Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: Prato_Azzurro    06/01/2015    3 recensioni
Ross Lynch sembra il solito secchione che si incontra a scuola, un po' sbadato ed allegro.
Dentro di sè, però, ha un mondo; dietro i suoi occhi si celano... demoni.
I tagli si sarebbero visti di certo. Anche con tutto il fondotinta immaginabile avrebbe comunque dovuto entrare in acqua e Rydel non ne aveva nessuno resistente ad essa. [...]
- Cos’è? - chiese, accigliato.
- Cos’è cosa? - [...]
- Quel segno… appena sopra il tuo orologio. Lì, sul polso sinistro.

--
Spero vi piaccia, se recensite mi fate taaaanto felice :3
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Ross Lynch, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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When the days are cold

And the cards all fold

And the saints we see

Are all made of gold

 

When your dreams all fail

And the ones we hail

Are the worst of all

And the blood’s run stale

 

Tutti lo vedevano come un ragazzo strano.

Il suo anticonformismo lo portava spesso a doversi scontrare con gli altri e con le loro idee. Aveva degli amici che, in realtà, lo usavano il più delle volte: copiare il compito di storia dimenticato, sapere la risposta ad una domanda della verifica della classe di matematica. Ross era bravo a scuola, forse il più dotato nelle varie classi che frequentava. Oltre alle materie obbligatorie frequentava molte altri corsi. Arte, Musica e Lingue Straniere erano tra le sue preferite.

Parlava spesso con Zachary, denominato Zack, un suo compagno della classe di Arte. Era un ragazzo abbastanza eccentrico, amico di praticamente tutti i duecento studenti e passa della scuola in cui andavano.

Pure lui pensava che Ross fosse un po’ strano.

Ma non così strano.

 

I wanna hide the truth

I wanna shelter you

But with the beast inside

There’s nowhere we can hide

 

No matter what we breed

We still are made of greed

This is my kingdom come

This is my kingdom come

 

In fondo non era scorbutico o antipatico come si potrebbe pensare leggendo tutto ciò.

No, agli occhi di tutti era un ragazzo positivo, allegro e un po’ svampito. I suoi compagni, i suoi genitori e pure i suoi insegnanti pensavano che fosse solo timido ed introverso ma comunque, alla fin fine, pieno di voglia di vivere.

Peccato, però, che lui non fosse così veramente.

 

When you feel my heat

Look into my eyes

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

Don’t get too close

It’s dark inside

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

 

 

Mascherava tutto ciò che era sotto qualsiasi cosa avesse.

All’inizio cercava solamente di nascondere i segni nel cuore poi, però, passò al dover nascondere i segni sulla pelle. Per lui era facile, era quasi da routine fingere in quel modo. Bastavano felpe larghe e polsini scuri, un po’ del fondotinta della sorella e pareva davvero mimetizzarsi con gli altri.

Per il cuore, beh… era invisibile agli altri, no?

Doveva solamente cercare di mascherare i suoi occhi.

 

At the curtain’s call

It's the last of all

When the lights fade out

All the sinners crawl

 

So they dug your grave

And the masquerade

Will come calling out

At the mess you made

 

Sì, perché i suoi non erano occhi normali.

Ricordavano il caffè, quello stesso che beveva ogni mattina prima di prendere l’autobus per andare a scuola, ma non era quello il motivo per cui non erano come tutti gli altri. Certo, si poteva dire che quelle fossero delle comunissime iridi castano scuro, quel colore ormai diventato più che comune tra i suoi coetanei, ma non era quello che li rendeva diversi, infatti.

Era quello che c’era dietro.

 

Don't wanna let you down

But I am hell bound

Though this is all for you

Don't wanna hide the truth

 

No matter what we breed

We still are made of greed

This is my kingdom come

This is my kingdom come

 

Dentro, in profondità, si scorgevano ombre scure che divoravano il suo essere poco a poco.

Per lui era come vivere con due persone. La prima era solo una maschera, la seconda era il suo vero ‘io’. E si vedeva in quel buio velato da una felicità fittizia.

Sentiva di non essere mai abbastanza per il mondo, mai abbastanza negli sport, mai abbastanza nella musica, mai abbastanza a casa, mai abbastanza… per vivere.

 

When you feel my heat

Look into my eyes

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

Don’t get too close

It’s dark inside

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

 

Nei suoi occhi vivevano dei demoni. Lui doveva semplicemente convivere con dei demoni che vivevano dentro le sue pupille, facendogli vedere il mondo nero, scuro, privo di qualsiasi elemento positivo.

Non vedeva un futuro per se stesso in quel mondo. Non riusciva ad immaginare se stesso da grande, come facevano tutti i ragazzi come lui. Non riusciva a fingersi avvocato, rock star, dottore, pittore, insegnante. Si vedeva solo così: Ross Shor Lynch, il ragazzo biondo e secchione della Thomas Jefferson High School di Los Angeles. Un sedicenne autolesionista depresso senza futuro che tutti credevano normale.

 

Hey say it's what you make

I say it's up to fate

It's woven in my soul

I need to let you go

 

Your eyes, they shine so bright

I wanna save that light

I can't escape this now

Unless you show me how

 

Prima o poi se ne sarebbe andato.

Era lì solo di passaggio, ecco quello che pensava. I demoni non potevano lasciare che lui avesse un futuro, una vita. Viveva per costrizione… e chi aveva detto che vivere fosse qualcosa di obbligatorio?

I demoni gli gridavano ogni notte di lasciare quel mondo che non faceva per lui.

Ma lui non aveva il coraggio, non aveva il coraggio di lasciare il suo piccolo fratellino Ryland, la sua sorella Rydel, i suoi genitori…

Il suo mondo era in equilibrio precario: se gli altri lo avessero abbandonato non avrebbe più avuto senso vivere. E si ritrovò a vivere non più per se stesso, bensì per non far torto ad altri.

 

When you feel my heat

Look into my eyes

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

Don’t get too close

It’s dark inside

It’s where my demons hide

It’s where my demons hide

 

… Così era quello che lo teneva in vita: una flebo fatta di quelle poche persone che veramente tenevano a lui…

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Salve e grazie a tutti quelli che leggono =) Questa storia non sarà tanto lunga e questo ne era il prologo, se possiamo dire. La canzone è Demons degli Imagine Dragons, vi consiglio di ascoltarla perché è una delle mie preferite.

Alors, dicevo, vi ringrazio davvero tanto se avete letto! In questa storia non si parla di amore perché, come spiegare, parlo un po' della storia delle persone come me che vivono così, da sole e con pochi amici, senza l'amore dei libri... perché i libri sono libri e questa è una storia che cerco il più possibile di far avvicinare al vero.

Se non vi piace visto che non è romantica mi spiace, potrei cambiare idea avanti ma per ora non sono programmate cotte di alcun tipo =)

Spero vi sia piaciuto questo prologo, posterò il primo capitolo tra Giovedì e Venerdì perché devo finire di rileggerlo e fare quelle cose dei capitoli (?) Il rating è arancione perché... boh. Giallo non mi andava XD

Peace&Love&Recensite XD

Prato_Azzurro

  
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