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Autore: brvkenalec    08/01/2015    1 recensioni
Vi siete mai chiesti quali siano stati i pensieri e le emozioni provate da Alec durante la fatidica scena della sua riconciliazione con Magnus,in Città del Fuoco Celeste? Se la risposta a questa domanda è "si" ecco a voi la scena vissuta dal punto di vista del nostro cacciatore dagli occhi azzurri.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Once in a lifetime you were mine."  -Once in a lifetime,One Direction. 



Ero seduto sull'orlo del tetto, intento ad osservare il movimento armonico dei miei piedi penzoloni nel vuoto che sovrastava un'Alicante innevata.
Sapevo che se uno dei miei genitori fosse tornato a casa in anticipo dalla riunione col Console ed avesse per qualche motivo alzato lo sguardo, mi sarei ritrovato nei guai fino al collo e sfuggire ad una bella lavata di capo sarebbe stato impossibile. Dubitavo però che avrei rivisto presto i miei genitori dato che nel corso della settimana successiva il nuovo trattato con il Popolo Fatato sarebbe stato stilato ed era necessaria la loro presenza ad Idris. Io e il resto della famiglia saremmo invece tornati a New York e avremmo festeggiato l'anno nuovo senza di loro.
Tecnicamente durante la loro assenza sarei stato a capo dell'Istituto e, nonostante non fossi completamente sicuro che affidare un compito di tale importanza proprio a me fosse una cosa saggia, dovevo ammettere che l'idea mi intrigava assai. 
La responsabilità era un buon modo per distrarsi da certe cose. L'espressione di Jocelyn quando suo figlio era morto e la maniera in cui Clary aveva soffocato i singhiozzi contro il pavimento quando si era resa conto che sarebbero tornati a casa senza Simon erano di certo in cima alla lista di queste ultime.
La disperazione che ero riuscito a cogliere nel viso di Magnus quando aveva pronunciato il nome del padre era anch'essa un ricordo poco piacevole che avrei voluto scacciare in qualsiasi modo.
Io, in quanto Shadowhunter, ero abituato alla perdita ma questo non fu di certo una scusante per sentirmi meglio vedendo l'espressione di Helen nella Sala del Consiglio, quando era stata condannata all'esilio sull'isola di Wrangel. 
«Non c'era nulla che potessi fare. Non punirti.» 
Riconobbi la voce e chiusi di conseguenza gli occhi,cercando di calmare il respiro prima di rispondere. «Come sei arrivato quassù?» 
Sentii i suoi passi avvicinarsi e poco dopo Magnus si sedette accanto a me.
Anche se lo degnai solo di un'occhiata con la coda dell'occhio,la sua presenza non passava di certo inosservata.
Avevo visto Magnus solamente due volte da quando eravamo tornati a casa ma quella era la prima volta in cui avevamo avuto la possibilità di parlare.
Cercavo di nascondere l'entusiasmo che avevo al solo pensiero di averlo finalmente di nuovo accanto a me. 
Guardandolo mi accorsi che aveva di nuovo il suo colorito, che non era più pallido e debole come quando lo avevo trovato ad Edom. La luce emanata dal tramonto contribuiva a rendere il colore degli occhi di Magnus ancora più intenso e particolare.
Perdendosi in essi pensai a quando lo avevo liberato dalle catene a Edom e lo avevo abbracciato come mai avevo fatto con nessun altro e mi chiesi perché fare certe cose quando si crede di star per morire risultasse più facile che farle nelle situazioni normali.
«Avrei dovuto intervenire per dire qualcosa,invece mi sono limitato a votare contro l'esilio.» dissi, passandomi una mano fra i capelli in un gesto di esasperazione.
«Lo so, tu e un'altra decina di persone avete votato contro. La stragrande maggioranza invece ha votato a favore.» Scrollò il capo, come per respingere un pensiero sgradito. «Quando la gente è spaventata se la prende con chiunque reputi diverso. E' un meccanismo che ho visto mille volte.»
« Mi fa sentire così inutile.» dissi, accorgendomi, appena quelle parole mi uscirono di bocca, che era probabilmente la prima volta da quando eravamo tornati che mi sfogavo con qualcuno.
«Sei tutt'altro che inutile.» Magnus inclinò la testa all'indietro e scrutò con occhi attenti tutte le stelle,una dopo l'altra. «Mi hai salvato la vita.» Le sue parole mi lasciarono spiazzato, ma trovai un modo per rispondergli.
