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Autore: JeanJacquesFrancois    05/01/2015    3 recensioni
La storia di Renly e Loras dal vero e proprio inizio alla drammatica fine.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loras Tyrell, Renly Baratheon, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve, lettori, sono tornata, sola soletta a questo giro e non so per quanto, di preciso. Cioè, spero di essere tornata per parecchio, ma non so per quanto sarò sola, that is. Ad ogni modo, buon anno a tutti voi che leggete questa storia! E buona lettura.
Un saluto speciale a tutte le persone che continuano/cominciano a recensire questa storiella e a lodare la traduzione. Spero che avrete tutti tanta bontà da segnalare le cose che suonano male in traduzione perché, senza la beta, ho corretto da sola, ma non sono brava in questo...

 

Capitolo 19

Come Renly e Loras avevano previsto, Jaime Lannister vinse il torneo l'indomani. Un immenso boato salì dalla folla quando la lancia dello Sterminatore di Re trovò il suo obiettivo con un'accuratezza che fece sobbalzare gli spettatori non appena colpì il Mastino, precisamente tra le spalle, mandandolo a infrangersi nella polvere con un forte rumore.

Renly scoprì che gli interessava poco. Una volta che il Mastino e lo Sterminatore di Re avevano rispettivamente disarcionato ser Barristan e lord Beric nelle semifinali, per lui era lo stesso chi sarebbe stato il vincitore. Non era importante per lui che fosse il Lannister o il cane dei Lannister a vincere. Ad ogni modo, sarebbe stata una vittoria dei Lannister.

Eppure, si alzò per congratularsi caldamente con lo Sterminatore di Re per la sua vittoria, dando cenno affinché le sue vincite fossero portate fuori. Provò a ignorare l'espressione piuttosto soddisfatta della regina e a mantenere la voce cortese mentre porgeva la sacca di dragoni d'oro al suo fratello dorato.

Si sedette poi per vedere ser Jaime cavalcare tra le lizze per scegliere la sua regina d'amore e bellezza. Fece un giro intero del campo, tornando alla fine a fermarsi di fronte al padiglione reale, dove porse la corona di fiori a sua sorella.

Renly non ne fu sorpreso. Era di buon gusto incoronare la propria sorella, specialmente quando tale sorella era anche la regina dei Sette Regni. La sua bellezza poteva non esaltarlo granché, ma persino Renly doveva ammettere che Cersei Lannister era la donna più bella presente quel giorno. I suoi capelli dorati brillavano alla luce del sole mentre accettava la ghirlanda da suo fratello con un misero accenno di sorriso.

Finito questo rituale conclusivo, Renly dichiarò terminato il torneo e la folla iniziò a disperdersi un'ultima volta. Renly sorrise, mentre il popolino passava, l'eccitazione ancora alta. Senza dubbio si sarebbero tutti diretti alle taverne locali e ai bordelli per continuare le celebrazioni, come avrebbero fatto alcuni dei nobili, pensò Renly, ridendo, nel ripensare a cosa gli aveva detto Tyrion Lannister.

Ogni affare di puttane collegato ai lord, tuttavia, doveva aspettare fino a più tardi. Prima ci sarebbe stato il banchetto, probabilmente il più grande e splendido che Capo Tempesta avesse mai visto.

Lungo la strada fino al castello, Renly guardò divertito Edmure Tully che, riluttante, porgeva i cinquanta dragoni d'oro promessi a Tyrion Lannister nel caso in cui lo Sterminatore di Re avesse progredito nel torneo più del Pesce Nero. Il folletto li intascò con un sorriso prima di trotterellare in avanti per raggiungere il proprio fratello e congratularsi con lui.

Il banchetto iniziò non appena arrivarono, perché l'ora era tarda e molti degli ospiti affamati. Prima che ognuno avesse preso il proprio posto, i servi stavano portando immensi barili di vino dalle cantine sia da Arbor che da Dorne per le celebrazioni.

Robert in persona condusse i festeggiamenti, ordinando che il suo bicchiere fosse riempito già prima che si fosse seduto. Renly non poté evitare di ridere. Anche in presenza dei suoi tre figli, suo fratello sembrava non avere pudore di mostrare desiderio di bere per tutta la notte. Era di buon umore, ridacchiava mentre le serve passavano vicino a lui, impazienti di riempire il suo bicchiere.

