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Autore: fanniex    05/01/2015    4 recensioni
... -Perché? Come sarebbe uno come Jared?-
Sbuffai ignorando completamente in che modo avrei potuto rispondere a quella domanda. Contemporaneamente però, sul palco, Jay era salito in bilico su una cassa, tendendo le braccia verso l'alto fino all'inverosimile. La sua maglietta sgualcita si era alzata talmente tanto da mostrare quasi per intero gli addominali perfetti e l'eccitante bordo della biancheria intima. Ovviamente tutte le altre ragazze presenti erano prossime all'infarto. ... [ da cap. 6 ]
Esplorazione della psiche di una donna, all'apparenza normale, che ha avuto la sciagurata idea di imbarcarsi con un Leto in uno dei viaggi più traumatizzanti della vita: la famiglia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20: IL SENSO DI COLPA E' COME UN SACCO PIENO DI MATTONI:

NON DEVI FARE ALTRO CHE SCARICARLO…

 

 

 

La ragazzina, grazie al cielo, era sopravvissuta!

Questo Jared ebbe modo di appurarlo soltanto qualche giorno dopo. Aveva cercato notizie disperatamente, presso tutti gli ospedali della contea, finché non era riuscito a scovarla.

Non era in buone condizioni. Come avrebbe potuto, dopo che una macchina le era letteralmente passata sopra a folle velocità?

Ma era viva!

Aveva però subito un gravissimo trauma cranico con conseguente emorragia cerebrale e correva il forte rischio di non poter più riacquistare l'uso delle gambe.

Jared pagò per giorni un infermiere dell'ospedale affinché gli passasse sottobanco informazioni sullo stato della ragazza, ovviamente in forma anonima. Fu in quel modo che venne a sapere che la piccola Lolita era una ragazzina fuggita da casa ancora minorenne, che aveva cambiato nome quando si era trasferita a Los Angeles e aveva iniziato a lavorare per un'agenzia di modelle. Una storia come tante, tutto sommato. Solo che in quel letto d'ospedale, attaccata a quei macchinari, ce l'aveva messa lui.

Certo, anche quello stronzo di automobilista che non si era fermato. Ma più lui! E ora ne avvertiva il peso della responsabilità.

Sempre rimanendo nell'ombra, il briciolo di coscienza che gli era rimasto lo spinse ad occuparsi di tutte le spese della degenza e della riabilitazione. Fece contattare i migliori neurochirurghi e chirurghi ortopedici per operarla alla colonna vertebrale, operazione che riuscì perfettamente, per sua fortuna. Ma non si limitò a questo. Scovò la famiglia della giovane, da qualche parte nel Wisconsin, e la ricongiunse con l'adorata figlioletta scomparsa.

La ragazzina si riprese completamente nell'arco di qualche mese ma lo shock provocato dallo schianto le aveva cancellato ogni ricordo di quella terribile notte. Perciò, ignara del fatto che il suo misterioso benefattore fosse stato al contempo il suo carnefice, fu presto in grado di ricostruirsi una vita serena, supportata dalla sua famiglia.

Jared avrebbe dovuto sentirsi meglio, a quel punto.

Logicamente, non che fosse diventato all'improvviso Babbo Natale!

E aveva compiuto una buona azione solo per ripararne una veramente deprecabile.

Era sollevato, come era giusto che fosse, per le condizioni di salute della ragazza ma lui continuava a stare male. Si sentiva marcio, dentro, e nulla avrebbe potuto alleviare ormai quella sensazione.

Quando Cameron tornò a Los Angeles la vergogna che provava verso se stesso era talmente grande da non riuscire nemmeno a reggere lo sguardo della sua ragazza. Voleva disperatamente che le cose tornassero come prima, perciò si convinse che fingere fosse l'unica soluzione per riappropriarsi di quella serenità che era solo uno sbiadito ricordo.

E diventò così bravo da cominciare a credere anche lui alle sue stesse menzogne.

Manteneva con Cameron la facciata del bravo ragazzo, premuroso e innamorato. Alle volte però si eclissava, sempre più spesso, e sfogava la sua angoscia nell'alcol e nei corpi delle giovani fanciulle che gli si offrivano felicemente. Biondissime e bellissime. Proprio come la ragazzina che aveva quasi ucciso.

