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Autore: x Naraku x    17/11/2008    4 recensioni
Reita e Ruki, inconsapevoli dei sentimenti che provano ognuno nei confronti dell'altro, alle prese con un fastidioso nemico XD.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-p.o.v ruki-

Ah, dio, quanto sono stanco... in serate come questa, non c'è niente di meglio che stendersi nel proprio letto e farsi una bella dormita... bhé certo, il letto della camera dell'albergo non è esattamente il massimo della comodità, ma sempre meglio di niente.

Abbiamo appena concluso una delle migliori bevute dopo un concerto, e sto letteralmente crollando dal sonno... non so come facessero gli altri a reggersi ancora in piedi.
Con estrema lentezza, cammino lungo il corridoio dell'albergo, e quando arrivo fuori dalla porta della mia camera, mi sembra di averci messo un'ora... dannate gambe stanche...

Quando entro in camera, vengo accolto dal solito profumo che si respira negli hotel... profumo di pulito, e di ordine quasi maniacale.
Se non avessi tanto sonno, mi darebbe un po' fastidio, forse... ma nello stato di quasi coma in cui sono, non ci faccio caso più di tanto.
Lascio le scarpe nell'ingresso della camera, e mi dirigo verso il bagno.
Mi strucco senza troppa attenzione, e mi butto dentro la doccia, rilassandomi sotto il getto dell'acqua...

Involontariamente, il mio pensiero si rivolge a 'lui'... come ogni volta che mi fermo a pensare a qualcosa, mi torna in mente il suo viso.
Chissà da quand'è che immaginarlo in ogni istante della giornata accanto a me, è diventata una cosa tanto naturale... l'ho sempre visto soltanto come un amico, e allora perché, d'un tratto, provo questo sentimento?
Provo nei suoi confronti un'incredibile voglia, è questa la verità... voglia di vederlo sempre più spesso, di riderci insieme; ho voglia dei suoi occhi, delle sue labbra, delle sue mani... ho voglia di sentirle su di me... ho voglia del suo corpo...

Scuoto la testa, cercando di allontanare certi pensieri, che piacevoli, sono a senso unico e finirebbero per farmi star male, ed esco dalla doccia, indossando il candido accappatoio dell'albergo.
Mi asciugo distrattamente i capelli, ma quando mi accorgo che mi sto addormentando davanti allo specchio con il phon acceso, indosso la tuta nera che mi porto dietro durante i tour, che uso come pigiama, e mi accomodo sul letto, tra le candide lenzuola.
Finalmente a nanna... sto per lasciarmi andare tra le braccia di Morfeo, quando qualcosa cattura la mia attenzione... un rumore... “Zzzzzz”

Scatto a sedere in mezzo al letto, guardandomi intorno per cercare la fonte del fastidiosissimo rumore...
“Zzzzzz”
Dove sei, dannata bastarda... esci fuori...
Dopo qualche secondo in cui non faccio altro che guardare tutta la stanza, la zanzara smette di far casino.
Con un'alzata di spalle, mi accoccolo di nuovo contro il cuscino, e mentre sto per addormentarmi...
“Zzzzzzzz”
Porca troia! Mi ha punto, maledetta!
Strofino il braccio contro il lenzuolo, e guardandomi ancora intorno, cerco qualcosa con cui far fuori la zanzara; afferro la maglietta che avevo addosso prima e mi preparo in posizione di lancio, in caso dovessi avvistarla...

Ancora quel maledetto “Zzzzz”, e stavolta vicino al mio orecchio!
Mi schiaffeggio il viso con un gridolino, infastidito dal rumore, ma non ottengo nessun risultato, a parte farmi male e sentire la seconda puntura cominciare a prudere forte...

Adesso comincio a incazzarmi sul serio! Comincio ad agitare la maglietta, colpendo tutto ciò che mi capita sotto tiro, sbraitando come se fossi matto, ma non concludo assolutamente nulla...

