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Autore: eremita88    08/01/2015    3 recensioni
"caro diario,
non sono abituata a questo genere di cose: di solito non sono il tipo che parla dei suoi problemi..."
ce la immaginiamo Regina che scrive un diario??
Dopo aver guardato la puntata 3X12, che è stata il mio spunto di partenza (anche se i prossimi capitoli saranno totalmente inventati), ho cominciato a pensare che cosa può passare nella mente di Regina ora che è tornata a "casa".
Sicuramente ora è una donna con tanta sofferenza sulle spalle. Forse l'incontro con l'affascinante fuorilegge "che odora di foresta" potrebbe cambiare le carte in tavola...
Regina è spaventata dall'interesse che ha per il nostro Robin ,e per lei è molto più facile convincersi che l'uomo nasconda qualcosa, perciò nel suo diario decide di annotare, fra le varie cose, le mosse di Robin, giusto per "tenerlo d'occhio".Che cosa ne verrà fuori?
La mia è una visione abbastanza comica della situazione dei due, e spero che la mia long vi faccia sorridere come è successo a me mentre la scrivevo, e che dica, con parole semplici, qualcosa dei sentimenti dello splendido personaggio che è Regina...
Semplicemente Outlaw/Queen.
Mi raccomando, recensite numerosi, vi imploro :))
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Caro diario,

non so con che coraggio sono uscita dalla mia tenda oggi, ho cercato di ritardare il momento il più possibile, s'intende.  

Il mal di testa dal dopo sbornia mi ha perseguitata per tutta la mattina.

Frà Tuck mi ha dato delle erbe curative per alleviarmelo, ma questi rimedi da foresta con me non hanno molto effetto. 

Aggiungiamoci che lui sembrava piuttosto divertito dal mio malessere, e mi perseguita ancora la nostra conversazione di poco fa.

 

-Ogni tanto è giusto darsi alla pazza gioia, dimenticando tutto e tutti, Regina, tanto non credo ci sia il rischio che tu dimentichi chi sei…-

-Di sicuro mi piacerebbe…-

-Ma non lo farai.-

-E' vero, frate.-

-Beh, detto questo, una bella bevuta ogni tanto non fa male a nessuno, anche se penso che, dopo ieri, non ripeterai presto l'esperienza.-

Si vedeva ch si tratteneva a stento dal ridere...

-Non ridere! Ti ho raccontato quello che è successo in confidenza, chiaro?-

-Tranquilla, Regina, sarò muto come una tomba. Prometto…-

-Secondo te mi odierà a vita?-

-Robin? Ma ché! Anzi, proprio perché mostrare il tuo lato umano e scherzoso non è esattamente la tua specialità, non penso che vederlo una volta tanto gli dispiaccia...-

-Veramente preferirei tenere per me il mio lato debole…-

-Non debole: umano. è diverso… mai avere paura di essere umani Regina, ricordalo sempre-

-Sempre saggio, frate, eh?-

-Non è per questo che parli con me?-

 

Parlare con quel frate fa sembrare le cose più semplici, questo è certo.

Ovviamente per questa mattina gli allenamenti sono saltati, non c'è nemmeno da dirlo. Sarà tipo mezzogiorno.

Sono andata a cercare Mulan per distrarmi un po' ma, stranamente, non l'ho trovata da nessuna parte. 

Ho incontrato la moglie di Little John,in compenso,  una donna bionda e robusta di nome Laurie, e le ho chiesto se sapesse dove era finita Mulan. Abbiamo avuto una conversazione parecchio strana...

