Storie originali > Horror
Segui la storia  |      
Autore: Bab1974    08/01/2015    2 recensioni
Lenny, chiamato il Diavolo, un delinquente violento e senza scrupoli, fugge dalla prigione in cui è stato rinchiuso, ma si ritrova nei guai.
Partecipa al contest 'Escape From The House' indetto sul forum da Gnrlove e da Releeshahn.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La fuga

                                                                    La fuga



Leonardo Spadoni osservò per l'ultima volta il cambio della guardia. Ora sarebbero arrivati quei due cretini

che non avrebbero riconosciuto un'evasione neppure se avvertiti con anni di anticipo. Ci aveva messo sei

mesi per conoscere nei minimi particolari il giro delle ronde e ora era pronto a lasciarsi tutto alle spalle.

Era la seconda volta che finiva dentro, sempre per reati di rapina. Si poteva definire fortunato, con tutti i

colpi che aveva fatto e per la crudeltà delle sue azioni. Aveva effettuato almeno venti furti in ville da lusso e

ogni volta ci scappava il morto o qualche ferito grave.

L'ultima volta, a causa dell'incidente, gli avevano dato otto anni senza condizionale. Quella bambina,

secondo i suoi calcoli, doveva essere meno agitata. Era di solito questo il motivo per cui premeva il grilletto.

Lo avevano infastidito i suoi strilli incontrollabili. I suoi nervi, che mai erano calmi, erano entrati tensione

e aveva sparato, uccidendo la piccola rompiballe e ferendo gravemente quella zoccola della madre. Era

venuto a sapere che era morta anche lei, in seguito alle ferite. Per colpa di quelle due baldracche era finito

all'ospedale per un mese, piantonato giorno e notte dalla polizia. Il caro paparino e adorato maritino, che

Dio gli sputi in un occhio, che fino a un attimo prima cercava in ogni modo di calmare la bambina, gli era

saltato addosso, facendo rovinare entrambi giù per le scale. Si era risvegliato ammanettato al letto e con

parecchie ossa rotte. Per miracolo sia lui, che l'eroe triste del momento, non erano morti.

-Alla tua faccia di merda, crepa tu per me.- augurò al padre di famiglia, prima che lo narcotizzassero di

nuovo, per farlo stare calmo e per non fargli sentire dolore.

Lui era la calma fatta persona, certo non si aspettava che quello sfigato del suo avvocato non riuscisse

nemmeno a dargli una riduzione di pena. Gli avvocati d'ufficio dovevano andare tutti al rogo, secondo il

suo parere. Avrebbe avuto anche i soldi, ciò che aveva raggranellato fino a quel momento, per prendersi un

vero avvocato. Per sfortuna erano nascosti in un posto che non era facilmente raggiungibile dalla prigione

e non poteva mandarci altri. Non conosceva nessuno di cui fidarsi fino in fondo, e lì si sarebbero potute

trovare prove che lo avrebbero incastrato per almeno altre sei rapine con il morto e non voleva rischiare

l'ergastolo. Tanto che ora stava per sfuggire.

Non pensò mai che fosse strano che i due imbranati fossero sempre di turno quando era più congeniale la

fuga. Credette solo di essere molto fortunato.

Lenny, detto the Devil a causa della sua crudeltà, trovò interessante l'idea di un suo compagno di cella,

artista dell'ago, di farsi tatuare, appunto, un diavolo sghignazzante sul braccio destro. Oltretutto pensava

fosse un bel ragazzo e mentre questo si concentrava sul disegno, Lenny, per non pensare al dolore, passava

il tempo a immaginarsi mentre gli fotteva quella piccola bocca invitante e il culo stretto. Lo avrebbe fatto,

prima di darsi alla fuga, sarebbe stata la sua ricompensa per il lavoro che stava facendo, però preferiva che

avesse finito, non gli sarebbe piaciuto se avesse lasciato il disegno a metà.

Mentre osservava il cambio della guardia, nascosto dietro un carrello di panni sporchi, ci ripensò a Daniele.

All'inizio aveva fatto un sacco di storie il ragazzino, poi era lui che lo veniva a cercare per farsi sbattere il

buco non più così stretto e la sua bocca che ora accoglieva il suo uccello enorme senza problemi. Peccato

che la notte precedente fosse stata l'ultima per parecchio tempo in sua compagnia!

Uno squittio alle sue spalle lo immobilizzò. Un ratto, o un topo, non aveva molta importanza di chi si

trattasse, rischiava di rovinare i suoi piani. Si sentì mancare e il panico lo colse. Per un lungo attimo l'essere

immondo lo fissò, poi, un rumore improvviso, lo distolse dalla sua ammirazione e Lenny tornò a respirare.

