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Autore: mukka maggy    17/11/2008    5 recensioni
Prima pensieri di Mitchie al chiaro di luna e poi ciò che accade, secondo me, dopo la Final Jam.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che estate!

Rimarrà nei miei ricordi finché avrò vita, un estate sotto molti punti di vista, diversa, unica. Finalmente l’estate dei miei sogni, nel luogo dei miei sogni: “Camp Rock”, dove la musica è l’ingrediente principale della giornata.

Quando sono partita da casa ero sicura che sarebbe stata un’estate indimenticabile, e sotto molti punti di vista lo è stata, e in parte è tutta colpa mia. Mia, perché mi sono vergognata di ciò che ero, di ciò che io sono veramente, coi miei pregi e i miei difetti e ho fatto credere di essere la figlia di chissà quale importanza della musica nel mondo della musica, e tutto per poter essere accettata dal gruppo di Tess.

E quando è successo, cosa ho provato veramente?

Ho provato la sensazione di essere usata, di essere bloccata, di non essere più io, di non avere più la mia identità, di diventare parte del sistema di Tess e forse è per questo che inconsciamente cercavo l’amicizia di Caitlyn, perché con lei potevo essere la vera Mitchie. E quando poi lei ha scoperto chi ero veramente e non ha detto nulla ho capito in fondo che lei era quella giusta e non Tess.

Ma il fatto più brutto è stato quando lui, Shane, il cantante stanco della vita imposta dalla casa discografica, si è sentito tradito da colei che era diventata sua amica, cioè io. E’ vero eravamo diventati amici e in maniera molto spontanea, se tralasciamo il primo incontro quando io, coperta di farina gli ho dato del maleducato, e devo dire che essere sua amica era bello, perché avevo visto il vero Shane, così diverso dalle pagine patinate dei giornali.

Mi ricordo il giorno in cui mi ha fatto sentire la sua canzone, così diversa dalle solite, così spontanea, era semplicemente bella. E poi quando siamo usciti in barca, quando abbiamo parlato e lui ha insinuato il fatto che io fossi gelosa delle ragazze che facevano la fila davanti alla sua casetta, perché lui aveva iniziato questa specie di caccia al tesoro per trovare la voce della ragazza che lo aveva stregato e che gli aveva ricordato la gioia della musica, ho sentito che qualcosa di bello e profondo era nato da entrambe le parti.

Sono stata male quando Tess mi ha tradito per la prima volta, soprattutto per lui, ma l’aver vicino Caitlyn mi ha aiutato, avere vicino lei e la sua vivacità mi ha aiutato, e quando ha detto che mi avrebbe accettata nel suo gruppo per concorrere alla Final Jam, ho capito che lì in avanti l’estate sarebbe migliorata nettamente. Abbiamo provato, dalla mattina alla sera, migliorando quella mia canzone, ma il secondo tradimento di Tess mi ha ferito forse più del primo. Mi sono sentita in colpa per Caitlyn, perché lei in fondo non c’entrava nulla nell’assurda disputa tra me e Tess, ma per fortuna Brown ci ha gettato il salvagente e io con l’ultimo barlume di speranza sono riuscita ad afferrarlo.

Sono salita sul palco col cuore in gola, agitata terrorizzata dalla folla, ma soprattutto da lui, perché sapevo che lui era lì. Poi ho fatto un respiro e mi sono detta che quella sono io e che anche gli altri mi dovevano accettare, ho chiuso gli occhi e ho iniziato a cantare. Cantavo per me, per i miei genitori che si erano sacrificati per farmi venire a Camp Rock, per Caitlyn che mi aveva accettato dopo tutto ciò che avevo combinato e poi ho sentito la sua voce.

Stava cantando la canzone che mi aveva fatto sentire in riva al lago e in quel momento esatto ho capito che l’aveva scritta per la ragazza dalla voce misteriosa e ho collegato che io ero l’unica che non si era messa a cantare davanti a lui, perché ero sicura di non essere io quella ragazza, ma invece in quel momento ho capito che quella canzone era per me, per l’insignificante Mitchie, e che me l’aveva dedicata lui.

E poi come attratta da una forza misteriosa, sono andata verso di lui e lì gli ho preso la mano, che poi lui ha intrecciato con la mia e guardandolo negli occhi ho letto la gioia nell’aver finalmente trovato la ragazza misteriosa, e la sorpresa nel vedere che quella ragazza ero io. Ci siamo guardati a lungo e poi dietro le quinte mi ha parlato nuovamente dandomi un nuovo appuntamento per un nuovo giro in canoa e da lì ho iniziato a contare le ore che mi dividevano da quell’escursione. Anche durante l’ultima canzone di gruppo non ho potuto starti lontano, sei una calamita che mi attrae a te.

Adesso sei chissà dove, con gli altri componenti dei Connact3, io ho lasciato la sala avevo bisogno di stare un po’ da sola a pensare. Guardo la luna che si specchia nelle acque del lago fantasticando sul momento in cui sarò lì con Shane dove finalmente potremmo parlare a quattr’occhi senza nessuno che ci interrompa.

Sono ancora immersa nei miei pensieri quando sento che qualcuno si è avvicinato e mi ha preso per mano, non ho bisogno di voltami per capire chi è. Sento che mi si avvicina e mi sussura: “Credi che sia tardi per una gita in canoa?”

Arrossisco, ringrazio che sia buio e che non mi possa vedere, annuisco perché ho paura di sentire la voce tremare. Mi prende per mano e ci avviciniamo alla riva dove sono disposte in maniera ordinata tutte le canoe con i rispettivi remi, e ne prendiamo una. La mettiamo in acqua e ci saliamo sopra, ci spostiamo un po’ dalla riva e poi iniziamo a girare intorno come l’altra volta. Mi aggrappo al bordo per paura di cadere, sento che ridi e che mi dici: “Stai tranquilla Mitchie, non succederà nulla, non ti farò cedere in acqua, anche perché se tu cadi , allora di conseguenza cadrei pure io e non ne ho molta voglia!”

“Va bene, se lo dici tu allora devo stare tranquilla? Senti, Shane, mi dispiace veramente per tutto quello che è successo, non… “ non faccio in tempo a finire la frase che tu ti sei sporto in avanti e mi hai messo una mano sulla bocca

“Sai che a volte parli decisamente troppo? Mi sa che dobbiamo trovare un modo per farti stare un po’ più zitta… che ne dici?” continui ad avvicinarti eliminando la distanza che c’è tra noi e poi togli la mano che era ancora sulle mie labbra e mi baci. E’ un bacio dolce, come sei tu mi trovo a pensare, e non posso fare altro che rispondere. Solo quando sentiamo l’aria mancarci ci separiamo entrambi. Abbiamo entrambi il fiatone, però sorridi ed è lo stesso sorriso compiaciuto che è anche sulle mie labbra.

Continui a guardarmi con quello sguardo sornione e poi mi dici: “Dai, dopo questa cosa è meglio tornare a riva.”. E io come ovvio che fosse annuisco. Raggiungiamo la riva, tiriamo in secco la canoa e tu mi prendi per mano portandomi dove mi hai fatto sentire la canzone, ci nascondiamo dietro a un albero e lì al sicuro sulla terraferma continui il tuo esperimento per tenermi zitta, e devo ammettere che funziona piuttosto bene.

Continuiamo a baciarci e nonostante tutto quello che sta succedendo mi sto trovando a pensare che questa è stata davvero una grande estate!

  
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