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Autore: verystrange_pennylane    07/01/2015    4 recensioni
"Paul, hai mai pensato di suicidarti?”
John alzò la testa, per guardarlo negli occhi. Aveva lo sguardo fisso, e cercava di celare la paura che stava provando. Le loro voci erano un sussurro, era come se entrambi avessero avuto paura di quelle domande e di quelle risposte.
“No, non ci ho mai pensato, John, neanche una volta.”
***
Per una persona speciale.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A Claudia, sperando che ora sia in un posto migliore di questo.
 
 

“Paul, hai mai pensato di farla finita?”
John appoggiò delicatamente la testa sulla spalla dell’altro ragazzo e si lasciò cullare da quel respiro cadenzato. Erano anni che voleva fargli quella domanda, e finalmente ora aveva trovato il coraggio.
“Mh, cosa?”
“Ma sì, hai mai pensato di suicidarti?”
John alzò la testa, per guardarlo negli occhi. Aveva lo sguardo fisso, e cercava di celare la paura che stava provando. Le loro voci erano un sussurro, era come se entrambi avessero avuto paura di quelle domande e di quelle risposte.
“No, non ci ho mai pensato, John, neanche una volta.”
“Nemmeno quando tua madre è morta?”
“Nemmeno allora, no. Avevo mio padre e mio fratello a cui pensare, sai?”
Seguì un silenzio strano.
John approfittò di quel momento di riflessione per affondare la mano nei capelli di Paul e per avvicinarlo a sé. Non voleva un bacio, voleva solo sentirlo. Voleva che quel respiro gli riscaldasse la pelle e l’anima, voleva che il battito accelerato del suo cuore gli riempisse la testa e impedisse a certi pensieri di nascere, di prendere forma e diventare azioni.
Oh, Dio, meno male.” Disse infine. La sua voce si era incrinata, non riusciva a nascondere le sue riflessioni. Quella non era più una conversazione curiosa, fatta per occupare cinque minuti di noia, e anche Paul doveva averlo capito.
“E tu, John?”
John non si era reso conto di aver chiuso gli occhi se non quando li riaprì, davanti allo sguardo serio di Paul.
“Rispondimi: hai mai pensato di farla finita?” non c’era dolcezza in quella voce, non più.
“No, Paul. Mai.”
“Sei un bugiardo.”
“Va bene, c’è stata una volta. Forse due. O tre…”
Paul non lasciò che quel macabro conteggio andasse avanti, perché strinse forte a sé John. Lo abbracciò così forte da farsi male, così tanto da sentire il battito dei due cuori fondersi e diventare quello di uno solo.
“Non farlo mai più.” Disse alla fine Paul, rilassando la presa e riempiendo di piccoli baci la spalla dell’altro.
La sua voce non sembrava smettere di tremare, mentre un dolore profondo, che partiva dal petto, si impossessava violentemente di lui.
“Non posso promettertelo.”
Paul, con uno scatto veloce, sciolse l’abbraccio per alzarsi. Non voleva che lo vedesse così, con il viso arrossato e gli occhi lucidi, ma Dio, c’era qualcosa in ballo lì, ed era qualcosa di troppo importante, per lui.
“No, tu ora me lo prometti. Me lo giuri solennemente. Io non posso perderti, cazzo. Non così!”
“Paul, non puoi comportarti in questo modo. Non è come con i contratti delle canzoni, che basta una firma sopra con la data e tutto è sicuro. La vita è diversa, non puoi avere il controllo su tutto!”
“No, lo sai cosa ti dico? Farò esattamente così.”
Si avvicinò con passi rapidi alla scrivania, e rovesciò con rabbia tutti i fogli di John, gettando a terra appunti e disegni. Alla fine prese un piccolo pennarello nero, e si sedette di nuovo accanto a John.
Con uno scatto gli sollevò la manica, per poter scrivere meglio sull’avambraccio.
“Cosa diavolo stai facendo, Macca? Cazzo.”
Paul si spostò appena per far ammirare all’altro la sua opera d’arte: una firma, Paul McCartney, e la data.
“Ecco, ora sei mio, John. E in quanto tale, resterai con me… finché non muoio. Sì, per tutta la mia vita, è deciso.” Concluse, con un sorrisino, aggiungendo giusto un piccolo cuore accanto al suo nome.
“Tu. Adorabile bastardo.” Disse alla fine, ridendo, prima di baciarlo.
Solo Paul aveva quel potere su di lui. Solo Paul poteva trasformare i suoi cupi pensieri, tristi e freddi, in qualcosa di meraviglioso, di caldo e bello. Solo Paul poteva far diventare la sua tristezza amore, amore puro.
“Allora siamo d’accordo? Niente brutti pensieri?” gli chiese Paul, strofinando il suo naso contro quello dell’altro, non riuscendo a smettere di sorridere di sollievo.
“Niente brutti pensieri, parola di John Lennon, proprietà di Paul McCartney.”
“Finché morte non ci separi.”




 
 
Buonasera a tutti, miei cari lettori.
Non c’è molto da dire su questa cosa, avevo bisogno di scrivere, e ho scritto. Perché queste semplici righe, per me, sono state più terapeutiche di qualsiasi pianto.
La dedico, con tutto il mio cuore, ad una mia cara amica che purtroppo, da ieri sera, non c’è più.
Un grazie speciale a Kia che non si è limitata solo ad aiutarmi con la correzione, ma anche a starmi vicina nel superare questo momento difficile. E un grazie a voi che avete letto questo mio sfogo.
Vi chiedo inoltre scusa se non riesco a rispondere alle vostre bellissime recensioni su Mr. Moonlight, promesso, recupererò appena i pensieri si faranno più positivi.
Un abbraccio,
Anya
   
 
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