Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Tris Bradbury    06/01/2015    5 recensioni
"Sam Winchester era nel corpo di suo fratello Dean, e viceversa. Tutto per colpa della mania del fratello maggiore per le scopate improvvisate."
Destiel,Sabriel, sono nel bunker (quindi lievemente AU, data la presenza di Gabriel)... piccolo sclero per terminare in "bellezza" le vacanze di Natale.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono seria. Non ho idea di come sia venuta fuori questa OneShot. So che è terribile, ma ho pensato di darle una possibilità. 
Spero non sia una delusione. Ci vediamo alla fine!
{Tris}




Sembrava l’ennesima giornata “tranquilla” nel bunker. Davvero, era partita bene, gli uccellini cinguettavano, apparentemente nessun angelo o demone quel giorno aveva voglia di rompere le palle…
Invece quella pace era segno di una catastrofe imminente.
Dean si svegliò di scatto, ancora intorpidito e felice della serata passata abbracciato ad una bella biondina.
Si trascinò verso il bagno, assonnato. Da quando, poi, il pavimento era così vicino ai suoi piedi?
Arrivato al lavandino si sciacquò la faccia, ma una volta alzato lo sguardo non poté trattenersi dallo strillare.
-Sam! SAMMY! Dimmi che non è successo sul serio!
-Dean, che diamine hai combinato ieri sera?- una voce dall’altra parte del corridoio (la sua voce) aveva emesso quasi lo stesso suono.
-Non lo so! C’era questa ragazza da paura al bar ieri sera, l’ho seguita fino a casa e…- Dean si batté la mano spropositatamente grande rispetto alla sua sulla fronte. –Cazzo…- capì all’improvviso.
-E? Parla!- Sam tossì per cercare di schiarire la voce, ma era ancora terribilmente bassa.
-Me la sono portata a letto, okay? Me la sono portata a letto e non sapevo che fosse una maledettissima strega! Figlia di puttana…- il maggiore dei Winchester si passò una mano fra i capelli lunghi, odiandoli. –Come diamine fai ad avere i capelli così dannatamente morbidi?-sbottò poi, incredulo.
-Non ti azzardare a tagliarli, o mi farò fare un piercing dove non batte il sole.-lo minacciò l’altro, lanciandogli un’occhiata di fuoco.

Sam Winchester era nel corpo di suo fratello Dean, e viceversa. Tutto per colpa della mania del fratello maggiore per le scopate improvvisate.
-Dimmi solo che durerà poco, perché odio essere così basso.- borbottò Sammy.
-Scusa se non mi sono fermato a chiedere informazioni, cercavo di salvarmi la pelle!
-Fesso.
-Puttana.- rispose Dean, e si incamminò, picchiando la testa sullo stipite della porta e imprecando ad alta voce.

