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Autore: diamond90    06/01/2015    3 recensioni
-” Guardami, dimmi che è quello che vuoi, dimmi che non vuoi che queste braccia ti stringano, che queste mani ti accarezzino, che queste labbra ti bacino e ti lascerò andare, giuro che non mi avvicinerò mai più, ma devi dirmelo qui, ora, guardandomi negli occhi, devi mandarmi via. Basta solo una parola e non ti darò più fastidio, lo giuro”-
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie/Damon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-”Caroline era imbarazzatissima, non sapeva più cosa dire per giustificarsi. E stato un bel modo per iniziare l'anno nuovo, non credi ? … Damon, mi stai ascoltando?”-

ascoltavo Elena in sottofondo come se fosse la colonna sonora dei miei pensieri.

-”Si, scusa mi sono distratto un attimo. Comunque si, è stata una bella festa”-

lo pensavo davvero, era stata una bella giornata.

-” A cosa pensavi?”-

non sapevo se fosse il caso di risponderle, più tempo passavo con Elena e più mi rendevo conto che la mia mente era altrove, e anche lei si rendeva conto che non le prestavo più attenzione, almeno non quella di un uomo innamorato che stava cercando di riconquistarla.

-” Pensavo che tra una settimana è il compleanno di Bonnie, e visto che non si è ancora ripresa del tutto magari se le organizzassimo una festa, non so, potrebbe aiutarla a tornare alla vita normale”-

testa bassa e occhi che giravano nel vuoto, non potevo guardarla mentre le dicevo che invece di ascoltarla pensavo alla sua migliore amica. Inoltre il compleanno di Bonnie era stata una scusa per dirle almeno in parte la verità, e non sentirmi completamente un imbecille. Ma come avrei potuto spiegarle che era il ricordo degli occhi di Bonnie a distrarmi, il ricordo delle parole dette e il rimpianto di quelle non dette. Come spiegarlo ad Elena, se neanche io mi spiegavo come fosse possibile una cosa del genere.

-” E' una bella idea “-

il tono di Elena la diceva lunga. Ci era rimasta male, ed era confusa. Tutti lo eravamo a causa delle nuove situazioni, e più si andava avanti e più prendevamo consapevolezza che niente era come prima e che tutto poteva ancora succedere.


 

-” Ok, se devi dirmi qualcosa questo è il momento Bonnie”-

Jeremy era pieno di collera, aveva sofferto molto la mia scomparsa e il mio ritorno a casa non era stato proprio come se lo aspettava. La scusa che dovevo riprendermi dalla brutta esperienza ormai non reggeva più, e non potevo certamente continuare a tenerlo sospeso.
Ma che spiegazione avrei mai potuto dargli? Qual'era il motivo che mi aveva spinto così lontano dal desiderio di averlo accanto a me, di abbracciarlo ancora ?

Non poteva essere Damon, era assolutamente ridicolo, e poi lui era innamorato di Elena.
Si, era innamorato di Elena. Quindi? Non è che avrebbe fatto differenza se non lo fosse stato !

-” Jeremy, io.... mi dispiace, non so come spiegare questa cosa, ma... sono un po' confusa”-

-” Confusa su cosa? Su noi?”-

il tono di Jeremy era disperato, aveva sofferto e soffriva ancora per colpa mia, e io mi odiavo istante dopo istante sempre di più per questo. Ma dovevo andare avanti, anche se sapevo che in questo modo gli avrei dato il colpo di grazia, non potevo continuare a fargli del male in questo modo.
Prima lo avrei lasciato andare, e prima gli avrei consentito di andare avanti con la sua vita.

-”Si Jeremy, su noi. Davvero non so come sia potuto accadere, ma io credo di non provare più nulla per te. E ti prego di non farmi domande perché davvero, non saprei cosa risponderti”-

avrei voluto sparire. Non potevo piangere, se lo avessi fatto probabilmente si sarebbe illuso e avrebbe cercato di convincermi, dovevo sembrare di ghiaccio, assolutamente sicura e consapevole di quello che stavo dicendo.

-” E quando avresti scoperto che non mi ami più?”-

sapevo di non potermi aspettare che se ne andasse senza chiedere spiegazioni, ma io non ne avevo e in un modo o nell'altro lui doveva capirlo.

-”Non volevo farti del male Jeremy, mi dispiace “-

per quanto mi avesse fatto male quella decisione, fu liberatorio per me vederlo andare via. Mi sentivo un ipocrita, ma proprio per questo dovevo lavorare su me stessa, scoprire che cosa era successo, che cosa era cambiato.

 

 

 

Quando vidi Stefan davanti al caminetto che sorseggiava del whisky mi resi conto che probabilmente era da lui che dovevo aspettarmi la reazione peggiore. Insomma, durante tutta la durata della sua relazione con Elena non gli ho praticamente mai dato tregua, e alla fine l'ho portata via da lui. L'amavo e pensavo di amarla più di lui, ma mi odierebbe per la vita se solo sapesse che adesso non è più al centro dei miei pensieri, penserebbe che gli ho rubato la donna che amava solo per un capriccio e che alla fine l'ho buttata via come un giocattolo vecchio.
Deludere Stefan, la persona che più amo e che sempre amerò nella mia eternità, era il pensiero che più di tutti mi distruggeva.

-”Damon... scusa la porta era aperta “-

Avevo visto Bonnie tante altre volte in quei giorni, ma quella fu la prima volta che la vidi consapevole del fatto che provavo qualcosa per lei. Non penso di poterlo spiegare con le parole, fu un subbuglio di emozioni. Tutto intorno a noi era sparito, mi era completamente perso nei suoi occhi, non sapevo più dov'ero e non mi importava. Avevo un ansia terribile e non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovermi.

