Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Lila May    06/01/2015    6 recensioni
{ MangaQuestshipping ★, OOC per sicurezza } { Fluff, romantico } { Scritta dopo due settimane di agonia completa-- }
Dal testo:
- Sei più debole di un Magikarp, Crys. Non sei degna di essere mia rivale. -
- Ti odio, Gold! - gemette lei, tentando di riprendere fiato.
Il corvino le lanciò un asciugamano che la povera Crystal, per quanto ci avesse tentato, non riuscì a prendere neanche sforzandosi.
Già.
Era davvero debole. Forse era lui, i suoi occhi, la sua voce, il suo profumo e il suo carattere, a renderla così vulnerabile, chissà... negli sport se la era sempre cavata alla grande.
- Sentimento reciproco. -
- Vuoi che ti spacchi la faccia a suon di calci? - lo provocò, sollevando le sopracciglia con fare odioso mentre, ancora un po' affaticata, si asciugava volto e capelli.
Non ci fu risposta.
Smise di massaggiarsi il capo con l'asciugamano e portò lo sguardo su Gold, il quale si era incantato a fissare un punto morto fuori dalla finestra.
- Cosa c'è? - gli domandò, seguendo la direzione dei suoi occhi con un moto di curiosità nello sguardo. - Dj Lori? -
***
Buona lettura ^^!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crystal, Gold
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Courage


