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Autore: danonleggere    05/01/2015    3 recensioni
Alzi la mano chi vuole prendere Spagna e Romano, chiuderli in una scatola e scuotere.
*alza la mano*
Alzi la mano chi è stufo di un uke scazzato che fa da bella bambolina gonfiabile e di un seme macho sfruttato.
*alza la mano*
E infine alzi la mano chi non vuole un Antonio pervertito da mettere in crisi anche Francia e la voce-pensiero di Lovino che fa anche peggio.
*titubante alza la mano*
Ed ecco a voi la mia nuova missione per rovinarmi l'esistenza: far dichiarare Romano senza renderlo OOC. Stavolta sarà lui a dover sudare!
Antonio sapeva di essere un bel ragazzo, ed era abbituato ad avere delle ammiratrici. Ma non si sarebbe mai aspettato che quel ragazzo -carino, ma pur sempre un ragazzo- con quello strano ciuffo ci provasse in modo così esplicito con lui, da arrivare perfino a baciarlo in un locale pieno di gente!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Bad Friends Trio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dai, almeno un bacino piccino picciò puoi darmelo?" tentò ancora Antonio.
"Bastardo se non la pianti ti arriva una testata." gli rispose dolce Romano.
"Daaaaaaaaaaa[...]aaaaaaaai" continuò a chiedergli il moro attaccandosi al suo collo "peeeeeeeeeee[...]eeeeeer favoreeeeee!"
"Levati subito pezzo di stronzo, non ne ho voglia."
Stavano discutendo ormai da un po' su che cosa avrebbero potuto fare quella sera, ma il castano sembrava restio a qualunque attività che non fosse stare sul divano a guardare una partita di calcio.
"Dai, usciamo e andiamo al bar con Gilbert e Francis a bere qualcosa e poi vediamo." ritentò ancora lo spagnolo.
"No."
"Daaaai."
"No."
"Daaaai."
"Ho detto di no."

"Ciao Tonio!" lo salutò Gilbert quando i due latini furono entrati nel bar.
"Alla fine siete venuti!" si intromise Francis facendo gli occhi dolci a Romano e ricevendo un calcio sotto banco da parte di Arthur "Come va?"
"Meglio di te quando stai con l'inglese di sicuro." gli rispose acido l'italiano.
"Hey, Antonio per quei disegni che dovevi passarmi?" si intromise Elizaveta prima che succedesse chissà cosa. Succedeva sempre chissà cosa.
"Te li ho spediti via mail prima, quindi è tutto a posto?"
"Certo certo." stava per continuare l'ungherese, ma venne interrotta dal suo ragazzo che urlò a squarcia gola "Portaci sei birre Gim!"
"Non mi chiamo Gim!" gli disse in risposta il barista. Ma naturalmente all'albino non poteva fregarne di meno, quindi con un alzata di spalle tornò a prestare la sua magnifica attenzione ai suoi amici.
Si ritrovavano spesso al bar, e nonostante i due tsundere facessero sempre rogne si divertivano parecchio.
Quella sera non stava facendo eccezione, neanche quando in via del tutto eccezionale partì la musica e Eliza e Gilbert corsero a sfidarsi in una gara di ballo.
Dopo diverse insistrenze Francis riuscì a trascinarsi dietro Arthur e al tavolo rimasero solo Antonio e Romano.
"Non vuoi proprio andare a ballare mi amor?" chiese lo spagnolo sognante.
"Non ne ho voglia." disse l'italiano incrociando le braccia. Antonio era così bravo che tutte le ragazze e Francis si giravano a guardarlo. E questo non. Doveva. Succedere.
"Ma ci divertiremo!"
"No."
"Dai."
"No."
Antonio stava per continuare quando gli sembrò di avere uno strano dejavu.
Naah. Sciocchezze.
"Se vieni con me stanotte ti prometto che..." non finì la frase che gli arrivò un calcio negli stinchi.
"Non dire queste cose in pubblico!" quasi gli scappò un acuto. Ma non si vergognava?!?
"Ma tutti stanno parlando di ciò che faranno dopo! Sicuramente Eliza e Gil si stanno sfidando proprio per chi starà sop..." e altro calcio.
Perché Romano era così difficile da convincere? Certo, a volte diventava proprio irresistibile, come quando gonfiava le guance che si colorivano di rosso pomodoro, ma...
Gli sarebbe piaciuto che per una volta non opponesse resistenza.
"Almeno un bacino me lo dai?" tentò per l'ennesima volta avvicinandosi languido all'italiano. Che dal canto suo gli rifilò una semplice spallata quando fu a distanza di tiro.
"Ma..." il moro stava per aggiungere qualcosa quando cambiò improvvisamente idea "Allora vado a prendere qualcos'altro da bere."
"Non portare della birra."
"Ok..." rispose assorto.
Antonio si alzò lentamente dal tavolo e cercando di evitare la pista da ballo arrivò al bancone.
"Due di quelli rossi dentro ai bicchieri tondi." disse indicando l'immagine di un cocktail luccicante in offerta. Va bene divertirsi, ma l'appartamento va pagato.
Certo, quando avrebbe chiesto a Romano (il suo vicino di casa) di andare a vivere con lui, magari avrebbe potuto permettersi qualcos'altro.
"Arrivano subito."disse allegro il barista, almeno a ordinare non era venuto quello che lo chiamava Gim.
"Gracias." e afferrando un bicchiere per mano si avviò al tavolo.

