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Autore: Neens O Brien    07/01/2015    1 recensioni
Veronica Mars. La speranza che diventi una tranquilla donna di casa è quasi inesistente, ma quando un omicidio sconvolge la città di Neptune il suo è il nome che passa di bocca in bocca. The marshmallow it's back!
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cindy Mac Mackenzie, Keith Mars, Logan Echolls, Veronica Mars, Wallace Fennel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lieve tintinnio seguito da un suono sordo annunciò che qualcuno aveva inserito le chiavi nella serratura. La porta si aprì e si richiuse, e Veronica immaginò che qualcosa fosse stato posato a terra, ma dalla sua posizione nella cucina non poteva vederlo. Avrebbe potuto farsi trovare semplicemente seduta sul divano con una birra, ma non avrebbe mai rinunciato a vedere l’espressione sul volto dell’assassino quando la vide uscire dalla cucina.

-Ciao, Nate.

Il ragazzo era una via di mezzo tra il confuso ed il preoccupato, e Veronica non avrebbe saputo dire se fosse per il fatto che c’era un’estranea in casa sua o perché sentiva di essere stato scoperto.

-Tu chi sei? E che diavolo ci fai qui? Chiamo la polizia.

Veronica si sedette sulla poltrona, incrociando le gambe e scuotendo la testa.

-Oh, Nate… Sai perfettamente chi sono, quindi puoi immaginare perché io mi trovi nel tuo salotto. In quanto al chiamare la polizia, dubito che lo farai.

Nathaniel Rodhe era visibilmente agitato, e si guardava intorno cercando….qualcosa, qualcosa che potesse scagionarlo forse, oppure un’arma da usare contro la ragazza.

-Non ti agitare, siamo tra amici qui. Quando arriverà lo sceriffo però sarai giustificato e potrai preoccuparti per il tuo futuro in galera.

Il ragazzo abbozzò un sorriso decisamente finto.

-Non ho idea di che cosa tu stia parlando…sei pazza. So chi sei, Veronica Mars, ma non hai nessun motivo per trovarti qui, io non ho fatto niente.

-No, certo che no. Non hai fatto niente tranne assassinare a sangue freddo Caroline Chesters. Puoi anche passare tutto il giorno a negare inutilmente, oppure puoi raccontarmi com’è andata, so che non è solo tua la colpa.

Il ragazzo scosse energicamente la testa e si mise a camminare per la stanza, fissando il pavimento come ipnotizzato.

-Oh no, io non andrò in galera, non erano questi i patti. Io dovevo semplicemente dare una mano, era solo un favore, non mi merito tutto questo.

Si torturava le mani, e a Veronica stava stava salendo la cena della sera prima a vederlo camminare nervosamente.

-Oh per piacere! Vuoi stare un po' fermo? Non è scavando un buco nel pavimento che sistemerai le cose, fattelo dire.

Nate parve rendersi pienamente conto della presenza della ragazza solo in quel momento. Non si sedette, ma si fermò e la fissò intensamente.

-Si può sapere come hai fatto a scoprirlo?

Veronica si sistemò meglio sulla poltrona, e fece cenno a Nate di sedersi sul divano. Quando il ragazzo, diffidente, si fu accomodato, lei si schiarì la gola prima di iniziare.

-Devo dire che non ci sono arrivata subito, insomma perchè tu? Non credo che tu abbia nemmeno mai parlato con Caroline, quindi perchè ucciderla? E' stato questa mattina che tutto è diventato chiaro, sai stavo guardando un servizio sull'arresto di Colin e ti ho visto lì, in televisione. Eri accanto a Zoey, ma è giusto visto che sei il suo ragazzo. Vi ho visti l'altro giorno davanti a scuola, quando sono andata a parlare con lei, ma avevo come la sensazione che non fosse la prima volta che ti incontravo. Però nel servizio di stamattina ti ho riconosciuto, perchè avevi la stessa maglietta che portavi giorni fa al poligono di tiro. Io sono abituata a ricordarmi i volti, ma non avevo mai fatto troppo caso a te, e non ti avrei mai scoperto se il tuo abbigliamento non fosse così...unico.