Credeva di aver imparato a mentire superbamente. Era un attore piuttosto bravo, tutto sommato. Persino per Shannon e per sua madre era tornato il Jared di sempre, forse soltanto un po' stressato dai numerosi impegni ma nulla di più. Invece fu proprio Cameron ad accorgersi che qualcosa in lui non andava. Bisognava darle atto che non era affatto la donna frivola che poteva apparire. Lo affrontò molto duramente per fargli confessare la ragione del suo cambiamento. Ma lui negò con fermezza, sforzandosi di risultare il più convincente possibile. Dubitava però di esserci totalmente riuscito. Così prese un'altra decisione, ben più estrema.

Comprò un anello e le chiese di sposarlo.

 

 

-Tu cosa?-

Non mi rendo conto di aver alzato un po' troppo la voce. È Jared a farmelo notare con un cenno verso la porta chiusa. Mi sollevo repentinamente, mettendomi seduta, con la schiena appoggiata alla testiera del letto, e lo fisso allibita mentre si tira su anche lui, sistemandosi al mio fianco.

-Non lo sapevi?-

Scuoto la testa ancora frastornata.

-... Eppure era una notizia di dominio pubblico.-

Colpa mia, che non mi sono mai presa la briga di scavare a fondo nell'immondizia?

-Jay, scusa se te lo dico, ma tu fai proposte di matrimonio con un po' troppa leggerezza!-   Lo sgrido, accennando un piccolo sorriso ripensando a tutte le volte in cui ha fatto a me la stessa proposta.

Jared si lascia andare ad un ghigno divertito e afferra la mia mano portandosela al viso.

-Forse. …Però l'unica moglie che vorrei mai avere sei sempre e soltanto tu!-

Mi accoccolo sulla sua spalla sbuffando forte, in modo che mi senta.

-Credi di cavartela con una frasetta sdolcinata come questa?-

-Ci provo!-

Sempre il solito paraculo. Non cambierà mai. E io non lo vorrei mai diverso.

-E ha accettato?-

-Chi?-

Lo colpisco con uno schiaffetto al petto.   -Cameron, idiota! Ha accettato di sposarti?-  Lui annuisce.  -Beh, dato che poi non l'avete fatto, ...che cosa è successo?-

 

 

I primi mesi sembrava filare tutto liscio. La sua fidanzata era finalmente soddisfatta dell'impegno che lui si stava prendendo. Era tornata a fidarsi di lui e a vederlo sincero ed innamorato.

E Jared, a modo suo, ci stava provando davvero. Voleva realmente renderla felice perché la considerava la donna della sua vita. Non avrebbe mai potuto avere di meglio. Non avrebbe mai potuto chiedere di più.

Dio, che stupido bamboccio era!

La cosa che strideva però con l'immagine della perfetta coppiettina felice era il fatto che lui continuasse indisturbato a scopare con le altre. All'insaputa di Cameron, ovviamente. Finché un giorno non fu proprio lei a beccarlo a letto con un'altra ragazza.

A casa loro.

Nel loro letto.

 

 

-Cazzo, Jared! Ma... sei abominevole!-

Lo guardo disgustata, costringendolo ad abbassare gli occhi per l'imbarazzo.

Già il tradimento è una cosa riprovevole, ma sbatterti una nel letto della tua fidanzata è … semplicemente ripugnante!

Povera donna! Fossi stata in lei avrei dato fuoco alla stanza, per eliminare ogni traccia di quello schifo. Forse anche con i due ancora dentro.

-E dopo lei ti ha cacciato di casa?-

Non osa fiatare. Ma annuisce, rosso dalla vergogna.

-É stata fin troppo signora!… Dio mio, Jay, sono senza parole!-

C'è un ché di ironico nella mia reazione, lo comprendo. Mi sta sconvolgendo quasi più questo che non il racconto stesso dell'incidente.

-... Nel vostro letto… ma ti rendi conto? …Sembra quasi che tu volessi farti beccare!-

La testa di Jared scatta in alto d'improvviso e il suo sguardo diventa ancora più colpevole.

