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Autore: Akane    05/02/2005    0 recensioni
Minacciato da ombre la notte, ma esposto alla luce Risplendi, pazzo diamante
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SHINE ON YOUR CRAZY DYAMOND

SHINE ON YOUR CRAZY DYAMOND

 

PREMESSA: Salve, sono io, Akane, che vi illumina con una delle sue perle. Questa fic è per il tema di gennaio del Tempio di Shun. Il tema proposto da me: Splendi ancora folle diamante. Il titolo dal tema e dall’omonima canzone dei Pink Floyd che me l’hanno ispirato. Come prologo il testo della canzone e la traduzione. La fic è su Saga tempo indietro. È solo un piccolo pezzo di riflessione. Poco tempo dopo l’uccisione di Aiolos. Buona lettura e spero di non aver fatto eccessivi disastri ma questa è la mia interpretazione di alcuni dettagli su eventi poco chiari a tutti(mi riferisco sia ad Aiolos, che a Aiola che un po’ anche a Saga….). Mah…chissà. Chiedo perdono in anticipo, va’! Baci Akane.

 

***

PROLOGO: SHINE ON YOUR CRAZY DYAMOND

 

“Remember when you were young, you shone like the sun

Slime on you crazy diamond

Now there's a look in your eyes like black holes in the sky

Shine on you crazy diamond

You were caught in the crossfire of childhood and stardom

Blown on the steel breeze

Come on you target for faraway laughter come on you stranger

You legend you martyr, and shine

You reached for the secret too soon you cried for the moon

Shine on you crazy diamond

Threatened by shadows at night and exposed in the light

Shine on you crazy diamond

Well you wore out your welcome with random precision

Rode on the steel breeze

Come on you raver, you seer of visions, come on you painter you piper

You prisoner, and shine “

 

 

(TRADUZIONE)

Splendi ancora folle dimante

“Ricorda quand'eri giovane, brillavi come un sole

Splendi, folle diamante

Ora i tuoi occhi guardano come buchi neri nel cielo

Risplendi ancora, pazzo diamante

Preso nel fuoco incrociato di fama e d'infanzia

Travolto dal vento d'acciaio

Vieni bersaglio di risa lontane, vieni straniero

Leggenda, martire: splendi

Troppo presto hai raggiunto il segreto, hai pianto alla luna

Splendi, folle diamante

Minacciato da ombre la notte, ma esposto alla luce

Risplendi, pazzo diamante

Disfatto il benvenuto con precisione casuale

Hai cavalcato il vento d'acciaio

Vieni farneticante, vieni visionario, vieni pittore pifferaio

Prigioniero, risplendi “

 

***

 

- voglio solo sapere perché, credo di aver diritto a ricevere una risposta.-

Era ancor un bambino quello che aveva davanti. I ribelli capelli biondo scuro si divertivano a giocare con la sua pazienza, ricadevano selvaggiamente sul volto dai lineamenti così familiari….così impressionatamente simili e decisi anche se solo in un volto di bambino. Ma erano gli occhi la cosa che colpivano di più. Azzurro splendente. Folgorante. Eppure in quel momento quelle pietre sembravano due piccoli cieli in tempesta. Cupi e tetri, fissavano il Gran Sacerdote che gli stava riferendo di persona la notizia dolorosa della morte del fratello adorato. Quel fratello con cui era cresciuto insieme, quasi……e gli aveva dato la forza di arrivare a quel punto. Mille volte si era scoraggiato innanzi all’allenamento per diventare Gold Saint…ma era sempre stato lui a convincerlo ad andare avanti, lui che aveva una forza d’animo fuori dal comune. Era sempre stato il suo esempio, il suo idolo. Ed ora….ora stava crollando tutto in quel modo.

Il piccolo fiero ma incupito Aiolia stava a debita distanza dal Sacerdote e seppur con mille sentimenti contrastanti dentro, manteneva una certa riverenza e rispetto.

Così piccolo e già aveva provato un dolore così grande. Un dolore che nessun essere umano e non dovrebbe provare mai. Perdere il proprio fratello.

La luce del quasi cavaliere di Leo non splendeva più come un tempo….perché ormai non più accompagnata. La costellazione del sagittario si era spenta per sempre.

- Aiolia.-

La voce bassa e penetrante dell’adulto arrivò a lui rimbombando per l’enorme stanza. L’uomo allungò una mano nella sua direzione cercando di essere meno irraggiungibile per il bambino che si sentiva smarrito e tratteneva un esplosione di lacrime e dolore impareggiabili. Fece qualche passo verso quella mano ma si fermò prima. Non l’avrebbe presa. Non voleva toccare nessuno, non voleva fare nulla, non voleva consolazioni o pietà. Voleva solo sapere.

- mi dica perché è successo.-

Sospirò stancamente e appoggiò la mano sulla gamba.

- si era ribellato ad Athena. Non era più degno di indossare le sacre vesta di Sagitter. Se non fosse stato necessario non sarebbe successo.-

Sbattè gli occhioni azzurri cercando di trattenere lacrime o smorfie.

- un traditore…-

Disse fra se e se….sbalordito e incredulo. Non poteva essere. No. Solo così, solo questo.

- vuoi parlare?-

Cercò di dimostrarsi gentile per quanto gli era possibile.

Ma l’offerta fu negata da una scossa energica del capo.