-Come, non lo sai?-

-Che cosa?-

-E' andata con gli altri? Non vedi che manca mezzo accampamento?-

-Mi sono svegliata da poco…-

-Scusa maestà, sono molto nervosa. Lo sono sempre quando John e gli altri vanno a qualche spedizione…-

-Spedizione?-

-Si, insomma, quando c'è qualche carovana da derubare…-

-Oh, è per questo che sono via?-

-Si. Un marchese si sta spostando dalla residenza estiva a quella invernale, e passa con la sua carovana attraverso la foresta di Sherwood, Robin e gli altri hanno pensato che poteva uscirci un buon bottino…-

-Anche Robin è con loro?-

-Naturale, lui è il capo, non manca mai una spedizione…-

-Beh, e quando torneranno?-

-Se tutto va bene, entro il pomeriggio, ma ecco… lascia perdere, è solo che in questi casi sono sempre molto nervosa… loro loro se la cavano sempre ma io non riesco a evitare di avere paura, ecco.-

-Comprensibile, ma sono sicura che se la caveranno-

Io cercavo di essere disinvolta, ma la donna era sull'orlo delle lacrime.

 

Ok, non sono mai stata brava a consolare le persone, cioè , in realtà non ho MAI consolato persone, credo che il problema sia principalmente questo … Ma, insomma, dato che qui siamo in aria di cambiamenti, potrei anche provarci.

 

Quando ho visto le lacrime scorrerle sulle guance sono praticamente andata in panico, giuro. La donna singhiozzava ininterrottamente. Probabilmente aveva bisogno di essere abbracciata o cose del genere, ma no, questo non me lo si può davvero chiedere. Va bene tutto, ma fino agli abbracci non posso proprio arrivarci. Quindi si è dovuta accontentare di qualche pacca amichevole sulla schiena. 

Penso possa essere passabile come primo tentativo, no?

 

Ho avuto la brillante idea di cercare uno specchio per vedere come mi avesse ridotta la sbornia della scorsa sera e, sorpresa sorpresa, è stata una delle peggiori idee che ho mai avuto. 

Credo di essere arrivata molto vicina a un infarto quando ho visto la mia faccia riflessa nello specchio. Ho delle occhiaie che farebbero invidia a quella vecchiaccia di Granny, e sono più pallida di un fantasma.

Grazie a Dio Robin e gli altri sono lontani. 

Intendiamoci, non che mi importi come appaio con lui. Senza contare che oggi l'aspetto sarebbe proprio l'ultimo dei miei problemi con Robin. 

Credo che andrò a mangiare . Magari mettendo qualcosa nello stomaco mi sentirò meglio, e penserò a qualcosa che non sia "PER TUTTI I NANI DELLA FORESTA, HO IN CORPO DIO SOLO SA QUANTI LITRI DI IDROMELE!".

 

                                               --------------------------------------         

 

Sono circa le tre. 

Non so che cosa fare. E' successa una cosa terribile. 

Poco dopo pranzo, ero seduta sotto un albero a riposare, quando ho sentito il rumore degli zoccoli di un cavallo. 

Io e altre persone che si trovavano nelle vicinanze  siamo andate verso  il punto da cui proveniva il rumore, e vicino al ruscello abbiamo visto arrivare come un fulmine Mulan, in groppa al suo cavallo, ferita ad un braccio con una freccia.

 

Sono corsa verso di lei, con la mente che aveva iniziato ad andare in tilt. Insieme ad altre l'ho tirata giù, le ho curato velocemente il braccio. Laurie ha preso il cavallo, e nel mentre ha riempito la povera Mulan di domande:

-Perchè sei sola? Dove sono gli altri Mulan??? Dov'è Jhon???-

Mulan ancora ansimava per la fatica.

- Catturati. Le guardie erano più del previsto. Li hanno presi, gli hanno legato i polsi e li portano con loro come prigionieri: decideranno che cosa farci arrivati alla fortezza.-

 

Io non ci stavo capendo più niente. Catturati. Robin, catturato.

Non mi importa. Continuo a ripetermelo, e ci credo meno ogni volta che me lo ridico… 

Fino a poco prima mi preoccupavo di come porgli le mie scuse per la sera prima, e ora non sapevo più che avrei avuto occasione di rivederlo per farlo.

