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Autore: The Hopeless Girl    06/01/2015    4 recensioni
Ma era l’Ombra ad avere paura di sé stessa, ad avere paura di quello che avrebbe potuto combinare, toccando quella candida creatura con la propria scura mano nera. Ma allo stesso tempo bramava la Luce e il suo calore come mai aveva desiderato qualcosa.
Così, l’Ombra allungò pian piano la mano, verso quella della Luce, finché le loro dita si sfiorarono. E in quel momento tutto fu Luce.

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Ombra e Luce, due elementi talmente distanti che non posso fare a meno di essere attratti.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~L’OMBRA E LA LUCE~


La Luce fermò i suoi passi e fece comparire un ampio sorriso.
-Vieni fuori, so che sei lì.- disse, la voce calda e radiosa come un sole di Maggio che ammicca da un celo sereno.
L’Ombra uscì dal suo nascondiglio, un po’ imbarazzata per essere stata scoperta e un po’ contenta perché la Luce si era accorta della sua presenza.
-Io… non volevo seguirti…- balbettò incerta l’Ombra, mentre si sentiva avvampare.
La Luce rise e per un attimo l’Ombra rimase incantata da quel suono che sembrava… una pioggia di gocce di sole, non avrebbe saputo definirla in altro modo.
-No, sono certa che non volessi seguirmi. E allora perché sei qui?.- chiese candidamente la Luce.
Ecco, quella era La Domanda. Cosa ci faceva l’Ombra a seguire di nascosto la Luce? La cosa era talmente strana che quasi faceva ridere, ma l’Ombra non voleva ridere. Lei non rideva mai, la Luce sì. La Luce sembrava aver assorbito la luminosità che un tempo era appartenuta all’Ombra. Gliel’aveva rubata, la sua luminosità.
-Sono qui perché tu mi hai rubato qualcosa.- disse l’Ombra senza pensarci.
La Luce era interdetta. Lei non aveva mai rubato nulla a nessuno, lei era qualcosa di puro e innocente. Se qualcuno poteva essere scambiato per ladro, beh, quello era l’Ombra. Tutta nera e tetra, sempre crucciata. Talmente nera che… che la Luce si chiedeva se, in qualche modo potesse essere rischiarata, le si potesse ridonare la sua luminosità.
-Io non ti ho rubato nulla. Anzi voglio farti un regalo.- rispose la Luce, ed allungò una mano verso l’Ombra che si ritrasse, spaventata.
-Che fai?- grido l’Ombra -Così mi illumini! È pericoloso: io sono l’Ombra!-. Ma lo sguardo nero dell’Ombra era avidamente fisso sulla mano della Luce, così chiara e luminosa che…
-Ehi, aspetta!- disse l’Ombra -Quella è la mia Luce, quella che mi hai rubato!-.
Lo sguardo della Luce era pieno di tenerezza, una dolcezza grande come mille soli.
-No, io non ti ho rubato nulla.- disse la Luce -Ma voglio farti un dono. Toccami, cosicché la mia luce ti inondi e ti illumini, rendendoci uguali e un’unica cosa.
L’Ombra guardò quella mano tesa, quel raggio caldo e luminoso, che lo impauriva e lo sollecitava al tempo stesso. Voleva uscire dal suo nero malumore, dai suoi giorni cupi e pregni di cattivi sentimenti che lo opprimevano, ma aveva paura che sarebbe bruciato, se fosse entrato in contatto con la Luce.
-Non… non lo so.- sospirò l’Ombra -È pericoloso. Potresti diventare te Ombra, invece che io Luce.-
La Luce sorrise, e la dolcezza di quel sorriso abbagliò l’Ombra.
-Non importa- rispose in un sussurro la Luce -Non ho paura di te, dell’Ombra.- 
Ma era l’Ombra ad avere paura di sé stessa, ad avere paura di quello che avrebbe potuto combinare, toccando quella candida creatura con la propria scura mano nera. Ma allo stesso tempo bramava la Luce e il suo calore come mai aveva desiderato qualcosa.
