Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Ria    06/01/2015    7 recensioni
« Vestitini, fiocchetti, chignon... mi ricorda decisamente qualcuno. »
« Io alla sua età non salivo in piedi sul divano, né correvo scalza in giro per casa brandendo uno spadino. »
Puntualizzò l'ex-mewbird sedendosi sul bracciolo della poltrona e studiando la figlia improvvisare uno strano balletto sul sofà.
« Qualche buona qualità da me doveva pur prenderla. »
Dedicata alle fan delle Kishinto. E a Hypnotic che ha ispirazioni 24H
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che le massacrano scrivendo come disperate! Non chiudere gli occhi, puoi salvare milioni di vite elettroniche.

 

 

 

Buonasera a tutti J. Questa shottina (la dimostrazione che io non so scrivere in poche righe ma vabbè -.-") è nata da alcune tenerissime righe e una foto pubblicate da Hypnotic Poison (qui ;) -> https://www.facebook.com/816840655000189/photos/a.819658731385048.1073741828.816840655000189/1069340616416857/?type=1&theater

Beh sinceramente non saprei descriverla… Un po' di fluff e tanto amore per i bambini J.
Buona lettura

 

 

 

 

 

 

 

If You’re Happy and You Know It

 

 

 

 

La risata argentina della bambina risuonò per il corridoio assieme ai suoi passetti veloci e calcati; il suo inseguitore la raggiunse con un urlo trionfante e lei strillò ridendo più forte, quindi la porta del salotto si spalancò facendo sobbalzare la madre, rannicchiata elegantemente sulla sedia con un libro dall'aria molto noiosa.

La donna sbuffò cercando di togliere l'orrenda piega accidentalmente causata al suo povero libro e fissò severa la bambina, che saltellando sui piedini nudi dimenò a mezz'aria uno stecchetto di legno e intimò verso la porta:

« In guardia, marrano! »

Kisshu, completamente senza fiato, emise una strana risata affannata:

« Ma chi ti insegna certe parole? »

« Guarda che marrano non è una parolaccia. »

Sbuffò Minto chiudendo il libro e rassegnandosi alla fine della quiete.

« Lo so – specificò lui – ma non ho la più pallida idea di cosa voglia dire. »

La bambina tentò un goffo affondo continuando a ridere e Kisshu schivò malamente la presa finendo con il sedere per terra. Minto si tenne la fronte irritata.

« Ormai sei sconfitto! »

Intimò ancora la piccola e Kisshu, steso sulla schiena come una tartaruga rovesciata, sollevò le mani in segno di resa:

« D'accordo, d'accordo. Hai vinto. »

La bambina sorrise e alzò il mento con lo stesso cipiglio supponente della madre, gli occhi bruno-dorati che luccicavano allegri e soddisfatti. Kisshu continuò con la sua sceneggiata da sconfitto e appena la piccina fu distratta l'agguantò per la vita e prese a farle il solletico e a scompigliarle i bei capelli corvini.

« Arrenditi! Arrenditi! »

« Mai! – rise lei con tutto il fiato che aveva in corpo – Non mi sconfiggerai! »

« Oh, per l'amor…! Nadine! Kisshu! Smettetela! Tutti e due. »

Lui sbuffò ma obbedì lasciando la presa senza smettere di ridere, come la piccola Nadine che si alzò con poca eleganza e corse divertita verso la sua cameretta.

« Insomma Kisshu…! »

« Che c'è passerotto? Ci stavamo divertendo! »

La mora alzò gli occhi al cielo esasperata e andò a versarsi un bicchiere d'acqua, mentre Kisshu le rubava la poltrona stravaccandovici sopra in salto.