Il suo sguardo percorse gli abiti completamente neri di Nate, dalla sua maglietta dei Metallica allo zaino tempestato di spille ai suoi piedi. Il ragazzo si prese la testa tra le mani.

-Io non volevo nemmeno farlo, è stata un'idea di Zoey, perchè non sei a casa sua?

-Per due motivi. Prima di tutto, la sua casa è assediata dai giornalisti, quindi non sarei riuscita ad entrare di soppiatto e non avrebbe avuto lo stesso effetto scenico. E poi perchè sei stato tu a premere il grilletto, Nate. La domanda è perchè?

Il ragazzo scosse energicamente la testa.

-Lei mi aveva detto che non c'erano rischi, che suo padre sarebbe stato arrestato come si meritava, ma non so tutta la storia, devi credermi.

-No, non devo, ma posso fare un'altra cosa. Dammi il tuo telefono.

Probabilmente Nate si stava chiedendo quale fosse la cosa migliore da fare, ma il buonsenso vinse e porse il cellulare a Veronica. Dal canto suo, la ragazza scrisse velocemente un messaggio 'Devo assolutamente parlarti di una cosa, vieni a casa mia il prima possibile.', cercò il nome di Zoey nella rubrica e premette invio.

-Ecco fatto, che dici, ci facciamo un the mentre la aspettiamo?



Passarono quasi trenta minuti prima che qualcuno bussasse nervosamente alla porta.

-Nate, sono io, fammi entrare!

Zoey Martins stava per dire qualcosa al suo ragazzo, quando si accorse della presenza di Veronica in salotto.

-Veronica...cosa ci fai qui?

Si poteva quasi vedere come nella sua mente si affollassero milioni di diverse spiegazioni, ma Veronica le risparmiò l'emicrania.

-Ho scoperto il piccolo segreto che condividevi con Nathaniel. Beh, piccolo per modo di dire, sai è pur sempre un omicidio.

Zoey diresse il suo sguardo infuocato verso il ragazzo.

-Che cosa diavolo le hai detto?

-Sapeva già tutto, te lo giuro! Mi ha visto con te in televisione e frequenta il mio stesso poligono di tiro, non è colpa mia!

Nate quasi le faceva pena. Si affannava così tanto per giustificarsi, quasi come se pensasse davvero che esistesse una scusa accettabile.

-Ha ragione, Zoey. Ho scoperto tutto da sola. Ma mi manca la tua parte della storia, quindi perchè non ti siedi e non me la racconti? Ormai so tutto...tranne il perchè. Perchè hai fatto uccidere la tua migliore amica? La tua unica amica a quanto ne so..

-Tu non capisci com'era averla come migliore amica. Girava sempre tutto attorno a lei, ma non potevo rinfacciarglielo, perchè lei era così...buona.

Disse l'ultima parola con una smorfia, e a Veronica venne in mente la se stessa di molti anni prima, che orbitava intorno alla sua migliore amica Lilly Kane come la Terra intorno al Sole. Con l'eccezione che, per quanto l'avesse trovata moralmente scorretta a volte, lei adorava Lilly.

-Allora meno male che ci sei tu che uccidi le persone buone in questo mondo, altrimenti saremmo messi male!

Il tono di Veronica era sarcastico, ma anche un incitazione a continuare la storia.

-E' qui che ti sbagli! Era tutta una facciata. Mesi fa ho scoperto della sua relazione con mio padre, avevo dimenticato la maglia negli spogliatoi dopo un allenamento e sono tornata a prenderla, la scuola stava chiudendo. E li ho visti lì, insieme, che si baciavano. In quel momento ho capito perchè mio padre scegliesse sempre lei per le gare, perchè continuasse a sminuire sua figlia a favore di quella puttanella.

Si poteva quasi vedere quella ragazza infelice accumulare odio per tutta la vita, per poi rilasciarlo tutto insieme sull'unica persona che non si fosse curata del suo stato sociale. Ma Veronica sospettava che Zoey si fosse accorta del suo sbaglio, dal momento che il padre aveva continuato a criticarla anche dopo la morte di Caroline.

-Quindi tutte le lettere in cui Caroline diceva di volere lasciare tuo padre erano false?

