I’LL BE WITH YOU, ALWAYS.

Avevi promesso. Avevi promesso che saremmo stati sempre insieme e che mi avresti protetto. E ora sono qui da sola, senza di te. Davanti a me c’è il vuoto, tento di allungare la mano per cercare la tua ma l’unica cosa che afferro è l’aria. Dove sei?

Non posso farcela. Sono troppo debole. Questa volta mi lascerò divorare, anche se so che non lo vorresti. Hai fatto così tanto per me, pur non meritandomelo. Ma devi capire che l’unica cosa che voglio è poter rivedere il tuo viso e questo… è l’unico modo.

“Effy, tesoro” mi sveglia mia madre “hanno trovato Freddie”. A quell’affermazione non posso che sorridere ma qualcosa mi blocca vedendo la sua faccia. Nei suoi occhi leggo dolore. Perché?

“Tesoro” fa una pausa “Freddie è… morto”

No. Non può essere. Non può avermi abbandonata. Lui… no, no, no!

“Effy” sento il suono della voce ovattata che si fa sempre più lontano e poi…il buio.

Credimi quando ti dico che ho provato con tutta me stessa ad andare avanti. Neppure il tempo ha saputo guarire il vuoto che hai lasciato e nemmeno questa vita che cresce dentro di me ne è in grado. Perché so già che ti somiglierà e so già che mi ricorderà in tutti i miei giorni, in tutte le mie ore e minuti quello che ho perso. Sono un egoista, lo so, è solo che non posso vivere in un mondo in cui non esisti e questa volta, tu non ci sei per salvarmi.

Così afferro il coltello e lascio che il sangue incominci a scorrere dai miei polsi. L’ultima cosa che vedo è un volto sfocato che viene verso di me. Cerco di mettere a fuoco ma non ci riesco… sei tu, non è vero?

Sorrido.

Apro gli occhi ma li richiudo subito per via della luce troppo forte. Dove sono?

“Ti sei svegliata”

Questa voce la conosco… vuol dire che sono ancora viva.

“Bel tentativo bellezza”

Cook.

“Sei stato tu?” chiedo

“A fare cosa?”

“A salvarmi” sono delusa.

Non risponde. Guarda da un’altra parte e sorride.

“So che non sono esattamente il tuo principe azzurro ma ero disponibile solo io” termina grattandosi la testa.

Quelle parole, improvvisamente, scatenano in me il pianto.

“No… non volevo, ecco, mi dispiace. Sono uno stupido” afferma sedendosi sul mio letto. Poi entra l’infermiera, controlla che i miei valori siano stabili e fa per andarsene, quando in me sorge una domanda spontanea.

“Il bambino?” mi tocco la pancia e Cook la guarda.

“Non ha subito alcun danno e per questo deve ringraziare il signore che le è accanto” afferma fredda andandosene.

“Adesso che quella simpaticona si è tolta dalle palle, mi vuoi dire cosa ti è passato per la testa?”

Ed eccole qui che scendono di nuovo, queste cazzo di lacrime.

“Lui non c’è più, Cook!” urlo “volevo rivederlo ma tu me l’hai impedito! Loro sono ritornati e questa volta Freddie non è con me, non li può mandare via. Aveva promesso! Dovevamo stare insieme ma ha mentito!”

La sua risposta è semplice e diretta: mi stringe forte tra le sue braccia. Ho il respiro affannato e gli occhi probabilmente gonfi e rossi. Mi scosta portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e poi mi guarda.

“Stammi a sentire. Non l’ha scelto lui, ok? Lui ti amava e non ti avrebbe mai lasciata. Non l’ha mai fatto nemmeno quando ti sei comportata da stronza. Te l’hanno portato via e so che questo fa davvero schifo ma devi fartene una ragione e andare avanti. Cazzo, Effy, smettila di essere egoista per una volta, apri gli occhi! Sei incinta dio santo, se non vuoi farlo per te stessa, fallo per il bambino… fallo per Freddie. Ci hai pensato che nell’ammazzarti stavi per ammazzare anche l’ultima parte di lui che ti rimane?”

Spalanco gli occhi. E’ vero. Lo sapevo ma fino adesso non l’avevo mai pensata in questo modo. Troppo ferita, troppo egoista, troppo…

“Freddie non potrà salvarti ma lui sì” indica la mia pancia “non sei sola Effy. Lui non ti ha abbandonata, vive dentro di te e in questo modo, sarà sempre con te”

Ho sempre pensato che Cook fosse uno stupido. In realtà la stupida sono sempre stata io.

Gli sorrido. Grazie.

Se ne sono andati, Freds. Hanno smesso di avere fame e io non sono più sola. Adesso posso farcela, DEVO farcela. Mi sento forte. Non mi lascerò divorare, te lo prometto. Sento la tua mancanza ogni giorno ed è difficile andare avanti ma ho il tuo bambino con me, perciò andrà tutto bene. Manca poco, sai? Non ho voluto sapere il sesso, non m’importa. Se è maschio si chiamerà come te e spero che prenda tutto da te, anche il carattere, perché il mio fa schifo. Gli racconterò di com’eri e del nostro amore sofferto ma bellissimo. Adesso quando mi stendo sul pavimento e guardo dall’altro lato, non c’è più il vuoto ma il tuo viso che mi sorride. E quando provo ad allungare la mano, tu me l’afferri ogni volta…

 Perché sei stato e sarai, sempre con me.