Renly scorse con lo sguardo il tavolo prima di sedersi accanto a lui. I dorniani erano seduti a un'estremità, e fortunatamente i Lannister erano all'altra. C'era anche abbastanza distanza tra Loras e Garlan e la compagnia dorniana, cosa di cui era grato. L'unico potenziale problema che Renly poteva scorgere era che, in qualche modo, i Redwyine erano finiti accanto al principe dorniano. Poteva già sentire uno dei gemelli Redwyine lamentarsi ad alta voce di un dorniano invecchiato che un servo gli aveva appena versato. Sputò il sorso che ne aveva preso nel calice, dichiarandolo amaro e imbevibile. Il Principe Oberyn strinse le labbra a questo, posando il proprio bicchiere e commentando asciuttamente che era grato che non servissero il succo d'uva che Arbor passava come vino a questa estremità del tavolo. Il suo scudiero dagli occhi blu sedeva accanto a lui, lanciando occhiate che difficilmente nascondevano lo sdegno ai poveri Redwyne.

Renly trasse una delle serve da parte. “Posso confidare in te per far servire a Lord Paxter Redwyne e alla sua casata un po' di vino rosso di Arbor?” le sussurrò.

Lei arrossì e annuì, andando di buon grado a prendere il vino, evidentemente lieta di compiacerlo. Renly le sorrise mentre se ne andava. Sembrava una ragazza dolce e diligente e poteva contare su di lei per assicurarsi che le relazioni restassero più o meno amichevoli tra i dorniani e gli uomini di Arbor.

Robert ruggì con una risata. “Quella è una delle fanciulle di mio fratello?” chiese, dando una pacca sulla spalla a Renly. “Quanti anni hai ora? Quattordici? È l'ora che ti trovi una bella donna per scaldarti il letto.”

Jon Arryn dall'altra parte di Robert sembrò sconsolato. Sembrava vergognarsi per conto del re del fatto che Robert non si ricordasse nemmeno l'età del suo fratello più giovane.

Renly sorrise e basta. “Sedici, in realtà.”

Non avrebbe dovuto disturbarsi. Robert non sembrava aver udito la correzione, la sua attenzione era già rivolta a Thoros di Myr che sedeva qualche seggio oltre la regina e i suoi bambini. Stava sfidando Robert a qualche sorta di gara di bevute, che Robert sembrava aver accettato con entusiasmo, dato il modo in cui batté il pugno sul tavolo.

“PASSAMI IL VINO!” Ruggì a una delle serve, strizzandole il sedere e facendola strillare. Corse a riempire molti altri bicchieri, quasi versando il vino nel processo. Renly le rivolse uno sguardo di compassione. Si appuntò mentalmente di chiedere scusa alla ragazza per il comportamento di suo fratello.

Lasciando Robert a Thoros di Myr e alle loro bevute, Renly si spostò al tavolo dove Loras sedeva, pensando che avrebbe colto l'occasione di apprezzare un po' di buona compagnia prima che il cibo fosse portato. Avvicinandosi a lui, notò con esasperazione che erano seduti tra i Fossoway e che ancora una volta ser Jon delle mele verdi era vestito di rosso e ser Tanton delle mele rosse di verde. Renly sospirò. Non poteva essere una coincidenza.

Si sedette accanto a Loras, che scivolò leggermente sulla panca per fargli posto.

“Com'è che i Redwyne sono finiti dal lato dorniano?” chiese Renly, sorridendo. “Stanno rovinando i miei piani di una cena piacevole.”

Loras ride, stringendosi nelle spalle. “Immagino che siano stati sfortunati.” disse “Ad ogni modo, stavo per venire a cercarti. Devo chiederti qualcosa.”

“Vai avanti.” Renly lo guardò con curiosità.

“Andrebbe bene se prendessi del vino?” Sembrava un po' irritato. “Mi hanno detto che ho bisogno del tuo permesso.” Aggiunse, scoccando uno sguardo velenoso al fratello.