«A Edom? Mi sono dato da fare, ma in realtà... sei stato tu a salvartela.»
«Non solo a Edom» disse Magnus.
«Io avevo... ho quasi quattrocento anni,Alexander. Gli stregoni,quando invecchiano, cominciano a calcificarsi. Non sono più capaci di sentire le cose. Di voler bene, di essere eccitati o sorpresi. Mi sono sempre detto che a me non sarebbe mai capitato. Che avrei cercato di imitare Peter Pan, di non crescere mai, di conservare sempre un senso di stupore. Di innamorarmi sempre, di farmi sorprendere, di essere pronto a essere ferito o felice. Ma nel corso degli ultimi vent'anni o giù di lì me lo sono sentito comunque strisciare addosso. Prima di te, per molto tempo non c'è stato nessuno. Nessuno che amassi. Nessuno che mi sorprendesse o mi togliesse il fiato. Fino al momento in cui hai messo piede a quella festa, stavo cominciando a pensare che non avrei mai più provato sensazioni così forti.» 
Quando fece una pausa e sospirò, mi guardò come per chiedere un parere di ciò che aveva appena detto.
Io mi guardai le mani,confuso e a disagio. «Cosa stai dicendo? Vuoi che torniamo insieme?» 
« Se tu lo vuoi» rispose Magnus, ma aveva un tono così incerto che non potei trattenere un certo stupore. Non lo avevo mai visto così... in difficoltà. Sembrava più giovane del solito con i suoi occhi spalancati e i capelli arruffati. «Se tu...»
I miei muscoli si erano irrigiditi. Nelle settimane precedenti avevo immaginato Magnus che pronunciava quelle precise parole che tanto volevo sentire ma adesso che era accaduto realmente non sapevo come comportarmi o cosa dire. Il petto mi doleva e fu per questo che feci scivolare una mano sul torace quando risposi. «Non lo so.»
Gli occhi dello stregone si spensero. Vidi, nella sua espressione, tutte le sue aspettative frantumarsi in mille pezzi. «Be',posso capire che tu... Non sono stato molto gentile con te.»
«No» risposi, senza la solita gentilezza tipica del mio tono di voce. «Non lo sei stato, ma immagino che sia difficile rompre con qualcuno gentilmente. Il fatto è che mi dispiace davvero per quello che ho fatto. Avevo torto. Torto marcio. Ma la ragione per cui l'ho fatto, quella non cambierà. Non posso vivere la mia vita con la sensazione di non conoscerti affatto. Tu continui a dire che il passato è passato, ma proprio il passato ti ha reso ciò che sei. Ecco, voglio sapere qualcosa della tua vita. E se non sei disposto a parlarmene,be'... allora preferisco non stare con te. Perché mi conosco, e non sopporterei mai una situazione del genere. Perciò preferisco non far passare di nuovo a entrambi questo.
Magnus si rannicchiò con le ginocchia al petto. «Ti amo.» sussurrò,dopo un attimo di esitazione.
«No. No. Non è giusto. E poi...» Spostai lo sguardo altrove. «Dubito di essere stato il primo ad averti spezzato il cuore.»
«Il mio cuore è stato spezzato più volte di quanto non sia stata infranta la Legge del Conclave che vieta agli Shadowhunters di avere storie con i Nascosti.» Magnus tentò di ironizzare anche se la sua voce tremolante non mi sfuggì. «Alec... hai ragione.» 
Lo guardai incuriosito. Magnus non mi era mai sembrato più fragile che in quel momento.
«Non è giusto nei tuoi confronti»  proseguì Magnus. «Mi sono sempre detto che mi non mi sarei mai chiuso a nuove esperienze, e così quando ho cominciato a... a fossilizzarmi... ero sconvolto. Pensavo di aver fatto tutto giusto, di non aver chiuso il mio cuore. E quando invece ho riflettuto su quello che dicevi, ho capito che stavo cominciando a morire dentro. Se non dici mai a nessuno la verità su te stesso, alla fine cominci a dimenticarla. L'amore, il crepacuore, la gioia, la disperazione, le cose buone e le cose vergognose che ho fatto... se avessi tenuto tutto dentro, i miei ricordi avrebbero cominciato a sparire. E poi sarei sparito io.»
«Io...» Non sapevo cosa dire, il suo discorso mi aveva lasciato senza parole.
«Ho avuto un sacco di tempo per riflettere, dopo che abbiamo rotto. E ho scritto questo.» Osservai la sua mano sottile infilarsi nella tasca interna della giacca e farne uscire un taccuino a spirale.