La ragazza scosse le spalle.

-Non è difficile imitare la sua calligrafia, e considerando anche il blog tutte le prove avrebbero portato a mio padre. Lui era sotto la doccia quando le ho detto di venire a casa mia. Le ho raccontato in lacrime di aver scoperto la loro relazione e di averne parlato con mio padre, che in seguito ha minacciato di ucciderla per non aver mantenuto meglio il segreto. Così lei è scappata, e Nate appostato sulla terrazza del negozio del padre sul porto ha fatto il resto.

Zoey sembrava quasi rilassata mentre parlava, e Veronica fece appena in tempo a chiedersi dove fosse finito Nate che sentì un dolore acuto sulla nuca e vide tutto oscurarsi. L'ultima cosa che notò fu il sorriso sulle labbra di Zoey.

 

Veronica sentiva la nuca pulsare, e ci mise qualche secondo per mettere a fuoco dove si trovasse, poi l'orribile carta da parati beige della cucina di Nate glielo ricordò. Nate e Zoey erano in piedi davanti a lei e stavano discutendo animatamente, probabilmente parlando di come si sarebbero liberati di lei. Richiuse gli occhi, aveva bisogno di qualche minuto per pensare, per cercare un modo di scappare.

Non si erano nemmeno preoccupati di legarla, per essere due assassini erano piuttosto imbranati. Stava pianificando di mettere fuori gioco Nate, era lui l'unico problema, si sarebbe occupata dopo di Zoey. Certo, sarebbe stato tutto perfetto se non si fossero accorti che era sveglia.

-Che cosa ne facciamo di te, Veronica Mars? Capirai che non possiamo assolutamente lasciarti andare.

Veronica avrebbe risposto con una frase ironica, se solo Nate non le avesse puntato addosso una pistola. Si tirò a sedere, massaggiandosi la testa, la situazione era decisamente cambiata, e il suo piano non sembrava più fattibile.

-Sparale e basta, Nate! Ci preoccuperemo del resto dopo!

Il modo in cui Nate guardò Zoey, come si guarda una guida, un leader, fece perdere a Veronica ogni speranza. Chiuse gli occhi, consolandosi con il fatto che la morte sarebbe stata rapida, quantomeno Nate aveva una buona mira e l'aveva dimostrato.

Aveva gli occhi chiusi, quindi non vide la porta spalancarsi di colpo, ma il rumore glieli fece riaprire. Giusto in tempo per vedere Logan puntare una pistola contro Nate. Anche in quella situazione, Veronica non potè impedirsi di pensare a quanto fosse dannatamente sexy il suo ragazzo, e a quanto fosse grata che avesse il porto d'armi.

Nate mollò di colpo la pistola, Logan la allontanò con un calcio e poi mise via la sua. Nate probabilmente non vide nemmeno il suo pugno arrivare, ma sicuramente lo sentì quando si scontrò con il suo naso, a giudicare dal rumore di ossa spezzate che eccheggiò per la stanza.

-Questo è per aver fatto del male alla mia ragazza.

Logan sussurrò queste parole a pochi centimetri da Nate, che si teneva una mano premuta sul naso singhiozzando, mentre fiotti di sangue sgorgavano dalle dita. Lo sceriffo Lamb fece il suo ingresso, chiaramente sollevato dal fatto che la situazione fosse già stata risolta, ma pronto a prendersi tutti i meriti, come al solito.

-Vi dichiaro in arresto per l'omicidio di Caroline Chesters.

Il suo vice si mise a snocciolare a Nate e Zoey i loro diritti, mentre venivano portati via. Veronica finalmente si riscosse e si alzò in piedi, troppo in fretta. La testa le girò pericolosamente, ma per fortuna trovò le forti braccia di Logan pronte a sorreggerla. Si voltò verso di lui con un sorriso.

-Mi hai salvata.

Lui le poggiò delicatamente le labbra sulla fronte, prima di sussurrare.

-Sempre.

 



//Eeeenniente. Questo era il capitolo conclusivo di 'The girl who ran.', spero vi sia piaciuta, a me sicuramente è piaciuto scriverla! Domani dovrei pubblicare il prologo, so stay tuned!
-Neens


   
 
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