-”Bonnie!”-

la voce di Stefan mi riportò alla realtà.

-”Ciao Stefan”-

-”Allora, come ti senti? Ti sei ripresa un po' dalla brutta esperienza? Caroline mi ha detto che stai facendo passi da gigante”-

-” Sto cercando di tornare alla normalità. Grazie per avermelo chiesto, e anche per tutto quello che hai fatto”-

-”Sei forte Bonnie, lo dimenticherai”-

Stefan accarezzò lievemente la guancia di Bonnie. Non ero geloso, sapevo che Stefan era ancora innamorato di Elena, ma avrei tanto voluto che quella mano che la sfiorava per rassicurarla fosse la mia.

-” Va bene io, ho delle cose da sbrigare, vi lascio”-

dopo essersi scambiato un sorriso con Bonnie mi lanciò un'occhiata, non è stupido, probabilmente aveva già avvertito qualcosa. Restammo soli, io e Bonnie, e sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui non sarei riuscito a controllarmi.

-” Ho lasciato Jeremy”-

non sapevo perché me lo stesse dicendo, sentivo solo che i sentimenti e le emozioni prendevano piano piano il sopravvento sulla ragione. Quella frase per me era un messaggio forte e chiaro.
Cercai comunque di trattenermi.

-”Non so che cosa mi stia succedendo, e devo capirlo Damon”-

era troppo, davvero troppo. La mente era completamente offuscata.
L
e afferrai il viso tra le mani, e la baciai.

-”Damon...”-

-” volevi sapere che cosa ti ha spinto a lasciare Jeremy, no? Bene, questa è la tua occasione, perché probabilmente è la stessa ragione che ha spinto me lontano da Elena e mi ha costretto a guardare in faccia la realtà”-

-”Damon, che stai dicendo, smettila...”-

sapevo che non era quello che voleva davvero, in quel momento il mio unico desiderio era che si rendesse conto della verità, perché la volevo con tutte le mie forze e sapevo che per lei era lo stesso.

La presi tra le braccia con tutta la forza che avevo, avevo paura di farle male ma non volevo lasciarla andare per nessuna ragione al mondo.

-” Guardami, dimmi che è quello che vuoi, dimmi che non vuoi che queste braccia ti stringano, che queste mani ti accarezzino, che queste labbra ti bacino e ti lascerò andare, giuro che non mi avvicinerò mai più, ma devi dirmelo qui, ora, guardandomi negli occhi, devi mandarmi via. Basta solo una parola e non ti darò più fastidio, lo giuro”-

i suoi occhi si riempirono di lacrime, ma io non potevo sopportarlo, non volevo vederla piangere.
La strinsi più forte e le baciai le guance bagnate, volevo solo che smettesse di soffrire, volevo vederla felice, volevo vedere ancora il suo splendido sorriso mentre sarcastica si beffeggiava di me.
Sentii le sue difese abbassarsi, e si abbandonò completamente al mio abbraccio.
Non vedevo l'ora di esplodere, di dirle ciò che invano avevo cercato di soffocare

-” Ti amo Bonnie, per quanto possa essere assurdo, ti amo con tutto me stesso”-

 

 

 

Quando sentii quelle parole dette così intensamente mi sciolsi completamente, non respiravo, non ragionavo. Avrei voluto sentirle all'infinito mentre morivo tra le sue braccia.
E' vero, era assurdo, ma io lo desideravo così tanto.

-” Resta con me stanotte, non lasciarmi”-

volevo solo che mi tenesse con lui, e sapevo che non mi avrebbe mai lasciata andare quella sera.
Non posso spiegare l'intensa felicità che provai.
Quando all'alba mi svegliai accanto a lui, la mia mente era tornata lucida e tutto era così strano, ma lui mi stringeva ancora e io desideravo restare li per sempre.

-” Buongiorno mia piccola streghetta”-

penavo che sarei stata imbarazzata al suo risveglio, invece tutto era così naturale. C'era serenità in quella stanza, tranquillità, e c'era amore e protezione nelle sue mani che accarezzavano il mio viso e nei suoi occhi intensi che mi guardavano.

-” Damon, io non vorrei ma più uscire da qui, ma dobbiamo tornare alla realtà”-

Damon capì immediatamente a quale realtà mi riferivo.

-” Bonnie, Bonnie, è questa la realtà tesoro e gli altri se ne dovranno fare una ragione”-

-” Si, ma Elena pensa che tu la ami ancora, e a Jeremy verrà un colpo”-

Amavo Damon, volevo stare con lui, solo con lui, ma ero preoccupata per le reazioni di chi ci stava intorno, non volevo perdere i miei amici. Perché tutto doveva essere così complicato? Perché non potevo avere la certezza che le persone che amavo sarebbero state felici per noi?
Volevo solo dirlo a tutti, togliermi quel dente che tanto mi doleva, volevo conoscere quanto prima il loro pensiero e cercare di rimettere tutto in ordine. Ma non riuscì a restirgli quando mi strinse più forte e con voce di gola, tra un bacio e l'altro, mi sussurro:

-”Tesoro, ehi, amore. Pensiamo a noi, solo a noi”-

Sapeva tranquillizzarmi come nessuno aveva mai saputo fare. D'un tratto niente fu più importante che godermi quel momento accanto a lui, improvvisamente tutto era più chiaro, più facile.
Avevo passato troppo tempo a pensare agli altri, era tempo di pensare a me, a ciò che volevo, a ciò che desideravo. E quando sognavo il mio futuro solo un'immagine c'era nelle miei fantasie, solo un nome; DAMON!

 

 

 

   
 
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