I modi di Gold Saint erano già molto radicati in lui….Lui avrebbe vinto dove il fratello aveva fallito. Sembrava che tutti, guardandolo, pensassero questo….ma Aiolia vedeva solo sguardi accusatori e ingiusti….come a dire che anche lui li avrebbe traditi….e avrebbe vissuto in questo modo diversi anni della sua vita.

Ora sapeva cosa doveva fare, sapeva qual era il suo posto, sapeva ogni cosa e l’avrebbe fatta. Chiuse i pugni stretti e strinse gli occhi. Non una lacrima usciva. Si chinò profondamente e mormorò solo:

- vorrei ritirarmi. Mi perdoni…-

- vai pure piccolo Aiolia.-

Lo congedò capendo bene cosa si agitava nel cuore del fragile e forte apprendista. Tutti sapevano cosa sarebbe diventato, tutti sapevano molte cose che lasciavano nel silenzio.

Andò, uscendo dalla stanza, percorse il grande tempio, e scese molte scale osservato da chi stava in quelle 12 case sottostanti. Arrivò alla nona casa. Seduto in un angolo ricordò e affrontò il dolore a modo suo.

 

Era davanti allo specchio delle sue stanze personali. Nessuno poteva arrivarvi. Si osservava serio e serafico. La maschera nera non permetteva la visione del suo volto a nessuno. Nessuno in realtà aveva idea del viso che stava dietro a quella maschera. Nessuno. O quasi.

Liberò quei lunghi capelli biondo e mossi….erano fili d’oro invidiabili, di una tonalità di biondo molto particolare. Lento sciolse le vesti che avvolgevano il suo corpo regale. Infine con fare nobile si tolse anche quella ‘pesante’ maschera scura. Si vide nella sua interezza di un corpo ormai adulto nudo e in un identità segreta.

Non un volto qualsiasi, non un volto comune. Lì c’era un volto che dietro quelle vesti non doveva stare….un volto che aveva lasciato vuota l’armatura di Gemini.

La vasca incavata nel pavimento era piena d’acqua calda che creava nebbioline e vapore nella stanza.

Occhi nei suoi occhi mentre tutto diveniva confuso a causa dei vapori. Diamanti. Erano diamanti splendidi e splendenti.

Avevano delle luci intense, quei due occhi …dove dietro di esse, lontano, si poteva scorgere dei misteri inspiegabili. Occhi pieni di ogni cosa e di nulla. Occhi che sapevano molto e nulla …troppo ugualmente. Due diamanti che dovevano splendere a tutti i costi….ma in fondo solo due diamanti folli.

Si girò entrando nella vasca, il suo corpo marmoreo come quello di una statua greca, si immerse lentamente nell’acqua insieme ai capelli che si spargevano intorno. Abbassò il volto e ancora…si perse a fissare la sua immagine riflessa. Un fratello……pensò ad Aiolia e al dolore che doveva provare per il fratello Aiolos morto. Non aveva saputo molte cose, molti dettagli, molte verità.

Verità nascoste. Che dietro ad un vetro due mani spingevano e grattavano insistenti per far fuoriuscire. Un vetro che nascondeva un volto molto simile a quello del piccolo Aiolia ora, forse, piangente.

Ricordò e immaginò. Erano cosa proibite, solo lui avrebbe potuto saperle. Nessun altro aveva diritto e abbastanza lucidità per sapere oltre ciò che sapevano. Ma lui era sopra tutti perché si era messo da solo. Ma non lui…bensì l’altro.…Ora lui…doveva …andare avanti……con …quegli occhi che lo tormentavano….Chi era in realtà il diamante perduto? Il folle, il traditore, il ribelle……un diamante folle che continuava a splendere a discapito di un altro spento.

In ognuno c’erano due parti, due lati, due personalità. Ma bisognava fare attenzione ad esse perché se queste erano troppo opposte fra loro il risultato era devastante per colui che le conteneva.

Una guerra. una grande e dura guerra lui la combatteva ogni giorno nel suo silenzio e deserto. Nel suo splendore. Nella sua mente immensa.

Con se stesso.

Sospirò portandosi dell’acqua al volto, se lo bagnò nuovamente constatando stanco che indietro non si tornava, ma si poteva solo andare avanti….dove?

Ogni diamante ha tante facce, tutte autentiche….ma in un diamante non dovrebbe mai prevalere la parte folle. Fatti innominabili aveva compiuto. Il folle diamante spezzò vite importanti, sogni, speranze, promesse, felicità….amori……riportò eventi gravi nella storia che si sarebbero ricordati per sempre.

Aveva ricordi scolpiti col sangue nella sua mente. Ricordi da non ricordare.

Quando… per lui sarebbe stato il momento della pace? Quando non avrebbe più dovuto combattere contro se stesso e vedersi fare cose terribili?

Ma sapeva che la pace non era ancora per lui, ciò che aveva fatto non aveva nome e avrebbe dovuto soffrire molto per ripagare almeno in parte la perdita grave che aveva costretto tutti.

Rimaneva il ricordo, il vuoto, la sofferenza, la solitudine, le lacrime che sarebbero ancora rimaste a quel tempo…in lui, essere peccaminoso ma puro.

Un diamante, un diamante che splende e che sarebbe sempre rimasto acceso. Un diamante folle a tratti, saggio ad altri, ma che non si sarebbe spento per ora.

Un diamante di cui c’era ancora bisogno.

Splendi.

Splendi ancora folle diamante.

 

FINE

 

 

   
 
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