-... Noooo! Ti prego, dimmi che non sei così stupido da averlo fatto di proposito?-

-Che dici? No!... Non di proposito!… Ma devo ammettere che una parte di me inconsciamente voleva che lei mi scoprisse. E che fosse lei a mettere fine a tutto il teatrino.-

Ora mi è più chiaro perché avesse tante remore nel farmi scoprire realmente il vecchio Jared. Quel tizio era un vero bastardo senza palle! E mi rendo anche conto che probabilmente è proprio questa la ragione per cui si sia imposto di cancellare Cameron dalla sua vita. Quella donna è il simbolo vivente di quello che lui era. Gli ricorderà Jared, il Mostro, in eterno. O per lo meno finché lui non sarà pronto ad affrontare ciò che ha fatto.

-Quindi, mi stai dicendo che hai ferito in un modo così crudele la donna che dicevi di amare soltanto perché non avevi abbastanza coraggio per affrontarla ed essere sincero con lei?-

-Ti avevo avvertita che non ti sarebbe piaciuto ciò che avevo da dirti. …L'unica verità è che ero un uomo ignobile! Abbietto, putrido e schifoso. Un lurido verme strisciante…-

Non replico e lui, dopo qualche istante di silenzio, se ne accorge.

-... Sentiti pure libera di obiettare, se credi.-

-Tranquillo, amore! Quando dirai qualcosa su cui non concordo pienamente sarai il primo a saperlo.-

Jared ridacchia e mi stringe un po' più vicino a sé. È decisamente più sereno ora. Lo sento, il suo corpo è rilassato e il suo respiro è regolare. Passo un braccio dietro la sua schiena per ricongiungerlo con l'altro, all'altezza delle sue spalle.

-Rica?-  Mi richiama, la sua voce dolce come lo sciroppo d'acero di cui è tanto ghiotto.  -Hai paura che io possa fare una cosa del genere anche a te?-   Domanda trepidante.

Mi sento un po' sciocca perché, persa nel suo racconto, questa è una prospettiva che non avevo ancora considerato.

No! L'uomo che conosco io non si comporterebbe mai in quel modo. Non l'uomo che amo da più di dieci anni, l'uomo con cui ho costruito la mia famiglia, la mia vita. Il mio mondo crollerebbe se non fosse così. Quello era un altro Jared. Un'altra vita.

Scuoto la testa e lui coglie l'occasione per baciarmi e abbracciarmi a sua volta, ridendo felice.

-Ed è così, infatti! Non credo di averla mai amata quanto pensavo. Perché se avessi amato lei anche solo la metà di quanto amo te dubito che sarei mai potuto arrivare a fare quello che ho fatto. Non ti ferirei mai, non rischierei mai di perderti… anche se forse in fondo alla fine è quello che ho fatto… ma tu sei tutta la mia vita e io non ce la faccio a stare senza di te.-

Gli prendo il viso tra le mani, guardandolo fisso negli occhi, mentre ogni tanto gli sfioro il nasino con le labbra. Siamo stanchi. Entrambi. Stremati come se fossimo passati attraverso una tormenta. E un po' è quello che è successo, in effetti. Non credo che riusciremo mai a dimenticarci di questa notte.

-Jared? Che cosa è cambiato?-   Gli domando, sussurrando tra le carezze con cui ci stiamo coccolando. Si ferma, confuso dalla mia richiesta.   -Tu non sei più quella persona. Sei e sei stato un compagno meraviglioso in questi dieci anni, anche se pieno di difetti e tendenzialmente un po' stronzo.-

Mi sorride. Evidentemente riconosce quando dico la verità!

-... So che non ti comporteresti più in quel modo ignobile, sia per quanto riguarda l'incidente di quella ragazza, sia per quello che hai fatto a Cameron. …Quindi, che cosa ti ha spinto a cambiare?-

Il sorriso sulle sue labbra diventa più tirato. Sospira.

-Non ho mai raccontato a nessuno quello che ti ho detto stanotte. Mi riferisco soprattutto a... l'incidente. Non lo sa nessuno, neanche Shan.-

-Te lo sei tenuto dentro per tutti questi anni?-

Sono commossa che lui si fidi di me a tal punto. Ero convinta che tra lui e suo fratello non ci fossero segreti, invece ha portato questo peso da solo così a lungo. Ed ora lo ha condiviso con me. Come ho fatto a dubitare di lui?

Jared annuisce e strizza gli occhi affaticato.   -In parte è stato così. Per un po'. … E poi ho scritto quell'album.-

Quale album? A Beautiful Lie?