A Johto quella sera di Ottobre il freddo imperversava minaccioso. Un gelido vento proveniente da est soffiava ininterrottamente contro i tetti delle case, e grosse nuvole colme d'acqua preannunciavano l'arrivo di un imminente acquazzone.
Crystal e Gold stavano ritornando da casa del professor. Oak insieme a Megaree e Exbo, che saltellavano felici fra l'erbetta fresca del Percorso. La blu aveva da poco finito di studiare un paio di Sentret, e l'amico, da bravo gentleman qual'era, si era offerto non solo di aiutarla con il lavoro, ma anche di riaccompagnarla a casa.
Ora erano lì, che marciavano in silenzio evitando l'erba alta. L'aria era impregnata di umidità, e tutt'intorno al viale deserto rimbombavano assordanti i vivaci versi dei loro Pokémon. Crystal portò gli occhi al cielo e storse la bocca, poi si strinse nel giacchetto. - Sta per piovere – osservò, analizzando con attenzione un paio di nuvole che, spinte dal vento, si spostavano esattamente sopra le loro teste.
Gold le scoccò un'occhiata divertita e mostrò i denti in uno sghignazzo. Probabilmente a un bambino avrebbe fatto paura. - Non ti preoccupare: con questa scorciatoia, arriveremo prima. -
- Forse era meglio se prendavamo la strada opposta: a quest'ora saremmo già a casa! – borbottò di rimando la ragazza, rabbrividendo di freddo e affondando il naso nella graziosa sciarpa a scacchi. - come al solito... -
- Non riesci a fidarti mai del tuo migliore amico – brontolò Gold, portandosi ambe le mani dietro il capo. - ti sto dicendo che questa è la strada GIUSTA. Dammi retta. -
A Crystal venne da ridere, ma preferì contenersi per non disturbare i Pokémon che stavano sonnecchiando nascosti dentro qualche cespuglio. L'ultima volta che aveva prestato ascolto a Gold aveva quasi rischiato la vita. Meglio se confidava nelle sue capacità, in fondo il suo sesto senso non l'aveva mai delusa. Non che non volesse bene all'amico, al contrario, le piaceva tantissimo, senza lui e la sua incontrollabile euforia probabilmente sarebbe sprofondata nella noia più assoluta, ma a volte agiva d'impulso, senza pensare, facendo del male sia a lui sia a chi gli stava intorno. - Gold, vedi che ti sbagli: questa è la via più lunga. Fidati, vengo spesso qui, ci lavoro, so dove mi portano i piedi. -
- Non è vero. -
- Sì, invece. -
- No – Gold strinse le labbra e cercò di accomodarsi meglio il ciuffo corvino che pendeva dalla fronte, invano. La prossima volta avrebbe portato il cappello e se lo sarebbe assestato bene, detestava quando quel maledetto ciuffo gli rendeva difficile la vista. Prima o poi avrebbe preso le forbici e si sarebbe fatto un bel taglio alla moda. Con quei capelli spettinati sembrava un pazzo, forse solo a Crystal e a sua madre piacevano. - sono io l'uomo, qui, non te, e ti assicuro che conosco questo posto anche meglio dei Pokémon che ci abitano. -
- No, assolutamente: arriveremo a casa per le dieci di sera, e tutto per colpa tua – si lamentò la blu, sbuffando sonoramente, quando a interrompere la conversazione fu un possente tuono, che con la sua furia aggressiva sembrò quasi voler spezzare il cielo.
Gold si avvicinò al corpo dell'amica e cercò automaticamente le sue lunghe mani sottili, poi, quando le loro dita furono convinte di essersi intrecciate, fu tutto più tranquillo. Quando erano piccoli e uno dei due aveva paura, l'altro era prossimo a trasmettergli un po' di conforto attraverso l'unione delle mani. Non avevano perso quell'abitudine, e tutte le volte che lo facevano lei si sentiva il volto in fiamme.
Sempre.
- Dovremmo muoverci... - sussurrò, cercando di minimizzare alla meglio il rossore che le aveva tinto il volto di un tenero rosa confetto. Detestava arrossire in quel modo, specialmente davanti a Gold, Gold, la causa del suo imbarazzo.
- Concordo! Chi arriva per primo al Centro Pokémon di Fiorpescopoli vince il mondo! - esclamò l'amico con un sorriso, mentre le prime, grosse, limpide gocce di pioggia iniziavano a scendere dal cielo.
I due ritirarono i Pokémon dentro le loro Pokéball e iniziarono a correre come forsennati verso la città dei fiori, ogni tanto ridendo per un nonnulla.
Era proprio quello, quella continua voglia di giocare, vivere e divertirsi, che piaceva a Crystal del rapporto fra lei e Gold. Ogni occasione era buona per sfidarsi, non importava quale fosse il luogo dove si trovavano o di cosa stessero parlando. Alcune volte lui interrompeva persino delle discussioni serie, per far sì che lei lo inseguisse fino allo stremo...
quando lo ebbe perso di vista accelerò il passo e cominciò ad ansimare, la pioggia che le inzuppava i capelli e gli abiti.
L'unica cosa che odiava era che lui, bene o male, vinceva sempre. Pioggia, tuoni, uragani, magari anche tornadi, tsunami e perché no, terremoti... niente lo fermava.
Arrivò al Centro Pokémon che ormai Fiorpescopoli poteva considerarsi allagata, e quando entrò, lui le rivolse uno sguardo malizioso, facendo brillare le iridi di un oro quasi irreale.
- Sei più debole di un Magikarp, Crys. Non sei degna di essere mia rivale. -
- Ti odio, Gold! - gemette lei, tentando di riprendere fiato.
Il corvino le lanciò un asciugamano che la povera Crystal, per quanto ci avesse tentato, non riuscì a prendere neanche sforzandosi. Già. Era davvero debole. Forse era lui, i suoi occhi, la sua voce, il suo profumo e il suo carattere, a renderla così vulnerabile, chissà... negli sport se la era sempre cavata alla grande. - Sentimento reciproco. -
- Vuoi che ti spacchi la faccia a suon di calci? - lo provocò, sollevando le sopracciglia con fare odioso mentre, ancora un po' affaticata, si asciugava volto e capelli.
Non ci fu risposta.
Smise di massaggiarsi il capo con l'asciugamano e portò lo sguardo su Gold, il quale si era incantato a fissare un punto morto fuori dalla finestra.
- Cosa c'è? - gli domandò, seguendo la direzione dei suoi occhi con un moto di curiosità nello sguardo. - Dj Lori? -
- UNA STELLA CADENTE, LO SAPEVO! Deve essere Jirachi, altrimenti avrebbe fatto presto a passare... wow... -
- Jirachi? Ma fuori piove, come diavol... -
Il corvino la ignorò e balzò in piedi, poi si spiaccicò contro il freddo vetro della finestra, lasciandoci sopra una debole macchia grigio opaco non appena ci respirò su. - esprimi un desiderio, Crys, dai! -
- Beh... - la blu osservò Jirachi lasciare lentamente una scia argentata dietro di sé, quindi si portò una mano al cuore e cominciò a rimuginarci su. Cosa voleva veramente? Cosa le serviva, cosa desiderava di più a questo mondo? Aveva già tutto quello che occorreva: un Pokémon, un amico eccezionale, una casa bellissima e una famiglia in salute. Non le mancava nulla. O forse...
portò lo sguardo su Gold, che era impegnato nell'esprimere il suo desiderio. Ecco, ecco cosa voleva. Un pizzico di coraggio.
Probabilmente, se ne avesse avuto sufficienza, avrebbe atteso il momento giusto per rinfacciare a Gold quanto gli piacesse e quanto la sua vita sarebbe stata incompleta se non l'avesse incontrato. Strinse gli occhi, prese un respiro ed espresse il suo desiderio, poi diede di spalle alla finestra e ci si appoggiò su.
Chissà se si sarebbe avverato.
 