Per due ore la cosa era andata avanti più o meno normalmente. I due evitavano di guardarsi allo specchio e tentavano di fare di tutto per non chiamare gli angeli. Tuttavia (e ciò Dean non lo sapeva) fra Sam e Gabriel, l’arcangelo, c’era più di una semplice collaborazione. Molto di più.
E lo scoprì dopo aver guardato nel telefonino di Sam, disteso sul letto del fratello. Non si erano scambiati nulla, in caso gli esseri piumati avessero fatto capolino, e Dean se ne era pentito.
All’interno del cellulare c’erano dei messaggi da parte di Gabriel, che Sammy teneva accuratamente in una cartella appositamente creata.
-“Zuccherino, non vedo l’ora di cavalcare il tuo…”… SAMMY?!- tuonò Dean, per poi passarsi una mano sul volto. Non ci credeva. Non ci voleva credere.
Evidentemente il fratello non aveva sentito, ma qualcun altro era all’ascolto.
-Perché ti chiami da solo, pasticcino?- domandò una voce di fronte a lui.
Gabriel.
-Io? Uhm… nulla…- disse, fingendo di essere assorto.
-Stavi rileggendo i miei sms, eh?- rise malizioso.
-Ovviamente...- decise di stare al gioco.
Gabriel si mosse in avanti e afferratolo per la camicia a quadri lo tirò su di colpo, catturando le sue labbra in un bacio tutt’altro che casto. Dean ringhiò sorpreso.
-Sammy-Pooh, da quando sei così… aggressivo?- l’arcangelo sogghignò. –Mi piace.- aggiunse poi al suo orecchio, spingendolo contro la parete, prendendo a lappargli il collo e a torturarglielo con le labbra. Il Winchester non riuscì a trattenere un gemito.
-Non parli, Sammy?- lo incalzò l’altro. –Di solito devo baciarti per farti stare zitto…- proseguì, baciandolo di nuovo. Dean cercò di divincolarsi, di prendere il comando, ma non era propriamente semplice. Gabe era pur sempre un arcangelo.
Il Winchester si spostò di lato, vedendo le mani dell’angelo avvicinarsi pericolosamente ai suoi fianchi, voltandosi faccia al muro. Pessima decisione.
Gabriel infilò le mani all’interno della camicia, accarezzando i fianchi e la schiena di quello che credeva fosse il suo Sam. O almeno, fisicamente lo era.
Dean riuscì a sfuggire alla sua presa e corse fuori dalla stanza da letto, quasi sbattendo di nuovo la testa contro lo stipite della porta. Arrivato in corridoio si guardò attorno, per poi correre a perdifiato verso l’entrata.  Tuttavia essere nel corpo di Sam comportava anche una coordinazione oculo-muscolare pari a quella di un elefante in un negozio di porcellane. Era aggraziato quanto un ippopotamo con gli arti spropositatamente lunghi e la statura di King Kong. Inciampò qualche volta nei tappeti, si nascose poi sotto al tavolo da pranzo, tirando un sospiro di sollievo.
-Pasticcino, cos’è, hai voglia di nasconderti?- Gabriel si leccò le labbra. –Mi piacciono questi giochini, qualcosa di nuovo ogni tanto…- continuò mellifluo.
-Figlio di puttana.- imprecò Dean a bassa voce. Era appena passato dalla padella alla brace. Fece per muoversi, per tentare di uscire da lì, ma non aveva fatto i conti con le gambe del fratello, perfino più lunghe del mobile. I piedi, infatti, sbucavano da sotto il tavolo, e Dean se ne accorse troppo tardi.
Si sentì trascinare fuori dal suo nascondiglio, e si ritrovò faccia a faccia di nuovo con il sorriso beffardo del Trickster. Quest’ultimo, senza alcuno sforzo, lo sollevò e se lo caricò in spalla, dandogli poi una pacca sul sedere.
-SAMMY!- strillò Dean, per poi sparire in camera da letto.