Stupida, ti presento la vita.

-E tu?- Ho chiesto.

-Come sei riuscita a scappare?-

-Ero l'unica donna lì, non mi hanno legato i polsi come gli altri perché non sapevano che cosa fare di me… E' bastato un momento di indecisione e gli ho rubato un cavallo. Da sola non potevo salvare nessuno, volevo cercare aiuto, ma uno mi ha preso in pieno il braccio con una freccia.-

 

Sentivo il sangue defluire dalla mia faccia. Al contrario di me, Laurie era rossa come un pomodoro. Era arrabbiata e spaventata, il suo sguardo si spostava da Mulan e me, confuso.

-M-ma come?? Non succede mai niente, mai… Loro… Li uccideranno. Io come faccio ora? Come faccio?Non posso vivere senza di lui.-

All'improvviso, come un ricordo di un'altra vita, mi è venuto in mente come mi ero sentita quando avevo visto morire Daniel davanti ai miei occhi, come avevo sentito scomparire il mio mondo in pochi istanti, e mi è scattato qualcosa dentro, comprensione.

 

-Bene, allora è il caso di salvarli.-

La voce non sembrava nemmeno la mia. Tutt'ora non sono sicura di essere stata io a parlare, forse una qualche forza estranea si è impossessata del mio corpo. 

Fatto sta che tutte si sono girate verso di me.

Laurie appariva, se possibile, ancora più confusa.

-Come dici? E come dovremmo fare? La maggior parte sono donne! Non sappiano nemmeno maneggiare armi!!!-

Mulan mi guardava come fossi pazza:  -Regina, è un piano suicida. E' bello che tu voglia salvarlo, ma non hai modo di…-

 

Ok, lo ammetto, di solito sono tutt'altro che propensa a salvare la gente, ho dedicato la mia vita a tutt'altro. 

Penso di essermi rammollita, e lo dico molto seriamente.

Ma il quel momento pensavo solo che quelle persone erano i BUONI, i buoni, e teoricamente ci dovrebbe essere una sorta di karma che gli garantisca di essere felici , o qualcosa di simile, e invece stavano per morire. 

Robin, il cui figlio di quattro anni era al campo senza sapere quello che stava succedendo, e che io non avrei più rivisto, che non mi avrebbe più fatta sentire come se non sapessi che cosa stavo facendo, in quel suo modo tremendamente irritante, stava per morire.

E la cosa mi ha fatta sentire come se tutto in questa esistenza fosse sbagliato, come se tutto fosse un'inganno. 

Ed è stato allora che ho avuto l'idea…. 

-Forse ho un piano.Forse, e dico forse, possiamo fare qualcosa.-

 

E' sceso il silenzio mentre spiegavo la mia idea.

A essere onesta non sono sicura possa funzionare. So solo che lo spero, che spero di rivedere il fuorilegge che puzza di foresta. 

Non so che cosa significa, in questo momento non posso nemmeno fermarmi a scoprirlo, ma farò di tutto per salvarlo. 

E so anche che ho paura, come non ne ho mai avuta finora.  

So anche che posso affrontarla, però. 

Morire adesso sarebbe il colmo. O il mio destino, non so… 

Me la vedo già la mia lapide:

"Regina Mills, cattiva, morta mentre giocava a fare l'eroina."

Ma adesso è ora di andare, di tentare il tutto per tutto.

 

                                         --------------------------------------------

 

E' sera tardi ormai, e io ho urgente bisogno di dormire, ma anche di raccontare il  pomeriggio più assurdo della mia vita. Non so nemmeno se posso riuscirci, a scriverne, ma voglio provarci.

Ecco com'è finita.

Ho dato istruzioni alle 16 donne con me e spingendo al massimo i nostri cavalli siamo riuscite a raggiungere il punto del sentiero su cui viaggiava la carovana del marchese in un'ora e mezza. 