« Rincorrersi, la lotta… Insomma, ha già 8 anni! Diventerà una signorina, non puoi insegnarle qualche gioco normale? »

« Vuoi dire che ha solo 8 anni e ce ne vorrà un bel po' prima che diventi signorina. – la corresse – E rincorrersi è un gioco normale. »

Minto mise via il bicchiere e sbuffò ancora:

« Io giocavo con le bambole. »

« Mi stai accusando se Nadine è un po' vivace? »

« Un po'? »

E a sottolineare il sarcasmo della sua domanda si udì un gran botto dalla camera della bambina e la sua vocina – molto ovattata, come se provenisse da sotto una pila di vestiti o pelouche – che li rassicurò urlando sto bene. La mora roteò gli occhi:

« Non c'è alcun dubbio, è figlia tua. »

« E io mi sono riprodotto per mitosi. »

La canzonò e guardò la bambina fiondarsi nella stanza. Indossava un abitino blu con gonna a ruota e maniche corte, allacciato in vita da una fascia bianca, e i capelli nerissimi erano legati in un elegante chignon con un nastrino dello stesso colore.

« Vestitini, fiocchetti, chignon... mi ricorda decisamente qualcuno. »
« Io alla sua età non salivo in piedi sul divano, né correvo scalza in giro per casa brandendo uno spadino. »

Puntualizzò l'ex-mewbird sedendosi sul bracciolo della poltrona e studiando la figlia improvvisare uno strano balletto sul sofà.
« Qualche buona qualità da me doveva pur prenderla. »

Kisshu la afferrò e la fece sedere sulle sue gambe con un ghignetto furbo. Minto continuò a sbuffare, ma c'era un bel sorriso e un dolce rossore sul suo viso intanto che gli intimava di smetterla di baciarla sul collo.

« È che… Voi due andate così d'accordo. »

Ammise piano.

« Gelosa? »

Lo guardò male e s'imbronciò.

« Guarda che ci sono cose che solo la sua acidona e adorabile mamma può fare. »

Minto lo squadrò mugugnando a mezza voce e scacciandolo con più energia. Nadine intanto decise che era l'ora di smetterla di saltare sul divano e balzò giù correndo dai genitori:

« Mamma adesso giochi con noi? »

« Nadine, non sono molto portata per i giochi che fai con papà… »

« Ti preeeego! – pigolò – Tu fai la principessa e papà ti ha rapita, e io sono il cavaliere che deve liberarti! »

« Perché io devo fare il cattivo? »

« Perché non fai tu la principessa? »

Chiesero i due adulti all'unisono.

« Perché la mamma è più bella. »

Disse serissima e iniziò a deturpare l'ordine millimetrico imposto da Minto ai cuscini del divano per creare una piccola fortezza:

« E dopo la principessa e il cavaliere ballano assieme. »

Si voltò a guardarli con gli occhi lucidi:

« Come all'ultimo spettacolo…! Me lo insegni quel passo, mamma?! Me lo insegni?! »

« Io te l'avevo detto colombella. »

Sussurrò divertito Kisshu e Minto, un sorriso da un orecchio all'altro, lo spinse via alzandosi e aiutò Nadine con la sua costruzione.

« Non c'è dubbio che sia figlia nostra. »

Fece con un gran sorriso il verde e la mora gli sorrise da oltre la spalla, arrossendo appena come lo faceva impazzire.

« E dopo – continuò Nadine – il cattivo diventa buono e lui e la principessa si innamorano e vanno a pomiciare. »

Kisshu si allontanò rapidamente verso il corridoio prima che a Minto passasse lo shock per quanto sentito e non reagisse in modo violento.

« Giuro che non sono stato io! »

 

 

 

~  ~

 

 

 

Doveva essere una drabble e mi sono esaurita a metà percorso, ho optato per una flashfic… Niente, 1000 parole ^^". Peace :P

Come dicevo, senza troppi perché J. Un po' di dolcezza e tenerezza, perché adoro questi due (sììììì ♥♥♥♥). Il titolo viene dalla famosa canzoncina "If you're happy and you know it" (ci avrete sicuramente giocato, "se sei felice e tu lo sai…" per i profani anglofessetti come me :P) e credo che sia adatto J… Perché se sei felice lo sai, e puoi solo dimostrarlo: battere le mani, cantare, giocare, ballare J.

Spero vi piaccia e di ricevere tanti vostri commenti J, magari la prossima riesco a restare sotto le 500 parole :P


Mata ne
~♥! 

 

Ria

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Ria