Al termine della mia univoca battaglia, mi ritrovo una decina di punture di quella merda di zanzara, la camera mezza demolita, e l'umore più nero del nero!

Cacchio! Non è possibile, che una zanzara possa rompere le scatole in questo modo!
D'un tratto sbatto la maglietta sul letto, ed esco fuori dalla mia camera.
Giunto sul pianerottolo mi fermo, e mi guardo intorno... ma dove cazzo sto andando?!
Da Kai non posso andarci di certo... non si sentiva bene prima, e sono certo che stia riposando.
Aoi e Uruha staranno scopando da qualche parte come al solito, e a disturbarli proprio non ci tengo! Evito volentieri lo spettacolo!
Non mi resta che chiedere aiuto a Reita...
Sospiro, e mi dirigo verso la sua camera; quando ci arrivo busso, ed aspetto che mi apra.

Quando entra nel mio campo visivo, con un'espressione stanca e una sigaretta tra le labbra, semplicemente mi sento mancare il respiro...
Indossa un asciugamano intorno al collo, ed è senza maglietta.
“Che c'è, Ruki?” mi chiede.
“Ho bisogno di una mano.” rispondo io.
“A quest'ora?” mi chiede, alzando un sopracciglio.
“Si. Ti prego, sto diventando pazzo.”
“Qual è il problema?”
“Ecco... c'è una zanzara in camera mia...” comincio, arrossendo e sentendomi ad ogni parola sempre più stupido. “...mi ha punto tante volte, ed evidentemente io non sono un bravo assassino... he he...” ridacchio nervosamente, mentre lui mi guarda sempre più stupito.
“Ruki... non riesci ad uccidere una zanzara?” chiede, scoppiando a ridere.
“Perché ridi?  Invece di prendermi per il culo, perché non mi aiuti? Guarda che è davvero un fastidio!”
Sospira, alzando gli occhi al cielo. “E va bene, vengo ad ammazzartela io.”

Entra in camera mia ed io lo seguo; lo vedo togliersi l'asciugamano dalle spalle, e guardarsi intorno.
Credo che stia dicendo qualcosa, ma non vi presto troppa attenzione... in questo momento, ogni singola fibra del mio corpo e della mia mente, sono rapiti dalla forma perfetta delle sue spalle e della sua schiena.

“Ahia! Cazzo!” il suo urlo mi riscuote dai miei pensieri, giungendomi forte e chiaro, e facendomi quasi sobbalzare.
“Cosa c'è?!”
“Ma che cavolo è, 'na tigre, 'sta zanzara?!” dice arrabbiato, massaggiandosi una spalla.
Comincia anche lui ad agitare l'asciugamano a destra e a manca, e chissà per quale motivo, ciò mi fa quasi passare la rabbia... l'immagine di Reita che tenta di colpire la zanzara senza riuscirci, mi fa scoppiare a ridere, al punto che devo tenermi stretto allo stipite della porta, per non cadere a terra.

“Che cazzo hai da ridere?” chiede.
“Ah ah... è che... dovresti vederti, sei buffissimo!” rispondo, cercando di controllarmi.
“Oh, avrei voluto vedere te! Scommetto che non hai fatto altro che agitarti inutilmente e gridare!”
“In effetti...”
“Ecco, vedi che ti conosco bene?”
Già... mi conosci al punto che ogni tanto mi viene il dubbio che tu abbia capito tutto quello che provo nei tuoi confronti...
“Bhé, mi dispiace, Ruki, io torno in camera, non mi va di passare la notte in bianco a cercarti la zanzara. Sono veramente a pezzi...”
“Ma come, mi lasci qui con la zanzara?” gli chiedo, arrabbiato. “Bell'amico che sei! Lasci il prezioso cantante della tua band in balia di una bestia succhiasangue, e te ne vai tranquillamente a dormire? Poi come faremo se mi pungesse di nuovo in viso? Eh? Dopodomani abbiamo un servizio fotografico, ricordi? E come farei se...”
“Ehi ehi, calmati! Prima di tutto, è una zanzara, non il conte Dracula!” urla, stizzito. “Comunque, ho capito... non ho di certo voglia di sopportare le lamentele di un vocalist isterico! Andiamo, prendi ciò che ti serve, vieni a dormire in camera con me.”