-Non l'ho scritto per una donna.-   Interrompe i miei pensieri quasi come se potesse leggerli.   -Tanto meno per Cameron, come hai supposto tu tempo fa. L'ho scritto per me. Sono io, ciò di cui parlo in quelle canzoni, quello che inganna e tradisce. Ma sono anche la vittima di me stesso. Quello che scappa. Il riflesso da cancellare. Il cinico straniero. Sono sempre io. Sono riuscito ad affrontare il mio lato oscuro solo in quel modo e ho definitivamente seppellito quel bastardo. O perlomeno ci ho provato. … È stato, come dire, … catartico, ecco!-

Nella mia testa risuonano le parole delle canzoni a cui si sta riferendo. Le conosco a memoria da anni e le amo follemente. Come tutto quello che la sua testolina partorisce, o quasi. Mi sorprendo di non averlo capito da sola. E sì che mi sono sempre vantata di conoscerlo così bene!

-Bartholomew Cubbins? È così che è nato?-   Gli suggerisco divertita.

Le sue personalità multiple hanno un significato molto più concreto di quanto potessi immaginare.

Jared annuisce ancora una volta. I suoi occhi sono consapevoli del fatto che finalmente ci sono arrivata anch'io.

-Tu. Sei. Completamente. Matto!-   Lo irrido, spingendolo di più contro la testiera del letto e sedendomi contemporaneamente in braccio a lui.

-Non fare tanto l'ingenua!-   Gongola, serrandomi al suo petto e vanificando così ogni mio piccolo movimento.   -Questo lo sapevi fin dall'inizio… eppure ti sei innamorata di me lo stesso.-

-Mi sopravvaluti. Sono più stupida di quanto pensi.-   Biascico a malapena, ancora schiacciata contro la sua pelle. Deliziosa. Invitante.

Scoppiamo a ridere entrambi, nello stesso momento. E la presa di Jared sul mio corpo si allenta, consentendomi di spostarmi quel tanto che basta per tornare a respirare normalmente.

-E poi sei arrivata tu!-   Continua Jay, riprendendo il filo del suo discorso.   -Stavo guarendo... ma tu mi hai fatto rinascere. Mi hai fatto sentire vivo come non mai. E il bello è che non hai fatto nulla di straordinario per operare il miracolo. Semplicemente, esisti! Solo starti vicino e amarti mi rende un uomo migliore, ogni giorno che passa. Ora capisci che cosa intendo quando ti dico che sei la mia vita? Lo sei davvero.-

Non mi capacito nemmeno io di come stia riuscendo a trattenere le lacrime dopo parole del genere. So solo che mi manca il respiro.

-Rica?-

-Mmhh?-

-È cambiato qualcosa… tra noi due? … Voglio dire, dopo quello che ti ho raccontato… è, è cambiato qualcosa… per te?-

Malgrado abbiamo cercato tutti e due di alleggerire la situazione, comportandoci con una naturalezza quasi irreale, è chiaro che le rivelazioni di Jared sono piombate come un macigno sul nostro equilibrio già precario al momento. È inutile far finta di niente.

-Jay, ti ricordi cosa ti ho detto poco fa?-   Gli domando, appoggiando le mani sul suo viso preoccupato.   -Niente riuscirà mai ad intaccare quello che provo per te.-

-Neanche quello che ho fatto?-

Scuoto la testa, piano ma decisa. Senza abbandonare i suoi occhi un istante.

Si avvicina alle mie labbra, visibilmente sollevato, ma io lo blocco con un gesto della mano.

-Non ho mai conosciuto quell'uomo. E sì, probabilmente se lo avessi fatto, gli sarei stata alla larga. Ma non è di lui che sono innamorata! Jared, tu non sarai mai il riflesso di quello che eri, promettimi che lo ricorderai sempre. Tu sei un uomo meraviglioso e so per certo che sarai in grado di far fronte a tutti i tuoi errori. Però hai ragione! Qualcosa effettivamente è cambiato. Tra noi due.-

E i suoi occhi tornano a velarsi di tensione.

-... Ora sei veramente mio. Finalmente mi hai dato tutto te stesso. E io ti amo ancora di più per questo.-

Sono io a baciarlo questa volta. Assaporando la sua bocca e le sue labbra come se davvero, per la prima volta dopo anni, mi spettassero di diritto. Lui ed io saremo per sempre una cosa sola. Adesso ne ho assoluta certezza.