 

Alla testa vi era la carrozza dentro la quale presumibilmente viaggiava il nobiluomo, ed era preceduta e seguita da circa una dozzina di soldati armati. 

Il numero era più o meno quello degli allegri compari, con la differenza che quei soldati erano armati molto, ma molto meglio. 

Ogni soldato scortava un prigioniero. Alla testa del macabro corteo c'era Robin. 

Mi sono sentita sicura che stavo facendo, per una volta, la cosa giusta. 

 

Sono scattata davanti al corteo da sola, sono scesa da cavallo e mi sono piazzata davanti alla carrozza.

-FERMI!- 

Di solito in quanto a voce imperiosa nessuno mi batte. Io ho fatto del mio meglio.

Tutta la carovana di è arrestata. I soldati, attenti a non lasciare i prigionieri, mi hanno puntato contro lance e balestre, sorpresi della strana visione. 

Si sentiva vociferare "c'è una donna" "una donna?" "e chi è?"

 

I prigionieri, inquieti cercavano di gettare un'occhiata al punto dove mi trovavo.

Incrociai lo sguardo Robin. Sul suo volto ho visto passare in due secondi mille emozioni che non sono riuscita a decifrare. Di sicuro era sorpreso. Si è trattenuto a stento da gridare.

Il capitano del manipolo di soldati mi guardava viscido.

-Posso chiedere il vostro nome donzella?-

-Temo che non vi sarebbe di alcuna utilità conoscere il mio nome gentiluomo.-

-E perché?-

-Perchè sono qui per liberare i vostri prigionieri, quindi non vi sono amica.-

-Liberarli? Ho capito bene?-

-Benissimo. E desidero anche parlare col nobile marchese, perché è un accordo quello che gli voglio proporre.-

Sentivo i soldati ridere. Robin non capiva che cosa avessi in mente.

 

Ho visto la porta della carrozza aprirsi, e scendere un uomo bassino, con una calvizie incipiente, non particolarmente giovane, con uno sguardo acuto, ma tutt'altro che gentile, non che i sia un'autorità in materia di gentilezza.

 

-Gentile signorina, posso sapere chi siete?-

Io non lo guardavo, perché tenevo gli occhi in quelli di Robin, come per darmi forza.

-Un'amica di questi uomini. Sono qui per aiutarli. per scambiare la loro libertà .-

Sono sicura di aver visto Robin sorridere. fino a un anno fa se ci fossi stata io al posto del marchese avrei giustiziato lui e i suoi uomini sul posto senza pensarci due volte, e invece eccomi qua.

-E che cosa avreste voi da scambiare?-

-Altra libertà. Se voi li lascerete andare io non vi fare del male.-

 

A quel punto le risate divennero forti, assordanti. 

Ho visto  l'ombra del dubbio passare sl volto del marchese. 

Io l'avevo visto poche altre volte, era un nobile molto importante, e si era presentato un paio di volte alla mia corte, ma non mi riconosceva, glielo leggevo nello sguardo. 

Non si era scomposto nemmeno un po'.

Dopo un cenno ai suoi uomini ha detto solo:

-Prendetela.-

-NOOOOO!!!-  Era stato Robin a gridare.

-Fermatevi! Fermi, se non volete che vi scateni contro il mio esercito.-

Il marchese mi guardava perplesso, -Esercito? Oh, cielo, ora si che sono terrorizzato…-

 

-Soldati!!!!- era il segnale che avevamo concordato: dal limitare della foresta emersero sedici soldati in armatura completa, armati di tutto punto, in groppa ai loro cavalli . Accerchiarono la carovana. 

Erano tutti senza parole. Il marchese trattenne il respiro.