Così, l’Ombra allungò pian piano la mano, verso quella della Luce, finché le loro dita si sfiorarono. E in quel momento tutto fu Luce.
Ma poi, il cuore dell’Ombra divampò di nero e quella orribile macchia di oscurità iniziò a sovrastare la Luce.
L’Ombra cercò disperata gli occhi della Luce, e quando li trovò non poté fare a meno di soffrire ancora più penosamente: la Luce la guardava sorridendo con amore.
L’Ombra avrebbe voluto gridare che le dispiaceva, che non voleva che il suo male prendesse il sopravvento e soffocasse la Luce. Ma non ci riusciva, riusciva solo a guardare impotente gli occhi sorridenti e dolci della Luce che pian piano scomparivano nel buio.
E tutto fu Ombra.
Nel buio totale l’Ombra iniziò a piangere sommessamente, e poi sempre più forte. Piangeva con le lacrime che si perdevano nel buio sottostante e i lamenti che rimbombavano nell’oscurità che la circondava. E sebbene fosse nel suo elemento, nel suo regno, si sentiva a disagio, si sentiva privo di qualcosa che ormai gli era necessario: la Luce.
Pianse per quelle che le sembrarono ore, ma poi una voce cristallina risuonò nell’ambiente oscuro, così dissonante dall’opprimente aura nera che la circondava.
-Non piangere, Ombra.- disse dolcemente la Luce -Io sono ancora qui, solo che non puoi vedermi.-
L’Ombra alzò lo sguardo ma non vide alcuna scintilla luminosa.
-Ma… dove sei?- chiese, con una miscela di speranza e sconforto nella voce.
-Sono ancora qui.- ripeté la Luce -Solo che ora è il tuo momento. Ora è la Notte.-
L’Ombra non capiva. Cosa voleva dire che ora era Notte? Voleva dire che la Luce sarebbe tornata? Stava giusto per chiederle spiegazioni, quando qualcosa di caldo e morbido avvolse la sua mano.
-Vedi? Io sono qui accanto a te. Lo sono sempre stata. Solo che non potevo mostrarmi. Ma ora è il mio, di momento.- la voce della Luce era dolce come il miele, come una carezza delicata percepita nel dormiveglia.
Dalle loro mani intrecciate sfavillò una scintilla bianca come la cera, e pian piano l’aura di quella fiammella neonata iniziò ad espandersi, fino ad illuminare gli occhi limpidi della Luce.
-Guarda- disse la Luce -Ammira l’Alba di un nuovo, lunghissimo Giorno. Prima di ogni duratura Era della Luce, l’Ombra deve prevalere per una notte, così esige la natura. Ma ora ci attende un solo ed intramontabile Giorno!-
La tenue luminescenza rosata arrivò ad illuminare il sorriso radioso della Luce, e quello divampò come un sole che si desta dal suo sonno, come l’esplosione di una stella che arde col suo fuoco l’oscurità circostante.
La Luce suprema avvolse le due figure, una del colore dell’impalpabile sfarfallio delle stelle e una di quello denso della notte, e da quel momento fu solo un lungo e duraturo Giorno, che avrebbe regnato finché l’Ombra avesse continuato a desiderare la Luce. Ma ora che l’Ombra aveva scoperto cosa voleva dire essere illuminati, amava la Luce con tutto il suo cuore di tenebra, e non l’avrebbe lasciata mai più.




*ANGOLINO AUTRICE*
Okay, arrivati a questo punto penserete: "ma la Solangelo dov'è?"
Ecco, guardatela da questo punto di vista: la Luce è Will, o meglio l'anima di Will, e l'Ombra è Nico (la sua anima). Ciò che ho narrato può essere inteso come la loro ipotetica relazione che  forse, in un futuro non molto probabile verrà da me descritta in una long, ma non faccio promesse!
Grazie di aver sopportato questa assenza di Solangelo in una fanfic che si era dichiarata tale, e a presto!

The Hopless Girl
   
 
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