-Sei proprio convinto di voler rifiutare?-   Gli chiedo qualche minuto più tardi, ancora seduta a cavalcioni sopra di lui.

Ovviamente mi sto riferendo al lavoro con Fincher in Sudafrica.

Jared sospira sconsolato.   -Piccola, te l'ho già detto, non mi frega niente di quella serie. Voglio solo godermi le mie ragazze. Siamo già stati troppo lontani in questo ultimo periodo ed è un errore che non intendo commettere mai più.-

Gli accarezzo le spalle, sorridendo per tranquillizzarlo.   -Ehi, Führer, rilassati!-

Führer! Già, ogni tanto lo chiamo anche così, soprattutto quando rispolvera certi atteggiamenti un tantino troppo dittatoriali.

-... Che cos'è? L'età che avanza aggrava le tue capacità uditive o mnemoniche? …Ho detto che non ho intenzione di farti cambiare idea e lo confermo.-

Mi guarda un po' stralunato. Povero cucciolo! Qualche volta devo sembrargli ben strana anch'io.

-... Volevo soltanto sottolineare il fatto che se avessi accettato, per forza di cose, l'avresti rivista.-

E fuori di dubbio che Jared avesse già considerato questo aspetto quando ha deciso di partecipare al serial. Infatti annuisce.

-Non lo so. Forse mi ero convinto che fosse arrivato il momento. Cioè, lei sapeva che ci fossi anch'io quando ha accettato. Ero la prima scelta di David. Sarebbe più logico che sia lei ad odiarmi. A fare di tutto per evitarmi. E invece non l'ha mai fatto. Al contrario di me. Soltanto guardarla in faccia mi fa salire un senso di nausea verso me stesso da farmi star male. E non ti nascondo che probabilmente ho anche nutrito del rancore nei suoi confronti per un po' di tempo. Come se la colpa in parte fosse stata anche sua.-

-Quindi avevi deciso di chiarire con Cameron?-   Insisto.

-Non penso che riuscirei mai a raccontare a lei o a nessun altro la verità su quello che è successo. Non sono pronto e forse non lo sarò mai. Tu sei l'unica a cui lo dovevo e, lo so che sembra ipocrita dirlo adesso, ma sono contento di averlo fatto. Credo però di doverle almeno delle scuse.-

Questa volta sono io ad annuire.   -E io credo proprio che tu abbia ragione.-

Adagio la testa sulla sua spalla, beandomi del tocco magico delle sue dita sulla mia schiena.

-... Dovresti farlo. A prescindere dal fatto che abbiate ancora occasione di lavorare insieme o meno.-

-Lo faro, prometto! …Non appena ritroverò il coraggio.-

Avvicino pericolosamente il viso al suo collo, solleticandogli la pelle con lo sbattere rapido delle mie ciglia. È una cosa che lo fa sempre sghignazzare come un bambino.

-Uh uh uh… e da quando siamo diventati così codardi?-   Lo sbeffeggio un po', ma Jared continua semplicemente a ridere.

È di nuovo felice e io sono in estasi. Ma ora è finito il momento di temporeggiare. Devo dirglielo.

-Jay?-

Lui mugugna qualcosa di pressoché incomprensibile tra i leggeri spasmi delle risa. E allora mi tocca continuare.

-Penso davvero sia fantastico che tu abbia deciso di non partire per il Sudafrica.-

Attendo una sua qualche reazione ma tutto ciò che ottengo è un altro strabiliante sorriso e un tenero bacio sul naso.

-... E sai perché penso che sia fantastico?-

Annuisce. Sguardo da furbetto.   -Perché mi ami da morire. E tu e Ali non potete vivere senza di me.-

Niente da fare! Sempre il solito montato egocentrico!

Mi sollevo leggermente facendo leva con le mani sul suo petto e lo guardo di traverso.

-Tranquillo, tesoro! … Io e Ali potremmo reggere benissimo senza averti tra le palle per un po'.-   Lo redarguisco con finta indignazione. Anche se quello che ha detto in realtà non fa una piega.   -Credevo soltanto che forse a te sarebbe dispiaciuto perdertelo.-

Smette di ridacchiare e mi fissa confuso.   -Perdermi che cosa?-

Annullo la distanza tra le nostre labbra e mentre gli lascio un bacio appena accennato prendo la sua mano e la appoggio sul mio ventre.