Non riusciva a capire come poteva accadere che un uomo cazzuto come lui, si facesse spaventare da quegli

animaletti, ma poiché solo il pensiero lo terrorizzava preferiva evitarlo.

Per fortuna l'animale si era allontanato appena in tempo perché potesse riprendere il controllo di sé e delle

proprie azioni. Felice che il piccolo contrattempo non gli avesse fatto perdere il treno per la lavanderia,

poiché le due guardie, Scemo e più Scemo, si erano messi a chiacchierare con il fattorino, dandogli il tempo

di scivolare dentro al carrello dei panni sporchi. Per fortuna che la sporcizia non lo infastidiva, altrimenti

sarebbe morto di certo.

Dopo qualche minuto di battute si sentì trasportare dentro al furgone e si sentì sempre più sollevato.

Non vide le due guardie accettare un bel gruzzolo di Euro dall'uomo della lavanderia, ridendo alla sua faccia.

Lenny era sempre stato un furbo: se non fosse per il fatto che amava troppo calcare la mano, sarebbe stato

un genio del crimine. Ma non gli importava molto, si divertiva troppo della sua vita sbandata, fra droghe,

alcol, ragazzi da sbattersi senza pensieri e famigliole cagasotto da terrorizzare ogni tot. Era anche molto

fortunato. Non erano riusciti a collegarlo ad altri furti e rapine, nonostante ci avessero provato. La fortuna

sembrava quasi perseguitarlo, ma questo lo rendeva sempre più tranquillo e spericolato. Forse era anche

per questo che l'ultima volta lo avevano beccato. Giurò a se stesso che la prossima volta sarebbe stato più

attento.

Peccato per lui che forse non ci sarebbe stata una prossima volta.

Il furgone si fermò dopo un viaggio piuttosto lungo e accidentato.

-Eppure mi sembrava che la lavanderia fosse più vicino.- pensò Lenny, cominciando a preoccuparsi -Va

finire che questo stronzo approfitta del furgone per dei suoi traffici e io ci sono finito dentro. Merda!-

Si passò una mano sul cranio parzialmente rasato e con una cresta piuttosto lunga al centro. Stava sudando

per l'apprensione, per la prima volta da quando era finito lì dentro.

-Potrei essere nei guai se mi beccano qui dentro, ma non dovrebbe essere difficile convincerli che non

andrò dagli sbirri, visto che sono appena scappato di galera.-

Non sapeva se gli conveniva starsene nascosto nella speranza che nessuno lo vedesse o manifestare la sua

presenza e offrirsi come corriere o qualcosa del genere, in cambio della sua vita salvata.

Non sapeva che qualunque decisione avesse preso, il suo destino non sarebbe cambiato.

Sentì che la portiera di una macchina si apriva a si chiudeva e due uomini confabulare all'esterno. Non riuscì

a comprendere tutto il discorso, ma sentì che si parlava di un pacchetto che doveva essere consegnato. Uff,

aveva ragione, era nel bel mezzo di un traffico di qualcosa. Sperò che non trattasse di qualcuno come lui,

con il grilletto facile. Impugnò la posata che aveva strofinato fino a ottenere una lama affilata a sufficienza e

attese che la porta del furgone si aprisse. Si mise in posizione di difesa quando vide uno spiraglio di luce, ma

invece di un volto entrò una mano che cominciò a spruzzare alla cieca. Prima di rendersi conto di ciò che

stava succedendo, cominciò a sentire le palpebre che si abbassavano. Come avevano fatto a sapere della

sua presenza, non lo sapeva, ma perdendo i sensi vide che si apriva totalmente in furgone e il fattorino

della lavanderia accompagnato da un uomo con un passamontagna e un impermeabile. O una donna,

poteva essere chiunque.

“Dorme come un bambino.” disse una voce sarcastica e roca da dietro il passamontagna. “Complimenti, ti

sei meritato la tua ricompensa. La troverai nella solita cassettina, poi sarà meglio che ti dimentichi di me... e

di lui.”

“Cosa hai intenzione di fargli?”

“Sei sicuro di volerlo sapere?”

Il fattorino scosse la testa, lo aiutò a caricarlo nell'auto e se ne andò. L'uomo con l'impermeabile si diresse

verso una casa all'apparenza abbandonata e lì dentro abbandonò Lenny, ancora incosciente.

“Preparati l'Inferno si sta aprendo solo per te.” sussurrò, prima di uscire.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Bab1974