Abbasso gli occhi, imbarazzato, nel momento in cui sento quelle parole, e il mio cuore batte fortissimo...
“Bhé... f-forse non è il caso...”
“Ok, allora sta qua e lasciati ridurre a un colabrodo, io non ne voglio sapere nulla.” dice, alzando le spalle, e facendo per andarsene.
“Chotto... matte matte matte!” urlo, mentre gli vado dietro. “Vengo con te.”
Sorride, e mi scompiglia un po' i capelli, mentre annuisce, ed il mio sguardo è ancora fisso al pavimento.
Prendo distrattamente il mio cuscino, e lo seguo fuori dalla mia camera.

Non appena metto piede nella sua, sento il nervosismo fiorire dentro di me, e crescere sempre di più.
“Ti metti subito a letto?” mi chiede, accendendosi una sigaretta e sedendosi ai piedi del letto.
“N-no... fumo una sigaretta anche io, prima...”
“D'accordo.”
“Ehm...” comincio, avvicinandomi a lui.
“Si?”
“Ho dimenticato le sigarette di là. Mi offriresti una delle tue?” gli chiedo.
“Certo, prendi pure.”
“Grazie.” Prendo una sigaretta dal suo pacchetto, e l'accendo, dirigendomi poi verso il balcone della stanza.
Non capisco cosa mi stia succedendo... fino a qualche giorno fa, non facevo nessuna fatica a nascondere i miei sentimenti nei confronti di Reita.
Invece stasera... non faccio che pensare a lui, non faccio che cercare il sui aiuto... da quand'è che sono diventato dipendente da lui fino a questo punto?
Non riesco a spiegarmelo... è come se ciò che provo stesse lentamente emergendo... e la mia paura più grande è davvero quella che potrebbe capire tutto...
Aspiro un lungo tiro dalla mia sigaretta; il modo in cui il fumo entra nei polmoni, mi fa chiudere gli occhi, rilassandomi appena...

Dopo qualche minuto, torno in camera, e Reita si volta verso di me.
“Che lato del letto preferisci?” mi chiede.
Lo fisso per qualche istante, un po' stupito. “Non sapevo fossi il tipo che si preoccupa di certe cose.” considero poi.
“Non è che me ne preoccupo, solo che non possiamo dormire entrambi nello stesso lato del letto, no?” risponde.
“Hai ragione.” sorrido. “Quello sinistro andrà benissimo allora.”
“Yoshi! Buonanotte!” dice Reita, entrando sotto le lenzuola, nel lato opposto a quello che ho scelto.
Mi accomodo al mio posto, ed il cuore comincia di nuovo a martellarmi nel petto, come se volesse esplodere da un momento all'altro.
Siamo sdraiati schiena contro schiena, e anche se non mi volto a guardarlo, riesco a percepire la sua presenza; è come se il calore del suo corpo adagiato sul letto si espandesse, raggiungendomi come una scarica elettrica che mi percorre da capo a piedi.
E il fatto che la sua vicinanza non ha mai avuto su di me un effetto così grande, è un ulteriore prova chelo amo... che ormai non ho nient'altro che lui, dentro di me.

“Ne, Rei-chan...”
“Si, Ruki?”
“Stai già dormendo?”
“Se ti ho risposto, vuol dire di no.” risponde. “Cosa c'è?”
“No, nulla... Oyasumi.”
“Anche a te, piccolo Ruki.” sussurra; mi volto dalla sua parte, e tento di resistere al fortissimo impulso di avvolgere le mie braccia intorno ai suoi fianchi, e di abbracciarlo stretto.
Sarebbe davvero fantastico, poter dormire contro il suo petto caldo, coccolato dal suo fantastico respiro...