All'apparenza sembrava un semplice taccuino ma quando le folate di vento della sera ne sfogliarono le pagine notai che esse erano coperte da una scrittura sottile e delicata. La riconobbi all'istante: la scrittura di Magnus. 
«Ho messo per iscritto la mia vita.»
«Tutta la tua vita? » sgranai gli occhi per lo stupore.
«Non proprio tutta» ammise lui «ma alcuni episodi che mi hanno formato. Il mio primo incontro con Raphael, quando era molto giovane.» La sua voce si riempì di tristezza. «Come mi sono innamorato di Camille. La storia dell'Hotel Dumort, anche se in quel caso Catarina ha dovuto darmi una mano. Alcuni dei miei primi amori, e alcuni dei successivi. Nomi che credo tu conosca,come Herondale...
« Will Herondale» dissi d'istinto. «Camille me ne ha parlato.»
Afferrai il taccuino che Magnus mi porse. «Sei stato... con lui?»
Magnus rise e scosse la testa con decisione. « No... ma ci sono tanti Herondale in queste pagine. Il figlio di Will, James Herondale , era notevole, e lo stesso sua sorella Lucie, ma devo dire che Stephen Herondale mi ha dissuaso dal frequentare la famiglia finché non è arrivato Jace. Quel tipo era una vera barba.» Si voltò verso di me e il contatto visivo mi lasciò perplesso. «Niente Herondale. Niente Shadowhunter, in realtà. » mi assicurò.
«Niente Shadowhunter? » chiesi,stupito.
«Nessuno che mi sia entrato nel cuore come te.» rispose lui poi il suo corpo si avvicinò ancora di più al mio e lui allungò una mano verso il taccuino,facendoci tamburellare sopra le dita affusolate. «Considerala una prima puntata di tutto ciò che voglio dirti. Non ero sicuro,ma speravo che... se avessi voluto stare con me, come io voglio stare con te, l'avresti accettato come una prova. Una prova che sono disposto a darti qualcosa che non ho mai dato a nessuno: il mio passato, la verità su me stesso. Voglio dividere la mia vita con te, e questo significa oggi, e il futuro, e tutto il mio passato, se lo vuoi. Se vuoi me.»
Abbassai il taccuino. Sulla prima pagina scorsi una dedica scarabocchiata: Caro Alec...
In quel preciso istante vidi le due opzioni che avevo chiare davanti ai miei occhi.
Potevo restituire a Magnus il taccuino, lasciarlo, trovare qualcun altro, un Cacciatore da amare, e stare con lui,condividere la monotona vita quotidiana insieme a lui. 
L'alternativa era fare un salto nel vuoto e scegliere Magnus e con lui optare per una vita molto più bizzarra e scegliere la sua genialità e la sua collera, i suoi bronci e le sue gioie, le sue abilità magiche e il suo mozzafiato modo di amare che mi era sempre piaciuto.
Era una scelta così chiara che non sprecai nemmeno un secondo per pensare. Feci un profondo respiro e saltai.
«Va bene» dissi.
Magnus si girò verso di me nel buio,lo stupore ancora chiaro sul volto. «Sul serio?»
«Davvero.»  confermai.  Presi la sua mano nella mia e lasciai che le nostre dita si intrecciassero. 
Il dolore al petto che avevo poco prima scomparse del tutto. Magnus sfiorò la mia mascella con un gesto delicato delle dita e mi baciò: fu un bacio poco deciso e delicato. Da questo contatto capii con sollievo che ne sarebbero seguiti altri, ciascuno più bello del precedente. 
Ero talmente sicuro in quel preciso istante, che avrei baciato Magnus di nuovo davanti a tutti, proprio come avevo fatto tempo prima nella Sala degli Accordi, tanto per dimostrare con fierezza che il nostro amore era tornato ad essere quello di una volta.
«E così sono il tuo primo Shadowhunter in assoluto,eh? » domandai osservandolo negli occhi, e cercando di caricare lo sguardo di tutto l'amore che avevo in corpo.
«Sei tante delle mie prime cose, Alec Lightwood.» rispose lui e io, anche se non dissi nulla e continuai a baciarlo, ero sicuro che fosse la cosa più bella che qualcuno mi avesse mai detto in tutta la mia vita.



*** Note dell'autrice ***

Spero che questa breve one shot vi sia piaciuta e aspetto le vostre recensioni!
Vi avviso già che presto "riscriverò" altre scene della saga dal punto di vista di un determinato personaggio quindi se avete delle scene particolari che vi piacerebbe che io "riscrivessi" fatemelo sapere nei commenti. :)

P.s: ovviamente,tutti i dialoghi sono frutto della Clare e non sono opera mia. ;)

 
  
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