Renly rise. Non aveva nessun problema con questo. Cercò di ricordarsi quando Penrose gli aveva permesso per la prima volta di bere vino. Renly pensò. Era stato più o meno alla stessa età che Loras aveva ora e non c'era praticamente niente di sbagliato nel bere qualche bicchiere durante il pasto. Tra l'altro, non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva negato qualcosa a Loras e non era propenso a iniziare a farlo ora. Se doveva insistere che Loras desse un taglio alla sua abitudine di trascorrere la notte nella stanza di Renly, era meglio che restasse dal lato buono di Loras su tutti gli altri argomenti. Ma con il fratello di Loras lì, si chiese se fosse suo il compito di prendere la decisione. Decise di provare a essere diplomatico.

“Per quanto mi riguarda, puoi fare come vuoi, Loras. Ma magari sarebbe meglio chiedere a tuo fratello.” Disse, guardando Garlan per un consiglio.

“Avresti dovuto stare dalla mia parte!” borbottò Loras, togliendosi i capelli dagli occhi con irritazione e guardandolo.

Garlan comunque rise. “Casa di lord Renly, regole di lord Renly. Non ha problemi con questo, quindi posso difficilmente vedere un motivo per lamentarmi. Solo un bicchiere, però. Sei sempre giovane.”

Loras roteò gli occhi. “Ho quasi tredici anni.” Replicò, guardando Renly perché lo sostenesse.

Renly gli sorrise e basta, e Loras lo colpì in modo giocoso con lieve irritazione.

“Come ho detto. Giovane.” Disse Garlan, arruffando i capelli del fratellino dall'altra parte del tavolo.

Renly rise, piegandosi per sussurrare con fare cospiratorio nell'orecchio di Loras. “Quando avrai tredici anni, Loras, ti prometto che ti farò bere un'intero barile di vino se lo desideri così tanto. E non lo dirò mai a Garlan.”

Loras rise e si tolse i capelli dagli occhi. Gli tornarono subito in faccia. Garlan aveva evidentemente fatto un buon lavoro quando li aveva scompigliati un momento prima e Renly non poté evitare di ridere degli inutili tentativi del suo scudiero di riordinarli. I loro occhi si incontrarono per un momento e Renly sentì l'improvvisa urgenza di mettere uno dei ricci più ribelli di Loras dietro al suo orecchio. Lo avrebbe probabilmente fatto se fossero stati soli. Spinse via il bisogno.

I primi piatti venivano ora serviti. Grandi vassoi di pane e paste e tutti i tipi di cibo erano portati e piazzati sui tavoli. Con sorpresa di tutti, quando un piatto di frutta fu sistemato davanti a lui da una serva particolarmente bella, ser Tanton Fossoway si alzò in piedi, arrampicandosi sul tavolo e dichiarando alla ragazza in tono molto strascicato che avrebbe vinto il prossimo torneo e dedicato la sua vittoria a lei. Il tavolo ruggì di risate mentre la ragazza arrossiva e correva di nuovo in cucina. Renly rise con loro, trovando incredibile che ser Tanton fosse riuscito ad essere già sbronzo.

Stava cercando di scendere dal tavolo e stava spostando il peso da un piede all'altro mentre cercava di non calpestare la frutta portata dalla sua amata serva. Con un instabile passo in avanti, riuscì a ribaltare un intero piatto di paste, mandandole in volo per tutto il tavolo in direzione di Renly. Renly rise anche quando le briciole gli arrivarono in grembo.

Stava perdonando le scuse ubriache di ser Tanton e stava per scuotersi i bricioli che gli erano finite in grembo quando Loras lo fece per lui. Renly non poté evitare di irrigidirsi lievemente mentre le mani di Loras gli sfioravano le cosce, buttando le briciole sul pavimento. Era un gesto casuale, amichevole, eppure Renly sentì le farfalle nello stomaco e il suo cuore perse un colpo quando le dita di Loras indugiarono sull'interno della sua coscia mentre toglieva le ultime briciole.

Prendendo un profondo respiro e ricomponendosi, Renly si alzò per tornare al proprio posto al fianco del fratello. Resistette all'urgenza di incotrare lo sguardo di Loras ancora una volta e si forzò a andarsene. Sospirò quando raggiunse il proprio seggio. Non era stato difficile, no?