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-p.o.v esterno-


Il giorno dopo, agli studi di registrazione....

“Sono più che sicuro, ormai...” disse Aoi convinto, tirando una boccata dalla sua sigaretta, e camminando avanti e indietro nello studio. “...quei due si amano.”
“Già.” concorda Uruha, seguendo distrattamente i passi del suo ragazzo con lo sguardo. “Il fatto è che sono entrambi troppo stupidi per dirselo.”
“Forse non se ne sono ancora resi conto.” commenta Kai, con un'alzata di spalle.
“Nah... non hai mai notato il modo in cui Reita guarda Ruki?” gli chiede Aoi fermandosi, e puntando i suoi occhi in quelli del leader.
“Bhé certo che l'ho notato, anche un cieco se ne accorgerebbe...”
“Ecco, appunto.”
“E ultimamente poi, Ruki ce l'ha scritto in faccia, proprio!” aggiunse Uruha, accavallando le gambe (e che gambe X Q______________  n.d.kicch XD) sulla poltrona su cui è seduto.
“Infatti.” concorda Aoi. “Dobbiamo fare qualcosa.”
“E noi che centriamo, scusa?” gli chiede Kai.
“Come che centriamo? Siamo le persone più adatte per aiutarli a far chiarezza, no? Siamo loro amici, loro compagni di band, la loro famiglia!” mentre parla, agita le mani con enfasi.
“E' vero...” dice il chitarrista biondo, assumendo uno sguardo pensoso.
Aoi porta una mano sotto il suo mento, riflettendo sul da farsi... poi, come illuminato, si volta verso i suoi compagni, e sorride; nel suo abbagliante sorriso c'è una luce a dir poco pericolosa.
“Ascoltatemi, ragazzi... ho un piano.”

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-p.o.v reita-


Sistemo la mia immancabile benda sul naso, guardandomi allo specchio; non ho praticamente chiuso occhio stanotte...
Il solo pensiero di avere quel corpicino accanto a me, unito al fatto che non potevo neanche sfiorarlo, mi faceva diventare completamente pazzo...
Volevo tanto toccarlo, baciarlo... farci dio solo sa cosa... ma porca puttana, non potevo!
Con che coraggio l'avrei fatto?
E come mi sarei giustificato, nel caso in cui si sarebbe arrabbiato? Gli avrei detto: “Scusami, sai, Ruki, è che mi sono innamorato di te, e il solo starti accanto mi fa venire voglia di scoaprti!”?!!
No, certo che non avrei potuto dirlo!
Mi è toccato non solo subire delle fastidiosissime punture di zanzara, che prudevano da morire, alla fine non ho potuto neanche dormire come si deve...

Ad un certo punto ho temuto sentisse i battiti del mio cuore, tanto erano forti!
Mi passo una mano tra i capelli, ed esco dal bagno degli studio, per tornare dai miei compagni... chissà se Ruki è tornato dal supermercato...
Entro nella stanza dove ci sono gli altri, e mi siedo sul divano, sentendomi a pezzi fisicamente quanto psicologicamente.
“Ehi, Reita, mi sembri stanco...” mi dice Kai d'un tratto, avvicinandosi a me. “Sei sicuro di sentirti bene?”
Annuisco, abbozzando un sorriso che spero lo convinca; che carino che è, a preoccuparsi sempre di tutto e tutti... mi fissa per qualche istante, come a volersi accertare delle mie condizioni, poi distoglie lo sguardo e lo dirige verso la porta, nel momento in cui Ruki la apre con violenza e la sbatte allo stesso modo alle sue spalle.
“Cazzo fai?!” esclama Uruha, spaventato dal rumore improvviso.
“Quegli stronzi al supermercato mi hanno fatto incazzare!” risponde lui arrabbiato.
Lo guardo con curiosità, aspettando come gli altri, che racconti tutto...
Conoscendolo, si sarà arrabbiato per qualche sciocchezza, come al solito.
E' un tipo così irascibile... però cavolo, è così carino!!
“Che è successo?” chiede Kai, serio.
“Mi hanno sbagliato lo scontrino, e non volevano rifarmelo! Sono stato lì un'ora, per convincerli!” dice Ruki, sedendosi su una poltroncina.
“Questo è tutto?” gli chiede Aoi, allargando le braccia.
“E ti pare poco? Stavo per pagare duemila yen in più di quel che dovevo!”
“Mamma, quante storie...” Aoi alza gli occhi al cielo. “Come se per duemila yen morissi di fame!”