- ... tutto bene, sì? - domandò Gold, facendo attenzione a non sprofondare in qualche pozzanghera. Alla fine il maltempo si era dissolto, e nonostante si fosse fatto un po' tardi, erano molto vicini a Borgofoglianova. Ancora qualche passo e sarebbero arrivati
- Mi pare di sì – Crystal aggrottò le sopracciglia e lo guardò di sbieco. Quando l'amico faceva quel genere di domande, significava solo una cosa: stava girando intorno ad un argomento in particolare.
- E dimmi... cos'hai espresso? -
- Temevo me l'avresti chiesto. -
- Dai, dimmelo, ti scongiuro! – insistette l'amico, impuntandosi contro di lei. - se non me lo dici... beh... ho dei video che ti incriminano mentre tenti di fare una torta, e non so se ti va che tutta la scuola ti ricordi come la pasticciera peggiore di Jhoto. -
- Gold, io... io ti ammaz...! - Crystal strinse i pugni e cominciò a sbuffare come un Tauros inferocito. Gold sapeva essere dolce e amichevole, ma quando si metteva sapeva diventare odioso e insopportabile. Però, lo ammetteva, amava quando si comportava in quel modo bizzarro. - un po'... di coraggio – dichiarò, arrendendosi all'evidenza.
Il corvino la fissò spiazzato. - Coraggio, Crys? Non hai bisogno di coraggio, sei la ragazza più in gamba che io conosca. -
- D- davvero?! - balbettò la blu, sollevando le spalle e arrossendo come un peperone. Gold le aveva detto proprio delle belle parole. Era confortante sapere che sotto i suoi occhi gli si presentava una ragazza coraggiosa e in gamba, questo la fece sentire molto sicura di sé.
- Sì! Certo. Ma dimmi, come mai ti serve coraggio? - Gold la scrutò di sottecchi, mentre le larghe labbra sbiadite per il freddo si piegavano in un malefico sorrisetto carico di malizia. - Devi... dichiararti a qualche nostro compagno di classe? -
- N-NO! - strillò Crystal, facendo uno scatto in avanti per lasciarselo alle spalle, ma Gold, lesto come un Pikachu, la prese per una mano e la tirò lievemente verso sé, obbligandola a voltarsi. Come non detto.
- Dimmi la veritàà, daiiiiiii... -
- Non credo che siano fatti tuoi. -
- Come vuoi. - il corvino allungò il collo in avanti e si spinse minacciosamente contro di lei, arrivandole a sfiorare le labbra con l'apice del ciuffo frontale. - comunque so perfettamente di chi sei innamorata. -
La ragazza fece fatica a guardarlo negli occhi, imbarazzata. Perché quelle iridi dorate dovevano essere tanto attraenti e determinate? Cominciò ad innervosirsi e, agitata, gli posò una mano sul petto per allontanarlo, ma lui sembrava come incollato alla terra. - Ehm... ma davvero? Come fai a saperlo? -
- Perchè ti osservo – Gold fece una pausa ad effetto, gustandosi appieno l'espressione mezzo terrificata di Crystal. - sei innamorata di... - arricciò il naso, vittorioso. - Silver. -
- Cos... cosa... - la blu cercò di non ridere, sconvolta. Come al solito l'amico non aveva capito niente di niente. Lei e Silver erano molto amici, certo, ma per quanto il rosso fosse bello non gli era mai interessato. No, a lei piaceva Gold, solo lui, e da tantissimo tempo. - Certo. Come no – concluse, ironica.
- Dai, "tesoro": te lo si legge in faccia che sei cotta di Silver! – esclamò esaltato il corvino, entrando a Borgofoglianova seguito dall'amica. Crystal lo lasciò farneticare sulla sua "presunta" cotta ancora per qualche minuto, agguerrita, poi si fermò davanti alla porta di casa sua e attese in un saluto. Come non detto. L'amico continuava a camminare imperterrito senza tacere un attimo, e probabilmente non si era nemmeno accorto di non averla più al suo fianco. Sorrise ed entrò in casa, poi appese il giacchetto all'attaccapanni e fece uscire Megaree dalla Pokéball.
Che sciocco.
Ma per nulla al mondo gli avrebbe imposto di cambiare... del resto, Gold le piaceva così com'era, con i suoi alti e bassi, i suoi difetti e le sue virtù.
Senza lui la sua vita si sarebbe potuta definire malinconicamente solitaria.
Ora, doveva solo attendere che Jirachi avverasse il desiderio.


 

Angolo Autrice
Evvaaaaaiiiii! *fangherla*
Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta! FINALMENTE HO SCRITTO LA MIA PRIMA MANGAQUESTSHIPPING! Amatemi.
E' da due settimane che ero ferma su alcune fanfict riguardanti questi due amori di mamma(?), ma alla fine l'ispirazione è venuta e... beh, ecco qui. Merda fritta, praticamente T.T.
Vbb, come vi è sembrata? In primo luogo volevo ringraziare Daphne_Descends per avermi aiutato coi caratteri di Crystal e Gold: non avendo letto il manga, per me è stato parecchio complicato abbinarli :^. Grazie mille, cara :D!
Come secondo... se ho fatto qualche errore di battitura avvertitemi. In quanto alla regione in cui si ambienta la storia... si scrive Johto, vero? Oppure Jhoto? Bah--
Adesso mi ritiro, o potrei sclerare su Gold per anni e anni--
Grazie di aver letto, grazie davvero
Lila

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Lila May