Seguitando, su per l’irta salita,
fecimisi un’anima accanto
e parlammo de nostra mortal vita. 3
“Là sempre mi votai al canto”
rispuosemi al mi’ dimandare su
Lo mestiere suo, amato tanto 6
anche da me là, ov’ora non son più.
“Volli amare” seguitò ei “chi
per societade, per pensiero, per tabù 9
non avrei potuto in quello dì;
volli cantare in modi diversi
per lo tempo et per lo loco mii 12
a color che credean d’esser persi;
volli essere libero davvero.”
E subitamente cantò quei versi 15
sia con voce che con pensiero.
Al suo strano aspetto erano
bei mustacchi et occhi da guerriero 18
scuri entrambi, un buffo pastrano
dal colore si acceso e vivo
che parea esser ancora sano. 21
Iti un poco verso l’alto rivo
“Cos’altro cantasti in vita tua?”
chiesi per sentir un altro motivo. 24
Cominciò con l’acuta voce sua
a narrare di essere campione
con gli amici de sua fortuna. 27
E sì fece ei a conclusione:
“Io fui Mercurio Federigo”