Per qualche minuto, Ruki continua a protestare, mentre noialtri lo prendiamo in giro, e ridiamo della sua piccola sventura, dopodiché Kai si alza e dice: “Aoi, Uruha, seguitemi un secondo, ho bisogno di voi per una questione.”
“Va bene.” rispondono quasi all'unisono, alzandosi e seguendo il nostro mamma leader fuori dalla porta.
Ma che cavolo hanno all'improvviso? Pare fatto apposta!
Ruki mi guarda con una faccia stupita, interrogatoria; alzo le spalle, e distolgo lo sguardo dal suo.

Potrei quasi pensare che questa sia l'occasione adatta per dirgli ciò che provo... ma perché ogni volta che penso di dirglielo, non mi sembra mai il caso?!
Dannato me, da quand'è che sono così insicuro?
Volgo lo sguardo in direzione di Ruki, e lo vedo sbadigliare, stiracchiandosi sulla poltrona.
“Hai sonno?” gli chiedo.
“Già.” risponde, chiudendo gli occhi. “Stanotte non ho dormito per nulla...”
“Nemmeno io...” accendo una sigaretta, e prendo un portacenere dal tavolo, poggiandomelo su un ginocchio.
“Le punture danno un gran fastidio...” dice. “Anche a te, Rei-chan?”
“Abbastanza, ma non è solo per quello che non ho chiuso occhio occhio... ero... diciamo sovrappensiero.” sarebbe meglio dire 'sovreccitato'.
“Già, anche io.”

Dopo qualche minuto di silenzio, spengo la sigaretta, poso il portacenere e mi giro verso di lui.
“Ruki, siediti qua vicino a me, devo parlarti...”
“Mh? Cosa c'è?”
“Vieni qua.” batto un paio di volte la mano sul divano, e lui mi raggiunge, sedendosi nel punto da me indicato.
“Dimmi.” dice, e si prepara ad ascoltarmi.
Una volta per tutte, devo venire a patti con i miei sentimenti.
Fottendomene delle conseguenze, fottendomene di tutto e di tutti.
“Ascolta, Ruki... io, stanotte, non ho dormito fondamentalmente per una sola ragione, e...”
“...e?” chiede, sollecitandomi a continuare.
“E... quella ragione saresti tu.”
“Io?” chiede, stupito.
“Si.”
“Oh, mi dispiace, devo averti dato molto fastidio, hai ragione... ti chiedo scusa.”
Che? Ma che cavolo ha capito? Proviamo a spiegarci meglio...
“No, no, Ruki, non hai capito ciò che intendo.”
“Ah no? E cosa intendi?”
“Ecco, intendo che non ho dormito perché tu mi rendevi nervoso, e...”
“E' come dico io, allora...” mi interrompe di nuovo, allargando le braccia. “Sei abituato a dormire da solo, ed io ti ho infastidito.”
Ma che cazzo, perché non mi da il tempo di parlare?!
“Ruki, vuoi starmi a sentire, per favore?” per evitare che mi interrompa ancora, fermo le sue braccia prendendolo per i polsi, e aggiungo: “Non sono riuscito a chiudere occhio, perché pensavo a te! Perché mi sentivo nervoso ad averti accanto... mi veniva voglia di abbracciarti, stringerti a me ogni due secondi... perché tu... dio, mi piaci così tanto! Mi sono innamorato di te, senza neanche rendermene conto...”