Si sedette, determinato a divertirsi quella sera. Era stato portato ancora cibo da quella parte del tavolo e Robert aveva già riempito il proprio piacco e stava abbuffandosi allegramente. Renly, tuttavia, scoprì di aver perso in qualche modo l'appetito. Prese invece il bicchiere di vino, prendendo un lungo sorso. Non riusciva a togliersi la sensazione delle mani di Loras contro le sue cosce dalla mente. Dando un'occhiata al proprio grembo, poteva ancora sentire il calore delle dita di Loras, il modo in cui gli avevano dato i brividi lungo la schiena. Spinse il ricordo via dalla mente e prosciugò il bicchiere. Il vino avrebbe aiutato, decise.

Il vino non aiutò. Anzi, fece l'opposto. Con ogni bicchiere di vino, Renly si trovava a desiderare sempre più di tornare all'estremità di Loras, inventando sempre più scuse stravaganti per far apparire accettabile che stesse abbandonando la compagnia del re in favore di quella del suo scudiero. Fu solo quando i dolci arrivarono, tuttavia, e quando Renly scoprì di non riuscire a reggere il proprio cucchiaio abbastanza fermo che capì di essere bello sbronzo. La testa gli girava leggermente e stava perdendo la battaglia con se stesso per non tornare da Loras e guardarlo in quegli occhi liquidi e dorati e passare la mano tra i suoi capelli.

Determinato a non arrendersi a quella che sapeva essere un'urgenza ridicola, si alzò e annunciò che sarebbe andato fuori per un po' d'aria.

Jon Arryn fece per alzarsi, offrendosi di accompagnarlo. Renly rifiutò la sua insistenza con un sorriso forzato mentre si affrettava fuori dal salone con passi affrettati, notando con dispiacere che gli occhi da serpente del principe dorniano lo avevano seguito fino alla porta. Fortunatamente, rimase al proprio posto, come Jon Arryn. Renly esalò un sospiro di sollievo. Aveva bisogno di stare solo. Aveva bisogno di ricomporsi. E soprattutto aveva bisogno di togliersi la sensazione delle mani di Loras sul suo grembo dalla testa.

Una volta fuori, Renly si allontanò dal sentiero, andando in un'area isolata delle mura, lontano dagli occhi curiosi di ogni ospite che avrebbe potuto volere una passeggiata notturna nelle campagne. Respirando profondamente, si appoggiò pesantemente alla fredda parete di pietra. Sembrava più solida di quanto la sentisse e Renly sospettò di essere più ubriaco di quanto avesse pensato in precedenza.

Cercò di raccogliere i propri pensieri, ma la sua testa girava. Pensò di sedersi sull'erba, ma aveva un vago ricordo del fatto che l'umidità serale avrebbe potuto rovinare i suoi vestiti. Invece rimase appoggiato al muro, perso nell'immaginarsi come sarebbe stato meraviglioso se Loras avesse ripetuto quello che aveva fatto prima. Nella sua immaginazione, Loras non restava per qualche secondo sfuggente, ma si tratteneva. E invece di buttare le briciola per terra, le sue dita si muovevano nel verso opposto, sulla sua gamba, calde nella parte interna della sua coscia.

Fu portato fuori dai suoi pensieri dal suono di passi. Qualcuno lo aveva seguito fuori. Si irrigidì nervosamente e fissò nel buio. Parte di lui sperava disperatamente che fosse Loras, eppure un'altra parte di lui, un'altra parte, ugualmente irrazionale, era terrorizzata dalla stessa prospettiva.

Trattenne il fiato quando vide che la figura aveva lasciato il sentiero e si stava avvicinando. Magari era davvero Loras. Poteva pensare a ben poche altre persone che lo avrebbero seguito lì. La figura non era abbastanza alta per essere Penrose. Doveva essere Loras. Il suo cuore corse al pensiero, le farfalle che tornavano nello stomaco.

Come la figura si fece più vicina, tuttavia, divenne evidente che non era Loras. Anche nel buio poteva dire che la figura che si avvicinava era leggermente più alta e molto più larga di Loras. Aveva anche un portamento differente, molta meno eleganza di quella che era solito riconoscere nei movimenti di Loras.

La figura finalmente lo raggiunse, appoggiandosi in modo casuale alla parete di pietra, mimando la postura di Renly. Nel chiarore della luna poteva vedere la sua pelle scura, gli occhi brillanti, ciocche marroni che incorniciavano una mandibola forte. Lo riconobbe all'istante. Gli occhi penetranti dello scudiero del principe Oberyn erano quasi accattivanti e impossibili da dimenticare, come quelli dorati di Loras.