-Che cosa…-

-Mi dispiace di dover arrivare a tanto. Stavo diventando brava a usare le buone maniere. Ma di fronte alla mancanza di rispetto immagino non ci siano altri modi…-

Il marchese ostentava una sicurezza che non aveva, le sue guardie erano cuccioli rispetto ai soldati che li circondavano.

-I miei uomini possono batterli senza problemi.-

Non ci avrebbe creduto nessuno.

-Oh, forse non mi sono spiegata… Questa è solo una parte del mio esercito. Nascosti nella foresta ci sono altri guerrieri pronti a lanciarsi su di voi al mio ordine.-

-E' evidente che mentite, volete solo spaventarmi…-

In quel momento, dalla foresta venne scagliata una freccia, che si piantò ai piedi del marchese. Lui a quel punto era terrorizzato, ha alzato le mani in segno di resa e mi ha guardata con sorriso tirato.

 

-VA BENE. Basta così, non voglio che ai miei soldati succeda nulla.-

Si rendeva conto di non avere speranza contro tanti soldati anche se dubito fortemente che in quel momento si preoccupasse più dei suoi soldati che della sua vita ma, d'altro canto, era esattamente quello che mi aspettavo.

-Lasciate andare questi signori.-

i soldati, che avevano assistito a tutta la scena, si guardavano dubbiosi.

-Ma… Signore…-

-Fate come vi dico.-

Ho pensato che era il momento giusto per azzardare un'altra richiestina…

-Ovviamente ci lascerete anche qualche piccolo regalo, giusto per farci dimenticare questo incidente...-

-Volete derubarci???-

-Crede che i miei amici fossero venuti a farle un saluto amichevole prima?-

Gli allegri compari si guardavano scioccati probabilmente la prospettiva dell'esecuzione gli aveva anche fatto dimenticare l'esistenza di un bottino.

 

Il marchese guardò i suoi uomini e poi i soldati che li circondavano.

-E sia… Capitano, slegate gli uomini e date loro tutto ciò che vogliono. -

 

I merry men, a mani libere, ancora parecchio spaventati e incerti su cosa stava accadendo,  hanno preso alcune provviste dalla carovana, e alcuni oggetti preziosi che hanno poi caricato su un piccolo carro.

Se ne è andato un primo gruppo e poi un secondo, sempre sotto lo sguardo vigile dei soldati, per poi sparire nella foresta.

Io sono rimasta in piedi davanti al marchese finchè non se ne sono andati tutti. 

 

Robin è stato l'ultimo. Mi ha guardata fissamente, poi una delle guardie del marchese l'ha spinto in avanti come se volesse liberarsene al più presto.

Era ora di andarmene.

-Grazie della collaborazione, vostra signoria, a presto. Mi concedete di baciarvi la mano?-

Lui ha teso la mano malvolentieri, sotto lo sguardo dei miei soldati armati e delle sue guardie. 

Io ho posato appena le labbra sulla mano del marchese per poi sfilargli delicatamente il grosso anello con zaffiro che portava al dito.  

-Ehi, ma cosa…???-

-I miei rispetti, marchese Asher.-

Ho fatto per andarmene, ma l'ho sentito che gridava, ormai derubato delle ricchezze e della dignità,

-Come conoscete il mio nome???-

Credo che gli rimarrà il dubbio per il resto della vita. Poco male.

 

Sparita nel folto della foresta ho tirato un sospiro di sollievo. Ce l'ho fatta. Non facevo che pensarlo. Li ho salvati, stanno bene. 

Henry sarebbe orgoglioso di me se lo sapesse.

Sentivo i merry men esultare, ma i suoni mi giungevano come ovattati.

Appena mi ha vista, Robin mi si è avvicinato:

-Oh mio Dio, stai bene!!!-

Ripeto, ero un po' confusa, ma sono abbastanza certa che mi abbia abbracciata. 

Mai stata così felice di sentire l'odore di foresta.

Gli allegri compari al completo mi hanno circondata. 