Nel frattempo, dall’altra parte del dormitorio, Sam nel corpo di Dean stava scoprendo una cosa che mai si sarebbe aspettata dal fratello.
Di fronte a lui, infatti, era appena apparso Castiel, che lo fissava come se si aspettasse qualcosa. Sam piegò la testa di lato, con un’espressione interrogativa.
-Di solito quando mi presento in camera tua non riesci a trattenerti dal saltarmi addosso.- commentò l’angelo, corrugando la fronte, perplesso. –Se è per la… ehm… ragazza di ieri sera… sai bene che non sono un tipo possessivo…- disse poi, e la cosa fece strabuzzare gli occhi al Winchester.
Dean E Castiel. Impossibile. Insomma, Dean era la persona più etero del mondo!
O forse no.
-Dean?- chiamò ancora Castiel, e Sam scrollò la testa, riportando lo sguardo su di lui. Si impose di comportarsi come avrebbe fatto Dean, ma… come accidenti si comportava Dean con Castiel?
-Sì, ciao Castiel.- salutò dopo un po’, alzandosi in piedi e abbracciando l’angelo, baciandolo poi su una guancia.
-Da quando sei così gentile?- domandò l’altro, afferrandolo per la nuca e premendo le labbra contro le sue con foga. Sam non fece in tempo a staccarsi che l’angelo aveva già attaccato i bordi della T-Shirt grigia che indossava, sfilandogliela e unendo di nuovo le loro bocche, gettando la maglia a terra. Prese poi le mani di Dean e le mise sulla sua cravatta, quasi esortandolo a scioglierne il nodo. Sam lo capì dopo qualche secondo, ancora troppo scioccato per pensare in modo assolutamente razionale. Si avvolse la cravatta blu attorno alla mano e slacciò i primi bottoni della camicia dell’angelo, baciandone la pelle candida scoperta. Gli sembrava così strano compiere quei gesti con qualcuno che non fosse Gabriel. In realtà non era mai stato nemmeno così tenero. Fece saltare il resto dei bottoni e spinse appena Castiel sul letto, chinandovisi poi sopra e catturando ancora le sue labbra.
Arrivato con le mani sulla chiusura dei pantaloni dell’altro, Sam esitò. Voleva davvero fare cose con l’angelo del fratello?
Si fermò, e guardò Castiel negli occhi. Gli sembrava un cucciolo abbandonato con gli occhioni azzurri e liquidi. Il Winchester deglutì, per poi sdraiarsi di fianco a Cas e abbracciarlo. Gli sembrava l’unica cosa da fare.

Dopo forse un’ora Sam fu svegliato dal rumore di piatti infranti al suolo. Si alzò di scatto e si voltò verso Castiel, che lo fissava di rimando. Il cacciatore prese la pistola che Dean teneva nel cassetto del comodino e la infilò nella tasca posteriore dei jeans, uscendo di corsa dalla stanza, seguito da Cas.
Quella che credeva fosse un’invasione angelica-barra-demoniaca era solo una seconda Apocalisse.
I protagonisti?
Un Dean nel corpo di Sam che scappava in mutande da un Arcangelo Gabriele altrettanto in mutande e visibilmente arrapato.
-SAM!- strillava, col fiatone. –Aiutami, ti prego!- continuò, nascondendosi dietro i corpi di Cas e Dean, usandoli come paravento.
-Cassie, non sapevo che tu e Dean… oh, non importa.- si leccò ancora le labbra. –Sono alle prese con un alce in fuga.- aggiunse poi, indicando Sam (Dean, in realtà).
-Gabe, quello non è Sam.- disse dopo un po’ Castiel, guardando prima Sam, poi Dean. –Lui è Sam.- mise una mano sulla spalla del maggiore dei Winchester, spingendolo verso l’arcangelo. –Mentre lui…- si voltò verso l’altro cacciatore, chinandosi su di lui. –Questo è Dean.- sorrise.
-Come l’hai capito?- chiese Sam, mentre abbracciava Gabriel e gli stampava un bacio sulla tempia.
-Dean non mi bacia mai sulla guancia.- spiegò, quasi ridacchiando. –Certamente non permette che io gli “mostri” cosa fare.- fece le virgolette con le dita. –E, cosa fondamentale… mi chiama Cas, non Castiel.- baciò le labbra del minore dei Winchester lievemente, cosa che fece quasi sorridere il vero Sam.
Nel frattempo, Gabriel osservava il corpo di Dean privato dei vestiti dalla cintola in su e sogghignava ingolosito.
-No, ehi!- Dean gli puntò l’indice contro, mentre Castiel gli accarezzava i capelli lunghi. –Niente sesso, finché lui è me!- sbottò. –E non ti azzardare a lasciare segni, altrimenti mi taglio i capelli a zero, capi… mpfh!- Cas lo aveva zittito con un bacio.
Gabriel sorrise, poi schioccò le dita. Sam si scansò da Castiel e si alzò in piedi, mentre guardava Dean scrollare le spalle con una smorfia di disgusto. Prese poi il fratello per un braccio e lo trascinò in un angolo della stanza. –Quando pensavi di dirmelo di te e Gabriel?-sussurrò, in modo quasi aggressivo.
-E di te e Cas, allora?- allargò le braccia. –Gabriel non è come se fosse nostro fratello acquisito!- alzò la voce.
-Zuccherini, smettetela di litigare.- mormorò l’arcangelo. –Poi il mio Sammy si rovina la messa in piega.-si avvicinò a Sam di scatto e prendendolo per un polso lo trascinò via, fino in camera da letto.