Renly restò lì, pietrificato, mentre il ragazzo lo guardava con tranquillità. Dopo un po' si spostò e prese il braccio di Renly, dita rozze che si facevano strada verso la sua vita. Renly si ritrasse leggermente, la testa che gli girava. Sapeva che doveva protestare, che doveva cacciare via il suo braccio, eppure non era sicuro di volerlo. La presa era ferma, solida contro il suo battito accelerato e le dita ruvide gli ricordavano quelle di Loras.

Il respiro del ragazzo era caldo accanto alla sua guancia, adesso, il suo pollice percorreva il polso di Renly mentre una mano si spostava al suo stomaco, trovando la strada sotto il farsetto per posarsi sulla sua pelle nuda, poggiandosi in modo allettante all'orlo delle sue brache. Si piegò in avanti.

Renly deglutì, aspettandosi che il ragazzo lo baciasse.

Non lo fece.

Invece, Renly si trovò spinto malamente contro la fredda parete di pietra, il forte petto del ragazzo a spingerlo lì. Renly sentì il proprio corpo rispondere e il ragazzo dorniano guardò in alto con un ghigno mentre sentiva Renly eccitarsi contro di lui. Facendo scattare la lingua contro il mento di Renly e sul suo collo, spinse la gamba tra le cosce di Renly, mettendo la propria erezione contro quella di Renly, una profonda risata gutturale gli sfuggì mentre la mano si infilava nelle brache di Renly.

Renly si irrigidì mentre una mano ruvida slacciava le sue brache in un colpo solo, facilmente, con esperienza, come se il ragazzo avesse voluto che Renly fosse sicuro di quante altre volte lo aveva fatto prima. Renly cercò disperatamente di ricomporsi, di fermare i respiri dal venire in sussulti strascicati mentre il ragazzo allargava le brache di Renly intorno ai suoi fianchi.

Il respiro di Renly si interruppe quando sentì l'aria fredda della sera contro il proprio membro e il ragazzo lo prese in mano, con dita solide, abili che lo accarezzavano dalla base alla punta, mandando brividi lungo la spina dorsale di Renly e facendo correre il suo cuore.

Con un sorriso insolente che gli ricordò dolorosamente di Loras, il ragazzo si abbassò in ginocchio. Renly chiuse gli occhi, incacpace di evitare il mugolio piuttosto roco che gli sfuggì dalle labbra quando sentì una lingua umida tracciare la sua lunghezza, giocando con lui, traendo il suo pene nella bocca del ragazzo.

Con il cuore impazzito, Renly dovette reggere la parete dietro di lui come supporto mentre lui perdeva il controllo, gli occhi ancora chiusi e cercando di non urlare dal piacere. Il respiro divenne ancora più irrequieto mentre il ragazzo aumentava il ritmo, prendendo Renly nella bocca sempre di più a ogni colpo, mandando spirali di piacere attraverso il suo corpo. Sentendo il culmine avvicinarsi, Renly si abbassò, intrecciando la mano tra i capelli del ragazzo. Fu strano, erano lisci e spessi. Nonostante questo, tenne strette le ciocche mentre la tensione alla base del suo stomaco aumentava ancota, il corpo anelante di ogni movimento della lingua dell'altro con ancora più insistenza. La sua liberazione non avrebbe tardato molto, ogni fibra del corpo di Renly doleva per questo.

La testa gettata indietro contro la parete di pietra, Renly non poté evitare di urlare mentre la lingua del ragazzo lo spingeva oltre il limite. Perso del tutto nel proprio piacere, per un beato momento, Renly poté dimenticare ogni cosa. Poté dimenticare il freddo della parete dietro di lui, la vergogna nell'avere la bocca di un ragazzo deliziosamente posta attorno al suo cazzo, poté persino dimenticare Loras.

Note:

Vorrei garantirvi che la prossima settimana aggiornerò regolarmente, ma non so che dirvi, in realtà. Di sicuro potrebbe darsi che metterò un secondo capitolo in questa settimana, dato che ne ho già tradotti un po'. Per il momento, sentitevi liberi di messaggiarmi dovunque, su questo account, sul mio personale (neurodramaticfool), sul mio Tumblr, sul mio Twitter. Aspetto in gloria qualche segno di vita :D 

 

   
 
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