Mi sommergevano di domande:

-Come avete fatto? Da dove spuntano quei soldati??-

A quel punto ecco arrivare proprio i "soldati" dal limitare della foresta.

Mentre gli allegri compari trattenevano il respiro ho fatto un ampio gesto con la mano.

-Incantesimo di oscuramento. Ho fatto in modo che vedessero quello che io volevo vedessero.-

Ed ecco che al posto dei soldati davanti a loro c'erano di nuovo le loro amate mogli.

Tutti hanno esultato.

Robin era estasiato.

-Era tutto un inganno?-

-Loro credevano ci fossero soldati armati fino ai denti, mentre in groppa ai cavalli c'erano solo dolci signore che non sanno nemmeno prendere in mano una spada-

-E la freccia? Quella che è stata scagliata dal bosco?-

-Oh a quella ci ha pensato Mulan… E' stata lei ad avvertirci di quello che era successo-

A quel punto è uscita proprio Mulan dal folto della boscaglia, raggiante.

-Il piano di salvataggio però è tutto di Regina. E' stata lei a fare tutto.-

 

Robin aveva lo sguardo fisso su di me.

-Non guardarmi così… Ho dovuto farlo, sennò chi riavrebbe insegnato a usare come si deve l'arco?-

Lui però era serissimo.

-Hai messo a rischio la tua vita. Non dovevi farlo.-

-Un semplice grazie sarebbe bastato….-

E beccati questa fuorilegge.

Lui ha sorriso, con quel dannato sorriso che avevo il terrore di non rivedere più.

-Mi hai salvato la vita. A me e ai miei. Non ti ringrazierò mai abbastanza, Maestà.-

-E' stato un piacere, insomma, niente male per una cattiva,no?-

Lui ha riso forte.

-Inizio a pensare che forse i cattivi come quelli delle storie della buonanotte di mio figlio in fin dei conti non esistono.-

Mi sembrava una cosa molto strana da dire, e gli ho chiesto come gli fosse venuta in mente.

-Mi è venuta dopo averti conosciuta, Maestà. dopo aver visto quanto eroica può essere la regina cattiva.-

-Non sono un'eroina.-

-No, infatti,  sei molto meglio.-

 

Ci siamo guardati, e finalmente ho capito. 

Posso fidarmi di quest'uomo.

Ho iniziato questo diario perché credevo di aver bisogno di qualcuno da incolpare per quanto dure erano diventate le cose, per guanto mi sentivo sperduta e fuori posto, invece ora credo di scrivere perché ho conosciuto queste strane persone, che mi piacciono più di quanto non avrò mai il coraggio di ammettere. 

E lui, il fuorilegge, forse dovrei iniziare ufficialmente a chiamarlo Robin, ecco…

 

Siamo tornati all'accampamento di corsa. Come si dice? Tutto è bene quel che finisce bene. E per una volta il mio bene coincide con quello degli altri. Quasi quasi mi ci sto abituando, ehm… quasi ... 

Prima di rientrare nella mia tenda, mentre gli altri ricordavano la mattinata appena trascorsa e bevevano, mi si di nuovo avvicinato Robin.

-Vai a dormire maestà?-

-Si sono decisamente stanca…-

-Non bevi qualcosa con noi? Penso che agli altri farebbe piacere ringraziarti come si deve per oggi, e poi un bicchiere di idromele dopo una giornata così ci vuole.-

-Grazie, ma di idromele ne ho già bevuto abbastanza ieri, penso…-

-Ah, già dimenticavo… -

-A proposito, ehm… Credo di dovermi scusare, ieri ho esagerato, non ero decisamente in me.-

-Oh, magari un po' fuori di testa, ma non devi scusarti, sul serio. Anche da ubriaca sei…-

-Insopportabile?-

-Assolutamente meravigliosa.-

Silenzio. 

Per quanto provi a ignorarlo ecco che torna, più forte di prima, quel calore allo stomaco.

