Un suono profondo, cavernoso.
Mani ossute contro il legno
Rimbombano in un suono grave:
“Toc, toc”
Tutto si congela per un attimo,
Il cuore arresta la sua corsa,
L’aria è insapore
E condensa esce dalle labbra.
Noi che banchettiamo felici
intorno al tavolo ci geliamo.
Stanno bussando alla porta e io,
Solo io so quello che gli altri intuiscono.
Lenta e rassegnata poggio il tovagliolo
Sul tavolo bianco di pizzo
Scosto la seggiola e vado ad aprire
Da brava padrona di casa
Come se nulla fosse.
Non serve che chieda so chi è,
Io lo so.
Fuori fa freddo,
Il vento lacera l’anima
E noi al caldo …
Il loro pensiero mi ferma,
l’ansia mi prende,
Devo aprire ma … perché?
Devo sprangare la porta in realtà!
Aprire o non aprire …
Poi ti penso la fuori, sola
E spalanco la porta:
Intravedo il tuo volto scarno
Tra le pieghe dell’enorme cappuccio nero.
Le tue orbite vuote mi spaventano
E le tue dita scarne mi indicano
E io di nuovo,
Io di nuovo tentenno.
Sbattere la porta come se non ti avessi visto
Ma poi … Ma invece
Ti sorrido e…
“Eccoti, finalmente sei arrivata.
Hai fatto un lungo viaggio
Vieni, fuori fa freddo,
Entra non restare sull’uscio!”
La tua mano è fredda
E il tuo respiro antico
Aspira vita
Come un sacchetto sottovuoto aspira aria.
“Tu sai chi sono”
La tua voce è una caverna
Rimbomba per la sala
Come ripetuta da mille voci
Le nostre orecchie sanguinano.
“So chi sei”
Una piccola luce di vita nei tuoi occhi
mi sfida, “dimmi chi sono” dicono in silenzio
E io obbedisco.
“Tu sei
Tu sei il sollievo ad ogni dolore,
la speranza di chi non ha più speranza,
sei la felicità nel pieno del dolore
sei una mietitrice inesperta
che raccoglie spighe acerbe e spighe ormai appassite
senza alcun criterio.
sei l’ingiustizia dei giusti,
Sei il dolore nel pieno della felicità
Tu sei
La tragedia e la soluzione…”
La tua mano si allunga verso di me
Sensuale mi afferra il collo,
il cappuccio scivola
e io incantata non ho paura,
il mio corpo trema, dovrei fuggire
ma i tuoi occhi le tue labbra il tuo amore
è questo il tuo segreto! Il vuoto delle tue orbite
si riempie quando ami
e il tuo viso scheletrico e putrescente
diventa irresistibile,
La tua mano ora brucia
E la tua forza toglie ogni volontà,
un bacio, un bacio e un altro ancora ma…
un rumore di sottofondo mi distoglie
La festa non è ancora terminata,
i miei ospiti mi attendono.
E io mi volto,
I tuoi occhi tornano vuoti,
la mantella ti oscura il viso
mi accorgo solo ora che sei fradicia
il pavimento intorno a te è una pozza d’acqua informe
ma io non me ne preoccupo
“Tu sei la fine di un cerchio senza fine”
Ti dico sorridendo e tu ti volti
E ti allontani.
E solo ora che tornano i colori
E solo ora che torna la luce
Mi accorgo del buio che mi circondava.
E solo ora che i profumi
riempiono di nuovo l’aria
Mi accorgo della loro assenza.
E solo ora che le voci dei miei cari
E solo ora che le voci dei miei ospiti
È musica alle mie orecchie
Mi accorgo del ronzio piatto che ti accompagnava.