozioni che gli gonfiavano il petto e che  lo facevano scombussolare.
-Non ti azzardare …a dare in giro ….  una minima informazione su tutto ciò o o ti garantisco un’altra Guerra dei cent’ anni! Soffio’ Arthur sempre più debole a causa delle sue emozioni.
Un sorriso beffardo si dipinse sulla labbra del francese e con un’aura vittoriosa passò un braccio attorno alle spalle dell’altro :   -Angleterre  ci sono voluti più di cent’anni per farti diventare meno indisposto…
-Che hai detto frog?Ripetilo se hai il coraggio!?!
-Nulla nulla Mon amour…..
 

 
   
 
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