-Questo!-   Gli sussurro all'orecchio.

Sento il suo respiro fermarsi di botto. Poi si lascia andare quasi senza forze contro la testiera, abbracciandomi forte. Con gli occhi chiusi.

-Oh mio Dio, Rica! … Aspettiamo un altro bambino?-   Singhiozza con la voce rotta dall'emozione tornando istintivamente a cercarmi con lo sguardo.   -È così?-

-Eh già!-

Ha gli occhi lucidi, ma brillano di gioia.

-Come? … Quando?-

Gli rido spudoratamente in faccia perché era da tempo che non lo vedevo così, completamente in panne. Mi auguro che non gli venga un attacco isterico proprio adesso.

-Ti dice niente Point Dume?-

La nostra domenica sulla costa un paio di mesi fa, mentre Ali era a cavallo con i Milicevic. Dieci settimane fa, per essere esatti.

-Il come te lo dovresti ricordare!-

 

 

***

 

NOTE FINALI: 
-punto1: che Jared e la Diaz fossero ufficialmente fidanzati è storia. Che ci siano stati di mezzo anche un anello e un matrimonio sinceramente non lo so.
-punto2: la storia del tradimento compiuto proprio in casa di Cameron credo di averla letta da qualche parte, quindi consideratela un po' una cosa che veleggia tra gossip, leggenda e pura invenzione. Contrariamente a quanto di solito esprimo nei confronti della "bionda", converrete con me che stavolta ne esce sotto una luce maggiormente positiva.
-x quanto riguarda l'affettuoso nomignolo "germanico", ovviamente consideratelo in termini scherzosi!
-Point Dume: 
-ricordo inoltre che l'obiettivo iniziale era una storia dichiaratamente romantica e sdolcinata perciò, x quanto si sia rivelato crudo e drammatico il segreto di Jared, il perdono di Rica e la riconciliazione erano scontati. Anche la trovata della seconda gravidanza non è x nulla originale, lo so. Qualcuno c'era già arrivato da un pezzo!
- il titolo è tratto dal film L'Avvocato del Diavolo.

 

 

NOTE FINALI: 

-punto1: che Jared e la Diaz fossero "ufficialmente" fidanzati è storia. Che ci siano stati di mezzo anche un anello e un matrimonio sinceramente non lo so con precisione.

-punto2: la storia del tradimento compiuto proprio in casa di Cameron credo di averla letta da qualche parte, quindi consideratela un po' una cosa che veleggia tra gossip, leggenda e pura invenzione. Contrariamente a quanto di solito esprimo nei confronti della "bionda", converrete con me che stavolta ne esce sotto una luce maggiormente positiva. Stavolta mi andava così!

-x quanto riguarda l'affettuoso nomignolo "germanico", ovviamente consideratelo in termini scherzosi!

-Point Dume: suggestiva località sita nella baia di Santa Monica. Per intenderci, credo che sia il luogo dove è collocata la megavilla di Tony Stark ... aahh Tony *occhi a cuoricino*

-ricordo inoltre che l'obiettivo iniziale era una storia dichiaratamente romantica e sdolcinata perciò, x quanto si sia rivelato crudo e drammatico il segreto di Jared, il perdono di Rica e la riconciliazione erano scontati. Anche la trovata della seconda gravidanza non è x nulla originale, lo so. Qualcuno c'era già arrivato da un pezzo!

-il titolo è tratto dal film L'Avvocato del Diavolo.

-considerando che questo è in definitiva il penultimo capitolo (seguirà una specie di epilogo, giusto x far risalire il picco glicemico), mi prendo la libertà di ringraziare chi davvero ha buttato via 5min della sua vita x leggere questa "bagatella"!!! Ed abbracciare di cuore in particolar modo Sayuri, che mi ha seguita passo passo con le sue affettuose ed argute osservazioni.

Comunque, tranquille, stavolta prometto e mantengo, è l'ultima storia di Fanniex! Perciò, un bacio enorme a chi ho avuto l'onore di incontrare, letterariamente parlando, e soprattutto a quei 3 Marziani Sciamannati che me hanno dato l'opportunità! XO


 

   
 
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