Quando finisco il mio monologo, Ruki spalanca gli occhi per qualche istante, come se si fosse pietrificato.
Temo la sua reazione, in questo momento... sono semplicemente terrorizzato all'idea di ciò che mi risponderà... ma tutto mi sarei aspettato, tranne quello che i miei occhi stanno vedendo.
Sulle sue bellissime labbra, prende vita la forma di un sorriso splendente... adesso come adesso, credo che non mi sia mai sembrato tanto bello...
“Ruki-kun... perché sorridi?” gli chiedo, vedendo che continua a starsene in silenzio.
“Perché... pensavo che non avrei mai avuto l'occasione di sentire queste parole.” risponde.
Si avvicina a me lentamente, e mi abbraccia, poggiando la fronte sul mio collo.
Adesso tocca a me essere come pietrificato...

“Ehi, adesso puoi abbracciarmi... puoi stringermi a te ogni volta che vuoi. E anche se l'avessi fatto questa notte, non mi sarebbe dispiaciuto...”
Riacquisto lentamente l'uso del mio corpo e della mia mente, e finalmente trovo la forza di ricambiare il suo abbraccio. “Ruki... tu...”
“Si, esatto. Anche io sono innamorato di te...”
Prendo il suo viso tra le mani, costringendolo ad allontanarsi di poco da me.
Scosto i suoi capelli dalla fronte, stringendo tra le mie dita qualche morbida ciocca. “Non ci posso credere...” sussurro.
“Già. Nemmeno io.” mi guarda nel profondo degli occhi, sorridendo di nuovo, e nello stesso istante, prende vita dentro di me un nuovo sentimento: la consapevolezza che è sempre stato mio, nonostante non me ne sia mai reso conto...

Finalmente mi sento libero di baciarlo, come ho sempre desiderato fare... finalmente non si tratta più soltanto di un sogno, e non ho neanche più motivo di sentirmi in colpa, per aver immaginato di farlo mio tante volte...
Accarezzo con estrema calma le sue labbra... senza alcuna fretta, voglio godere appieno di questo nuovo sapore, di questa nuova esperienza insieme.
La sua bocca non è neanche lontanamente come me la sono sempre immaginata... il suo sapore è immensamente più dolce, e così morbida da farmi impazzire.

D'un tratto ci separiamo, sentendo un gran rumore provenire da dietro la porta.
“Cos'è stato?” chiedo.
Ruki alza le spalle, e si alza dal divano. “Non so, ma forse ho capito cosa c'è qua dietro...” risponde a voce alta, aprendo di scatto la porta dello studio.
I nostri tre compagni di band cadono a terra l'uno sull'altro, imprecando doloranti.
“Cazzo, Aoi, ti avevo detto di non spingere! Ci hanno scoperti!”
“Ma era Kai che spingeva!”
“No, non è vero!!”
“Si, ok, ma toglietevi di dosso! Non siete due pesi piuma, porca puttana!” gridò Uruha. “Non respiro più!”
Io e Ruki scoppiamo a ridere, mentre loro si alzano dal pavimento.
“Ma cosa fate ragazzi, spiate? Non si fa!”
“Oh, non sei per niente carino e romantico, Ruki!” risponde Aoi, indignato. “Se non era per noi stavate ancora a fare i licheni tutti e due! Come minimo abbiamo spiato!”
“Certo che voi due siete proprio due idioti!” considera Uruha. “Eravate entrambi innamorati e non ve lo siete mai detti... stupidi!”
Ruki ed io ci guardiamo negli occhi, ed entrambi ridiamo.
“Hai ragione” annuisco.
“E' vero, siamo proprio due stupidi!” 
  
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