 

Lui, siccome è insopportabilmente consapevole di quando mi spiazza, mi ha sorriso e si è allontanato.

-Ci vediamo domani per gli allenamenti, Maestà?-

-Regina.-

-Come?-

-Regina, chiamami Regina.-

Per un attimo è rimasto spiazzato anche lui, ma l'idea sembrava garbargli.

-Va bene. Buonanotte, Regina…-

 

E poi semplicemente se n'è andato, lasciandomi la sensazione che avrei potuto dirgli qualcos'altro, tipo "grazie di non esserti fatto uccidere oggi", ma sarebbe strano, giusto?

 

Una cosa è certa, le cose saranno diverse dopo oggi. Non diventerò un'eroina, non sono come Snow, e non lo sarò mai, ma forse inizio a capire cosa può voler dire essere Regina.

 

 

NOTA DELL'AUTRICE

Eccomi tornata, miei adorati shippers!!! Innanzitutto mi scuso tantissimo per la mia lunga imperdonabile assenza, purtroppo ho avuto un po' di problemi con l'account, senza contare che nuovi sviluppi di OUAT, tipo il fatto che Marian sia ancora viva, mi hanno provocato uno shock psicologico così forte che ho avuto bisogno di tempo per meditare sul senso della mia esistenza…

Quando ho riaperto il mio account efp pensavo che ormai della mia storia non importasse più a nessuno e che, seppellita sotto una montagna di storie nuove, riguardanti le stagioni nuove, sarebbe rimasta per sempre incompiuta.

invece ho avuto una sorpresa inaspettata: la bellissima, relativamente recente e fin troppo generosa recensione di B_Regal . La ringrazio tantissimo, perché mi ha davvero spronata a continuare questa storia. Era, diciamo, la spinta che mi serviva, e quindi eccomi tornata ad ammorbare gli appassionati di OUAT con questa mia ff su una delle ship più belle della serie… Il mio cuore è talmente in pezzi per come si è conclusa la prima metà della nuova stagione che è stavo un sollievo tornare a scrivere scene fluffose su questi due :D

in realtà questo è un capitolo, se vogliamo, un po' più "serio" dei precedenti, Regina deve affrontare un pericolo, e lo fa con il suo immancabile stile, ahahah!! 

Era anche un modo per far sviluppare la consapevolezza che Regina ha dei suoi sentimenti per Robin, che finora era più o meno nulla: lei non vuole perderlo, e ora lo sa, anche se non capisce ancora perché…

Giusto un paio di precisazioni:

1) Regina che bacia la mano del marchese e gli sfila l'anello era un tributo che ho voluto fare al cortone disney "Robin Hood", che è stato una pietra miliare della mia infanzia. Non so se qualcuno di voi se lo ricorda, ma io non ho resistito all'idea di inserire questa piccola citazione nel capitolo!!!

2) "anche un semplice grazie sarebbe bastato" è la frase che Robin dice a Regina quando lui la salva dalla scimmia voltante e lei lo snobba senza pietà. Volevo che lei potesse togliersi la piccola soddisfazione di riusare la sua stessa frase, mettiamola così...

Questo capitolo per me è stato molto più difficile da scrivere rispetto agli altri, ma quella di una Regina  che si mette in gioco, salva la situazione con il suo ingegno e la sua magia, ma si sa anche improvvisare ladra, era un'idea a cui assolutamente non volevo rinunciare. Non so se ho fatto un buon lavoro, certo sono un po' arrugginita, quindi vi prego di avere pietà ;)  ma prometto solennemente che il prossimo sarà tutta una scena fluffosa, per la felicità dei veri shippers!! 

Ora però la smetto, che sennò le mie note sono sempre più lunghe dei miei capitoli!!

Ringrazio in anticipo quanti recensiranno, anche dopo tutto il tempo che è passato dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo: tenterò di farmi perdonare, davvero ;) 

  
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