"Muovi quel bel panorama che ti ritrovi amour!" esclamò il francese piroettando.
"Shut up stupid frog!" lo zittì l'altro muovendosi impacciato. Odiava ballare, sembrava un pezzo di legno in gilet. Perché a lui?
"Muovi quel bel panorama che ti ritrovi liebe!" urlò a squarcia gola Gilbert.
"Pensa a ballare csibe, che tanto vincerò io!" gli rispose Elizaveta.
Si stava divertendo un mondo a muoversi in quel modo, sempre e comunque con l'albino.

Antonio senza far oscillare troppo i bicchieri cercò di ritornare da Romano, impresa resa più difficile da tutta la gente che era andata a scatenarsi.

"Non riuscirai a starmi dietro!" urlò il tedesco cercando di sovrastare il caos.
"Questo è quello che credi tu!"

"Ecco... passare a fianco della colonna... schivare il divanetto... ci sono quasi." biascicò piano lo spagnolo.

"Prova a fare questo." si fece sentire Gilbert prima di fare un salto mortale in mezzo a tutti.
"Niente di più facile!" gli rispose la ragazza, sarebbe toccato a lei il premio. Prese la rincorsa e saltò.
Momento di silenzio...
Atterrò alla perfezione. Ma le si stortò un tacco e finì addosso ad Arthur.

Lo spagnolo non capì altro.
Stava esultando per le acrobazie dei suoi amici, quando non vedendo su cosa mise il piede cadde in avanti.
In quel momento solo Francis si accorse di lui, ma non fece in tempo a sorreggerlo.
Il moro cercò di pararsi con le mani, ma dato il posto dove si trovava, prima di riuscirci sbatté la testa contro una trave di metallo.
Poi buio.

"ANTONIO!" stava per urlare il francese, ma venne anticipato dall'italiano.
Romano vista tutta la scena si era subito buttato dal suo ragazzo.
"No-no-no-no-no." si ripeteva tra sé mentre arrivava accanto al corpo del moro circondato da gente "No_no_no_no_no!"
"Ma che è successo?" si fece sentire una ragazzina esclusa dalla folla.
Ma è stronza?! pensò l'italiano guardandosi intorno alla ricerca di un cuscino. Una volta trovato lo posizionò sotto la testa dello spagnolo e attese.
Francis aveva chiamato l'ambulanza mentre il castano riusciva solo a pensare che se fosse andato a prendere lui da bere non sarebbe successo. O che se fossero andati a ballare non sarebbe successo.
O che...
Era completamente in panico quando un leggero movimento di una mano dello spagnolo lo fece calmare di colpo. Gli si inginocchiò a fianco scostandogli i capelli dal volto.
Se si fosse svegliato avrebbe ballato con lui.
Si sarebbe fatto baciare in pubblico.
Avrebbe...
Antonio mosse gli occhi sotto le palpebre e l'italiano gli si avvicinò.
Avrebbe dato qualsiasi cosa se quegli occhi si fossero riaperti.
"Hay que dolor..." biascicò in quel momento lo spagnolo tenendosi la testa. Romano non aspettò un istante e gli saltò al collo baciandolo.

Buio. era tutto completamente buio.
Ah no! Infondo c'erano delle piccole lucine rosse che si stavano avvicinando.
Antonio si guardò intorno sconvolto, poi si tranquillizzò quando si accorse che erano pomodori. Dopotutto va sempre tutto bene quando ci sono dei pomodori.
Si tirò in piedi spolverandosi i pantaloni e si guardò intorno. Poi vide una luce bianca sopra di sé.
Si accorse di essersi svegliato quando sentì contemporaneamente una sensazione bellissima e una orribile.
Per prima cosa si portò una mano alla testa per cercare di alleviare quella dolorosa. Poi aprì gli occhi per capire quale fosse quella piacevole.
Antonio sapeva di essere un bel ragazzo, ed era abituato ad avere delle ammiratrici. Ma non si sarebbe mai aspettato che quel ragazzo -carino, ma pur sempre un ragazzo- con quello strano ciuffo ci provasse in modo così esplicito con lui da arrivare perfino a baciarlo in un locale pieno di gente!
E soprattutto appena rinvenuto!
Ma i suoi amici dov'erano per permettere una cosa del genere?
Tirandosi su si staccò dal ragazzo castano che gli stava davanti cercando di scusarsi "Lo siento amigo, pero jo..."
L'altro lo guardava come se non capisse, si stava aspettando qualcosa?
Stava per continuare quando in quel momento si sentirono le sirene dell'ambulanza fuori dal locale.












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Spero vi piaccia, io cercherò di aggiornare in un tempo decente e con decenti spazi di tempo tra loro.

Qualsiasi cosa io abbia detto.

CIAO!

  
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