-Cas… -sussurrò Dean, accoccolato sul petto nudo del suo angelo, sul letto della sua stanza. –Cas, mi dispiace se ieri sera…
-Come ho già detto a tuo fratello, io non sono una persona gelosa.- scosse appena la testa. –Solo, vorrei che tu non mi considerassi una di quelle ragazze che butti via ogni volta…- sospirò.
-Non lo sei...- Dean sorrise. –Castiel, tu sei importante per me. Davvero.- si mise una mano sul cuore.
-…Samuel?- chiamò ridacchiando. –Sicuro di non essere rimasto lì dentro?- proseguì, infilando una mano fra i capelli biondi del cacciatore e scompigliandoglieli.
-Sam è di là a far chissà cosa con tuo fratello Trickster…- borbottò, e Castiel scoppiò a ridere, una vera risata, che fece ricordare a Dean il Cas del 2014. Stranamente, però, il ricordo quasi gli piacque.
-Come se noi non avessimo appena fatto lo stesso, mh?- l’angelo gli baciò la punta del naso.
-Già, hai…- il Winchester smise di colpo di parlare. Un gemito aveva spezzato il silenzio che si era creato, seguito da altri. Castiel si preoccupò. Si alzò di scatto in piedi, come mamma (o Papà) l’aveva fatto, e fece per uscire, quando Dean lo bloccò mettendosi fra l’angelo e la porta.
-Cas, forse è meglio se restiamo qui.- non riuscì a non sorridere.
-Forse hanno bisogno di aiuto!- disse, guardando Dean spaventato.
-Castiel, ti prego. Sei andato bene fino ad ora, hai perfino fatto una battuta, non rovinare tutto!- rise, e lo afferrò per i fianchi, seppellendo il viso nel suo collo.

Sam si lasciò cadere sul materasso, sudato ed accaldato. Fare sesso con Gabriel faceva decisamente bruciare calorie.
-Gabe, perché non ti eri accorto che non ero io?- chiese, accarezzando la testa dell’angelo appoggiato su di sé.
-Io… io non lo so. Mi dispiace, Sammy… mi dispiace tanto…- sussurrò, stringendogli una mano e accarezzandogli il viso con l’altra.
-Ti dispiace di aver quasi traumatizzato a vita mio fratello?- sorrise sommessamente, scuotendo appena la testa e  portandosi a sedere, trascinandosi addosso l’arcangelo, facendogli posare la schiena sul suo petto e scompigliandogli i capelli, per poi baciargli una spalla.
-Quello penso di averlo già fatto… ha letto i nostri messaggi.- ridacchiò a bassa voce. –E… penso di essere stato un pochino esplicito
-Gabriel!- gli diede una spinta con entrambe le mani, a metà fra l’indignato e il divertito. –In compenso io mi sono quasi portato a letto Castiel…- tossicchiò poi.
-Mmh… sono quasi geloso.- sorrise.
-Se fossi in te, beh… non lo sarei. Cioè, ci siamo baciati, tutto qui. Baciati e mezzi spogliati, okay, ma…
-Shhht! Non voglio sapere altro!- si coprì le orecchie con le mani. Poi lo sguardo gli si illuminò. –Se tu fossi in me, eh?- schioccò le dita.
-GABRIEL!
 
THE END

Ringrazio la mia Beta, Emma, come al solito... e non so, seriamente, quante recensioni positive avrà questa Shot. Niente scene piccanti, lo so, sarà per la prossima volta... magari farò una Sabriel per PickUpYourLife (che spero recensirà anche questa storiella).
See you then, Jerks!
{Tris}

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Tris Bradbury